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Autore: The_Kimo    03/08/2020    2 recensioni
Conosciamo tutti Batman...ma se fosse vissuto 300 anni fa, all'epoca della repubblica dei pirati di Nassau?
Immaginatevi gli iconici cattivi come capitani di ciurme pirata e il signor Wayne come cacciatore di pirati...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Jamaica, dieci miglia fuori Kingston
Una simile distesa floreale era rara a trovarsi in un'isola come la Jamaica. Piante in fiore a perdita d'occhio: l'imminente primavera aveva fatto sbocciare in anticipo una rigogliosissima massa di piante, e per Ivy quello era un vero paradiso!
Quella radura era stata ottimale per costruire il suo rifugio: era molto vicina al mare, un laghetto le forniva acqua dolce e la vegetazione la nascondeva alla vista dei passanti, in modo che la sua piccola armata di schiavi ribelli poteva ritenersi al sicuro, almeno per il momento. 
Delle vecchie case di pescatori abbandonate avevano fornito loro un minimo di protezione, in modo che almeno le donne e i bambini potessero avere un tetto sopra la testa, gli altri usavano tende ricavate da stoffa rubata durante la loro piccola rivoluzione. Una delle più piccole capanne era stata occupata da Ivy stessa: che ora stava pestando in un mortaio della cera d'api mista ai petali di alcuni fiori. 
Ivy non aveva mai avuto altro nome che quello: a due anni era stata trasportata in Jamaica con sua madre, che era morta durante il viaggio, e l'unicictà di una nera coi capelli rossi aveva fatto sì che molti padroni se la contendessero. A undici anni era rimasta incinta per la prima volta, dopo che il suo padrone l'aveva stuprata appena aveva visto che le eran precocemente venute le mestruazioni, ma il bambino non era sopravvissuto, morendo tre mesi prima del momento del parto. 
Lei era stata venduta pochi mesi dopo, ed era passata alle dipendenze del governatore Greyson, che l'aveva confinata nella serra per non far insospettire la moglie, che sapeva bene che al marito le piante non interessavano. Nei sei anni successivi Ivy aveva ricevuto quasi ogni sera la visita del governatore, e durante la sua permanenza era rimasta incinta altre due volte. Il problema in ognuno dei casi era stato risolto con qualche cazzotto sul ventre appena questo iniziava a gonfiarsi, causandole non poco dolore, e non solo a livello fisico.
Le piante erano la sola compagnia con cui adesso si trovasse a suo agio: aveva diciassette anni, e temeva che non ne avrebbe vissuti ancora molti se fosse rimasta alla villa dei Greyson. Studiando i fiori della serra aveva scoperto l'effetto velenoso di alcuni di essi, e dopo l'ennesimo stupro subito aveva deciso di mettere in pratica la sua vendetta. La ribellione degli schiavi era stata provvidenziale: le aveva permesso di svignarsela senza dare nell'occhio, e mostrando ad alcuni di essi la sua creazione, che ora tentava di potenziare, era riuscita facilmente a farsi mettere alla guida di una delle bande, con cui si era presa la sua piccola rivincita sulla causa dei suoi incubi. 
"Ivy, hai un momento?" A parlare era Waylon, uno degli ex schiavi: era un uomo enorme, alto quasi sette piedi, tanto che veniva usato per le lotte clandestine in cui si esibiva indossando una pelle di alligatore, che tuttora portava indosso.
"Si, dimmi!" Chiese la ragazza iniziando a mescolare il composto ottenuto.
"Ho seguito le tracce del tizio vestito da pipistrello che ci ha attaccato! Vanno verso una villa dalla quale partivano anche le tracce delle carrozze del governatore!" Le disse rimanendo appoggiato sull'uscio, quasi troppo basso per lui.
"Si...ricordo..." Disse Ivy tra sè e sè, iniziando a spalmarsi sulle labbra il composto, per poi spalmarselo anche sulle unghie. "Vorrà dire che sarà quello il nostro prossimo obiettivo!" Aggiunse sorridendo. "Il nostro prigioniero è qui fuori? Voglio testare il mio rossetto nuovo!"
"Lo vado a prendere subito!" Esclamò Waylon scostandosi dal piccolo ingresso. "Ma non dovresti rivestirti prima di uscire? D'accordo che fa abbastanza caldo, ma sei nuda!"
Ivy non potè fare a meno di guardarsi: era vero, presa dal lavoro non ci aveva più fatto caso. Ridendo divertita si mise indosso una camicia verde che aveva rubato al guardaroba della signora Greyson: era troppo lunga per lei, ma almeno le permetteva di non indossare gonne, che avrebbero limitato troppo i suoi movimenti. Si infilò anche gli stivali e sfoggiando il suo sorriso migliore si incamminò nel mezzo della radura, dove Waylon aveva trascinato un corpulento uomo bianco coperto di lividi. 
Molti schiavi gli sputavano addosso: quell'uomo aveva marchiato a fuoco molti di loro, e nonstante tutto riusciva a non mostrare paura: era seduto vicino al laghetto e sembrava solo rabbioso, furente. Come se tutti coloro che lo circondavano non lo spaventassero.
"Perchè non dice nulla?" Chiese Ivy appena fu a due passi dal malcapitato. 
Waylon si infilò una mano nella tasca ricavata dal ventre del rettile che lo rivestiva e ne estrasse una lingua umana. "Un piccolo ricordino mia cara!" Si giustificò dopo che lei lo ebbe fulminato con un'occhiataccia. "Non temere, può sempre soffrire ancora!"
Ivy scosse la testa e si chinò ad osservarlo: "Ciao, bellezza!" Gli disse prima di stampargli un bacio sulla bocca.
Alcuni uomini protestarono, ma lei li zittì, indicando loro il corpo del marchiatore, che iniziava a colorarsi di verde e ad essere scosso da convulsioni: ne seguirono il vomito, il sanguinamento dagli occhi ed infine la morte: tutto in meno di un minuto!
"Ragazzi, trovatemi altri fiori come quelli che ho nella mia capanna!" Urlò per farsi sentire da tutti: "Userò il mio nuovo veleno per coprirci le vostre spade, per bagnare le pallottole e per tingere le vostre unghie! Nesuno fermerà la nostra armata!"
Ne seguirono urla di giubilo: ognuno aveva anni ed anni di sofferenze da chiedere indietro con gli interessi, ed ora sarebbe iniziata la loro riscossa!
   
 
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