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Autore: _Selenophile_    31/07/2020    1 recensioni
[erkenci kus]
[erkenci kus]Una ragazza dagli occhi ambra,Serena Monteforti,dopo un anno e mezzo a Londra,decide di ritornare nel paese universitario dove tutto è cominciato per affrontare i suoi demoni e riprendere in mano la sua vita.
Profondamente cambiata dal suo passato e da quello che è successo, non sa che è in arrivo per lei una sferzata di vita, totalmente inaspettata in un periodo come quello,in cui tutto era assopito e,quasi,dimenticato.
Un gruppo di ragazzi come tanti, che ha sogni,speranze, che lotta per emergere e per rimanere a galla. Un gruppo di ragazzi un po'strani e svampiti,che partorisce idee.
E un'idea,buttata lì un giorno di Ottobre, tra un aperitivo e una sigaretta.
Tutto questo causerà una tempesta violenta, dirompente e perfetta, da cui tutti usciranno diversi,cambiati.
Perchè un aquilone si alza solo con il vento contrario.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spesso Andrea mi ripeteva che prima o poi mi avrebbe rapita per stare insieme da soli. E lo aveva fatto.Letteralmente.
Sembrava che lui stesse cominciando a stare meglio,avevamo ripreso di nuovo l’argomento e avevo cercato di alleviare un po’le sue pene.Insieme avevamo provato a dare significato a quel suo incubo:alla fine pensavamo che più che in incubo,era da interpretare come una sorte di percezione psichica positiva che dimostrava il fatto che doveva smettere di darsi colpe inutili.
Adesso,però,quella tesa ero io.
Avevo cominciato a studiare per il suo esame,non ci sarebbe stato lui perché,per usare le sue parole: “è contro la mia morale”,dovevo far fronte all’ansia patologica di Mercorelli che mi perseguitava e dovevo evitare che il mio ragazzo spaccasse il naso al mio ex che,mai come in quei giorni,mi ronzava intorno,spalleggiato dalle due streghe.
Tutta questa tensione si riversava oltre che sui miei amici e,soprattutto su di lui,attraverso risposte taglienti e sguardi torvi,anche nel mio lavoro;ormai avevo perso il conto di quanti bicchieri e tazze avessi rotto.  Ero talmente in tensione da aver sbagliato più volte ordinazioni,al punto da essere stata minacciata con un ipotetico licenziamento da Mattia,che di solito era sempre così cordiale con me.
Così, alla fine di quella bruttissima giornata di lavoro,mi aveva caricata in macchina come un sacco di patate,mi aveva sequestrato il telefono e mi aveva portato alla casa al lago.
Per cui adesso ero in ginocchio tra le sue gambe,di cui una flessa e l’altra stesa sul tappeto. Avevamo fatto entrambi la doccia e ci godevamo l’una le carezze dell’altro.
Si appoggiò meglio con la schiena al divano e mi fissò con i suoi occhi castani così caldi;gli scostai il suo ciuffo ribelle e gli diedi un bacio.
Eravamo immersi nella nostra personale bolla e niente e nessuno avrebbe potuto scalfirci.
«Mi stai fissando in modo strano,sai?» potevo resistere a qualsiasi cosa,ma non a lui che sussurrava.
«Ti sto guardando,è diverso.» gli risposi sorridendo.
«Hmm.E cosa staresti guardando?» mi avvicinò con una mano al suo petto coperto da una maglia verde militare.La maglia aveva uno scollo largo che gli lasciava scoperte le spalle,e lasciava intravedere l’inizio dei suoi addominali e la leggera peluria,le maniche arrivavano a coprirgli le nocche:era una meraviglia.
«L’ombra scura nei tuoi occhi è quasi sparita.»
Cominciò a giocare con i miei capelli.«Avevi ragione tu..» spostò lo sguardo sul camino che scoppiettava allegro «..andare sulla tomba dei miei genitori e poi parlarne con te,ha alleviato un po’il mio senso di colpa..»
Sorrisi trionfale.«Prego!È stato un piacere.» Mi tirò piano i capelli,sorridendo «Vedrai che con il tempo andrà meglio.»
Strofinò una ciocca tra il pollice e l’indice.«E se non migliorasse mai?»
Gli poggiai due mani sulle guance e gli sfiorai la barba con i pollici.«Ma certo che andrà meglio,quando comincerai a perdonarti.»
«È colpa mia se loro..» lasciò cadere la testa all’indietro sul divano e coprì gli occhi con un braccio.
Guardai affascinata il suo pomo d’Adamo che si muoveva su e giù e mi diedi uno schiaffo mentale,non era il momento di sguinzagliare gli ormoni.
Gli scostai il braccio.«Andrea,basta punirti.» mi guardò sbattendo le palpebre «Ti sei imposto la solitudine per anni,indurendo ancora di più il tuo carattere difficile.Sei diventato un uomo a tratti rabbioso,un po’brutale,rude..io penso che ai tuoi genitori dispiacerebbe vederti così.» sospirò ma non parlò «Basta colpevolizzarti per qualcosa di cui tu non hai colpa..» gli afferrai il viso con più decisione «..perchè non hai colpa dell’incidente.»
Si accigliò.«Non è così facile.»
«Lo so…però devi almeno provarci..» era sempre un colpo al cuore vederlo così fragile «..e comunque qualche passo avanti l’hai fatto!»
Mi accarezzò una guancia sorridendo.«Mi hai aiutato tu in questo..»
Stirai le labbra in un sorriso.«Promettimi che continuerai così..» lo guardai implorante «..giura!»
Mi attirò tra le sue braccia e mi diede un lungo bacio appassionato.
 
Non seppi come finii sotto di lui,né quando le mie mani erano finite tra i suoi capelli.Ci stavamo baciando da quelle che sembravano ore e nessuno di noi accennava a voler smettere,respirando con il naso pur di non staccarci.
Qualcosa cominciò a crescere dal profondo del mio corpo,inglobandoci in qualcosa più grande di noi e dalla quale nessuno voleva fuggire.
«Lo senti anche tu..?»,mormorò sulle mie labbra.
«..sì..» risposi senza fiato.
Mi avvinghiai a lui e continuai a baciarlo con maggior passione,esplorando la sua bocca così famigliare eppure sempre nuova.
Lui mi stava divorando,mangiandomi d’amore le labbra e percorrendo freneticamente il mio corpo con le sue mani così grandi e sensuali.
«Serena..» mi bisbigliò in un orecchio «Fermami tu..» continuava affannato «..perchè io non ci riuscirò stavolta..»
Il sangue cominciò a scorrere più veloce e il cuore era in procinto di scoppiare per l’emozione.«Non farlo,allora..»
Mi guardò un attimo,gli occhi velati dal desiderio bruciante,poi si alzò di scatto,tirandomi con lui.Mi afferrò per le gambe e mi sollevò dal pavimento,portandomi in camera mentre continuava a baciarmi.
Mi lasciò andare contro il suo corpo,i miei capelli erano un qualcosa di ingarbugliato,le labbra mi bruciavano per il contatto con le sue e la sua barba mi aveva irritato il viso,ma non mi importava.
Era talmente vicino che i nostri nasi si sfioravano.
Gli sfilai la maglia e lui alzò le braccia per aiutarmi,chinando leggermente la testa. Ebbi difficoltà anche con quella premura.
Mi lasciai sfuggire un rantolo imbronciato.«Uff!Sei troppo alto per me!»
Andrea rise e si liberò di quell’ostacolo,lasciandomi la visuale dei suoi addominali scolpiti;il cuore schizzò in gola emozionato da quella visuale.Gli lambii gli addominali e il petto con le labbra,avvertendo il calore della sua pelle e i suoi muscoli guizzare sotto il mio tocco. Gli baciai il collo,inclusa la vena in rilievo che avevo notato mesi prima.
Mi circondò con le braccia e mi sollevò il viso, riprendendo a baciarmi con maggiore passione. Le sue mani scesero lungo la mia schiena,mi sfiorarono le natiche e mi sfilarono il vestitino cipria che avevo indossato dopo la doccia.
Avvertii un moto d’imbarazzo farsi strada in mezzo a tutta quella passione e cercai di coprirmi,ma lui me lo impedì.«Non coprirti..» la sua voce sembrava metallo fuso «..sei così bella.»
Passò a baciarmi la pelle che aveva scoperto,prima di dedicarsi ai miei seni con le labbra e con la lingua,mentre io mi aggrappavo alle sue spalle non potendo far altro che lasciarmi trasportare da quei sentimenti del tutto nuovi per me.
Mi sollevò con una mano,mentre con l’altra scostò il copriletto,adagiandomi sulle lenzuola bianche a fiori,fortemente volute da Camilla,le sue labbra e le sue mani non mi lasciavano tregua,accarezzandomi ovunque.
Si staccò e si puntellò con i gomiti per non pesarmi ma io gli scostai il ciuffo e lo tirai verso di me,allacciando le mie gambe al suo bacino,sentivo chiaramente la sua erezione che premeva contro la mia pelle coperta solo dalle mutandine nere.Non riuscivo a staccarmi dalle sue labbra e dalla sua pelle.
Andrea mi lasciò dei baci lungo il collo,per poi passarci sopra la lingua,mentre si strusciava contro di me con dei movimenti leggeri e delicati,finchè non lasciai sfuggire un gemito.
Fece perno con una mano,mentre con gli occhi seguì il percorso dell’altra lungo tutto il mio corpo,arrivando all’unico lembo di tessuto che mi copriva.Mi fissò,aspettando una concessione che non aveva bisogno di chiedere,dal momento che era troppo grande la voglia che avevo di lui.
Aprii le gambe e mi spinsi contro la sua mano,che con una mossa fluida mi liberò da quell’impedimento.Lasciò andare un gemito mentre con la sua mano toccava quella parte del mio corpo che fremeva anche solo a causa della sua voce.
Avevamo fatto i preliminari più volte,eppure con lui era come se ci fosse sempre un qualcosa di nuovo e di inesplorato. Arrossii d’imbarazzo e gli arpionai i bicipiti con le unghie,conficcandoglieli nella carne;era l’unica cosa che potei fare sotto le sue carezze incessanti.
«Come fai..» il suo sguardo era carico di desiderio «..come fai a essere così innocente e sensuale allo stesso tempo..»
Le sue dita diventavano sempre più insistenti,sentivo una sensazione di benessere che cominciava a farsi strada,artigliandomi la gola e facendomi mancare il respiro.«Andrea..»
«Sono qui..»
Quelle parole mi diedero il colpo di grazia e io esplosi,nascondendomi contro di lui.
Lui arrestò il movimento della sua mano, ma fu solo un attimo;ritornò a coprirmi con il suo corpo,mentre mi baciava il viso arrossato,il collo,indugiò sui seni e continuò la sua discesa verso il basso,baciandomi la pancia e giocherellando con le labbra e la lingua con il piercing all’ombelico.
Mi inarcai e sospirai più forte,mentre un’oltra ondata cominciava a salire,continuava la sua discesa con una lentezza che andava oltre ogni sopportazione.
Poggiò la bocca su quella parte già in fiamme e l’ultimo briciolo di razionalità che mi era rimasta svanì del tutto.
Non riuscii ad emettere nient’altro che sospiri profondi,mentre la stanza prendeva fuoco e io con lei. Ormai tutte le mie inibizioni erano cadute e mi abbandonai completamente alla sua bocca e alla sua lingua,inarcandomi contro di lui e stringendo le lenzuola,volendo sempre di più.
Il mio corpo ricominciò a tremare mentre lui non mi dava tregua,stimolandomi con una mano e con la bocca contemporaneamente,l’altra stava giocando con il mio seno. Avrei tanto voluto trattenermi dall’urlare ma non ci riuscii,soprattutto nel momento in cui il mio corpo si infiammò regalandomi una nuova ondata di piacere che mi spinse a inarcarmi maggiormente.
Quando riemersi,notai che lui troneggiava su di me,potevo notare le vene delle braccia in rilievo e i suoi addominali contratti per lo sforzo di non schiacciarmi.
Lo baciai di nuovo,avvertendo la sua barba umida e un lieve sapore salato,stringendogli le gambe intorno al bacino.Gli accarezzai con le mani la schiena e gli baciai gli addominali contratti,mentre con una mano scesi a slacciarli l’elastico dei pantaloni della tuta neri,lui mi aiutò a liberarsi anche dei boxer,continuando a baciarmi.
Rimase meravigliosamente nudo davanti a me e tremai di emozione. Potevo ammirare ogni parte di quel corpo scolpito e questo mi provocò dei brividi lungo tutto il mio corpo già scosso e fremente.
Lo volevo come non avevo mai voluto nessuno.Lo volevo con una forza e un’intensità tale da bruciarmi il cuore.
Lo sguardo che mi lanciò in quel momento mi fece tremare le gambe, e la poca salivazione che mi era rimasta andò completamente a zero nel vedere la visuale più bella di tutte:il petto si alzava e si abbassava affannato,la pelle bronzea riluceva a causa di un sottile strato di sudore dovuto allo sforzo di non gravarmi addosso,gli occhi erano completamente annebbiati dalla passione,respirava con la bocca socchiusa,imbarcando aria.
Si stese di nuovo su di me e ricominciò a baciarmi,mentre io allargavo le gambe spontaneamente,permettendogli di infilarsi in mezzo.
Mi afferrò le mani e le strinse alle sue ai lati della mia testa.« Ti voglio così tanto da farmi male.» la sua voce mi arrivò come un suono roco,i suoi occhi completamente scuri da trapassarmi.
«Anche io.» ero sicura di essere arrossita.
«Allora non ti irrigidire..fammi entrare..»
Non riuscii a rispondere perché sentii un dolore lancinante che si sprigionava dal mio basso ventre,così forte che mi costrinse a urlare,mentre mi inarcavo contro di lui e stringevo le gambe al bacino.
Andrea non si mosse,stazionava dentro di me respirando affannato,mi regalava baci delicati e veloci come il battito d’ali di una farfalla,lasciandomi abituare a quella presenza e stringendo le mie mani.
Quando il mio respiro si regolarizzò cominciò a muoversi e avvertii le sue labbra stirarsi in un sorriso al mio gemito strozzato. Continuava a muoversi con un ritmo lento e cadenzato,finchè la stanza non si riempì dei nostri gemiti e dei nostri respiri.
Sentivo un piacere che non avevo mai provato prima di quel momento,lui si faceva strada in me come si era fatto strada nella mia vita:lentamente ed inesorabilmente,lasciandomi senza difese e senza un filo di ragione.
Mi ero completamente arresa a lui e ai suoi occhi intensi,buoni;mi ero arresa a lui e al suo buon cuore. Mi ero arresa a quell’uomo che mi aveva sconvolto da quando era entrato al bar.
 
Con uno scatto stranamente agile,ribaltai le posizioni ma la mia inesperienza fece perdere il contatto tra di noi,ma lui mi rivolse un sorriso così candido che non provai soggezione per la mia poca dimestichezza.
Cominciai a baciarlo con ardore,sul viso,sul petto,tracciai con la lingua il contorno del serpente fino al braccio,contenta di sentirlo gemere e trattenere il fiato.
Mi abbracciò così forte che pensai di spezzarmi,ma lui si tirò su a sedere sul letto trascinandomi con lui. «Aggrappati alle mie spalle.» obbedii a quell’ordine con gli occhi sgranati e la bocca socchiusa,la sua voce che sussurrava era qualcosa di carnale.
Mi cinse il bacino,sollevandomi piano e posizionandomi su di lui;mi penetrò di nuovo e questa volta non provai il dolore terribile della prima volta,ma solo un leggero fastidio dovuta alla sue dimensioni.
Cominciò a muoversi,guidandomi nei movimenti.Lo baciai e gli sfiorai gli addominali,le braccia e le spalle,lo sentii fremere mentre aumentava leggermente il ritmo.
Mi penetrò di nuovo,con più decisione,mentre con una mano mi spinse a inarcare leggermente la schiena,chiusi gli occhi e mi abbandonai totalmente.
«Voglio stare tra le tue gambe..» il tono con cui mi parlò mi causò delle scariche elettriche al cuore,«..ma voglio stare anche nel tuo cuore..soprattutto nel tuo cuore..» ansimò «..e nella tua mente..» una stoccata più forte delle altre mi fece rabbrividire «..ma voglio che tu senta il vuoto quando io non ci sono,quando non mi senti..voglio che tu mi cerchi con lo sguardo,anche quando sono al tuo fianco..»
Le emozioni che la sua voce e le sue spinte mi davano mi fecero tremare.«Andrea..»
Lui capì immediatamente e ribaltò le posizioni,mi mise una mano sotto la nuca,stringendomi a lui e un’altra sul fianco,per causare maggior attrito.
«..voglio costantemente i tuoi occhioni e le tue mani su delicate su di me..» la voce gli si spezzò mentre mi parlava all’orecchio «..e voglio ancora che in ogni cosa tu cerchi il mio sapore;l’odore della mia pelle,voglio che cerchi le mie labbra..il mio respiro..»
«Andrea, io..» ero scossa da fremiti sempre più violenti.
«..voglio questo perché io ogni giorno ti cerco..ti cerco nei miei sogni, tra i battiti del mio cuore,nel calore del sole..nel rumore della pioggia…nel soffio del vento…tutto mi riporta a te..»
Il mio corpo tremò violentemente per l’ultima volta ed esplose,risucchiandomi via quasi tutta l’energia.
Mi sfuggì un urlo strozzato,piantandogli le unghia nella pelle e graffiandolo,mentre lui emise un suono roco ed emozionato.
Respiravamo l’una tra le braccia dell’altro,entrambi senza fiato,appagati e tremanti.
Andrea uscì da me e questo mi provocò un sussulto,coprì entrambi con il lenzuolo e mi prese tra le braccia con una delicatezza straordinaria. Il mio cuore batteva impazzito al ricordo di quello che avevamo fatto e dalle emozioni così travolgenti che provavo per quel ragazzo.
Mi accoccolai tra le sue braccia,ancora piena di brividi,con lui che mi accarezzava la schiena e il volto in fiamme.
 
L’abbaiare lontano di un cane mi ridestò dal torpore,sospirai e rimanendo ad occhi chiusi mi girai su un fianco,abbracciandomi al cuscino,aveva il profumo della sua pelle.
Sentii il materasso che si piegava sotto il peso di qualcosa e la barba di Andrea solleticarmi la guancia,mentre mi lasciava un bacio sul naso.
Strinsi il cuscino e piegai le labbra in un sorriso.«..sto dormendo…» mormorai.
«..e non sarebbe ora di svegliarsi,dormigliona?»
Aprii gli occhi e mi trovai davanti una margherita,lui me la incastrò tra i capelli e si appoggiò alla testiera del letto,prendendomi in grembo.
Strofinai il naso sulla peluria del suo petto nudo.«Hai fatto la doccia.» assentii mentre l’odore del suo bagnoschiuma mi stordiva le narici.
«Mi sono allenato,ho fatto la doccia,ho dovuto tranquillizzare le tue guardie del corpo..»
«Oddio!Le ragazze!»,scattai immediatamente portandomi le mani in testa «Mi uccideranno!»
Andrea mi afferrò per le spalle e mi riportò su di lui.«Ci ho parlato io,sta’tranquilla!»
Alzai il viso verso di lui,aveva acconciato i capelli nella mia amata mezza coda.«Ti hanno chiamato?»
«A turno.» rispose scocciato «Hai delle amiche inquietanti,sappilo!»
Scoppiai a ridere per la sua espressione imbronciata,poi mi misi a cavalcioni su di lui,allacciandogli le braccia al collo.«Si preoccupano per me.»
«Questa non è preoccupazione.Questa è la Sacra Inquisizione!» lo trovai più bello del solito.
«Dai..»,lo baciai sulle labbra,«..è che mettiti nei loro panni,siamo spariti da tre giorni,mi hai sequestrato il telefono..mi vedono piccola e indifesa.»
Mi cinse con le braccia.«Anche io ti vedo piccola e indifesa.. » mi accarezzò i fianchi «..ma non faccio terrorismo psicologico su chiunque ti si avvicini!»
«Certo!» gli accarezzai le braccia «perché tu fulmini direttamente con lo sguardo!»
Si aprii in un sorriso gioioso,abbracciandomi e stringendomi.
Lo baciai con una passione mai vista prima,mi strofinò le mani sulle cosce e mi resi conto di essere vestita.«Mi hai rivestito tu?»
Fece un cenno affermativo e le guance mi divennero rosse come due chicchi di melograno,causandogli un sorriso.«Dopo quello che abbiamo fatto ieri,ancora ti imbarazzi?» sussurrò con aria complice.
Divenni ancora più rossa e spostai lo sguardo sulla margherita che dai capelli mi era scivolata in grembo. Era la seconda volta che mi regalava quel fiore.
Mi sollevò il viso con l’indice e il pollice.«Sei di una bellezza particolare oggi.»,mi incastrò nuovamente il fiore tra i capelli,«Sei più donna.» si tuffò sulle mie labbra e quell’onda anomala di emozioni comparve di nuovo mentre mi sfilava il vestitino color cipria.

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Salve,mie care lettrici! Come va?

Allora,vi evevo promesso un capitolo in cui narravo la prima volta di Serena ed Andrea,spero di essere riuscita a spiegare l'atmosfera di passione e dolcezza che circonda i due.Cosa ne pensate?

Volevo inserire da tempo il loro momento,ma non potevo farlo finchè non fosse arrivato questo momento.E,in più,ne ho approfittato per farvi prendere un po'fiato! ;) Spero vi piaccia!

Non ho nient'altro da dire,preferisco leggervi!

Un bacio,
S.
   
 
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