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Autore: Piumadoro    31/07/2020    0 recensioni
"E la baciò..."
Siamo al quinto anno. I Malandrini stanno crescendo, la vita diventa più complicata e i sentimenti più profondi.
Quest'anno qualcosa cambierà.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Lily guardò Star con un misto di paura e sorpresa negli occhi così la mora le fece cenno di uscire dall’infermeria insieme. Camminarono per i corridoi semi deserti in silenzio per un po'.  

“Come facevi a sapere che ho bisogno di parlarti?” Mormorò Lily.  

“Lo sapevo e basta... Severus?”  

La rossa si fermò all’improvviso. “Non voglio più avere niente a che fare con lui.”  

“Ne sei sicura?”  

“Si... è definitivo...” Lily fece una lunghissima pausa. “Ho perso anche il mio migliore amico adesso.” 

“Mi dispiace molto Lily, ma io e Remus ci saremo sempre per te. Promesso. So che non è molto ma...” Star non riuscì a finire la frase perché la sua amica la abbracciò con forza e, forse per la prima volta con una ragazza, la giovane Potter la strinse forte a sé. 

“Grazie.” Sussurrò Lily con le lacrime agli occhi. 

Le due ragazze si incamminarono verso la torre di Grifondoro. 

“E per quanto riguarda Sirius...” Cominciò la rossa dopo qualche minuto di silenzio. “...credi che odi Severus al punto da volerlo morto?” 

Star si bloccò nel corridoio. “Un giorno, a casa Black, Sirius era furioso con la sua famiglia. Non per come avevano trattato lui ma come si erano comportati con me... nei suoi occhi c’era tantissima rabbia... non lo avevo mai visto così, e diciamo che è sempre stato piuttosto arrabbiato. Sono certa che volesse fare loro del male, più male possibile. Ma non voleva ucciderli, ne sono sicura, anche se non scommetterei che non volesse farlo perché avrebbero sofferto troppo poco. In ogni caso so che non è una persona che ucciderebbe qualcuno volontariamente. La cosa che mi infastidisce è come si è comportato nei confronti di Remus...” 

“Ti infastidisce davvero il suo comportamento o solo il fatto che non riesci a trovare una motivazione per il gesto che ha fatto?” Commentò Lily.  

La sua amica dagli occhi cobalto riprese a camminare in silenzio riflettendo su quelle parole. Le piaceva sapere che i suoi amici avevano sempre una motivazione per compiere gesti che non approvava fino infondo. Era davvero questo che la turbava così tanto? 

“Leo Cor” Enunciò Lily e il ritratto della Signora Grassa si spostò lentamente.  

Salirono in dormitorio e furono entrambe sollevate di non trovare nessuna delle loro compagne.  

“C’è l’uscita ad Hogsmeade di fine anno oggi.” Ricordò Star. 

“Oh... io dovevo uscire con Reece.” Realizzò Lily mortificata. 

“Dovresti andare.” Star le sorrise. “Credo che ti farà bene distrarti.” 

La rossa annuì poco convinta. “E tu non esci con Kyle?”  

“Non oggi...  devo stare con James e Remus... hanno bisogno di me.”  

Lily abbracciò di nuovo la sua amica e poi lasciò che tornasse in infermeria. 

Star passò tutta la giornata a cercare di far sparire le cicatrici dalla schiena di James e a rassicurare Remus sul fatto che non aveva gravemente ferito nessuno e non si doveva, quindi, sentire in colpa. 

La sera lei e Peter scesero nelle cucine per prendere qualcosa di gustoso per i loro amici, Madama Chips non fu felice di vederli tornare carichi di torte e pollo con patate ma chiuse un occhio perché Remus era davvero di cattivo umore. Silente aveva riferito l’accaduto all’infermiera solo in tarda mattinata e da quel momento la donna aveva deciso di essere meno rigida nel far rispettare le solite regole, almeno per quel giorno.  

Sirius non si fece vedere, nemmeno la notte quando Madama Chips permise ai ragazzi di tornare nel loro dormitorio per riposare nei loro letti. Star restò con James ma non dormì, perciò sapeva per certo che Sirius non era rientrato alla torre. Il mattino seguente però, mentre i Malandrini si cambiavano per passare una giornata al sole, Sirius entrò nel dormitorio, fissò negli occhi Remus e poi James.  

“Mi dispiace.” Disse dopo aver preso un profondo respiro. “So che non sarà mai abbastanza ma vi chiedo scusa. Ho sbagliato e non so nemmeno... perché.” Il ragazzo avrebbe voluto dire altro, qualsiasi cosa. Nella Stanza delle Necessità quella notte aveva ripetuto mille e mille volte un discorso molto più convincente, ma in quel momento un nodo gli bloccava le parole in gola e un peso nello stomaco lo faceva sentire stordito. Star lo stava guardando e lui non aveva la forza di voltarsi verso di lei, di incontrare di nuovo quegli occhi cobalto così pieni di odio e disprezzo. Nessuno parlò, così Sirius si strinse un polso con una mano e attese ancora qualche secondo finché non sentì le lacrime farsi pericolosamente prepotenti. Uscì di corsa, convinto di aver rovinato ogni cosa: l’amicizia con Remus, il rapporto fraterno con James, e qualunque cosa sarebbe potuta nascere tra lui e Star.  

Star. Le lacrime gli rigarono il viso proprio mentre si rifugiava nella Stanza delle Necessità. Star... e quelle emozioni negative in quei perfetti occhi cobalto. La delusione, la rabbia... “Cosa ho fatto?” Mormorò Sirius, la voce rotta dal pianto, mentre si lasciava scivolare a terra portando le mani sul volto.  

Il giovane Black faticava a ricordare i dettagli di quei giorni passati a nascondersi per cercare di vedere i suoi ex amici il meno possibile, ogni volta che li incrociava non riusciva a guardarli negli occhi e scappava via... sembravano così felici senza di lui. Prese ad uscire dalla Stanza solo di notte, consapevole del fatto che se avesse incontrato James quello sarebbe rimasto a fissarlo con odio da sotto il suo mantello dell’Invisibilità, e gli andava bene purché non fosse costretto a vedere i suoi occhi nocciola oscurati dalla delusione. Traditore... lo era sempre stato. Le sue crisi giungevano all’improvviso, tutto ad un tratto si sentiva arrabbiato con sé stesso e doveva prendere a pugni qualcosa, qualunque cosa. Per sua fortuna la Stanza delle Necessità era sempre pronta a fornirgli un bersaglio su cui non si sarebbe ferito eccessivamente. I suoi amici continuavano a mancargli come l’ossigeno. Martedì sera Sirius si trasformò in cane per fare una corsa in libertà nel parco di Hogwarts. Tornando indietro passò di fronte alla torre dei Grifondoro, non sapeva nemmeno lui il perché di quella deviazione ma sapere di essere a pochi passi dai suoi amici lo faceva sentire bene. Almeno così credeva finché non sentì delle voci che lo costrinsero a nascondersi dietro una statua, e ovviamente quelle voci appartenevano a Star e Kyle.  

“Mi sei mancata domenica.” Le confidò lui.  

“Mi dispiace, avevo qualcosa di importante da fare, altrimenti non sarei venuta trovarti.” Gli assicurò.  

Kyle sorrise soddisfatto e si avvicinò al viso della ragazza per baciarla. Fu in quel momento che Sirius distolse lo sguardo e comprese: lei non si sarebbe mai innamorata di un traditore.  

 

 

…......... 

 

Giovedì mattina uscirono i risultati degli esami e Sirius decise di unirsi alla mischia di studenti per controllare i voti di Regulus, solo per curiosità, credendo che in tutta quella confusione nessuno lo avrebbe mai notato. Ma James lo vide; rimase a fissarlo finché Sirius non incrociò il suo sguardo per poi abbassarlo subito.  

“Posso parlarti?” Chiese il giovane Black a sorpresa.  

James annuì e insieme si diressero al dormitorio del quinto anno. Appena varcarono l’uscio Peter e Remus, seduti a scherzare nei loro letti, ammutolirono e Star scattò in piedi pronta ad uscire.  

“Aspetta ti prego.” Sirius alzò finalmente il viso e si costrinse a guardarla negli occhi, fu come beccarsi la più dolorosa delle Cruciatus di sua madre, anzi peggio. Un dolore così non lo aveva mai provato prima. Ma funzionò; Star rimase nella stanza.  

“Volevo solo dirvi che...” Il ragazzo si stritolò il polso, nervoso come mai prima di allora, ma prese tutto il suo orgoglio lo cacciò in un angolo remoto del suo cuore; voleva solo riavere con sé i suoi amici, non gli interessava niente altro. “Ho scelto il cane perché è fedele...credo. Eppure io non sono mai stato fedele alla mia famiglia. Ma ho scelto il cane perché con voi... con voi volevo esserlo, e sentivo di poterlo essere. Non mi sono mai sentito così bene come quando siete diventati miei amici, e mi dispiace. Mi dispiace se ho fallito. Non avevo nessuna intenzione di tradirvi e per me questa è una novità visto che anche se all’inizio non era colpa mia io ero consapevole di star tradendo gli ideali della mia famiglia, e una parte di me lo voleva, volevo essere un traditore. Ma adesso che ho fatto questo errore... io ho sbagliato, non ci sono scuse, e purtroppo non so nemmeno perché l’ho fatto... forse ero arrabbiato... forse volevo che Severus capisse cosa vuol dire essere nella situazione di Remus... non lo so, e non importa. La cosa importante è che mi rendo perfettamente conto di aver permesso ai miei sentimenti di governarmi e facendo così vi ho ferito. Mi dispiace Remus, mi dispiace...” Le lacrime rigarono le guance di Sirius e James fece un passo avanti senza nemmeno accorgersene. In pochi attimi Sirius si ritrovò circondato dalle braccia del suo amico. E subito dopo anche Remus lo abbracciò, questo sorprese profondamente il giovane Black e di fronte a quegli occhi grigi sgranati Remus sorrise dolcemente.  

“Un giorno ero davvero arrabbiato per la mia situazione... non riuscivo nemmeno a capire verso di chi provassi questo sentimento; ero arrabbiato con me? Con chi mi aveva fatto quello? Non lo so, fatto sta che all’ennesimo discorso di incoraggiamento dei miei genitori sono sbottato e ho detto loro che li odiavo, che era tutta colpa loro, che avrebbero dovuto proteggermi meglio. Non lo pensavo, non lo pensavo nemmeno con una piccola parte del mio cervello, e sapevo che una cosa del genere li avrebbe feriti talmente a fondo dal lasciare un segno indelebile... ma l’ho detto. Ho sbagliato. E ho fatto loro del male... se credi di essere l’unico a sbagliare stai facendo un altro errore... tutti sbagliamo Sirius. Tutti siamo arrabbiati e diciamo cose che non dovremmo dire. Io lo capisco, e sono felice che tu sia consapevole di quello che hai fatto.” Anche gli occhi di Remus si riempirono di lacrime.  

“Mi dispiace...” Mormorò Sirius abbracciandolo di nuovo.  

Peter trattenne a stento un urletto e corse felice ad abbracciare i suoi amici.  

Ma Sirius sapeva che non era finita lì; in piedi in un angolo della stanza con la testa bassa c’era ancora Star, le braccia conserte come a proteggersi.  

“Star?” Sussurrò James.  

“Sono lieta che Remus ti abbia perdonato.” Replicò lei fissando Sirius negli occhi. 

“Hai paura che io possa rifarlo... e lo capisco... ma non voglio più essere così arrabbiato... e per non esserlo ho bisogno di te... parlare con te mi fa sentire bene. In più... è giunta l’ora di crescere, prometto che mi prenderò le mie responsabilità e penserò sempre alle conseguenze delle mie azioni.” Proseguì Sirius, lei lo guardò ancora poco convinta. “Oh... e ovviamente ci penserò prima di fare qualcosa... promesso.”  

Star rise piano. “Si, pensarci prima è un ottimo piano.”  

Sirius sorrise felice; vederla di nuovo serena era quanto di più bello ci fosse al mondo, anche se non più bello dell’abbraccio di lei che ricevette subito dopo, e di quello di tutti i suoi amici insieme.  

“Dovremmo andare a festeggiare.” Propose Remus 

“Si, sono così felice di essere di nuovo con voi.” Concordò Sirius 

“Oh, io intendevo festeggiare il fatto che abbiamo tutti finito gli esami ma si... anche il fatto che sei di nuovo con noi va bene.” Spiegò Remus con un sorriso sghembo.  

E i Malandrini risero, insieme.  

Quella stessa sera, di ritorno nel dormitorio femminile, Star si ritrovò davanti a tutte le sue compagne del quinto e sesto anno. Ovviamente Alice e Sophia iniziarono subito a chiederle se avesse fatto pace con Sirius, e se fosse stato riammesso nel loro gruppo di amici. Star era sorpresa del fatto che le ragazze avessero notato quel litigio interno ai Malandrini e decise di rassicurarle, solo quando si fece tardi Lily le chiese di accompagnarla in Sala Comune per assicurarsi che nessun studente cercasse di sgattaiolare fuori dalla torre oltre il coprifuoco.  

“Son certa che non siamo qui solo per i tuoi doveri da Prefetto.” Esordì la mora appena furono sole nella sala accogliente. 

“Esatto... siamo qui perché voglio congratularmi con te per aver capito che i tuoi amici a volte sbagliano.” Replicò Lily.  

“Capisco... bhe, non è stato semplice, ma grazie per avermelo fatto capire.” Star si gettò su un divanetto felice ma poi la sua espressione si incupì. “Ma se sai che gli amici sbagliano...” 

Severus ha sbagliato troppe volte e la strada che sta prendendo... non si è pentito delle cose che ha fatto o detto agli altri... gli importa solo di me. E non gli interessa del male che fa alle altre persone.” Sbottò la rossa gettandosi su un divanetto. “Per questo non voglio più considerarlo mio amico... quella sera in infermeria ha chiesto scusa a tuo fratello ma... io so che lo disprezzava, lo disprezzava per avergli salvato la vita, capisci?” 

“James è stato il primo a perdonare Sirius...” Mormorò Star. “...è giusto che tu lo sappia. Ovviamente Sirius ha davvero capito l’errore che ha fatto, e io ne sono estremamente soddisfatta ma...” 

“Cerchi ancora di mettere in luce Potter e il suo buon cuore?” 

“No, il contrario. Cerco di farti capire che quella sera ha salvato più Remus che Severus... so che non lo avrebbe voluto morto, ma una parte di me sa che sia James che Sirius non si sentirebbero troppo male se Severus venisse ferito. E io non posso fare altro che concordare con loro, soprattutto dopo quello che ti ha detto... solo che...” 

“Senti. Io so benissimo che i tuoi amici non sono perfetti, non sono certo come te. E poi non mi interessa un gran che. Il fatto è che, invece di farsi da scudo con il corpo di Severus, tuo fratello si è preso gli artigli di Remus. Questo mi ha finalmente aperto gli occhi su tutte quelle cose che dicevi su di loro. Ma non cambia che Potter e Black siano due esseri per me estremamente fastidiosi, arroganti e pieni di sé.” La bloccò Lily.  

“Una perfetta descrizione di due persone a cui voglio bene, grazie.” Rise la mora, e solo in quel momento realizzò che Lily aveva appena perso il suo migliore amico e invece di sperare che tra lei e Sirius andasse male era lì a gioire del fatto che si era tutto sistemato. “Tu sei una persona estremamente preziosa, per me.” Sussurrò poi.  

La ragazza dagli occhi verdi la fissò perplessa per qualche secondo e poi rise. “Dai torniamo dalle altre, adoro vedere come usi i tuoi poteri per non far trasparire nessuna emozione quando ti fanno domande su Sirius.”  

Toccò a Star ridere. “Non avrei mai dovuto dirti così tante cose su di me.” 

“Penso anche io la stessa cosa ogni tanto, ma è questo che vuol dire fidarsi, no?” 

Le due amiche si sorrisero e risalirono le scale verso il loro dormitorio. I giorni ad Hogwarts giungevano alla fine e molti studenti non andavano di certo a letto presto, per questo motivo si trovarono a chiacchierare con le loro compagne ancora per qualche ora prima che tutte crollassero sfinite. 

 

................. 

 

Un paio di giorni più tardi i Malandrini erano radunati sotto la betulla in riva al Lago e la vita sembrava perfetta. Stavano osservando la Mappa cercando uno scherzo da poter fare prima di lasciare Hogwarts per quell’anno.  

“E’ da un po' che non andiamo al pontile.” Notò Remus. “Quest’anno faremo sempre il bagno da lì?” 

“Ovviamente!” Rispose Sirius svelto. “Ma hai ragione, non capisco perché ce ne stiamo qui in mezzo a tutta questa gente con la mappa aperta quando potremmo starcene al pontile e essere più tranquilli.” 

“A James piace stare qui così può guardare Lily passeggiare in riva al Lago.” Spiegò Star.  

“Non è vero! E poi, visto il suo odio per me, sto iniziando a guardarmi attorno; sono decisamente troppo bello per essere ancora single.” Replicò James.  

“Assolutamente si, Denise del settimo ha detto che uscirebbe con te...” Si intromise Peter, ma fu interrotto da un’incredula Star. “Hai anche un servizio di accoppiamento ora?” 

“Tesoro, non suona bene quello che hai detto.” Scherzò Sirius 

“Visto che hai rischiato grosso appena qualche giorno fa e che ti ho perdonato solo in virtù del fatto che ho un grande cuore, dovresti cercare di rispettare due regole basilari: non chiamarmi tesoro e non trovare doppi sensi in ogni singola frase che dico.” Sbottò la ragazza.  

James rise beandosi della ritrovata serenità tra i suoi amici, poi lanciò un rapido sguardo a Lily e un nodo gli attanagliò lo stomaco; lei non avrebbe mai smesso di odiarlo. 

“Potremmo dare una festa.” Propose Peter di punto in bianco.  

“E come potremmo usare la Mappa dando una stupidissima festa?” Domandò Sirius 

Peter si zittì per pensarci su ma a sorpresa di tutti intervenne Remus. “Potremmo usarla per fare dei piccoli scherzi ai professori. Spostare degli oggetti nei loro uffici mentre non ci sono, comparire più volte sul loro cammino facendo loro credere di star impazzendo... cose così.” 

James e Sirius gli lanciarono uno sguardo tra il perplesso e l’impressionato.  

Lunastorta!” Si stupì Star.  

“E’ un’ottima idea!” Si entusiasmò James.  

“Guardate, Lumacorno sta andando proprio ora a cena; se stiamo abbastanza veloci possiamo usare questi passaggi e tormentarlo per tutto il tragitto." Notò Sirius indicando la mappa.  

I ragazzi corsero rapidi verso i sotterranei e si assicurarono di salutare tutti il professore. Subito dopo presero un passaggio segreto e lo attesero appoggiati alla parete salutandolo di nuovo quando lui passò allegro accanto a loro. Il professore si voltò a controllare di aver davvero rivisto i cinque giovani ma loro erano già spariti e lui proseguì. Fu quando li incontrò nuovamente intenti a rimettere in piedi un’armatura che iniziò a sentire una strana sensazione tra il déjà-vu e la pazzia. Nel frattempo i Malandrini se la ridevano alla grande.  

“È stato divertente ma non possiamo fare questo con tutti gli insegnanti, la McGranitt non ci cascherebbe mai ad esempio.” Commentò James.  

“Questa notte ci impegneremo di più allora.” Promise Sirius 

 

…......... 

 

Il giorno dopo Minerva si recò nel suo ufficio e si sedette sulla sua sedia per preparare le lezioni per l’anno successivo. Purtroppo per lei la sua fidata penna non si trovava più al suo solito posto. Dovette cercarla per svariati minuti e la cosa la seccò parecchio dal momento che la sera si assicurava che tutto fosse in ordine prima di andare a letto. Piccole stranezze del genere accaddero per tutta la prima mattina e una volta giunta a colazione la professoressa realizzò di non essere l’unica ad aver avuto difficoltà nello svolgere il suo normale lavoro. La professoressa Sprite si era trovata tutti i vasi pieni di caramelle, Sinistra aveva dovuto cercare i telescopi ovunque fino ai sotterranei, il professor Vitious aveva trovato piume in ogni angolo del suo studio, Madama Chips si lamentava di lenzuola colorate di blu e così via. Ovviamente i Malandrini cercarono di far impazzire anche il professor Walker ma conoscendolo poco non sapevano bene cosa fare così gli nascosero tutti i completi mentre faceva la ronda e l’uomo fu costretto ad indossare degli abiti poco eleganti e poco adatti ad un professore.  

I Malandrini erano appena scesi a colazione per godersi il risultato della loro notte in bianco quando notarono un campanello di studenti radunato all’ingresso che parlottava preoccupato.  

“Che succede?” Chiese Remus al Prefetto di Tassorosso tra loro.  

“Hanno appena portato via il professor Walker, pare abbia avuto una crisi di nervi o qualcosa di simile.” Rispose quello.  

“Avreste dovuto vederlo, era tutto rigido e tremava.” Intervenne Ann lì accanto.  

“Era vestito molto strano questa mattina, forse lo stress.” Suppose Frank, il ragazzo di Alice. 

“Oh, no.” Mormorò Sirius. I Malandrini si sedettero a tavola con degli sguardi cupi e l’umore sotto le scarpe.  

“Non è stata colpa nostra.” Mormorò Star sollevata dopo qualche minuto.  

“Come lo sai?” Domandò Peter. 

Silente mi ha lasciato leggere nella sua mente per farmi sapere che ciò che è accaduto non c’entra con noi.” Sussurrò la ragazza dopo aver controllato di non poter essere sentita. 

“Silente ti permette di fare questo?” Si sorprese James.  

“Credo abbia capito che ci sentivamo responsabili.” Spiegò lei. 

Dopo quel momento la colazione dei Malandrini riprese in allegria. L'unico componente con uno sguardo cupo era Sirius, il quale stava fissando suo fratello seduto al tavolo di Serpeverde che ascoltava con attenzione qualcosa che Avery stava dicendo.  

“Non guardarlo.” Sirius si rese conto che James, Remus e Peter stavano ancora ridendo e scherzando tra loro, per questo si sorprese di vedere che invece Star lo stava fissando intensamente. Era seduta di fronte a lui quindi Sirius non capiva bene come avesse fatto a comprendere chi era il soggetto del suo sguardo tenebroso. Ma infondo era pur sempre Star, quindi non c’era molto da stupirsi. “Sento il tuo corpo aumentare di temperatura sempre di più. Sei come un bollitore pronto ad esporre quindi smettila di guardarlo.” Proseguì lei sottovoce.  

“Lui diventerà uno di loro. La mia famiglia… lui è fiero di farne parte, è fiero del suo sangue.” Borbottò Sirius. 

“Non abbiamo più allagato i sotterranei.” Cambiò argomento Star alzando il tono di voce in modo che anche gli altri Malandrini potessero sentirla. Il ricordo di quella notte era ancora vivido e spiacevole nelle menti di tutti ma allagare i sotterranei e mostrare a la loro opera era ancora un'idea piuttosto allettante. Forse ancora più di prima. Con la mappa avrebbero potuto effettuare il piano senza lasciar fare tutto a Star e senza che nemmeno uno studente li vedesse.  

James sorrise ma poi si voltò verso Sirius notando che l'idea di sua sorella non aveva sortito il risultato sperato; il giovane Black continuava ad emanare ondate di odio, dopo qualche secondo, però, alzò gli occhi e rispose “Facciamolo.” e purtroppo qualcosa nel suo tono non prometteva bene.  

 

…… .  

 

James aveva la Mappa stampata in mente quindi lui agì da solo e prese il Mantello. Remus e Peter chiesero a Lumacorno ripetizioni di Pozioni per tenerlo impegnato e Star e Sirius presero la Mappa in modo da poter evitare di essere visti.  

La parte più geniale del piano fu che quando i sotterranei cominciarono ad allargarsi James si trovava in Sala Comune con dei ragazzi del secondo anno ad aiutarli in Trasfigurazione, Star e Sirius erano in biblioteca e Remus e Peter stavano salutando il professor Lumacorno. Horace notò, infatti, che i corridoi si stavano velocemente riempiendo di acqua maleodorante ma prima che potesse avvisare qualcuno si ritrovò a fuggire da un'onda anomala. Il professore riuscì a salvarsi salendo nell'atrio ma molti Serpeverde non ebbero la stessa fortuna. Severus stava camminando verso il dormitorio quando fu investito, l’acqua spazzò via l'incantesimo disillusore di Star e i muri si tinsero di rosa, la frase di scherno ideata da Sirius che campeggiava accanto a disegni di fatine e principesse, dopo di che le torce si accessori di nuovo da sole sprigionando molta più luce del solito. Era stato Sirius a trovare l'incantesimo della luce solare e a illuminare i sotterranei con decine e decine di piccoli soli che ferirono gli occhi di molti Serpeverde abituati alla luce fioca. I Malandrini avevano sicuramente aiutato i loro compagni a non avere più paura del buio.  

James si diresse nell'atrio ad osservare i Serpeverde scappare dalla loro tana con la scusa di incontrarsi con Remus e Peter, usò lo specchietto per mostrare anche a Star e Sirius il risultato del loro scherzo e i due si beccarono un'occhiataccia da Madama Pince quando non riuscirono più a trattenere le risate.  

“Imparare è divertente!” Replicò Sirius, ottenendo solo che la bibliotecaria gli facesse un gesto brusco per intimargli il silenzio. 

“Andiamo alla betulla, gli altri ci aspettano.” Propose Star in un sussurro.  

Sirius annuì e la ragazza si tranquillizzò; non era successo niente di grave. Purtroppo per lei Regulus entrò in quel momento in biblioteca recandosi svelto verso di loro, era asciutto ma maleodorante.  

“Siete stati voi.” Sbottò poggiando le mani sul tavolo.  

“A fare cosa?” Mentre Sirius rispondeva tranquillo Star fece sparire dalla mappa aperta sul tavolo, sulla quale stavano osservando i puntini dei Serpeverde scappare come formiche impazzite, ogni traccia di inchiostro 

“A fare quello che è successo nei sotterranei, lo so per quella frase.” Ribatté Regulus 

Sirius sorrise freddo. “Se hai capito la nostra risposta allora sai cosa l'ha scatenata, sbaglio?”  

“So che Severus continua a blaterare di Remus e la sua malattia, e che AveryMulciber Nott hanno pensato di colpire l'anello debole tra di voi. Ma ora mi sono stancato.” Gli occhi grigi di Regulus si puntarono su quelli di suo fratello e Star rimase in disparte, inerte, senza poter fare altro che notare quanto si assomigliassero quei due. “Ma il fatto è che tu oggi hai appena ricoperto di acqua del cesso ritratti e averi che la nostra famiglia ha lasciato a questa scuola, come se il tuo tradimento non ci avesse già abbastanza gettati nel fango. Dovevi essere l'erede dei Black e sei scappato, non capisci che colpo è stato per la famiglia? Non ti rendi conto che…” 

“Per l'immagine della famiglia vorrai dire.” Lo interruppe Sirius con tono duro. “L’unico motivo per cui mi tenevano in casa anche dopo che sono diventato un Grifondoro era proprio la paura di fare una brutta figura con le altre famiglie Purosangue no? Alla fine il Cappello a volte fa quello che vuole, ma perdere il primo genito di Orion e Walburga sarebbe stato un disonore. Ecco perché continuavano a volermi a casa, a costringermi a sottostare alla regole, a sposarmi con una bellissima Purosangue di qualche importante famiglia. Come le Deran, no? Quanto lustro avrei portato se avessi sposato l’ultima discendente di una così antica e nobile famiglia! Era solo questo che importava, ed è ancora solo questo che importa a loro, non capisci?” 

Regulus batté le mani sul tavolo. “No! Non capisco. Io capisco loro, e tu ci hai portato solo vergogna. Stiamo molto meglio senza di te.” 

“Vogliono aiutare Voldemort, non è vero?” La domanda di Sirius bloccò Regulus Mentre usciva. Molti studenti si voltarono a guardarli, quel nome… quel mago. Sparizioni misteriose di nati Babbani e il Ministero in subbuglio che cercava di nascondere che esisteva un mago oscuro che prendeva sempre più potere, i suoi seguaci erano ovunque, adulti e giovani, forse anche studenti di HogwartsAlastor aveva rivelato a Star alcune cose: torture, morti... La via per l'epurazione del mondo dai Babbani, che non erano degni. C’era già chi aveva talmente paura da non pronunciare mai il suo nome; Tu-Sai-Chi. 

“Basta così. Fuori voi due!” Madama Pince spinse i due Black oltre la porta dalla biblioteca. “E se combinerete qualcosa sarò la prima ad informare i vostri rispettivi Capicasa.”  

Senza dire una parola Star prese Sirius sottobraccio e lo condusse verso il parco di Hogwarts 

“Lasciami.” Il ragazzo si divincolò dalla presa, lo sguardo furioso.  

Hei, finalmente!” James corse nella loro direzione ma il suo sorriso si spense subito. “Tutto ok?”  

La risposta di Sirius fu voltarsi e tornare indietro. Per tutto il tempo negli ultimi giorni che li separavano dal tornare a casa il ragazzo dagli occhi grigi rimase cupo e silenzioso, solamente l'ultimo giorno, quando i suoi amici iniziarono ad organizzare il solito bagno dal Pontile, il giovane Black parve riprendere un po’ di buon umore. Remus ipotizzò che fosse l'idea di tornare a casa Potter e non a casa Black a rincuorarlo un po’. In effetti Sirius sentiva una piacevole emozione al pensiero di passare l'estate con James e Star senza dover tornare nemmeno per un giorno dai Black, ed era difficile restare arrabbiato davanti a quella prospettiva. 

Quella stessa sera Star prese da parte Lily mentre le loro compagne chiacchieravano allegramente.  

“So che sei coraggiosa e che non accetterai mai questa proposta, ma so anche che sei intelligente che potresti capire perché devo chiederti una cosa simile.” Proruppe Star.  

“Mi spaventi.” Le fece notare la rossa.  

“Lo so.” La sua amica prese un respiro profondo. “Vorrei che valutassi l’idea di venire a casa mia questa estate... potrebbe essere che la tua famiglia si trovi in situazioni difficili se tu resti con loro.” 

“Non posso lasciarli indifesi.” Rispose subito Lily.  

“Immaginavo che lo avresti detto, ma prometti che ci penserai lo stesso, va bene?” Insistette la mora.  

La ragazza dagli occhi verdi la fissò intensamente per qualche secondo. “Ci penserò, come penso a questa situazione sempre più spesso... ma non li abbandonerò.” 

Star annuì comprensiva. Entrambe le ragazze attesero qualche secondo prima di unirsi nuovamente alle loro compagne; quei discorsi ci mettevano sempre più tempo a svanire. 

 

…….. 

 

Uscire dalla torre e raggiungere il Pontile fu semplicissimo con l’aiuto della Mappa che indicava loro dove si trovavano tutti i professori. Era quasi rilassante passeggiare per i corridoi con la certezza di non poter essere scoperti. Arrivarono al Pontile in un attimo e Peter si tolse alla svelta la maglia lanciandosi di corsa e provocando una miriade di schizzi. James e Sirius si tuffarono insieme. Star restò per un attimo incantata a osservare i muscoli delle spalle di Sirius tendersi per effettuare un tuffo di testa, poi si rese conto che Remus la guardava divertito e si gettò in acqua a sua volta 

Remus aspettò che i suoi amici lo chiamassero a gran voce prima di entrare nel Lago, restò sospeso nell'acqua tra le chiacchiere e le risate dei suoi amici con gli occhi fissi sul cielo limpido e pieno di stelle. C’era qualcosa di estremamente terapeutico in tutto ciò, forse era anche la quasi totale mancanza della luna, o il fatto che James lo aveva nuovamente invitato a casa sua insieme a Peter. In ogni caso si sentiva come se ogni cosa fosse perfettamente al suo posto. 

I Malandrini si godettero qualche altro tuffo e poi rimasero a galleggiare placidi sulla superfice del Lago, all'improvviso, James disse una cosa che sorprese tutti: “Forse dovremmo invitare altre persone a casa mia questa estate.”  

“E chi?” Chiese Peter ferito dal non avere l'esclusiva.  

“Non saprei… quanti nostri compagni vivono con genitori Babbani?” Replicò James pensieroso.  

In un attimo l'atmosfera divenne pesante. C’era quel nome non detto che aleggiava tra loro, la paura che i seguaci di Voldemort potessero trovare i loro compagni di scuola in visita alle loro famiglie, senza protezione, alcuni con solo i più basici rudimenti del combattimento magico, era spaventosa e inquietante.  

“Star, devi invitare Lily.” Realizzò Remus preoccupato.  

“Non abbandonerà mai la sua famiglia.” Mormorò la ragazza. 

Sirius scosse la testa. “La sua famiglia sarà più al sicuro senza di lei in casa.”  

Rimasero tutti in silenzio ancora per un po’.  

“Ci proverò.” Accettò Star.  

“Silente vuole creare un gruppo di resistenza.” Aggiunse James serio. “Me lo hanno detto i miei genitori. E io voglio farne parte, subito dopo i M.A.G.O.. Se Silente crede che ci sia bisogno di combattere allora deve essere molto più grave di quello che si pensa.”  

Sirius strinse i pugni fino a sbiancare le bocche, il suo sguardo vagò subito verso il Castello, lì dove suo fratello stava per fare decisioni troppo sbagliate per un ragazzo così giovane, decisioni che lo avrebbero cambiato per sempre, e lo avrebbero portato a scontrarsi con Sirius su un campo di battaglia. Perché Sirius ne era certo, avrebbe combattuto dalla parte giusta.  

I Malandrini ripresero a ridere solo dopo molto altro silenzio. La notte era molto buia, segno che si avvicinava l'alba. Si rivestirono e presero a risalire la collina erbosa verso il portone di ingresso. Erano certi che nessuno facesse le ronde fuori dal Castello quindi non avevano aperto la Mappa, grosso errore dal momento che intravidero appena in tempo il profilo di Mocciosus nelle vicinanze del portone.  

“Il Mantello non ci coprirà tutti.” Notò James. “Non abbastanza bene da poter ingannare Mocciosus.” 

“Abituato com’è a guardare dove cammina per non inciampare nel suo unto vedrà subito i nostri piedi.” Sbottò Sirius 

“Possiamo incantarlo.” Suggerì Peter.  

“Sarebbe la prova che siamo qui.” Rifletté Star. “Posso disilludermi con qualcuno.”  

James, Remus e Peter si voltarono contemporaneamente verso Sirius 

“Che c’è?” Borbottò lui. 

“Sei il più bravo con la Disillusione.” Ricordò Remus 

“Va bene.” Accettò lui.  

Decisero di prendere strade diverse, i primi a partire furono James, Remus e Peter una volta che i loro amici si furono assicurati della loro completa copertura. Star e Sirius si disillusero pronti a superare Severus di guardia al portone quando quest’ultimo cominciò ad addentrarsi nella foresta. Sirius si sentì tirare una manica.  

“Dobbiamo nascondere il Pontile, se Severus lo trovasse non ci darebbe pace.” Sussurrò Star.  

I due quindi tornarono indietro correndo nella foresta e superando il SerpeverdeDisillusero il pontile meglio che riuscirono e si nascosero di nuovo nella foresta.  

“Senti…” Cominciò Star mentre camminavano tra gli alberi conosciuti per tornare al Castello. “So che sei preoccupato per qualcosa…  qualcosa di grande… e sono convinta che non sia solo tuo fratello…  quindi cos’è?” 

Sirius sbuffò e rimase in silenzio tanto a lungo che la ragazza credette che la stesse ignorando, poi il giovane Black si bloccò e si voltò a guardarla. “Quel mago…  Voldermort… Regulus non sa cosa sta facendo…  mio zio mi ha scritto com’è  la situazione la fuori, stava raccogliendo informazioni e mi ha chiesto di passarne alcune a Silente. E poi…” Sirius fissò in basso. “Non ricevo sue notizie da mesi ormai.”  

Il silenzio li avvolse, pesante e denso, sembrava quasi che l’aria si fosse liberata dell’ossigeno.   

Sirius… mi dispiace.” Mormorò lei, poi realizzò che non serviva a niente. “Cercherò tuo zio, lo faremo insieme, promesso.” 

Il giovane alzò gli occhi sulla sua amica; era così determinata che era impossibile non essere investiti da almeno un po’ della sua speranza. “Grazie.” 

Star gli sorrise e poi rifletté sul fatto che Sirius difficilmente le avrebbe detto una cosa simile prima che a James, e allora perché lo aveva appena fatto? 

Ma tu… come stai?” Chiese lei. 

Stai cercando di psicanalizzarmi?” Replicò il ragazzo rapido.  

“No, è solo che…” 

“Se cerchi di capire se è per come mi sento che ho fatto qualcosa che ho fatto ti ho già detto che non lo so, comunque non userei mai i miei sentimenti come scusante. Nemmeno fosse il periodo più incasinato della mia vita.” Sbottò lui. 

“E lo è? È il periodo più incasinato della tua vita?” Insistette Star. 

Ma che importa? Cosa vuoi? Che ti dica che non sopporto il pensiero che un giorno mi troverò di fronte a mio fratello in uno scontro magico per un qualche bene superiore? Che ho una fottuta paura che mio zio non ci sia più e di aver perso una delle figure più importanti della mia vita? Che non riesco a tenermi un ragazza perché sono innamorato, fottutamente innamorato, di una a cui non riuscirò mai a dire quello che provo per paura di rovinare tutto e che comunque vada è sempre contornata da centinaia di bei ragazzi? Cosa vuoi?!” Si arrabbiò Sirius 

La ragazza rimase a guardarlo a bocca aperta. “Per paura di rovinare tutto” aveva detto, quindi era una ragazza con cui già condivideva qualcosa. Per quanto fosse bravo Sirius ad uscire di notte e conoscere persone non poteva certo aver sviluppato un legame forte con qualcuno che non fosse all’interno dei Malandrini, e aveva detto ragazza… All'improvviso qualcosa riemerse nei ricordi di Star: un pomeriggio in cui aveva sentito Sirius canticchiare una canzone molto bella e gli aveva chiesto quale fosse. “Elenore” aveva risposto lui. Elenore era anche la risposta che aveva dato a James quando questi gli aveva chiesto cosa aveva cantato quando si era reso conto di essere innamorato. Elenore dei The Turtles. Quel pomeriggio in cui Sirius l’aveva cantata loro due erano soli.  

Era il momento. Star prese coraggio e si avvicinò al ragazzo di fronte a lei, l'intento era quello di dirgli tutto e poi baciarlo ma qualcosa le fece perdere l'equilibrio e le Deran rimediarono come sempre; finì tra le braccia di Sirius con le labbra su quelle di lui e tutto era così perfetto che lei non interruppe quel contatto. Purtroppo Sirius lo fece, spingendola piano lontano da sé. Lui la guardava sconvolto, confuso. 

Woooo! Fermati! Cosa credi di fare?” La rimproverò. 

“Io...” Balbettò Star, nella sua testa le era sembrato tutto così chiaro, invece, a quanto pareva, era solo una stupida sognatrice.  

“Pensavo volessi fare l’amore e non sesso. Capisco che tu ultimamente possa sentire voglie strane e cose così dal momento che sei attratta da un ragazzo che non vedi quasi mai, ma non puoi trattarmi in questo modo. Non sarò il tuo sfogo solo perché sai che a me piace fare sesso.” Continuò il giovane. 

“Tu pensi che io...” E lei realizzò: Sirius credeva che fosse stato uno slancio dettato dagli ormoni o chissà da che cosa, forse gli era successo mille altre volte con altrettante ragazze. Era stata rifiutata su tutti i fronti. “Ma che razza di persona credi che io sia?! Non volevo di certo approfittarmi di te! In un momento del genere poi!” 

“E allora perché questo bacio?” Sbuffò lui incredulo. 

Lei lo guardò sconvolta e arrabbiata “Perchè tu...” doveva dirglielo, dirgli quello che provava. Ma a che pro? Lui non l’avrebbe mai vista come qualcosa di più che un'amica. Aveva solo frainteso le parole del giovane. E quella canzone... anche se erano solo loro due non voleva dire che lui non stesse pensando ad un'altra. “Niente. Sono proprio felice che tu mi creda una pervertita.” Replicò lei fredda, infine si voltò e sparì nella foresta a passo di carica.  

Sirius rimase solo. Ancora più arrabbiato di prima. Le labbra che bruciavano dopo il contatto con quelle di lei, era stato un bacio fin troppo spinto per nascondere dei veri sentimenti. O no? Grazie al suo pessimo atteggiamento forse non lo avrebbe scoperto mai. Il giovane tornò al suo dormitorio senza incontrare la sua amica lungo la strada.  

“Finalmente, ho sentito Star tornare minuti fa.” Mormorò James. “Tutto bene? Lei sembrava molto scossa.” 

Lasciamo stare.” Tagliò corto Sirius infilandosi alla svelta sotto le lenzuola. 

 

……. 

 

Il mattino dopo i Malandrini si radunarono al tavolo di Grifondoro per la colazione. James, Remus e Peter erano entusiasti e felici ma anche nella loro euforia pre-estate era impossibile non notare la freddezza che si era diffusa da Sirius a Star. Come se non bastasse i due presero a scambiarsi battute acide che nessuno dei loro tre amici capiva.  

Sirius passami il sale, per favore, a meno che per te non sia segno anche questo di un mio tentativo di sfruttarti.” Cominciò Star, evidentemente la più furiosa tra i due. 

Bhe, potresti farti passare il sale da chiunque no? Ma era ovvio che scegliessi me” Replicò il ragazzo. 

Sei il più vicino, idiota!” Spiegò lei spazientita. 

Ah ok, allora se queste sono le misure avresti dovuto farti passare il sale da chiunque ti sia passato accanto.” Ribatté lui. 

Ma che è successo tra voi due?” Chiese finalmente James. 

“NIENTE!" Risposero entrambi rabbiosi. 

“Sai che verranno a casa con te vero?” Chiese Remus divertito a James che guardava i suoi amici spiazzato. 

“Aspetto anche te e Peter fra una settimana, giuro che se mi abbandonate in questa situazione non vi rivolgo più la parola.” Borbottò James. 

“Si, ma di solito il picco dei loro litigi si raggiunge dopo tre giorni quindi... buona fortuna James, ci vediamo tra una settimana.” Gli ricordò Remus alzandosi dal tavolo. 

“Abbiamo ancora il viaggio in treno!” Gli gridò dietro James. 

“Sono un Prefetto.” Replicò Remus sorridendo felice. 

 

……… 

 

Il viaggio in treno fu effettivamente difficile per James e Peter tanto che il ragazzo occhialuto, stanco di battutine e sguardi infuocati tra i suoi amici decise di sgridarli e prese Peter con sé per fare un giro. “E quando sarò di ritorno sarà meglio per voi che ogni cosa sia tornata normale.” 

Una volta che la porta dello scompartimento si fu chiusa Sirius si esibì in un lunghissimo sospiro. “Non volevo giudicarti male.” Disse dopo un po’.  

“Non sembrava.” Sbottò lei. 

“Lo so. Ma… allora perché lo hai fatto?”  

A quella domanda il cuore di Star prese a battere all'impazzata, sarebbe stato semplicissimo portare a galla i suoi veri sentimenti ora, già quasi tutte le carte erano sul tavolo, bastava solo fare qualche collegamento. “Credo che le Deran abbiano preso il sopravvento, un misto tra i ricordi delle vite passate e quello che è successo quella sera alla festa con l’Assenzio.” Inventò alla fine.  

“Mi dispiace. Davvero, scusami.” Replicò subito il ragazzo. 

Lei gli sorrise tranquilla ma dentro di sé non faceva altro che maledirsi per il suo stupido orgoglio. Se solo l’imbarazzo non le bruciasse così forte nello stomaco forse avrebbe potuto dirgli comunque la verità, cosa mai sarebbe potuto succedere? Avrebbe potuto dire “Hei, ho male interpretato dei segni e ti ho baciato perché mi paci e pensavo di piacere a te.” e Sirius al massimo le avrebbe detto “Mi dispiace, ti vedo come un’amica e quasi una sorella e poi sei troppo santarellina per me.” o cose simili. Solo poche parole e sarebbe finito tutto, infondo era meglio essere rifiutata che non sapere, ma ormai credeva di sapere fin troppo bene. Lui era arrivato addirittura a pensare che lei fosse in preda agli ormoni e volesse uno sfogo. Una valvola di scarico. Eppure stare con Kyle non l’aveva fatta sentire nemmeno una volta come si era sentita con Sirius, nonostante anche il ragazzo di Hogsmeade fosse un perfetto rubacuori. Era chiaro che anche Kyle aveva avuto molte ragazze e che sapeva perfettamente come essere desiderato, ma ogni volta che si trovava vicino al suo corpo la mente di Star veniva attraversata dai ricordi del corpo di Sirius. Era incredibile quante volte, più o meno volutamente, erano stati vicini, troppo vicini. E lui era riuscito a resistere, insomma, era pur sempre una Deran, se non poteva far cadere ai suoi piedi il ragazzo che le piaceva allora significava solo una cosa: lui non era affatto interessato.  

Quando James tornò notò con piacere che l'atmosfera nel vagone si era alleggerita e prese a chiacchierare del più e del meno felice di aver apparentemente risolto un problema tra i suoi amici. Presero delle caramelle e Remus li raggiunse quasi alla fine del viaggio, sollevato dal trovarli tutti a parlare in armonia di Quidditch e della coppa vinta quell'anno. Il treno si fermò rallentando dolcemente alla stazione di King Cross, Peter non resistette e abbracciò tutti due volte anche se li avrebbe rivisti a breve. Scesero sulla banchina e Sirius dimenticò presto della discussione con Star quando i signori Potter lo abbracciarono esattamente come avevano fatto con i loro figli. In lontananza il giovane Black scorse la sua famiglia di sangue evitare accuratamente di guardarlo, qualcosa nel fondo del suo cuore si ribellò un po’ ma la signora Potter gli mise in mano una fetta di dolce per il viaggio e così lui si avviò felice verso quella che da pochi mesi era la sua nuova casa.  

I signori Potter avevano affittato un’auto babbana, come spesso facevano. Susan e Henry continuavano a tempestarli di domande dai sedili anteriori. Le risposte secche di James venivano arricchite da quelle più elaborate di Sirius che era chiaramente alla ricerca di approvazione. Il ragazzo dagli occhi grigi faceva sentire Henry un giovane al passo coi tempi e Susan una bellissima donna. Una cosa era certa: Sirius aveva un talento innato per trattare con le persone e portarle dalla sua parte. Star si chiese a che età Walburga aveva dovuto sostituire le istruttrici e le insegnanti femmine con quelli di genere maschile per evitare che suo figlio le rigirasse a suo piacimento, e poi si domandò se era stato un provvedimento utile. Il suo amico era davvero bravo a usare le parole, i gesti, le espressioni facciali per far credere agli altri esattamente quello che voleva. Questo era successo: Sirius stava solo recitando come sempre, e lei ci era cascata in pieno.  

“Sei silenziosa oggi, Frangipane.” Notò Susan. Star sorrise; sua madre aveva preso a chiamarla Frangipane da quando l’aveva vista sorridere di fronte ad uno di quei bellissimi fiori che Henry aveva piantato l’estate precedente nel giardino. Era il modo di Susan per comunicarle che si era accorta che qualcosa non andava; “Una madre sa quando i suoi figli non stanno bene.” le aveva riferito la prima volta che l’aveva chiamata così. Anche quel giorno lei stava pensando a Sirius, era preoccupata per lui, mentre ora si sentiva terribilmente presa in giro. Ma non era certo colpa del ragazzo se lei era stata ingenua. “Spero di aver preso abbastanza G.U.F.O. da rendervi orgogliosi.” Sussurrò Star a mo’ di scusa.  

“Su questo non ci sono dubbi! Saremmo orgogliosi di te anche se prendessi zero G.U.F.O. cosa che, comunque, è decisamente impossibile per la mia figlia sveglia.” Commentò Henry gioviale.  

“Stai sottintendendo che io sono il figlio tardo?” Protestò James. 

Il silenzio accolse la sua domanda e quando il ragazzo proruppe con un “Hei!” offeso, tutti risero di cuore, James compreso.  

Appena arrivati a casa i due ragazzi salirono di corsa a sistemare i bauli nelle loro stanze, entusiasti di passare così tanti giorni insieme. Star invece prese da parte suo padre.  

“Lo zio di Sirius stava cercando informazioni su Voldemort ed è sparito... Sirius non riceve più sue notizie da molto... possiamo aiutarlo?” Mormorò lei.  

Henry la guardò con un accenno di compassione. “Possiamo provarci. Nel frattempo ricorda: anche se ammiro molto il tuo coraggio non usare troppo spesso quel nome, potrebbe essere pericoloso.” 

Star annuì. Non comprendeva bene come un semplice nome potesse fare danni, ma il suo padre di sangue aveva fatto i salti mortali per farle conoscere il suo vero nome che sua madre le aveva nascosto, quindi non mise nemmeno per un secondo in dubbio l’avvertimento di Henry.  

“Ora va a divertirti, appena saprò qualcosa ve lo dirò subito.” La incoraggiò il signor Potter.  

La ragazza gli baciò teneramente una guancia e corse rapida dai suoi amici. Una settimana ancora e i Malandrini sarebbero stati di nuovo riuniti sotto lo stesso tetto.  

 

 

************************ 

 

Salve gente,  

È successo che il mio aereo era in ritardo e io ho scritto scritto scritto finchè non è arrivato. Quindi ringraziate le compagnie aeree low cost e Scrich23 e anche due fantastiche ragazze di Instagram che mi hanno fatto venire voglia di scrivere con i loro tag: il.sorriso.di.sirius_ e _needxwolfstar_ 

Grazie a tutte 

E ciao ciao 

  
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