NOTA:
I gemelli Weasley hanno sette anni, Ron ne ha cinque
e Ginny ne ha quattro.
Gita Tra i Babbani
Mattinata insopportabile. I gemelli Weasley che vanno avanti e indietro in cerca di qualcosa di
divertente da fare in piena estate, stagione in cui regna l’ozio totale, è
veramente straziante. Per quanto possa essere divertente avere due fratelli
attivi e scherzosi, vi posso assicurare che per i Weasley
più piccoli era un tormento. Quel giorno il piccolo Ron aveva già subito due
attentati al suo buon umore, mentre sua sorella Ginny
per la disperazione si era seduta in cucina a due metri da sua madre, in modo
che i pestiferi gemelli non provassero più a perseguitarla. Ron invece era in
trappola.
“Dai, Ronnie,
facciamo qualcosa di divertente!” esclamò uno dei gemelli, sottolineando il
soprannome che solitamente veniva usato dalla signora Weasley.
“Non mi va.” borbottò Ron, stringendo a sé
il suo orsacchiotto preferito.
“Qualcosa di spassoso!” fece eco al
fratello l’altro gemello.
Il piccolo Ron scosse la testa, mentre suo
padre in fretta e furia entrava in cucina. “Cara, io esco con la macchina.”
avvertì l’uomo rivolto alla signora Weasley. Le
orecchie dei gemelli si rizzarono avendo fiutato l’avventura spassosa.
“Ancora con quella macchina!?” domandò Molly, che probabilmente non si fidava
di quell’apparecchio Babbano.
“Molly cara, devo fare un salto tra i Babbani. Affari del Ministero. Non posso usare la Polvere
Volante.” spiegò il signor Weasley.
I gemelli smisero di ascoltare, poiché
avevano tutte le informazioni necessarie. “Stai pensando anche tu quello che
penso io, Fred?” domandò uno dei due.
“Ovviamente, George.” rispose l’altro con
un sorriso sornione.
I due presero a fissare il loro fratellino.
“E naturalmente verrà anche Ronnie!” dissero in coro e dopodiché afferrarono
Ron, uno per le braccia e l’altro per i piedi, e lo portarono in giardino.
“Lasciatemi.” disse per l’ennesima volta
Ron, quando i tre furono vicini alla Ford Anglia, al
che i due gemelli lo lasciarono cadere sull’erba. Poi aprirono il bagagliaio
dell’auto e ci si infilarono dentro trascinandosi anche Ron. Giusto il tempo di
chiudere lo sportello che arrivò il signor Weasley,
che si sedette alla guida dell’auto e partì.
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Arrivati a destinazione, i gemelli
aspettarono che il padre fosse abbastanza lontano, poi aprirono il bagagliaio
con uno schiocco delle dita e ne saltarono fuori. Intanto Ron era rannicchiato
in un angolo, piuttosto spaventato.
“Scendi, Ronnie!” gli ordinò Fred,
afferrandogli un polso e cominciando a tirarlo.
“Non vorrai rimanere lì?” gli domandò
George, cominciando a tirarlo anche lui.
In due riuscirono a farlo uscire ed ora il
piccolo rosso dagli occhi azzurri si guardava intorno spaesato.
“Ce n’è voluto!” commentò Fred, chiudendo
lo sportello.
“Dai, andiamo a farci un giro!” propose
George incamminandosi e il gemello lo seguì a ruota, ma si fermarono subito
poiché Ron non era intenzionato a muovere un passo. Fred e George sbuffarono,
poi il primo prese la mano destra del fratellino, mentre il secondo gli mise
una mano sulla schiena, poiché la sua mano sinistra era impegnata a reggere
l’orsacchiotto.
“Andiamo!” dissero i due gemelli all’unisono,
cominciando a camminare, mentre Ron teneva il passo.
»•«
Non passò neanche mezz’ora che i gemelli
erano già stufi della loro avventura. Ora i due sedevano su una panchina, con
Ron in mezzo.
“Questi Babbani
sono noiosi!” esclamò uno dei gemelli imbronciato.
“Già!” assentì l’altro indignato “Hai visto
come mi ha urlato dietro quel vecchietto quando mi sono messo a giocare con
quel lungo tubo verde!?”
“Quello è stato forte! Ti è bastato toccare
quella leva perché ne uscisse fuori un sacco d’acqua.” lo adulò l’altro.
“Vero, Fred. Proprio forte!” disse George,
mostrando un sorriso enorme.
In quel momento i due sentirono Ron tirare
su col naso.
“Che c’è, Ron?” domandò Fred, con tono un
po’ scocciato.
“Voglio tornare a casa.” si lamentò il
piccolo, terminando la frase con dei brevi singhiozzi.
“Per Merlino, quanto scocci, Ron!” sbuffò
George.
Fred allora si alzò in piedi. “Ti manca la
mamma?” lo canzonò, mentre anche George si alzava.
“Voglio andare a casa.” ripeté Ron,
stringendo a sé l’orsacchiotto, al che gli occhi dei due gemelli si puntarono
su di esso.
“Pronto, Fred?” domandò il gemello.
“Prontissimo, George!” assentì l’altro.
I due afferrarono il pupazzo di Ron e
cominciarono a tirarlo. Per quanto Ron cercò di impedirlo, l’orsacchiotto finì
tra le mani dei due gemelli.
“No …” sussurrò Ron, scattando in piedi con
le lacrime agli occhi.
“Te lo ridiamo subito.” esclamò Fred
divertito.
Uno schiocco delle dita di entrambi e
l’orsacchiotto era diventato un terrificante ragno di pezza.
“Tieni, Ron.” disse George, porgendo al
fratellino il pupazzo.
Le lacrime cominciarono a sgorgare in modo
esagerato dagli occhi di Ron, la cui fronte si aggrottò e il cui viso divenne
pallido. Iniziò ad urlare impaurito.
“Non lo vuoi più?” domandarono i due
gemelli con sguardo innocente.
“Basta!”
La voce che li aveva interrotti non era di
Ron. Era una vocina femminile. Infatti una bambina stava a pochi metri da loro
e li fissava arrabbiata. Aveva dei folti capelli crespi e castani che le
arrivavano alle spalle e dai suoi occhi castani emanava una voglia di fare
giustizia.
“Non so come abbiate fatto, ma vi ho visti!
Non siete stati molto carini con lui!” li rimproverò la bimba, mentre Ron
sussurrava in sottofondo “i ragni no, i ragni no”.
“Ci hai visti?” domandò George allibito.
“Oh, no, è una Babbana.”
constatò Fred con gli occhi sbarrati.
“Fatelo subito tornare un orsacchiotto!”
ordinò loro la bambina.
“E perché dovremmo!?” le urlarono in coro i
due gemelli.
“Lui è nostro fratello!” disse poi George.
“E possiamo fargli tutti gli scherzi che
vogliamo!” concluse Fred.
La bambina strinse i pugni. Ora era davvero
furibonda.
“Siete cattivi!!”
urlò loro, mentre i suoi capelli si mossero, come sollevati da una leggera
brezza, sebbene quel giorno non ci fosse vento. In quel momento, il pupazzo di
Ron tornò ad essere un orso. Un sorriso si dipinse sul volto del piccolo, che
afferrò subito il suo pupazzo, mentre sul volto dei gemelli era stampata
un’espressione orripilata ed esterrefatta.
“Ho fatto una magia.” disse la piccolina
sorpresa, mentre Ron le si avvicinava.
“Grazie.” le disse il bimbo.
La bambina sorrise. “Prego.” gli rispose,
poi si rivolse a Fred e George col disappunto sul viso “Ed ora chiedetegli
scusa!”
“Certo, certo!” si affrettò a dire George
spaventato.
“Ovviamente!” lo imitò Fred.
I due gemelli fecero un mezzo inchino.
“Scusaci, Ron.” dissero i due.
“Okay.” rispose il piccolo, mentre
rivolgeva un abbraccio affettuoso al suo pupazzo.
“Hermione!!”
chiamò una donna poco lontano.
La bimba si voltò. “Oh, è mia madre. E’
tardi. Io devo andare. Ci vediamo.”
La piccola Hermione
corse verso sua madre e l’abbracciò. Proprio in quel momento uno dei gemelli si
rese conto che era il momento di terminare l’avventura. Dopo aver incitato gli
altri a tornare alla macchina, questi si incamminarono.
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“Dove eravate?” domandò la signora Weasley con le mani sui fianchi e la fronte aggrottata ai
tre bambini che ora stavano sulla soglia di casa.
“A fare un giro con papà.” rispose il
piccolo George, mostrando innocenza.
Arthur allora prese la parola, mentre
entrava in casa. “Io non c’entro. Sono loro che si sono infilati nel
bagagliaio.” spiegò.
Molly li guardò esasperata. “Ma cosa vi
passa per quella testolina? Ron, anche tu! Non me lo aspettavo.” li rimproverò.
“Mi hanno costretto … Non volevo andare …”
rispose Ron con espressione dispiaciuta e gli occhi lucidi.
Sua madre non seppe resistere a quegli occhioni adorabili e lo abbracciò all’istante. “Oh, Ron, la
mamma non ti lascerà più con quei due diavoletti.”
Ron ricambiò l’abbraccio all’istante.
“Voi due avrete una punizione!” esclamò il
signor Weasley, cercando con gli occhi l’approvazione
della moglie, che gli fece un cenno d’assenso.
“Oh, sicuramente.” disse Molly con gli
occhi fiammeggianti “Metterete in ordine la soffitta. Del resto, è il posto
dove avete più cianfrusaglie voi di tutti gli altri.”
“Ma, mamma!” protestò George.
“E’ un pandemonio quella soffitta!”
concluse Fred.
“Beh, avete tutta la vita per terminare.”
li snobbò la madre, andandosene in cucina “Venite a prendere l’attrezzatura!
Comincerete subito!”
Lo sbuffo sonoro dei due gemelli fu la resa
alla punizione ricevuta.
FINE
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ANGOLINO
DELL’AUTRICE
Salve!!!
Piaciuta questa one-shot? I piccoli gemelli sono i
soliti pestiferi. Mi lasciate una piccola recensione così so quanto è stupida
questa fic? *Vale-chan fa gli occhi dolci* XDXD Ora scappo! A presto!
Vale-chan