Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: Cesca_Haibara20    23/07/2020    2 recensioni
Conan ed Ai sono amici da tanto tempo. Sono ormai entrati in sintonia, tutti li considerano simili perché hanno lo stesso modo di fare, di agire e di pensare ma, c'è qualcosa di strano nel comportamento di Ai... Sta diventando più affettuosa nei confronti di Conan; sarà semplicemente amicizia o qualcosa di più? E Ran? Aspetterà ancora il ritorno di Shinichi o piano, piano, cercherà la felicità altrove? Si dice che l'amore vero sia un sentimento che provino gli adulti, chissà se i nostri ragazzi sanno già cosa sia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: AU, Soulmate!AU | Avvertimenti: Triangolo
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Mentre bevo il succo, mi vibra il cellulare così lo prendo per vedere chi mi scrive.

Ciao Conan!

Ayumi?!
Ciao Ayumi.
Volevo chiederti una cosa.
Dimmi pure, ti ascolto.
Sto andando al parco con mia mamma e lì mi aspettano Genta e Mitsuhiko, ti va di venire a giocare con noi? Ho chiesto anche ad Ai ma lei ha detto che aveva male alla testa.

Sbuffo.
"Che pizza! A me effettivamente non va di andare al parco con loro, ma se dico di no ad Ayumi se la prenderebbe male..." sospiro. "Ho le mani legate."
Dammi un attimo che chiedo a Ran se mi accompagna e poi ti dico.
Va bene!

Sospiro e mi avvicino alla camera di Ran e busso.

«Ran?» la chiamo bussando.
Dopo un paio di colpi la porta si apre.
«Sì Conan?» risponde lei uscendo dalla stanza.
«Ayumi mi ha chiesto di raggiungerla al parco a giocare con lei, mi accompagni?» le domando facendole gli occhi dolci.
"Mamma mia cosa mi sono ridotto a fare..." penso alzando mentalmente gli occhi al cielo.
«Certo Conan!» risponde lei arruffandomi i capelli.

Si avvicina al bancone della cucina.

«Però devo prepararti lo zainetto prima, dammi un attimo.» dice aprendo il frigo e tirando fuori degli affettati.
«Okay.»
Prendo il telefono e rispondo ad Ayumi.
Ran mi sta preparando lo zaino, tra pochi minuti saremo lì.
CHE BELLO! Ci vediamo al parco!
A dopo
 
Rimetto il cellulare in tasca e vado in camera mia a prendere lo zaino da riempire.
Dopo aver preparato lo zaino, Ran mi prende per mano e mi accompagna al parco; non ho un'espressione felicissima ma cerco di nasconderlo solo per fare un favore ad Ayumi.
Come metto un piede dentro al parco, una bambina dai capelli mori mi corre incontro e mi abbraccia forte.

«CONAN!» la sua voce la riconoscerei tra mille.
È Ayumi.
«Ehi Ayumi!» ricambio il saluto stringendola.
«Sono così felice che tu sia venuto!» confessa sciogliendo l'abbraccio.
«Non c'è bisogno che mi ringrazi.» replico imbarazzato.
«Ciao Ran!» la saluta Ayumi.
«Ehi Ayumi.» sorride lei. «Conan, io vado a mettermi lì.» indica la panchina più vicina. «Se hai bisogno di me chiamami, va bene?»
«Capito Ran.»

Mi da un bacio sulla guancia e va a sedersi sulla panchina.

«Vieni Conan, Mistuhiko e Genta ci aspettano!» esclama contenta e, tenendomi per mano, mi trascina verso gli altri due.
«Ehi Conan!» mi salutano all'unisono.
«Finalmente la squadra dei Giovani Detective è al completo!» esclamano Ayumi e Genta entusiasti.
Sorrido nel vederli così felici.
«Come mai mi avete chiesto di raggiungervi al parco?» domando.
«È da un po' che non vediamo né te e né Ai, ci siamo preoccupati.» risponde Mitsuhiko. «Tu sai come sta?»
«Stamattina sono stato un po' con lei ma dopo pranzo le era venuto mal di testa, così ho preferito lasciarla sola.» rispondo facendo il vago.
Noto Mistuhiko annuire quasi dispiaciuto.
«Giochiamo a rincorrerci?» domanda Ayumi sollevando la situazione.
«No ragazzi, lo sapete che non mi va.» si lamenta Genta.
"E quando mai?" penso con un sorriso.
«Che ne dite se invece giochiamo a nascondino? Genta, tu conti!» propone Mitsuhiko.
«Sì, mi piace!» esclama Genta.
«Tu che dici Conan?»
«Per me va bene.» rispondo scrollando le spalle.

Genta si avvicina ad un albero e si mette a contare fino a venti; Mustuhiko ed Ayumi corrono di qua e di là cercando il nascondiglio perfetto mentre io mi porto le mani dietro la testa e cerco distrattamente un posto.
Mi avvicino ad un paio di alberi cavi, metto un piede per nascondermi lì ma sento un tonfo dietro di me.

«Ahi!» mugola una voce.

Mi giro d'istinto e vedo che una cascata di capelli neri si mette seduta a terra mugolando.

«Ti sei fatta male?» le domando avvicinandomi a lei.
La bambina alza lo sguardo verso di me e ne rimango letteralmente folgorato. Ha due grandi occhi color nocciola, la frangetta, lunghi capelli neri e due piccoli codini che sollevano delle ciocche. Decisamente molto molto carina.
«Stai bene?» le domando nuovamente porgendole la mano.
«S-sì... Grazie...» mormora prendendo la mia mano e alzandosi. «Sono inciampata sulle radici.» aggiunge pulendosi i vestiti.
«Ti sei sbucciata le ginocchia.» le faccio notare indicandole.
«Oh, mamma!» esclama preoccupata, si guarda intorno cercando un volto
«Cerchi qualcuno?» le domando.
«Non vedo la mia amica, è sempre al mio fianco quando mi faccio male.»
«Vieni con me, bisogna mettere subito dei cerotti.» le spiego tenendo la sua mano.
Lei arrossisce lievemente ed annuisce.
«Riesci a camminare o ti fanno male?»
«No, ce la faccio...»
«Io mi chiamo Conan e tu?»
«Il mio nome è Asami.»

La tengo per mano e mi avvicino a Ran.

«Ran!» la chiamo raggiungendola.
«Sì?» risponde alzando lo sguardo dalla rivista a me.
«Hai i cerotti? Asami è inciampata e si è sbucciata le ginocchia.»
«Oh poverina! Vieni qui, ti disinfetto le ginocchia e mettiamo i cerotti.» Ran la prende in braccio e la fa sedere accanto a sé sulla panchina.

In quel momento sentiamo una voce.

«ASAMI! ASAMI DOVE SEI?»

Mi volto verso la voce e vedo una figura familiare.

«SONO QUI KAZUHA!» risponde Asami muovendo le braccia.
«Eccoti!» sospira di sollievo la figura e corre verso di noi. «Mi hai fatto spaventare, sai?»
«Scusa...»
E qui che ci fa Kazuha?!
«Ciao Ran!»
«Ehi Kazuha!» esclama sorridendo lei. «Che ci fai qui?»
«Ho portato la piccola Asami al parco, voleva svagarsi un po'. Quelli di Osaka erano tutti in fase di ristrutturazione, quindi siam venute qui.» spiega con un sorriso. «Piccola come ti sei fatta queste sbucciature?» domanda preoccupata.
«Sono inciampata su una radice.» ne indica una.
«Cavolo... Dovrebbero nasconderle meglio quelle radici.» mormora guardandosi intorno. «Non è la prima volta che qualcuno ci inciampa.»
«È tua parente?» le domando.
«Oh no Conan! Vedi, io abito di fianco a casa sua e, una settimana fa, sua mamma ha fatto un incidente... Ora è ricoverata in ospedale con la gamba ingessata e non la dimetteranno prima di due settimane. Nessun parente la poteva tenere così mi sono offerta io.» mi spiega con tono dolce.
«Fatto.» Ran posa delicatamente i cerotti sulle ginocchia di Asami e la ripone a terra.
«Grazie Ran.» la ringrazia Asami con un piccolo inchino.
«Non preoccuparti piccola.»

In quel momento sento una mano picchiettarmi la spalla.

«TANA PER CONAN!»

Mi giro di soprassalto e vedo Genta.
"CAVOLO! Mi ero dimenticato che stavo giocando a nascondino!"
«Andiamo Conan! Potevi fare tana libera tutti!» si lamenta Mistuhiko avvicinandosi a noi.
«Scusate ragazzi ma lei si era fatta male ed ho dovuto aiutarla.» spiego indicando Asami di fianco a me.
«Chi sei?» domanda Ayumi.
«Mi chiamo Asami, Asami Kimura.»
«Piacere di conoscerti! Io sono Ayumi Yoshida, lui è Genta Kojima ed infine, Mistuhiko Tsuburaya.» li presenta uno ad uno.
«È un piacere conoscervi.» si inchina e la invitiamo a giocare con noi.

Avere Asami intorno mi fa stare bene, non mi fa pesare il fatto di essere al parco con dei bambini nonostante sia lei stessa una bambina. È una sensazione strana che solitamente provo con Ai ma questa volta è diverso.
Dopo aver passato il pomeriggio al parco, Kazuha e Ran richiamano me ed Asami.

«Uffa, dovete già andare via?» domanda Ayumi dispiaciuta.
«Mi sa che dobbiamo andare anche noi, è quasi ora di cena.» replica Mitsuhiko guardando l'orologio.
E come finisce la frase, le loro mamme li richiamano.
«Che pizza...» mormora Ayumi. «Allora ci vediamo domani Conan?»
«Certo Ayumi, ci vediamo da Agasa come al solito.» le rispondo con un sorriso.

Saluto i ragazzi e mi avvicino con Asami da Ran e Kazuha e le vediamo chiaccherare allegramente.
"Chissà dov'è Heiji..." penso curioso.
«Eccoci.» esordisco interrompendo la loro chiaccherata. «Vi abbiamo interrotte?»
«Non preoccuparti Conan, stavo solo chiedendo a Kazuha se le andava di rimanere a cena da noi con la piccola Asami.»
Il mio cuore comincia inspiegabilmente a battere più velocemente.
«Tu che dici Asami, ci stai?» domanda Kazuha mettendosi all'altezza della bimba.
Lei per un attimo posa lo sguardo verso di me ed annuisce.
«Ci sto!» risponde decisa.
Le ragazze sorridono.
«Allora è deciso.» dicono all'unisono.

Nel tragitto verso casa Ran e Kazuha parlano del più e del meno.

«Sicura che per tuo padre non è un problema?» le domanda Kazuha.
«Tranquilla Kazuha! Papà ha una cena con dei suoi ex colleghi quindi ho casa libera.» spiega con un sorriso.
«Kazuha, come mai Heiji non è con te?» domando cercando di tenere un tono innocente.
«In verità quando sono arrivata al parco Heiji era ancora con me, ma all'improvviso ha avuto un impegno e, come suo solito, è dovuto scappare.» mi spiega. «È da un po' che non vedo nemmeno Shinichi, anche lui è impegnato?» domanda rivolgendosi a Ran.
«Beh... Diciamo di sì... Viaggia sempre di qua e di là con i suoi casi.» risponde lei facendo la vaga.
"Questa lontananza fa male ad entrambi Ran, credimi. Se fosse per me prenderei l'antidoto e ti stringerei a me anche se per poco..." penso ritraendo le labbra.
All'improvviso una voce mi distrae dai miei pensieri.
«E-eh?» mormoro confuso.
Asami ridacchia.
«Hai la testa tra le nuvole?»
«Sì, perdonami.» mormoro grattandomi la nuca.
«Mitsuhiko mi ha parlato di una certa Ai, ma oggi non c'era al parco, vero?»
«No, in verità no. Aveva mal di testa ed ha preferito rimanere a casa.»
«Ah capisco... È carina?»
«Perché?»
«Perché quando ho chiesto a Mistuhiko com'era, l'ha desritta come una principessa.»
Quella frase mi infastidisce.
«Beh Asami, per me Ai è molto bella, e gentile ma non vuole farlo notare nascondendo il suo vero carattere, anche se a volte litighiamo e ci scontriamo, ma alla fine facciamo sempre pace.» rispondo alla sua domanda con un sorriso.
«Hai una sua foto?»
«Purtroppo no, non è una a cui piace essere fotografata.»
«Che peccato... Le principesse dovrebbero essere circondate di fotografi secondo me.» replica con tono sognante.
A quella frase poso lo guardo su Ran.
"Quando ritornerò in me, ti tratterò come devi, mia principessa."

Dopo pochi minuti arriviamo a casa; poggio lo zaino mio e di Asami accanto al divano ed aiuto Ran col preparare la cena.

«Hai qualche preferenza per le cena Asami?» domanda Ran cominciando a tirare fuori gli attrezzi da cucina.
«Amo il riso al curry!» esclama contenta.
«E riso al curry sia!» replica Ran sorridendo. «Conan, che ne dici se tu ed Asami andate in camera tua a giocare con il Nintendo Switch?» mi domanda gentilmente.
«Non vuoi una mano a preparare la tavola?»
«Stai tranquillo Conan ce la faccio, voi due andate.»
«Okay.»

Prendo Asami per mano ed entriamo in camera mia.

«Come te la cavi con la Switch?» le domando accendendola.
«Non ci ho mai giocato...» risponde con lo sguardo basso.
«Davvero? Mai?»
«Sì... L'unico giocattolo che ho è la mia bambola di pezza Kiki. Mamma mi ha aiutata a cucirla per il mio compleanno un anno fa, ma la testa ci è venuta troppo grossa. Così faccio finta che una cimice ha deposto le uova nelle sue orecchie e che lei è triste perché le restano...» non riesce a finire la frase che scoppia in un pianto disperato.
Non ci vuole un genio per capire che la situazione economica di Asami è tutt'altro che florida. Mi avvicino a lei e la abbraccio così che lei posi le mani sulla mia schiena. Stringe la mia maglietta tra i suoi piccoli pugni tra un singhiozzo e l'altro.

«Tranquilla Asami...» sussurro al suo orecchio rassicurandola.
«S-sono preoccupata pe-per mamma...»
«Tua madre starà bene, quando le toglieranno il gesso tornerà a casa da te.»
«Davvero...?»
«Certo! Ha solo bisogno di riposarsi un po', e quando vorrai giocare con la Switch puoi tranquillamente venire da me.»
«Mamma non mi lascerebbe venire da Osaka fino a qui da sola...»
«Allora verrò io!» replico e le alzo i dolcemente il viso. «Tu chiamami ed io sarò da te in pochi minuti.»
«Come un principe che salva la sua principessa...?»
«Esattamente.» le sorrido asciugandole le guance.
   
 
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