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Autore: Europa91    25/07/2020    2 recensioni
[Soukoku]
Ambientata subito dopo i fatti di Fifteen.
Dazai e Chuuya alle prese con la loro prima missione ufficiale all’interno della Port Mafia e ai primi sentimenti che provano l’uno per l’altro.
“Vorrei proprio essere presente il giorno che troverai una donna disposta a morire insieme a te”
“Saresti geloso?” [...]
“Ora sei un membro della Port Mafia; non sei solo Chuuya” [...]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cap.6

 

 

 

Quando riprese i sensi Chuuya era nel suo letto, nell’appartamento che la Port Mafia gli aveva messo a disposizione da quando si era unito a loro. Kouyou era accanto a lui e lo osservava con sollievo; 

 

“Che diavolo è successo? Perché sono qui? Dazai? Cosa ne è stato di quell’idiota?! E la missione?” La donna sorrise compostamente;

 

“Ti sei appena ripreso e pensi subito a lui?” Chuuya non poté evitare di arrossire abbassando lo sguardo, be’ il volto di Dazai e le sue braccia che lo afferravano, erano l’ultima cosa che ricordava; era perfettamente normale che avesse pensato a lui..

 

“Sei svenuto dopo aver utilizzato la tua abilità. Dazai-kun ti ha riportato al Quartier Generale. A quanto ne so avete completato la missione con successo” a quelle parole Chuuya si alzò di scatto dal letto;

 

“Dove stai andando? Dovresti riposare!!” Ma il ragazzo era già corso via.

 

Entrò velocemente nelle stanze del Boss e lo trovò intento a conversare amabilmente con Dazai;

 

“Chuuya-kun vedo che ti sei ripreso” concluse; Dazai invece sbuffò 

 

“Si è addormentato come il moccioso che è; ho dovuto portarlo fino qua in braccio, come minimo mi devi un favore tappetto” 

 

“Come?!?”

 

“Basta litigare voi due. Bene, ora che siete entrambi presenti vorrei farvi i complimenti: la missione si è conclusa positivamente avete recuperato i documenti mancanti che vanno a sommarsi agli altri già in nostro possesso”

 

“Cosa conteneva quella scatola alla fine?” Domandò Chuuya non riuscendo a frenare la curiosità;

 

“Una chiavetta USB che conteneva a sua volta un file criptato; Dazai-kun ha appena finito di decodificarlo” rispose tranquillamente il Boss;

 

“Quindi brutto idiota, tu sai cosa c’è scritto in quei file?”

 

“Dazai-kun ha il divieto di divulgare informazioni. Quando sarai diventato un dirigente Chuuya-kun potrai sapere tutto anche tu” il rosso sbuffò contrariato; odiava sentirsi inferiore a Dazai, avevano la stessa età eppure perché trattavano solo lui come un bambino?!

 

“Inoltre ho un’ulteriore notizia da comunicarvi” proseguì gioioso il boss; entrambi i ragazzi si voltarono a fissarlo;

 

“Ho deciso che d’ora in avanti lavorerete sempre in coppia non è grandioso?!?” 

 

 

 

 

“Penso di aver intuito il tuo piano” disse Kouyou avvicinandosi lentamente a Mori; l’uomo le sorrise; tornando a fissare la città dalle ampie vetrate del suo studio; i ragazzi erano appena stati congedati.

 

“A si?”

 

“Chuuya-kun ha un potere distruttivo immenso ma quando si scatena perde il controllo e diventa schiavo della gravità, l’abilità d’annullamento di Dazai è l’unica contro misura, l’unica sua possibilità di sopravvivere” ammise tristemente la donna fissando fuori dalla finestra e mettendosi di fianco a lui;

 

“Precisamente; le informazioni contenute in quei file si sono rivelate molto utili, un giorno quel due saranno i nostri agenti migliori; la nostra punta di diamante; nessuno potrà competere con loro”

 

“Come eravate lei e Fukuzawa?” Domandò la donna per poi pentirsene; Mori non si scompose minimamente sebbene sentire quel nome l’avesse leggermente scosso; riportando alla mente spiacevoli ricordi;

 

“Esattamente”.

 

 

 

 

“Lavorare in coppia con te?! Per sempre?!! Preferivo essere catturato da Boris!!” Ammise Chuuya sconsolato mentre si stava dirigendo a passo di marcia nelle sue stanze. Seguito a ruota da Dazai che condivideva il suo stesso stato d’animo.

 

“Guarda che per me è lo stesso, avrei preferito una bella ragazza con la quale morire coraggiosamente in missione; invece mi sei toccato tu, un moccioso che sviene alla prima occasione!!” 

 

“Ehi, non l’ho fatto apposta, non so cosa mi sia successo ok? È la prima volta che mi capita!!” Ammise controvoglia e arrossendo subito dopo; non voleva ammettere le proprie debolezze; non davanti a Dazai.

 

“Hai solo aumentato la densità della gravità intorno a te e hai perso il controllo, i gravitoni hanno iniziato a consumarti, se non fossi intervenuto saresti morto” Chuuya si bloccò e lo fissò a bocca aperta; non si aspettava quella spiegazione.

 

“C’era scritto questo in quei file? È questo il mio vero potere?”

 

“Qualcosa del genere, ma non preoccuparti”

 

“Stavo per crepare come posso non preoccuparmi?!?”

 

“Sarò sempre al tuo fianco per evitarlo” rispose tranquillamente; Chuuya non poté evitare d’avvampare, quanto cazzo erano equivoche quelle parole?! E perché ora quell’idiota lo stava guardando in quel modo?! 

 

“Vaffanculo Dazai, ti odio” urlò entrando nelle sue stanze e sbattendo la porta.

 

“Già, anche io” ammise l’altro sorridendo, toccandosi leggermente le labbra.

 

 

 

 

Qualche ora prima..

 

Dazai aveva appena steso Chuuya sul letto. Kouyou fissava entrambi preoccupata; avevano solo qualche graffio ma la camicia del moro era sporca di sangue e il più piccolo era svenuto, come poteva essere andato tutto bene? Erano solo dei ragazzini; Mori-san non doveva lasciarli andare da soli,

 

“Dazai-kun...” provò a dire; ma il ragazzo le sorrise,

 

“Va tutto bene non preoccuparti; ha solo esagerato, si sveglierà presto; potresti andare ad avvisare il boss? Qui finisco io” la donna lo fissò sospettosa per qualche minuto; c’era qualcosa in quel ragazzo che la terrorizzava; rivedeva in lui un giovane Mori, sapeva che non poteva sottovalutarlo ma nemmeno rifiutarsi di fare come gli era stato detto; sebbene avesse solo 15 anni, Dazai era uno degli agenti più potenti e temuti all’interno della Port Mafia; nonché braccio destro dello stesso boss.

 

“Certo” mormorò congedandosi, lanciando un’ultima occhiata apprensiva a Chuuya.

 

Dazai si assicurò che la donna fosse uscita poi adagiò con cura il rosso sotto le coperte, gli tolse il cappello di testa e lo appoggiò con delicatezza sul comodino. Si prese qualche minuto a fissarlo, controllando anche che respirasse ancora. Così assopito Chuuya sembrava più giovane della sua età, gli ricordava un bambino; non era di certo il mostro che Rimbaud, Boris e tutti quei pazzi credevano che fosse; era un essere umano, anzi era forse la persona più umana che conoscesse. Il rosso si girò piano andandogli inconsciamente incontro; Dazai sorrise; decise in quel momento che lo avrebbe protetto. Lui sapeva bene cosa significasse venir sfruttati per i propri poteri; a lui capitava sempre, ma gli andava bene così; si era unito alla Port Mafia per un motivo; per Chuuya però era diverso, sapeva quanto per lui fosse importante sentirsi apprezzato come essere umano, dopo aver passato 8 anni credendo di essere solo un mostro. Si avvicinò di più a lui, non resistette e poggiò le labbra sulle sue. Fu un tocco lieve, delicato e durò meno di un secondo. Non significava nulla, o almeno, per il momento non voleva indagare troppo su cosa quel gesto potesse significare; forse che sotto sotto, Chuuya gli piaceva. In quel momento il rosso gli ricordava tanto la bella addormentata; sarebbe stato un peccato non sfruttare quell’occasione, chissà quando gli sarebbe ricapitato.

 

“Riposa ora, Partner” disse prima di andarsene e chiudere la porta. Un sorriso sulle labbra.

  
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