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Autore: The_Kimo    01/08/2020    2 recensioni
Conosciamo tutti Batman...ma se fosse vissuto 300 anni fa, all'epoca della repubblica dei pirati di Nassau?
Immaginatevi gli iconici cattivi come capitani di ciurme pirata e il signor Wayne come cacciatore di pirati...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come penso abbiate capito, ogni quattro capitoli appare il nuovo assalto del Joker, ogni volta più spietato che mai! 

Corvetta francese Revenant: nove del mattino.
Era spuntato dal nulla! Solo tre ore prima, nella fioca luce dell'alba, quella strana sagoma violacea aveva aperto il fuoco e si era gettata addosso a loro, seminando un caos senza precedenti.
La Revenant scortava un piccolo convoglio di tre mercantili, i suoi diciotto cannoni sarebbero bstati per affrontare qualunque nave pirata, o almeno così credeva il comandante Montmorin. Quello strano brigantino era apparso dal nulla, uscendo da un banco di nebbia aveva mostrato un'affusolata prua munita di un lungo rostro, ed investendo in tutta velocità la piccola goletta Pucelle, che trasportava un carico di riso, le aveva aperto una grossa falla, che aveva poco a poco fatto gonfiare il carico, tanto che le stive erano state sventrate dall'interno, mentre le pistole di quegli strani marinai truccati da pagliacci massacravano tra le risate lo scarno equipaggio della piccola imbarcazione.
La Revenant era intervenuta, ma non si sarebbe mai aspettata una simile prontezza di risposta dal brigantino, che passandole agilmente di poppa, le aveva spazzato i ponti mettendo a ferro e fuoco la coperta, fracassandogli il timone e spezzandogli l'albero di mezzana. Dopo un altra decina di minuti, nei quali i pirati avevano spinto le due navi rimaste a scappare verso la costa, causandone l'insabbiamento, quel mostro del loro capitano aveva finalmente ordinato di finire il lavoro con il cane da guardia.
Montmorin aveva ancora almeno settanta uomini in grado di battersi, e li aveva fatti radunare a poppa, visto che il legno nemico si stava nuovamente avvicinando in quella direzione. Cutlass, pistole ed asce eran state distribuite, i nove fanti di marina in giubba blu erano saliti sulla coffa di maestra, pronti a far fuoco sul coronamento appena si fossero affacciati i pirati, mentre sotto al cassero due cannoni stavano venendo voltati verso poppa, anche se difficilmente avrebbero terminato l'operazione prima dell'inizio dell'assalto.
Il fiato degli uomini era teso: lentamente le vele del brigantino venivano ridotte, per avere l'abbrivio minore possibile. Montmorin dovette ammetterlo: erano davvero abili quei pazzi! Una dozzina di rampini vennero lanciati e le due navi si avvicinarono sempre di più, non si erano ancora toccate che tutti i cannoni del brigantino fecero fuoco a salve. Il fumo che ne uscì era molto colorato: probabilmente era povere da sparo per fuochi d'artificio, ma in ogni caso tutta la poppa della Revenant si trovava ora avvolta in una fittissima nube policromatica. Nessuno vedeva niente, nessuno sentiva niente!
Uno dei marinai più giovani non si trattenne: con un urlo selvaggio corse verso il coronamento brandendo la sua scure, e scomparve alla vista dei commilitoni, svanendo attraverso la nube di fumo. Silenzio assoluto!
Montmorin ordinò che tutti caricassero le pistole, senza però tentare un'avanzata: era strano che nessuno avesse ancora fatto niente, era già passato quasi un minuto!
Si udirono dei passi: passi provenienti da stivali o scarpe col tacco probabilmente, ed un'allampata figura si fece avanti da sola in mezzo al fumo, che venne rinvigorito da una seconda bordata a salve.
Agli occhi dei francesi apparve un uomo alto e magrissimo, con indosso delle sgargianti vesti viola scuro di pregiatissima fattura, ricche di orpelli e medaglie, con spalline dorate ed un cappellone adorno di piume di struzzo, che l'uomo si levò per fare un vistoso inchino, come esso si fu chinato, dalle sue spalle volò un oggetto che atterrò ai piedi del comandante: era la testa del giovane marinaio, recisa e con le labbra asportate per creare un sinistro ghigno, molto simile a quello dell'uomo che avevano di fronte. 
Esso si rialzò: stava ridendo! Rideva e rideva ancora, come se fosse divertito dalla loro inazione. Montmorin perse la pazienza! Era in procinto di ordinare l'attacco, quando il respiro gli morì in gola: una picca gli aveva perforato il collo! Nei pochi istanti che gli rimasero il comandante capì: una parte dei pirati si era tuffata impungnando armi bianche ed approfittando della nube era nuotata fino a mezzanve, dove era salita a bordo grazie alle scalette fisse, ed ora i suoi uomini eran fra due fuochi! Spacciati!
L'uomo in viola estrasse due pistole e freddò altrettanti uomini, e nello stesso momento dal fumo alle sue spalle almeno quaranta uomini e donne si alnciarono alla carica, mentre alla guida di una ragazza armata di una mazza di legno, altrettante persone avevano già iniziato a massacrare i francesi alle spalle. Fu una carneficina: nel fumo i marinai distinguevano a fatica l'amico dal nemico, e molti di loro caddero senza riuscire a menare nemmeno un fendente. Ognuno di quei pazzi portava molte pistole, e sembrava spinto dall'irrefrenabile desiderio di colpire il nemico in modo che esso morisse lentamente: a quasi nessuno fu concessa una morte rapida! Alcuni sparavano alle gambe o agli inguini, in modo che il dissanguamento rendesse molto dolorosa la dipartita. Altri facevano cadere i marinai sul ponte ed affondavano le gaffe nei loro deretani, ed altri ancora immobilizzavano i malcapitati e gli aprivano i ventri, lasciando gli intestini sparsi sul ponte. 
A uomini e donne seguivano poi alcuni ragazzini, truccati allo stesso modo, che piombavano sui moribondi armati di piccoli coltelli ed iniziavano a descrivere dei macabri sorrisi sulle loro facce, accompagnando il tutto con delle fragorose risa, rendendo il trapasso per quei poveretti ancor più traumatico, se possibile.
All'interno del caos, l'uomo che li aveva guidati camminava tranquillamente, dirigendosi verso le sartie di maestra con tutta calma. Raggiunta la donna armata di mazza, si fermò per stamparle un profondo bacio sulla bocca, a cui seguì uno spintone con il quale la ributtò nella mischia, dopodichè il capitano si arrampicò sulle griselle, smettendo per un momento di ridere.
Dalla coffa la situazione appariva poco chiara: il fumo non si era diradato e i nove soldati non potavano vedere a cosa o a chi stavano sparando, perciò dopo la prima salva erano rimasti fermi, inattivi. Sentivano urla di dolore e risate, ma non vedevano nulla. Dall'alto dei quidici Yarde che distavano dal ponte, tutto appariva diverso, e l'ampia piattaforma era il solo angolo silenzioso della nave.
"Bonjuor mes amì!" Una strana voce sinistra e squllante anticipò l'esplosione di una piccola carica fumogena: ora anche loro erano immersi in una cortina: una cortina di fumo viola. 
"Non temete ragazzi! Questo è solo fumo!" Replicò la stessa voce, che sembrava essere tutto attorno a loro. 
"Chi sei?" Chiese terrorizzato uno di loro. 
"Buh!" Esclamò l'uomo comparendogli davanti al viso: il soldato, spaventato fece due passi indietro, urtando un commilitone e fecendo precipitare entrambi giù dalla coffa.
"Hahahahahaha! Funziona sempre!" Rise il pazzo sparendo di nuovo tra il fumo: in un minuto altri sei soldati erano stati spinti di sotto, su un ponte dove ormai iniziava a calare il silenzio. 
"Che succede?" Si chiese l'ultimo soldato rimasto. "Perchè nessuno urla?" 
Il fumo si diradò grazie ad un provvidenziale alito di vento: fu grazie a questo evento che il viso del capitano pirata apparve ben visibile agli occhi del fante di marina. 
Era un viso allungato, con profonde cicatrici ai lati della bocca, che risalivano fin quasi alle orecchie, era pallidissimo, sembrava quasi avere la pelle bianca, in netto contrasto col bordo nero degli occhi e la bocca tinta di rosso. 
"Sai ragazzo, temo che i morti...non possano urlare!" Esclamò l'uomo, ed in quel momento affondò un pugnale nel suo petto, a debita distanza dal cuore.
"T..... ch.... s....." Sbiascicò il diciottenne soldato Fauchè mentre il sangue iniziava ad uscirgli dalla bocca.
"Prego?" L'uomo fece un'espressione perplessa. "Temo di averti trapassato un polmone! Non credo sarai più molto..." Si interruppe per mostrargli un nuovo sorriso. "Loquace!" 
Detto questo lo spinse di sotto con una forza impensabile per un uomo all'apparenza tanto gracile. L'impatto sul ponte all'inizio non gli fu letale: con la coda nell'occhio riuscì a vedere quella ragazza, che gi posò la mazza sulla testa e, dopo averla alzata in aria, la calò su di lui! Poi il buio!
   
 
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