Songlian volteggiava, come un fantasma.

Da tempo non era altro che l'ombra di se stessa

“perdonami Meishan... Meishan...” muoveva la mano nell'aria quasi a cercare di raccogliere, forse, un pezzo di quel vestito rosso, forse solo la manica. Il vestito che Meishan usava quando soleva cantare al centro del cortile della sua terza casa. E Soglian la osservava dall'alto.

La sposa bambina, la quinta, aveva chiesto chi fosse quell'ombra così pallida che aleggiava nel cortile della quarta casa ma le era stato detto che era solo la quarta sposa, ormai divenuta pazza.

Pochissime volte i loro sguardi si erano incrociati, e pochissime volte Songlian aveva risposto allo sguardo della bambina più del dovuto. Ormai niente per lei aveva più senso.

Successe qualche giorno seguente.

Una delle prime notti di nozze della giovanissima sposa.

Un qualcosa di nero aveva fatto capolino in alto sul torace del sig. Chen, il padrone di quelle case e di quelle donne.

Egli Si spaventò, e andò a chiamare tutta la servitù.

Nessuno, tra i medici chiamati anche, seppe capire che cosa fosse.

-Mio signore forse è solo una- -

-Zitta sgualdrina!- rispose imperterrito Chen alla seconda moglie che, come suo solito, cercava in maniera sottile di insinuarsi nei discorsi e cercare di farla da padrona.

La prima moglie guardava, severa, da lontano nella stanza.

-Forse...dovremmo chiamare il dottor Gao-

A quelle parole tutti si ammutolirono nella stanza.

La sposa bambina non sapeva nemmeno chi fosse, appena entrata in quel giogo e così giovane...

Chen non seppe cosa rispondere.

Ma fu presto fatto.

Il consiglio della prima moglie venne presto accettato.

I sudditi di Chen furono spediti in città alla ricerca del dottore che, dopo lo scandalo con Meishan, aveva fatto sparire le sue tracce.

Songlian sempre chiusa nelle sue mura sentiva molto trapestio... ma non ci faceva caso. Quando però sentì i servitori di casa Chen urlare il nome del dottor Gao, qualcosa si riaccese dentro di lei. Forse un flebile abbaglio... durò il tempo di un battito di ciglia per poi tornare nel suo torpore di “Non vita”.

Seduta sul letto con le braccia che poggiavano sulle sue stesse ginocchia si lasciò andare a qualche lacrima. Il suo viso era sempre pallido.

“Se reciti bene è merito tuo, se reciti male è un tuo sbaglio, se non reciti diventi un fantasma”

Continuava a ripensare alle parole di Meishan mentre provava ad asciugarsi una lacrima con ormai la manica grigiastra del suo completo che non cambiava più da tempo.

Qualche ora dopo in tutta fretta ecco arrivare il dottor Gao scortato dai sudditi di Chen.

Un po' ancora a disagio per ciò che era accaduto venne scortato dentro la sala della quinta casa.

La faccenda divenne difficile, e a quanto pare quella pustola sul torace del signore segnava l'inizio del degrado di una grave malattia.

La quarantena era obbligatoria e la piccola sposa venne mandata via perchè in pericolo e anch'ella, essendo l'ultima che aveva avuto contatti col padrone era quella più in pericolo di contagio e di contagiare gli altri.

Ci vollero pochi giorni e al padrone salì una febbre mortale e le pustole riempirono tutto il suo corpo.

Tutte le sale vennero chiuse e l'unica fu solo la sala centrale dove le spose si ritrovavano per il pranzo e la cena che venne lasciata in uso per mandare e ricevere notizie.

Ma il giorno arrivò.

La prima sposa fece chiamare la seconda e la quarta.

Soglian, era confusa, la vennero a chiamare nei suoi alloggi. Nemmeno le chiesero come mai, le dissero solo di seguirla.

Colei che parlò fu la prima sposa.

-Il padrone... sta per morire-

Soglian non era ancora in sé.

-Quando e se le cose dovessero peggiorare, avendo mandato via la quinta sposa, secondo le tradizioni, dovremo decidere di prendere le redini della famiglia, toccherà a te seconda sposa-

Ma non fece tempo a finire che il dottor Gao entrò, togliendosi il berretto,

-mi è permesso?- chiese

Soglian spalancò gli occhi... come un flash. Ricordò la partita che aveva fatto a majhong con lui e Meishan e l'altro nobile ospite amico loro. Ricordò anche lo stanzino sul tetto dove... dove...

-Debbo avvertirvi che il padrone non ce la farà-

-C-chen...è morto?-

Sussurrò appena Soglian, sia la prima che la seconda sposa quasi all'unisono si girarono per guardarla. Non l'avevano più sentita parlare da molto tempo.

Guardò il dottor Gao poi presa da un impeto di quasi bagliore umano, corse.

-Ferma!!- urlarono le due spose.

Lei era più giovane e più veloce, anche se aveva perso le forze in quel lunghissimo periodo che era stata una stasi, di dolore, per lei.

Arrivò nella stanza del signore. Non varcò la soglia ma rimase sull'uscio a osservare.

Lo osservava che era febbricitante. E con spasmi e lamenti quasi disumani non riusciva a respirare.

“Meishan...” pensava Soglian ricordandola.

Le due spose la raggiunsero.

-E' proibito! Ed è contagioso restare qui!-

Lei non le guardò neppure continuò ad osservare quell'uomo. Quell'essere. Quella persona colpevole di tutto ciò che lei aveva passato e della morte di Meishan.

Le due la presero da sotto un braccio ciascuna per allontanarla da li.

-Dai torna nella tua stanza sorella,- disse la seconda sposa per portarla via.

Soglian non fece opposizione ma ad una certa si staccò dalle braccia delle due e urlò rivolta verso la stanza di Chen.

-ASSASSINO!!!!! - cercò di strattonarsi dalle due

-che tu sia maledetto! mostro! Maiale infame traditore bugiardo vile! Hai ucciso tu Meishan!!!!-

-Ferma!!! zitta! Che dici!- disse la seconda sposa

-che gli dei ci perdonino- disse invece la prima

Tutto l'odio che Soglian aveva trattenuto essendo stata considerata pazza, uscì fuori in quel momento come un fiume in piena.

Pianse...pianse e si inginocchiò a terra.

Il dottor Gao che aveva visto da lontano le si avvicinò, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.

E lei come di scatto, impulsiva come era sempre stata prima di ammalarsi, lo abbracciò e pianse.

-mi...mi dispiace tanto...- disse tra le lacrime.

Egli capì bene a cosa si riferiva. E la lasciò fare.

Fu forse la prima persona, umana, che incontrò davvero in quel posto. E forse... capì perchè Meishan si era legata a lui.

I giorni passarono. Ma Soglian capì che non poteva e non voleva rimanere lì. Perciò quando di lì a poco venne scelta la seconda sposa come detentrice dei poteri di casa Chen, ella decise per il suo di allontanarsi da quel luogo.

-e dove andrai, contravverrai alle regole-

-senza padrone, non ci sono più regole-

-ma è inammissibile!-

Ma Soglian era decisa. Il suo sguardo era rivolto alla terza casa... con un lieve sorriso, forse il primo dopo tantissimo tempo era decisa a vivere una vita solo sua, libera finalmente come un uccello di volare.

Ciao a tutti,

Ho voluto creare questa piccola continuazione, del film, perchè mi era spiaciuto vederlo finire in maniera così triste, quindi, anche se non del tutto completo(in realtà la prima bozza non era così e avevo fatto fare anche più scena alla quinta sposa) ho voluto creare un finale alternativo.

Si nota anche come il legame tra Meishan e Soglian sia più profondo, un po' perchè mi piacevano moltissimo (mi ricordavano le due sorelle laotong, che in cina esisteva anche questa pratica) e quindi... nulla spero solo vi sia piaciuta e volevo anche dare un finale un po' più lieto a Soglian e anche al povero dottor Gao.

A presto!