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Autore: ladypink88    31/07/2020    5 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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La campanella che suonava decretava la fine del quarto d’ora accademico, ma non certo il tumulto di pensieri che stava avendo luogo nella mente di Laura.
Non riusciva ancora a crederci! Quella splendida ragazza bionda che ai suoi occhi rasentava la perfezione, l’aveva invitata a pranzare assieme!
A pensarci bene, era la prima volta che in università riceveva un invito a pranzare con qualcuno che non fosse Manuel, e lui lo conosceva già da prima.

E ad essere ancora più analitici tutto ciò era successo proprio perché lei non si era mai avvicinata a nessun altro che non fosse lui. Quando era entrata in Cattolica il suo obiettivo era studiare e lavorare sodo per laurearsi il più velocemente possibile e diventare economicamente indipendente.
Inoltre era perfettamente consapevole del fatto che sua madre non avrebbe potuto pagarle gli studi, e lavorare come baby sitter part-time era l’unico modo che aveva trovato per poter conciliare le lezioni con un lavoretto che le permettesse di pagarsi gli studi.

Certo, i primi due anni di università non erano stati per niente facili, ma con molta buona volontà era riuscita a dare quasi tutti gli esami e a non pesare economicamente su mamma Roby.

E poi…. era avvenuto il fattaccio. Prima i sogni, gli incubi, il dubbio, poi…..

NO! Non era il momento adeguato per dare adito a questi pensieri : Laura si era sempre considerata diversa dai “figli di papà” di quell’università.

Aveva sempre deciso di vedere ciò che non poteva avere, ma la realtà era che poteva e voleva iniziare a vedere le cose da un altro punto di vista, e almeno “tentare “ di ottenere ciò che le mancava! Quando Manuel  non c’era, si sentiva tremendamente sola e fuori luogo, e questa sensazione non la faceva stare bene.
Quando vedeva i gruppi di ragazze scherzare di cose “futili” all’interno dell’ateneo aveva sempre provato un pizzico di invidia, ma ogni qualvolta quest’emozione cercava di venire in superficie, lei la sotterrava insieme ad un’altra marea di emozioni e sentimenti che aveva paura di affrontare.

Aveva compreso. Sapeva che quello non era il modo giusto. E che prima o poi quel vaso di Pandora sarebbe esploso. Era già esploso un anno e mezzo prima, e anziché affrontare la situazione aveva deciso di risigillare il tutto con “le maledette”.
Adesso però sapeva che aveva bisogno di superare e affrontare tutto questo. Non voleva più sentirsi sola, non voleva più sentirsi fuori luogo. Voleva uscire da quel guscio. Per questo l’invito di Serena a pranzo per lei era così importante e si sentiva felice all’idea che qualcun altro oltre il suo Manuel l’avesse presa in considerazione.

La campanella suonò un’altra volta. E decretava la fine delle lezioni mattutine: il suo foglio degli appunti era totalmente bianco così come la sua mente! Era talmente assorta nei suoi pensieri che si era totalmente dimenticata di dover prendere appunti!
Accidenti! Avrebbe chiesto a Serena, d’altronde gli appunti che le aveva passato giusto qualche giorno prima erano stati presi in modo encomiabile.

Con lo sguardo cercò la ragazza per vedere dove fosse, ma una voce alle sue spalle la sorprese

 “ Ehy Laura, sono qui! Se ti va possiamo andare, abbiamo due ore di pausa prima dell’inizio delle lezioni pomeridiane”.

La puffa la osservò, e si accorse che comunque i suoi occhi, anch’essi azzurri, ma di un azzurro diverso da quelli di Manuel, erano ancora velati di una tristezza che cercava di celare. Tuttavia il suo tono di voce aveva perso quel tono perentorio di chi non ammette replica e aveva assunto un mix di malinconia e dolcezza.

“ Certo!Andiamo pure!” Esclamò Laura, afferrando il suo zainetto e affiancandola. Le due ragazze si guardarono sorridendo e si avviarono verso l’uscita dell’aula del Giudizio.
 
                                                                                                                                                       ***********

Quest’anno non vincerò di sicuro il premio di studente modello, ma ora DEVO togliermi questi tremendi dubbi che ho in testa, o non riuscirò più a guardare Laura in faccia!!”.

Manuel era totalmente assorto nei suoi pensieri mentre lasciava l’ateneo, e nonostante si sentisse in colpa per la sua condotta da studente tutt’altro che esemplare degli ultimi giorni, era convinto che fosse giunto il momento di iniziare a fare chiarezza.
Come era solito fare in questi momenti stava agendo in maniera impulsiva, perciò decise di prendersi un cappuccino, il secondo della giornata e di sicuro non sarebbe stato l’ultimo. Aveva bisogno di riflettere con lucidità e perciò si diresse verso Il giardino delle Vergini, nel loro posto magico.
Si lasciò cadere sulla panchina rendendosi conto che provava un reale senso di spossatezza : essere poco leali e fingere, soprattutto con le persone a cui voleva un gran bene, non era proprio da lui. Era perfettamente conscio del fatto che non poteva andare avanti così.

La menzogna per lui era come portare un macigno che diventava ogni giorno più pesante, e se non se ne fosse liberato, sarebbe presto finito schiacciato da questo fardello così pesante.
Aprì lo zaino, afferrò il cellulare e cercò il numero di Roberta, la madre della puffa.

Non esitò e la chiamò.

Non dovette attendere a lungo, due squilli e la voce squillante e accogliente di Roberta esclamò :

 “ Buongiorno Manuel! Che piacere sentirti… stavolta non mi devi portare nessun documento di lavoro immagino, o sbaglio?”

Le ultime parole pronunciate dalla donna avevano un tono indagatore, e Manuel sentì l’ansia salirgli al petto, ma cercò di dissimularla

“ Ciao Roberta, scusami il disturbo. No, nessun documento. Anzi, c’è qualcosa che devo restituire, e non sono gli appunti di Laura. L’altro giorno, quando sono venuto a casa vostra gli appunti universitari erano solo una scusa per entrare in camera di Laura. E ad onor del vero non sapevo minimamente che lei quel giorno fosse andata a Laveno. L’ho appreso da te e l’ho raggiunta subito dopo.”

Silenzio.
Manuel iniziò a temere la reazione della donna. Non si aspettava questo silenzio, ma ad un certo punto, dall’altro capo del telefono iniziò a sentire lo scoppiare di una fragorosa risata.
“ Roberta, scusami, non capisco perché ridi” bisbigliò il biondino quasi risentito.
“ Hai ragione, mi devi scusare , ma ad onor del vero sapevo quasi  tutto. E mi aspettavo che prima o poi mi avresti chiamata. Capisco perché mia figlia sia così affezionata a te. Sei un ragazzo leale Manuel, ti ho visto crescere ma stai diventando un uomo in gamba.”

Il ragazzo rimase esterrefatto dalla reazione di Roberta, che però non aveva ancora finito di parlare.

 “ Se non sbaglio oggi le lezioni ci sono anche nel pomeriggio, ma se sei qui al telefono con me dubito tu abbia intenzione di frequentarle. Oggi avevo deciso di prendermi una giornata di riposo. Laura non tornerà a casa prima delle 18. Passa quando vuoi. Per quelle che sono le mie possibilità cercherò di darti le risposte che cerchi.”

La risposta di Manuel non si fece attendere “ Grazie Roberta. Tra un’oretta sono da te.”

Il senso di spossatezza che provava era improvvisamente sparito. Finì l’ultimo sorso del suo cappuccino e si alzò con decisione.

Mentre stava dirigendosi verso l’uscita dell’ateneo però vide in lontananza qualcosa che lo stupì non poco : Serena e la puffa stavano uscendo dall’aula del Giudizio una di fianco all’altra ridendo e scherzando.
Erano solo loro due , e Miss Perfezione non era circondata dal pollaio di finte amiche del quale era solita circondarsi.

Istintivamente si nascose per un attimo e le osservò, soprattutto il suo sguardo si posò su Laura : stava sorridendo in modo genuino, e sembrava a suo agio.

“ Chissà che la puffa riesca a far scendere dal suo piedistallo quella gallina starnazzante, io di lei non mi fido affatto!”.

Aspettò che le due ragazze fossero lontane abbastanza da non essere notato, e si avviò a passo rapido verso la stazione
.
Lo aspettava un confronto molto importante : quello con la verità!

 

ANGOLO DELL'AUTRICE : che ne pensate dell'evoluzione della storia? Riuscirà Manuel ad arrivare a capo della situazione e a scoprire la verità? E Serena e Laura ? E come reagirà Laura quando scoprirà tutto?
Pubblicherò ogni fine settimana un capitolo! Tra venerdì e domenica aspettatevi sempre un nuovo episodio!
Grazie a tutti coloro che mi leggono e che recensiscono questa storia per me così importante!
Un grosso bacione,
Lady

   
 
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