Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: dispatia    25/07/2020    2 recensioni
[Het, shonen-ai e shoujo-ai | Carte numero umanizzate | Possibile trasformazione di coppie "het" in "shonen-ai" o "shoujo-ai" e viceversa| Fanfiction dedicata a Marins5 per il suo compleanno ]
Avete voglia di shipping improbabili?
Di quelle che ti fanno dire: "Oh, andiamo, è IMPOSSIBILE!"
Perfetto!
Eccovi una "piccola" (10 capitoli di puro delirio in cui potete ammirare la mia immensa follia) raccolta di oneshot (E possibile drabble) sulle coppie di Zexal strane, mai considerate o che proprio non hanno ragione di esistere.
Siete pronti?
I personaggi di Zexal decisamente no...
01: ReserveShipping
02: AloneShipping
03: GuardianangelShipping
04: CatrapShipping
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo
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IV
CATRAPSHIPPING


|| 4 drabbles basate su 4 prompt scelti con un randomizzatore online. I prompt sono stati presi da qui.

 

i. vines

Kathy lanciò un gridolino di sorpresa, dibattendosi inutilmente fra gli spessi e indistruttibili rampicanti che, in una frazione di secondo, l'avevano avvolta da capo a piedi, maledicendosi fra sé per non aver fatto più attenzione.

L'avevano avvisata di cosa sarebbe successo andando a casa della Strega, eppure si era fatta mettere comunque nel sacco. Pensava di essere più intelligente di così. Più forte, forse.

La Strega le apparve di fronte, seria per quanto riuscisse ad esserlo di fronte alla buffissima immagine del Demone legato come un umano qualunque, per poi lasciarsi sfuggire un'espressione di sorpresa alla realizzazione di cosa avesse di fronte.

« Ti sembra questo il modo di trattare un Demone? Appena scendo da qui io giuro che- »

« Volevi chiedermi di diventare il mio Famiglio, vero? »

Kathy storse il naso, voltando il viso per non doverla guardare negli occhi. Era così tranquilla e serena che le dava il nervoso, eppure suonava nervosa,

« Ho cambiato idea. »

« Oh, scusami, allora... »

Schioccò le dita, e i rampicanti scomparvero, facendo capitolare il Demone a terra. Stava per rialzarsi e saltarle alla gola, ma il suono del suo sussulto e immediato precipitarsi al suo fianco la paralizzarono lì.

« Oh, no, volevo farti scendere piano, sono ancora un disastro con questi poteri e- »

Aveva perso tutta l'aria di sicurezza che aveva prima, sostituita da una sincera preoccupazione, e Kathy sentì qualcosa annodarsi all'interno dello stomaco. Era adorabile.

Adorabile.

Saltò in piedi, con una risata sostenuta, sperando che la coda da gatto che si agitava nervosamente qua e là non la tradisse.

« Si vede che non sei esperta. Ripensandoci, forse avresti bisogno dell'aiuto di qualcuno come me, quindi anche se hai offeso il mio orgoglio sarò caritatevole. »

Kotori batté le mani insieme, in un'espressione di pura felicità che bruciava come acqua santa, per poi cercare di abbracciarla.

« Grazie! Ne avevo davvero bisogno- »

« Scollati da me. »

 

ii. magical

Quando avevano ufficialmente deciso di mettersi insieme nessuno ne era stato particolarmente sorpreso. Apparentemente tutti tranne loro avevano realizzato anni prima che a nessuna di loro due interessavano i ragazzi, e, sopratutto, che le loro costanti lotte per la conquista di Yuuma erano dettate da un'incapacità di ammettere i propri sentimenti l'una per l'altra.

Quindi, l'unica reazione che erano riuscite a guadagnarsi era stato un “wow, finalmente” di Rio, e un ben poco elegante cinque da Yuuma che aveva riscaldato il cuore a Kotori più di qualsiasi altra cosa al mondo. Per quanta paura avevano avuto prima di dirlo, terrorizzate che non capissero, non accettassero, il sollievo bruciante che le aveva attraversato il corpo era stato forte come la scarica di adrenalina dopo aver saltato da un palazzo.

Alle volte il mondo le sembrava grigio, e ogni passo una sconfitta, e allora doveva solo pensare alla sua ragazza per far tornare i colori. Doveva solo pensare al modo in cui aveva imparato a cucire per fare cappellini ai suoi gatti. Al modo in cui la stringeva alle spalle, e si lasciava essere fragile, perche qualcuno ha detto questo, o ques'altro non capisce. Al modo in cui, con la gentilezza di un angelo, aveva baciato tutte le ferite quando l'avevano gettata fuori di casa.

Sì, se c'era qualcosa di magico, nel mondo, doveva essere nascosto nelle pieghe del viso di Kathy, doveva aver fatto nido nell'incavo della clavicola, e si manifestava negli occhi, nelle labbra, nel corpo gentile.

Kathy era tutta la magia del suo mondo.

 

iii. fearless

« Non ho più paura », sussurrò Kotori, stringendo le sue mani fra le proprie come cristalli e gemme, « non ho più paura, perché tu sei con me. »

Kathy socchiuse gli occhi; le lacrime offuscavano il suo viso, e per quanto cercasse di strapparsele via, per quanto volesse urlare che la stavano privando dell'ultimo brillìo prezioso degli occhi del suo amore, loro restavano lì, e continuavano a scendere, rotolando giù dal viso e imbrattandole la maglietta.

« Non andare. Ho paura. Io ho paura. Ho tanta paura senza di te. »

La ragazza rise, tossì, e poi le accarezzò il viso, lasciandole una striscia di sangue lungo il viso, con la dolcezza di un'amante che parve la violenza di uno schiaffo.

« Sarò sempre con te, Kathy. Sempre con te. »

Forse era vero che l'anima non esisteva. Che si perdesse il peso dell'anima nella morte era stato disprovato più e più volte.

Eppure, quello che uscì dal suo urlo quando sentì il suo nome in quell'ultimo respiro, qualsiasi cosa fosse, non poteva essere niente di umano.

 

iv. warmth

Quello che aveva caratterizzato la loro vita era stato indubbiamente il freddo. Non solo fisico – sembrava gli inverni non finissero mai, e le estati durassero un battito di ciglia –, ma emotivo, in una totale disconnessione fra sé e gli altri.

Kotori, prima di conoscere Yuuma, non era neanche sicura di cosa fosse l'affetto. I suoi genitori erano inesistenti, la sua vita piatta, monotona, ripetitiva.

Kathy, d'altro canto, aveva avuto solo i gatti e un'enorme casa vuota e triste sin dalla nascita.

Forse era stato naturale, allora, che anche solo lo sfiorarsi le avesse bruciate sotto pelle, come acido, allontanandole di chilometri, solo per tornare a cercarsi, caute, sorprese, bisognose della prima timida forma di puro amore della loro vita.

Kotori aveva letto da qualche parte che non esisteva il freddo, ma solo mancanza di calore. E aveva creduto non fosse possibile, perché per lei esisteva solo il gelo, terribile e incastrato nelle ossa, che le faceva stringere i denti, e cadere, e morire un pezzo alla volta. Eppure, quando per la prima volta quella ragazza l'aveva stretta fra le braccia, quando le aveva mormorato ti amo, per un attimo si era dimenticata come fosse fatto qualsiasi cosa che non avesse la consistenza del fuoco, il bollore di un vulcano, la bellezza dei petali racchiusi in scintille.

Si era stretta la giacca addosso, si era nascosta nella sua spalla. Aveva sorriso.

E aveva sussurrato, il respiro caldo che creava condensa, anche io.



note

Ehyo! Finalmente ho fatto il mio aggiornamento annuo a questa fic!
Quasi letteralmente.
In realtà se avessi fatto un aggiornamento all'anno adesso avrei un capitolo in più. Questo dice davvero qualcosa sul mio livello di consistenza uh?
Comunque!
Questa fic è... brevissima. Arriva a fatica ad essere una one-shot. Non ne vado neanche fiera. L'ho scritta in meno di un'ora, perché volevo aggiornare.
Sono pessima.
Anyway, loro due sono una ship bellissima. No, non potete cambiare la mia opinione. E no, non potete avere contesto per la iii perché non ne ho idea neanche io, volevo solo un po' di dolore puro.

   
 
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