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Autore: Meramadia94    28/07/2020    3 recensioni
Versione degli episodi 681-683, in cui non è il detective Takagi a rischiare la vita, ma Sakura.
Sakura viene rapita durante una gita scolastica, ed il rapitore si mette subito in contatto con il fratello maggiore della ragazza e la polizia di Tokyo. Takagi ha solo tre giorni per salvare la sorella da un terribile destino, e nel frattempo dovrà fare i conti con una ferita che non ha mai smesso di sanguinare.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Miwako Sato, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Wataru Takagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sakura sarebbe stata molto confortata nel sapere che suo fratello, Miwako, Shiratori ed il resto della prima squadra aveva finalmente scoperto chi e perchè l'aveva messa in quella situazione terribile... se non fosse stato che le sue difese si stavano abbassando notevolmente. Aveva freddo, fame, sete ed il gelo le stava penetrando nelle ossa. Aveva completamente perso il senso del tempo. Non sapeva più nemmeno da quanti giorni era prigioniera in quella trappola mortale che pareva essere uscita da un film della saga di Saw...l'unica cosa che riusciva a fare in quella terribile situazione era pensare. Ormai Taru doveva essere sulla buona strada per capire cosa le fosse successo... doveva solo armarsi di pazienza ed aspettare....aspettare di vivere. Aspettare di morire. Perchè lo sapeva, a volte nemmeno le abilità del miglior investigatore del mondo erano sufficenti a salvare la vittima da un triste destino. La morte non privilegiava nessuno. 
Pensava al signor Date. Lo aveva conosciuto. Quando viveva ancora con Wataru, veniva spesso a cena da loro. Nonostante l'aspetto che incuteva timore si era rivelata una persona molto affabile e alla mano. Le chiedeva sempre come stesse, s'informava sulla scuola, sui suoi amici... ed ogni tanto si offriva di andare a torchiare qualche giovanotto troppo intraprendente che osava fare la corte alla sorellina del suo giovane protetto. 
Una volta suo fratello le aveva detto, per scherzare, che il detective Date non sarebbe morto nemmeno se fosse stato ucciso... invece per una tragica fatalità, la polizia aveva perduto uno dei suoi migliori elementi, l'universo un uomo buono e generoso, e suo fratello un solido punto di riferimento. Da lì aveva imparato che la vita era imprevedibile e che bastava poco. Molto poco per vedersi sparire per sempre. 
Certo non avrebbe mai pensato di finire così... anzi, non aveva mai pensato alla morte. Diavolo, aveva solo diciotto anni e tutta una vita davanti, perchè avrebbe dovuto pensare al momento in cui il suo corpo avrebbe cessato di vivere?  In quel momento avrebbe dovuto essere in giro con gli amici ad ammirare le bellezze di Hokkaido, scattare foto, pensare all'università, a divertirsi con i suoi amici... invece qualcuno aveva deciso per lei. Pensava con dolore a tutto quello che le veniva tolto: le stradine bianche e polverose che non avrebbe mai percorso, non avrebbe più sentito il fresco profumo dei fiori di ciliegio, i libri che non avrebbe mai letto, l'amore per qualcuno che non avrebbe mai provato, non avrebbe mai tenuto in braccio i figlioletti di Taru e Miwako e loro non l'avrebbero mai chiamata zia... non poteva accettare di dover rinunciare a tutto questo.
'' Su ricomponiti.''- pensò la ragazza. Non si sarebbe arresa senza combattere. Forse non avevano ancora fatto caso al dettaglio del portafoglio, ma questo non significava che lei dovesse arrendersi. Sulla tavola c'era un lenzuolo, anche se non aveva ancora capito l'utilità di quel gesto. Se fosse riuscita a buttarlo giù qualcuno volente o nolente l'avrebbe sicuramente notato. Ricominciò quindi a sfregare la corda che le segava le caviglie contro il legno della tavola. Se fosse riuscita a liberare almeno le gambe avrebbe potuto buttar giù il lenzuolo, e nel contempo riattivare la circolazione e darsi stabilità.
Doveva a tutti i costi guadagnare tempo. 
...
...
...
Il colpevole era Riusako Fuemoto. Uno dei professori incaricati di accompagnare la classe in gita ad Hokkaido. Era anche colui che si era occupato di ritirare il corpo di Natalie Kuruma in ospedale dopo il suo tragico suicidio e di pagare affinchè la ragazza avesse una degna sepoltura. Per lui Natalie era la figlia che non aveva mai avuto, soprattutto dopo aver scoperto che entrambi erano originari di Hokkaido.
La polizia dell'isola si era subito recata in albergo per arrestarlo dopo aver ricevuto la notifica del mandato d'arresto, ma era troppo tardi. Fuemoto, con una scusa, era tornato a Tokyo. Furono gli agenti della prima divisione a trarlo in arresto nel suo appartamento.
Fuemoto non aveva opposto la minima resistenza ai poliziotti, anzi aveva sorriso e commentato -'' Ce ne avete messo di tempo.''
Ora il quadro era completo: Riusako Fuemoto, provato dalla perdita della ragazza che considerava la figlia mai avuta, aveva deciso di cambiare scuola dove insegnare e si era ritrovato, per un curioso scherzo del destino, proprio nel liceo che frequentava Sakura. Un giorno probabilmente si era ritrovato sotto gli occhi la documentazione della ragazzina, tra cui il consenso scritto di un genitore o del tutore legale al suo trasferimento allo studentato. Vedendo il nome Wataru Takagi si era ricordato dell'uomo che aveva indotto la povera Natalie ad uccidersi, ed aveva fatto qualche ricerca. E quando aveva scoperto che il fratello della ragazza era un poliziotto della prefettura di Tokyo, aveva creduto di ritrovarsi davanti il diretto responsabile della morte di Natalie. Ed aveva deciso di vendicarsi.
- Ha coinvolto Sakura nella gita ad Hokkaido solo per avere il pretesto di compiere la sua vendetta.- fece Goro - appena arrivati deve averla convinta a seguirlo con una scusa ed appena ha abbassato la guardia l'ha aggredita... poverina, non aveva scampo.- 
- E tutto per un assurdo malinteso.- fece Sato. 
- Dite che Takagi gli staccherà la testa?- fece Goro.
- Se non lo farà lui, lo farò io.- fece Shiratori guadagnandosi un'occhiata stupita da tutti i presenti. Shiratori non era affatto il tipo da lasciarsi andare a simili slanci. Certo, sapevano che nonostante il carattere freddo e distaccato si trattava di una persona generosa, pronto a rischiare la vita per proteggere ciò che considerava suo o per difendere i colleghi, ma raramente si lasciava andare. 
- L'ha presa a cuore ispettore?- fece Conan. 
- Ha tentato di uccidere una ragazzina.- fece Shiratori - e deve essere punito. Figlia o non figlia.- 
In quel momento Takagi arrivò di corsa, con una cartellina per i documenti sotto braccio. 
- Eccoti finalmente...- fece Megure - ma dove ti eri...?- 
- Lo scoprirà.- fece Takagi entrando nella sala interrogatori con un'espressione battagliera sul viso.
Fuemoto lo guardò sogghignando.
- Bene bene, quindi sei tu...- fece Fuemoto - l'uomo senza scrupoli che ha abbandonato la mia povera piccola Natalie... e che si è già rifatto una vita accanto ad una poliziotta affascinante senza pensare nemmeno per un attimo a quanto dolore e quanta sofferenza hai provocato ad una ragazza che si sarebbe buttata nel fuoco per te.- 
- E' per questo che hai rapito mia sorella?- 
- Natalie era come una figlia per me.- fece Fuemoto- Per correre dietro alla prima sottana che ti è passata davanti mi hai portato via la mia povera dolce bambina...avrei potuto venire qui e spararti un colpo in mezzo agli occhi... ma in questo modo non avresti mai potuto sapere che cosa si prova nel perdere una persona che si ama tanto, vederla soffrire le pene dell'inferno senza poter intervenire... e non poterla salvare.- 
...
...
...
- Assurdo...- fece Sato dopo aver ascoltato la confessione dell'uomo, sconvolta. Non riusciva ancora a credere che fossero arrivati a quel punto per un malinteso nato dal fatto che Natalie Kuruma si era innamorata di un uomo di cui aveva deciso di non rivelare il cognome per evitare equivoci legati alla lingua.
E che una ragazzina innocente stesse morendo in un inferno di ghiaccio per uno stupido errore. 
- E' completamente pazzo...- fece Shiratori trattenendo a stento i pugni. Aveva una voglia matta di fare irruzione in quella stanza a fargli sputare a suon di pugni fino all'ultimo alito di vita. 
- Purtroppo il pazzo sa molto bene quel che fa.- fece Megure pensando alle mille precauzioni che Fuemoto aveva utilizzato per impedire loro di indagare sul rapimento di Sakura. Nella sua lunga ed onorata carriera aveva imparato che esistevano cinque moventi per un omicidio: amore, vendetta, denaro e coprire un crimine passato.
Ma coloro che colpivano per vendicare un torto, immaginario o reale, o una persona molta amata erano i più pericolosi. Perchè pensavano di essere stati incaricati di provvedere ove la giustizia aveva fallito o semplicemente dove  non aveva interesse ad intervenire. Di conseguenza non si fermavano finchè una voce nella loro testa non diceva '' Missione compiuta''... e non avevano rimorso o paura all'idea di dover sacrificare un'innocente.
...
...
...
Takagi aveva ascoltato le accuse di Fuemoto in silenzio. Aveva avuto la prova che cercava. Fuemoto provava del rancore verso di lui perchè lo riteneva l'ex fidanzato infedele della povera Natalie ed aveva pensato che portargli via la sorella fosse il giusto prezzo da pagare per la sua insensibilità. Ma in questa '' opera di giustizia'' c'era un piccolo errore: la dinamica dei fatti era completamente diversa da come era stata raccontata sinora.
Senza dire una parola poggiò la cartellina sul tavolo. 
- Che cos'è questa roba?- fece Fuemoto. 
- Qualcosa che dovresti vedere.- fece Takagi - e che ti farà capire chi di noi ha causato solo dolore e sofferenza senza scopo.- 
Fuemoto aprì la busta e sbiancò. All'interno della busta vi erano delle foto, un articolo di giornale ed un anello di fidanzamento.
Nelle foto erano ritratti la signorina Kuruma, felice e sorridente in volto, in compagnia di un uomo che il sospettato non aveva mai visto. Quell'uomo era l'agente Date. 
Agente di cui l'articolo sul giornale annunciava il decesso a causa di un incidente stradale proprio il giorno prima che la signorina Kuruma si togliesse la vita.
- M-m-m-ma che scherzi sono questi...?- fece Fuemoto.
- Nessuno scherzo.- fece Takagi - E' vero che Natalie si è suicidata per aver perso l'amore della sua vita... ma non l'ha perduto perchè quell'uomo era un donnaiolo che correva dietro a tutte le donne che gli passavano davanti. Il fidanzato della povera Natalie è morto in un incidente d'auto il giorno prima che la sua amica commettesse quel gesto disperato.- 
- Che cosa...?- fece Fuemoto bianco come un lenzuolo - no, questo è assurdo...- 
- Eppure è la verità.- fece Takagi prendendo in mano l'anello di fidanzamento che era stato custodito nell'agendina nera del suo mentore per oltre un anno - Wataru Date voleva chiedere a Natalie di sposarlo, e questa ne è la prova. Ma purtroppo una sorte cinica se lo è portato via.-
- Ma allora... oddio, se Natalie mi avesse spiegato cosa intendeva dire....- fece Fuemoto - L'avrei potuta salvare...- 
In quel momento, Takagi avrebbe voluto dirgli ciò che i genitori di Date gli avevano rivelato: ovvero che quella stessa mattina, nei pressi della camera mortuaria che ospitava il corpo senza vita del loro unico ed amato figliolo, avevano visto una donna dai tratti nippo-americani piangere disperatamente. Probabilmente la signorina Kuruma aveva sentito dal TG del mattino che un poliziotto aveva avuto un incidente mortale e  non riuscendo a mettersi in contatto con il suo ragazzo, terrorizzata, si era recata in ospedale, nella speranza che le dicessero che non si trattava del suo Wataru... e che quindi nessuno avrebbe potuto impedire a Natalie di raggiungere il suo grande amore... ma non lo fece.
In quel momento, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era sua sorella che stava morendo di stenti, al freddo e al gelo, per uno stupido malinteso. Un malinteso che non ci sarebbe mai stato se quel tizio avesse avuto abbastanza sale in zucca da venire a parlargli di persona. Se l'avesse fatto, l'equivoco si sarebbe subito chiarito... e invece aveva preferito immolare una ragazzina. 
- Io... non... non sapevo, non potevo immaginare.... oddio mio che cosa ho fatto...- fece Fuemoto come un disco rotto  - ma la prego cerchi di capire... quando ho creduto che lei fosse la persona che aveva causato la morte di Natalie e l'ho vista felice e senza rimpianti... non ci ho visto più.... mi perdoni. La prego, mi perdoni.- 
- A me non importa niente di come stavi tu, d'accordo?- fece Takagi sbattendo un pugno sul tavolo - Voglio solo sapere dov'è mia sorella.-
Quella domanda però era destinata a non ricevere una risposta. Infatti, pochi secondi dopo, il professor Fuemoto iniziò a lamentarsi come se fosse in preda ad un dolore lancinante e le sue labbra iniziarono a diventare blu. 
- Oh cavolo non mi dire che...- 
Da dietro il vetro potè sentire le voci di Conan, Goro e dell'ispettore Megure urlare...
- SI E' AVVELENATO!- 
- PRESTO UN'AMBULANZA!- 
- SHIRATORI, OGGI IL MEDICO LEGALE DOVEVA VENIRE PER UN CONSULTO SU UN VECCHIO CASO, RINTRACCIALO IMMEDIATAMENTE!-
- SISSIGNORE!-
Takagi non rimase con le mani in mano. Quel bastardo non poteva crocifiggere una ragazzina per errore, piangere lacrime di vitello e cavarsela così a buon mercato.
Doveva costringere quel tizio a rimanere ancora con loro. 
- Takagi!- fece Sato entrando nella sala interrogatori.
- SVELTA PORTAMI UN PO' D'ACQUA E DEL SALE!- urlò Takagi. Fortunatamente erano vicini alla break room, quindi non fu difficile procurarsi l'acqua ed il sale. Una volta che ne fu in possesso, Takagi gli fece bere l'acqua salata per indurlo a vomitare. 
- DOV'E' MIA SORELLA???- continuava a gridare, mentre il professore gli vomitava addosso - DIMMI DOV'E'!!!-
...
...
...
L'ambulanza aveva portato via il professor Riusako Fuemoto da due ore.
Due ore. 
Centoventi minuti.
Ovvero settemiladuecento secondi. 
Poi finalmente l'ospedale si fece sentire.
- Fuemoto è stabile.- fece Megure - Prima di essere arrestato aveva assunto chetamina ed ossicodone, anche se non in dosi elevate.- 
- Quindi...- fece Takagi - Possiamo andare a parlargli?- fece Takagi ansioso come non mai. Aveva appena visto sua sorella sul monitor del tablet. Era pallida come un lenzuolo appena lavato e mano a mano che passavano i secondi sembrava sempre più stanca e debole... forse perchè era dalla sera seguente che non faceva che muoversi ed agitarsi, magari nel tentativo di scaldarsi un po'. Fuemoto adesso sapeva la verità, e non aveva più motivo di portargli rancore. In compenso aveva mille motivi per decidere di collaborare. A meno che non volesse morire in prigione.
- Takagi...- fece Megure scuro in volto - io... io non so come dirtelo... ma c'è la possibilità che Fuemoto non possa più dire niente a nessuno.-
- Che cosa....?- fece Takagi.
- Ma...- fece Sato mettendosi dietro il fidanzato temendo che svenisse da un momento all'altro - ha appena detto che la dose di droga che ha ingerito non era così elevata...- 
- Si, ma quello che non sapevamo...- fece Megure - è che Fuemoto è gravemente malato. Secondo i medici ha un tumore al cervello, e non gli rimangono che pochi mesi di vita.-
- Ecco perchè si è offerto di fare l'accompagnatore alla gita e ha smosso mari e monti per coinvolgere anche Sakura.- 
Conan annuì.
Fuemoto voleva vendicarsi dell' '' assassino'' di Natalie. Non sarebbe riuscito a sopportare l'idea di lasciare quel mondo con la consapevolezza che l'uomo che reputava reo di tanta sofferenza al contrario avrebbe avuto una vita lunga e felice ed aveva colto la palla al balzo. Ed anche se aveva fatto in modo che nessuno potesse scoprire in tempo dove Sakura era prigioniera, aveva messo in conto ( e soprattutto sperato) l'eventualità che i poliziotti lo trovassero e lo arrestassero. Avrebbe rivelato di sapere dove si trovava Sakura, le sue motivazioni e sputato loro in faccia tutto il suo rancore... per poi tirarla per le lunghe facendo scoprire ai poliziotti ed al fratello disperato che si era avvelenato e che quindi non avrebbe più potuto parlare con nessuno.
In fondo era già condannato a morte.
Che cos'aveva da perdere?
- Il suo quadro clinico complica molto le cose.- fece Megure - I medici pensano che si risveglierà presto ma... non sanno dire quanto presto.- 
Appena ebbe sentito quelle parole, Takagi si sentì divorare da una rabbia tanto silenziosa quanto devastante. Aveva scoperto chi aveva rapito la sua Sakura. Aveva scoperto il perchè, ed era persino riuscito a chiarire la situazione con il rapitore... ma inutilmente. Quell'uomo si era avvelenato tentando di suicidarsi, per portare con sè il segreto di dove si trovava Sakura nella tomba, ed ammirare da ovunque sarebbe andato a finire la sua frustrazione.
Prese il suo distintivo e lo fissò con rabbia e disgusto.
'' Che razza di poliziotto sono....''- pensò mentre sentiva le lacrime inondargli gli occhi ed il sangue andare a fuoco -'' ho fatto giuramento di servire e proteggere... che razza di poliziotto sono se non riesco nemmeno a proteggere mia sorella?!??''- nel dir così lo lanciò via con rabbia prima di scappare via dalla stanza.
Miwako fece per seguirlo, ma Megure la fermò.
- Lascialo stare, Sato.- fece Megure scuro in viso - credo che in questo momento abbia voglia di rimanere solo.- 
- Ispettore.- intervenne Shiratori - Non può finire in questo modo. Sakura non può morire per uno stupido malinteso.- 
- Lo so bene anch'io.- fece Megure - pensi che non mi importi che una ragazzina innocente stia morendo? Ma i fatti sono che senza Fuemoto che ci dice dove trovare Sakura, non possiamo fare niente per aiutarla.- 
- Forse un modo per aiutarla c'è.- fece Conan - Fuemoto ha preparato tutto con scrupolo ed in anticipo. Potrebbe esserci qualche indizio a casa sua, non so un appunto, un promemoria...-
Megure annuì. In fondo era sempre meglio che rimanere lì a piangersi addosso aspettando l'inevitabile. 
- Shiratori, prendi degli uomini e perquisisci casa di Fuemoto.- fece Megure - Voglio che la rivoltiate come un calzino finchè non spunta fuori qualcosa che possa condurre a Sakura.- 
- Sissignore.- fece Shiratori.
A quel punto Sato uscì per andare a cercare il fidanzato ed assicurarsi che non commettesse qualche sciocchezza.
La sua attenzione venne attirata dal rumore di uno specchio che si rompeva, nei bagni degli uomini. Senza preoccuparsi di nessuno entrò... ed in quel momento vide Wataru Takagi davanti ad uno specchio in frantumi e la mano destra insanguinata. E tanto le bastò per sbiancare.
- Oddio Takagi...- fece Miwako avvicinandosi a lui per soccorrerlo - vieni.... dobbiamo bendarla immediatamente...- 
  
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