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Autore: Yurippe    25/07/2020    8 recensioni
Quando una persona a noi cara se ne va per sempre convivere con la sua assenza è difficile e questo la piccola Serena Artemide lo sa benissimo, infatti da quando suo padre se ne è andato un anno fa non fa altro che pensarlo, con tutti i rimpianti che la sua scomparsa si porta dietro, solo una cosa le è rimasta che la fa sentire bene: l'immaginazione.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gemini Saga, OC (Original Character)
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Challenge: Mix 3 challenge;

Prompt: Immaginazione;

Avvertimenti: la one shot qua scritta non è la vera della mia oc, ma un alternativa alla sua storia originale dove suo padre quando lei è ancora una bambina.

                 

 Immaginazione:

“Artemide…”

“Papà! sei tornato!”

Una bambina sui cinque anni dai lunghi capelli biondi si alzò dal prato, dove ammirava una bellissima coccinella posata su un fiore, e corse da suo padre, Saga di Gemini. 

Egli era appena tornato da una dura battaglia, infatti indossava ancora la sua bellissima e imponente armatura d’oro.

Serena Artemide corse più veloce che poté e, una volta che gli fu davanti, il padre si abbassò per prenderla in braccio.

 “Ciao Artemide! Allora, hai fatto la brava mentre io non c’ero?” chiese il cavaliere d’oro, con sguardo severo ma dolce al tempo stesso.

La bambina annuì.

“Certo, ho sempre obbedito alla mamma, non ho mai litigato con i miei fratelli e mi sono allenata duramente!”

Saga allora annuì, stavolta accennando un sorriso leggermente più chiaro.

“Molto bene,  Artemide sono fiero di te. Ora però rientriamo in casa, la mamma ci starà aspettando.”

Detto questo Saga si avviò verso la terza casa con sua figlia Serena Artemide in braccio. Dentro sua moglie li aspettava e, non appena li vide, li accolse calorosamente, abbracciando poi il marito che tornava da una dura battaglia che lo aveva tenuto fuori casa per diverse settimane.

I tre insieme passarono un pomeriggio meraviglioso, fatto di chiacchiere, risate, giochi e merenda. Tutto bellissimo, tutto meraviglioso, tutto perfetto…

 

“Se solo fosse vero…”

Serena Artemide Heinstein tirò su con il naso per poi asciugarsi l’occhietto pieno di lacrime con la mano e coprirsi maggiormente con la coperta blu stellata.

Tutta la scena di prima infatti non era vera ma solo frutto della sua immaginazione. Purtroppo non aveva mai vissuto quel momento, e mai avrebbe potuto, perché suo padre era morto l’anno prima.

Quando accadde lei aveva solo quattro anni ma ricordava tutto di quella giornata.

Ricordava come quella mattina, mentre giocava in giardino come al solito, suo padre venne da lei, la prese in braccio, le disse di quanto le volesse bene anche se non sembrava e di stare vicino alla mamma, per poi darle un bacio sulla fronte, rimetterla giù e andare via, mentre lei confusa lo vedeva sparire all’orizzonte.

Quella fu l’ultima volta che lo vide.

La sera stessa infatti arrivò la terribile notizia: suo padre si era suicidato. Il motivo? Arles, il suo lato malvagio, stava per riprendere il sopravvento su di lui e Saga, piuttosto che far soffrire nuovamente sua moglie e i figli, aveva preferito mettere fine alla sua vita.

Furono giorni bui per la famiglia ma fortunatamente Crystal, il suo maestro, stette vicino a loro più che mai, alla fine lui e sua madre si innamorarono e lui andò a vivere da loro.

Per la piccola non fu un problema. Nonostante l’imbarazzo iniziale, aveva bisogno di una figura maschile nella sua vita, quella figura che non era riuscita a godersi e tantomeno a costruirci un rapporto. Inoltre sapeva bene che il suo maestro era una brava persona, trattava lei e i suoi fratelli come veri figli e rendeva felice sua madre, quindi non potevano chiedere di meglio.

Tutto andava bene, è vero, ma Saga rimaneva pur sempre suo padre e a lei mancava tantissimo, senza contare il rimpianto che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita.

L’unica cosa che rimaneva alla bambina era l’immaginazione, dove poteva creare un mondo tutto suo, proprio come aveva appena fatto, dove suo padre era vivo, era tornato da loro e vivevano una vita bellissima tutti insieme.

Dopo un po’ Serena decise di chiudere gli occhi sperando di poter rivedere suo padre anche nei suoi sogni e poter godere della sua presenza anche lì.

Così si addormentò, senza accorgersi che la mano di un uomo, con indosso un armatura d’oro e dei lunghi capelli blu, le accarezzava dolcemente la guancia.

 

Angolo dell'autrice:

Ringrazio infinitamente Barbie_Ettelenie91 per avermi fatto da Beta <3

 

  
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