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Autore: 8iside8    26/07/2020    2 recensioni
Sono tornati dall'Oltretomba da una manciata di giorni e, finalmente, Emma e Killian posso vivere la loro storia. Un nuovo male arriva, però, ed è proprio indirizzato ad Emma e la sua famiglia, per un evento accaduto molto tempo addietro. La Salvatrice dovrà affidarsi a chi ama e ad un nuovo alleato per permettere a tutti di uscirne e non perdere il Lieto Fine, da tutti tanto agognato.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Vero Amore è sempre la risposta'
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Il bosco era buio ed Emma si stava addentrando seguendo il fuoco fatuo che avanzava fluttuando. La torcia che roteava in tutte le direzioni, a ogni rumore. Non aveva avvisato nessuno, Henry, i suoi genitori. Nessuno sapeva che era lì. Doveva trovare Killian.  
Un grido oltre il fuoco fatuo e con la torcia lo illuminò. Killian era seduto a terra legato a un albero, ferito e privo di sensi. Emma corse verso di lui, ma il fuoco fatuo divampò, prendendo le sembianze di un uomo, con occhi neri come la notte e capelli biondo scuro. I tratti del viso erano stretti e spigolosi, mentre la bocca si distorceva in un sorriso malizioso. 
≪No, no, no. Tu non andrai oltre.≫ disse l'uomo. Guardandolo meglio, vide che indossava strani indumenti. Non erano moderni, ma nemmeno abiti tipici della Foresta Incantata.  
≪Chi sei?≫ chiese la bionda senza levargli gli occhi di dosso.  
≪Io? Io sono Loki e ora potrò vendicarmi della tua famiglia. Obbligherò la figlia di Biancaneve e del Principe Azzurro a vedere morire il suo unico e vero amore.≫  
 

Emma si svegliò di soprassalto. Era scattata a sedere nel letto, sudata e ansimante. Il pigiama si era attaccato alla pelle madida. Sentì una mano che le si posava sulla spalla e scattò di lato spaventata.  
≪Emma, tranquilla, sono io. Killian.≫ si spiegò lui con le braccia alzate in senso di resa ≪Scusa, non volevo spaventarti.≫ 
Nel buio i suoi occhi brillavano dritto verso quelli di lei.  
≪No, non scusarti. Scusami tu, non volevo...≫ 
≪Hai fatto un incubo, amore?≫ le chiese ignorando le sue scuse. Era più preoccupato del suo stato mentale che della buona educazione. Emma lo amava anche per questo. 
≪Sì, almeno spero che fosse solo un incubo.≫ ripercorse il sogno raccontandogli tutto, nei dettagli, e alla fine si ritrovò a tremare tutta.  
Killian la strinse a sé, posandosi la testa di Emma sul petto, dove lei avrebbe sentito il battito regolare del suo cuore, circondandola col braccio.  
≪Swan, stai tranquilla...≫ iniziò Capitan Uncino, ma Emma lo interruppe.  
≪No, non posso stare tranquilla. Come faccio a stare tranquilla.≫ si era messa a sedere di nuovo ≪Ti ho qui con me, letteralmente per bontà divina! Ho perso tutti, tutti coloro che sono stati con me sono morti. Perfino tu...≫ le lacrime le scivolarono lungo il viso pallido e Killian la guardò addolorato ≪Tu che hai saputo tenerti in vita, pur facendo il pirata, per 200 anni... Hai incrociato la mia strada e dove ti ha portato? A morire.≫ 
≪No, Emma. Non è vero. Mi ha portato da te, dal mio lieto fine.≫ le accarezzò una guancia,  bagnandosi le dita con le lacrime salate che non smettevano di scendere ≪Non dovrei, e non vorrei, essere in altro posto se non con te.≫ 
≪Non capisci! Tu sei sopravvissuto all'Isola che Non C'è, ad altre battaglie. Per due secoli! Poi ci siamo incontrati e ho reso la tua vita un inferno!≫ Emma singhiozzava con tutta l'anima ≪Non posso permettere che tu muoia... Non reggerei al dolore... Solo averlo sognato e parlarne mi toglie il respiro...≫ 
≪Emma... Non ho nessuna intenzione di tirare le cuoia, ho il mio lieto fine e voglio solo viverlo. Voglio viverti e stringerti a me fino a fartelo perdere io il respiro, voglio vedere che rendendoti felice riesco almeno, in parte, a fare ammenda per due secoli di malefatte e omicidi. Emma...≫ la voce dolce con cui aveva pronunciato il suo nome le fece trattenere il respiro. Capitan Uncino la circondò con le braccia, dandole una sensazione di protezione che solo poche persone le avevano trasmesso. Si abbandonò sul suo petto, mentre lui gli tracciava piccoli cerchi sulla schiena con le dita. 
≪Emma...≫ sussurrò il Capitano ≪io... Credo che dovresti parlare con Biancaneve e il Principe. Dovresti chiedere a loro se c'è qualcosa che possono sapere su questa cosa.≫ 
Lei si strinse a lui e tremò appena.  
≪Non posso.≫ 
≪Perché?≫ 
≪Ti ricordi cosa è successo con la figlia di Malefica? Io non ce la faccio a ripassare...≫ 
≪Frena Swan... Non lo sai. Magari non è andata come dice questo Loki. Se ricordo bene è una divinità del nord e in genere tende a fare scherzi e raccontare bugie.≫ 
≪Sai chi è?≫ 
≪Sì, me ne parlò Ariel. Aveva avuto a che fare con Loki e alcuni altri dei. Adesso dormiamo, poi domani parliamo con i tuoi e dopo con Ariel. Vedrai che si risolverà tutto.≫ 
≪Va bene.≫ 
Si stesero e lei gli diede un lento bacio, di quelli che dicono "ti amo", che dicono "grazie di esistere", che gridano il bisogno dell'altro, aldilà del sesso o del contatto fisico. Qualcosa di più profondo e potente, una dirompente forza, che solo chi prova il vero amore può avere. Killian era grato di quello che aveva e rispondeva al bacio per farle sapere le stesse cose.  
≪Emma,≫ lei amava sentirsi chiamare dal suo pirata ≪grazie.≫ 
≪Di cosa?≫ il buio ora era rassicurante.  
≪Di tutto, ma soprattutto di esserti fidata di me.≫ 
≪Ho imparato che devo fidarmi di chi amo.≫ 
Si addormentarono stretti l'uno all'altra beandosi del loro amore, lasciando fuori dalla porta le preoccupazioni, ci avrebbero pensato il giorno dopo.  
 
 
Biancaneve era seduta sul divano col piccolo Neal in braccio. David era intento a fare colazione, guardando amorevolmente la moglie e il figlio.  
Toctoc!  
David si ridestò e disse con voce squillante:≪Avanti!≫ 
Emma e Killian entrarono e Biancaneve s'incupì vedendo i loro volti. 
≪Cosa c'è?≫ chiese David.  
Emma si sedette e li guardò entrambi. Killian le mise la mano sulla spalla per incoraggiarla.  
≪Avete mai incontrato un certo Loki?≫ ecco, lo aveva chiesto e i suoi genitori avrebbero spiegato quel sogno. 
≪Loki?≫ chiese il Principe Azzurro.  
≪Ma sì David!≫ intervenne Biancaneve ≪Hai aiutato sua moglie a raggiungere il portale per Asgard.≫ 
Il volto dell'uomo si illuminò.  
≪Certo, ora ricordo. Una donna molto dolce e devota al marito. Lui non l'ho conosciuto bene. Ma perché lo chiedi?≫ 
Emma raccontò il sogno e i suoi genitori si guardarono smarriti.  
≪Noi non abbiamo fatto niente.≫ sussurrò Biancaneve cullando il piccolo Neal. 
≪Allora dovremmo parlare con sua moglie.≫ intervenne Uncino.  
≪Sapete come contattarla o dove trovarla?≫ chiese Emma.  
≪No, Emma. Non è una buona idea.≫ disse fermamente David ≪Secondo la leggenda lei è con Loki ad aiutarlo a sopravvivere nella caverna dove è stato condannato a restare fino al Ragnarok.≫ 
Emma strabuzzò gli occhi.  
≪Sei esperto di mitologia?≫ chiese al padre.  
≪No, ma sono stato ad Asgard dopo aver accompagnato la moglie di Loki, quando siamo arrivati hanno fatto un banchetto per il suo ritorno e mi hanno invitato. Quindi ho pasteggiato con alcuni Asi.≫ 
≪Asi?≫ chiese Killian.  
≪Sì, gli dei norreni si dividono in Asi e Vani. Due famiglie diverse, ma legate da parentele e guerre.≫ spiegò David, poi aggiunse ≪Provo a chiedere a Regina. Magari lei sa qualcosa.≫ 
Emma si alzò dalla sedia, si sentiva così pesante, e vi ricadde subito. La testa girava e girava. Si aggrappò al tavolo e sentì qualcuno di lontano che la chiamava. Il cuore batteva all'impazzata, portò una mano al petto. Chi la chiamava? Le orecchie le fischiavano dolorosamente. Era in ginocchio, rannicchiata. I palmi premuti sulle orecchie, ma quel fischio non smetteva, il cuore non rallentava. Ancora sentiva chiamare il suo nome, ma il fischio era troppo forte. Si sentì sollevare, poi qualcosa di morbido sulle labbra. Il fischio diminuì. Il contatto con le labbra divenne un bacio. Il fischio cessò.  
Emma aprì gli occhi e quelli di Killian erano a pochi centimetri dai suoi.  
≪Emma... Come stai?≫ la sua voce era bassa e roca, come diventa quando si urla troppo forte.  
≪Io... Io... Non lo so, mi sento debole...≫ rispose lei che aveva a sua volta la voce ferma in gola.  
David la aiutò ad alzarsi e Killian li seguì, ma le gambe di Emma erano troppo deboli. Il pirata la prese prima che ripiombasse a terra e la sollevò con le braccia. Stringeva il corpo della sua Emma a sé. Proteggerla era la cosa che più gli premeva e non ci riusciva mai davvero. La adagiò sul divano. Biancaneve aveva steso Neal nella culla. David aveva il volto scavato dalla preoccupazione. 
≪Emma... Ti serve qualcosa?≫ il capitano era visibilmente scosso e la domanda era per non lasciare quel pesante silenzio, rotto solo dai loro respiri.  
Emma fece un breve "no" con la testa. Biancaneve arrivò con un bicchiere d'acqua e la aiutò a bere. La bionda era pallidissima e gli occhi erano arrossati. 
≪Cos'è successo? Cosa mi è successo?≫ chiese lei.  
Tutti si guardarono, senza una risposta da darle. Mary Margaret prese il telefono e scelse un contatto dalla rubrica, poi se lo portò all'orecchio.  
≪Ciao, Emma è stata male. A casa nostra. Non sappiamo perché. Vieni qui per favore. Grazie.≫ poi ripose il cellulare sul bancone.  
Dopo un istante due nuvole di fumo colorato apparvero davanti alla porta d'ingresso. Regina e Zelina.  
La prima corsa da Emma.  
≪Cos'è successo? Come stai?≫ 
Emma aprì la bocca e sussurrò:≪Non lo so.≫ 
Killian si spostò per far avvicinare Regina.  
≪Emma, dimmi esattamente cosa è successo, per favore.≫ 
La Salvatrice annuì e provò a sedersi con scarsi risultati. Tutti erano preoccupati, anche Zelina.  
≪Resta giù.≫ la fermò Regina, che si girò verso Killian intento a guardare la donna che amava, addolorato. 
≪Regina, lei è stata davvero male. Prima sembrava che le girasse la testa e stesse per svenire, poi è caduta a terra, si è stretta una mano al cuore, poi si è buttata sul pavimento tappandosi le orecchie con le mani e ha iniziato ad urlare dal dolore. È stato terribile. Io...≫ la sua voce profonda si incrinò.  
≪Uncino≫ disse Regina ≪ ne verremo a capo, come sempre. Ora Emma, puoi provare a dirmi cosa hai sentito?≫ 
Emma stavolta riuscì a sedersi un po' e Biancaneve le diede un altro bicchiere d'acqua, la figlia riprese un po' di colore.  
≪Stavamo per venire da te per chiederti un parere, ma la testa ha iniziato a girarmi, all'impazzata e ho perso l'equilibrio. Il cuore ha accelerato fino a farmi male. Poi il fischio nelle orecchie è diventato più forte del male al cuore. Poi... Mi sono sentita meglio. Killian mi ha baciata e mi sono sentita meglio, non faceva più male il cuore e il fischio spariva.≫ 
Uncino la guardò intensamente e Regina passò i palmi delle mani sul torace di Emma, per analizzare cosa le era accaduto.  
≪Emma, io credo che...≫ iniziò Regina.  
≪Cattive notizie...≫ sussurrò l'altra.  
≪Beh, per ora non ne ho di buone. Questo è un incanto a me sconosciuto, ci vuole del tempo per esaminare l'entità e una soluzione. Nel frattempo, tieniti le labbra di pirata vicino, così se ricapita hai già la soluzione a portata di mano.≫ poi rifletté ≪Perché stavate venendo da me?≫ 
Emma era troppo debole e fu Killian a spiegare il sogno della sua amata e ora fragile Emma. Come sembrava piccola e indifesa.  
Regina si morse un labbro e dichiarò di non aver mai avuto a che fare con Loki.  
≪Io lo conosco.≫ 
Aveva parlato Zelina e tutti la guardarono sorpresi.  
≪Era amico di Ade. Si facevano dei favori, ma non sapevo che avesse conosciuto "bel faccino".≫ 
Biancaneve si mise il cappotto.  
≪David, stai con Neal, io vado in biblioteca da Belle. Troveremo qualcosa.≫ e prese la porta dando un'ultima occhiata alla figlia.  
Regina e Zelina andarono nella cripta. 
   
 
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