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Autore: OtakuWriter99    31/07/2020    0 recensioni
Titolo breve: That time I woke up in a fantasy world
Moto Shinzo è un ragazzo giapponese come tanti, e la sua vita prosegue normalmente fino al giorno in cui un inaspettato incidente pone fine alla sua vita. Nonostante questo, per il ragazzo è tutt'altro che finita: in seguito alla sua morte si ritroverà reincarnato in un mondo parallelo. In questo mondo la magia ed i mostri non sono solo immaginari, ma esistono veramente. Come sarà la sua nuova vita in questo mondo fantastico? Questo è l'inizio delle avventure di Shinzo, un eroe non molto eroico con poteri che lo rendono particolare anche in mezzo agli utilizzatori di magia!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le sbarre della cella erano state aperte, e senza dubbio ora Shinzo poteva uscirne fuori. Già, peccato che non sapeva che fare dopo averlo fatto: sicuramente la struttura era abbastanza sicura da non farlo scappare per così poco, e soprattutto se fosse stato beccato ad evadere era probabile che la sua pena fosse stata prolungata o che ci fossero state conseguenze più gravi. D’altro canto richiudere la cella come se niente fosse sarebbe stato da stupidi. Esitante e non proprio convinto della sua scelta, Shinzo sarebbe quindi uscito fuori, e con insicurezza avrebbe iniziato a camminare a lungo il corridoio a destra, proseguendo sempre dritto mentre si guardava attorno e sperava che le guardie non tornassero proprio ora. Non ne sapeva il motivo, ma era chiaro che qualcuno stesse aiutando lui e solo lui nella fuga: infatti le altre celle erano rimaste tutte chiuse, e giustamente gli altri detenuti non vedevano il ragazzo di buon occhi, C’era chi cercava di convincerlo a dargli una mano per evadere insieme, chi allungava le mani fuori dalle sbarre per provare ad afferrarlo, chi gli urlava contro e così via… di certo non era una bella situazione, soprattutto per uno che non ama stare al centro dell’attenzione, e se poi l’attenzione veniva da criminali non proprio amichevoli, la cosa non poteva che essere stressante oltre ogni limite.
Per fortuna tra lui ed i criminali vi erano le sbarre a “proteggerlo” e a dargli quel minimo di sicurezza per andare avanti ignorando quanto più possibile le persone attorno a lui. Risolto quel problema restava comunque il fatto che non sapesse dove andare, e andando dritto per dritto di certo il corridoio sarebbe finito.

E infatti dopo nemmeno un minuto arrivò in fondo al corridoio, trovando solamente una parete con una piccola finestra. Quindi non gli restava che tornare indietro e magari sperare che dall’altro lato del corridoio ci fosse stata l’uscita. Stesso identico percorso e stesse identiche reazioni dei criminali, e ora alcuni di loro lo stavano anche deridendo per aver “sbagliato strada”, per ora niente guardie, ma improvvisamente sentì un rumore di passi di corsa venire nella sua direzione. “Oh cazzo!” pensò tra se e se non sapendo che fare. La sua cella doveva essere vicina, quindi si mise a correre in avanti sperando di raggiungerla in tempo per rientrarvi e chiudersi dentro fingendo che non fosse successo nulla. In un attimo sia Shinzo che colui che stava correndo si raggiunsero a vicenda e per poco non si scontrarono.
[S: Mi hai fatto prendere uno spavento! Dove stai andando?]
Per sua fortuna non si trattava di una guardia, ma di qualcuno che conosceva: era proprio Hartmod, che per qualche motivo stava correndo dalla parte opposta alla sua. Mentre riprendeva fiato, spiegò la situazione.
[H: Non hai letto il mio messaggio? Ti avevo detto di procedere dritto verso sinistra appena fossi uscito!]
Non era proprio furioso, ma comunque si sentiva un po’ di frustrazione nel suo tono. Ecco cosa c’era scritto sul bigliettino, se solo Shinzo avesse saputo leggere la lingua di quel mondo…
[S: Si era bagnato tutto, era diventato illeggibile…]
[H: Capisco. Ad ogni modo sbrighiamoci!]
Hartmod a passo veloce iniziò a dirigersi verso la direzione opposta dalla quale era appena venuto. Aveva abbastanza fretta, d’altronde era tornato indietro per Shinzo, ed ora avevano entrambi perso tempo, e di sicuro chissà fra quanto sarebbero tornate le guardie.
[S: Comunque che succede? Sicuro che riusciremo a scappare?]
[H: Capirai tutto più tardi, ora pensiamo ad andarcene!]

Continuando sempre dritti i due arrivarono di fronte ad una porta alla fine del corridoio. Senza che Shinzo ebbe il tempo di pensare, Hartmod bussò tre volte alla porta, ed un attimo dopo si sentì un gran boato dietro di essa, come se ci fosse stata un’esplosione all’interno della stanza. Nemmeno un attimo dopo la porta si aprì, o meglio, venne aperta da una figura incappucciata vestita completamente di nero, proprio come quella che aveva aperto la cella di Shinzo. Dietro la porta vi era una stanza ormai devastata, con sedie e mobili distrutti e sparsi ovunque, e vi erano due uomini pieni di tagli ovunque che giacevano in una pozza di sangue, probabilmente morti.
Tutto era successo in un attimo senza che Shinzo potesse rendersi conto di cosa stessero davvero facendo, ma d’altra parte anche Hartmod che stava agendo come se avesse già pianificato tutto, sembrava scosso di fronte a quella scena.
L’uomo incappucciato senza preoccuparsene puntò il palmo della mano verso una delle pareti e improvvisamente questa venne distrutta. Sembrava come se avesse creato un’ondata di vento molto potente e l’avesse sparata contro il muro, e considerando che in quel mondo la magia esisteva e che Shinzo aveva già visto un uomo sparare e controllare il fuoco, quell’ipotesi era molto probabile.
[?: Avanti, per di qua!]
L’uomo subito dopo aver distrutto parte del muro, uscì fuori dal buco appena creato. Il problema era che a giudicare da quel che vedevano e da quel che finora Shinzo aveva visto dalla finestra della sua cella, non si trovavano affatto al primo piano, quindi sarebbe stato folle saltare giù come se niente fosse. Eppure Hartmod sembrava più o meno fidarsi.
[H: Dai, vedrai che andrà tutto bene, vado prima io]
Hartmod prendendo coraggio si buttò a sua volta di sotto mentre Shinzo osservava preoccupato. Ora che si era affacciato, ad occhio poteva dire che si trovasse a circa quattro o cinque metri d’altezza. Tuttavia l’uomo misterioso pareva essere atterrato sano e salvo, mentre Hartmod stava precipitando lentamente, come se appunto stesse cadendo a rallentatore o qualcosa del genere: in realtà era l’uomo che usando la sua magia del vento puntandogli contro entrambe le mani, stava rallentando la sua caduta. Chiudendo gli occhi, Shinzo fece lo stesso ed avanzò. Giusto un attimo di caduta libera seguita da una sensazione di leggerezza e anch’egli era atterrato sano e salvo, ovviamente non senza il cuore che gli batteva a mille per lo spavento. Erano ufficialmente fuori dalla prigione, o meglio, erano ancora tecnicamente dentro la proprietà, ma ad ogni modo si poteva dire che fossero evasi o quasi. Tuttavia lo spettacolo che si ritrovò davanti Shinzo fu a dir poco spaventoso: moltissime guardie erano a terra e vi erano litri e litri di sangue ovunque. Ad ucciderle erano probabilmente state le altre figure incappucciate di nero presenti lì fuori: contando quella che li aveva fatti uscire fuori, in tutto erano ben sette. In realtà il conteggio era appena salito a dieci, visto che arrivarono altre tre figure incappucciate, ognuna di loro conducendo una carrozza lì sul luogo. Anche le carrozze erano sporche di sangue, e probabilmente erano rubate.
[?: Salite!]
Ognuna delle figure incappucciate stava salendo su una delle tre carrozze appena arrivate, e così fecero anche Shinzo e Hartmod, salendo in una carrozza insieme a due delle tante losche figure in quel posto. Di per se Shinzo non sarebbe salito con tanta leggerezza, ma per il momento stava seguendo Hartmod cercando di fidarsi di lui. Le carrozze quindi ripartirono via a gran velocità, e nella carrozza di Shinzo vi era un gran silenzio: sia lui che Hartmod erano sconvolti dall’aver visto così tanti morti, mentre le misteriose figure incappucciate non sembravano proferire parole non necessarie. Senza dubbio era ovvio che quest’evasione era stata programmata per loro, ma a Shinzo non era dato sapere altro. Chissà se Hartmod avrebbe sputato il rospo… sempre se sapesse qualcosa. Shinzo si voltò verso di lui per chiedergli spiegazioni. Dopo un breve sguardo passò subito all’occhio la sua espressione straziata ed emotivamente sofferente mentre si teneva la testa fra le mani e parlava a bassa voce tra se e se.
[H: Lealia… cos’hai fatto?]
Cosa voleva dire? Che stava succedendo? Perché li avevano fatti evadere e perché così tanta gente era stata uccisa? Shinzo non sapeva più che pensare e non voleva credere che quel massacro fosse opera di quella ragazza gentile ed indifesa…
   
 
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