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Autore: Purrrfect    03/08/2020    1 recensioni
Può un gesto di gentilezza avere risvolti inaspettati?
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Chat Noir è molto orgoglioso di quello che ha preparato; questa volta la sua amica non dovrà accontentarsi di qualcosa che Ladybug ha rifiutato, ma avrà qualcosa che è stato pensato apposta per lei nella speranza di stupirla, di renderla felice.
Il ragazzo ripensa al baule pieno di regali e si sente in difetto: il suo impegno è ridicolo in confronto a quello di Marinette, ma da qualche parte dovrà pur cominciare a sdebitarsi, no?

§§§
A voi la nostra seconda role, seguito di Bruises.
Buona lettura!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Atto I, Scena III: Confidenze
 


[Marinette]


Chat Noir si avvicina un po' con la poltrona, le prende le mani in un gesto più intimo e con quei suoi occhioni languidi la ringrazia. Si sente avvampare al pensiero di avergli appena spiattellato tutto sulla cotta che prova per Adrien.
Poi le viene da ridacchiare sotto i baffi per come Chat Noir sia cascato con tutte le scarpe nella sua illusione, per depistarlo dall'idea che la vera Ladybug potesse essere lei. Gli dà una leggera stretta di mano, comunque, e gli sorride con riconoscenza per i complimenti appena ricevuti. Prima che possa aprire bocca, però, Chat Noir torna a parlare di Adrien, e con un sorrisetto malizioso le chiede: "pensa, è convinto che una volta Ladybug gli abbia mandato una lettera d'amore per San Valentino. Assurdo, vero?"

Pizzica il naso di Chat Noir con pollice e indice in un gesto affettuoso e: "Non sarai mica geloso, Micetto?", lo punzecchia.
"Stai forse indagando di nascosto su chi sia il ragazzo che Ladybug ama?"

Poi, forse perché da questa risposta ha dato a Chat Noir modo di rimuginare sulla vera identità della collega, decide di vuotare il sacco. 
"Comunque sì, la lettera è da parte mia", ammette, poi scrolla le spalle e ridacchia sconsolata. "Mi sono dimenticata di firmarla."

Torna con lo sguardo sul telo. Incredibile ci siano già i titoli di coda.

"Nah, io una portatrice di Miraculous? Combino troppi pasticci, non credi?"
 
 

[Chat Noir]
 

Quando Marinette ammette di essere l'autrice della lettera di San Valentino, nella testa di Chat Noir risuona la voce di Plagg: "Una cosa così sdolcinata può averla scritta solo la tua anima gemella".
Si sente frastornato. Forse Plagg si sbagliava... oppure è lui ad essersi sempre sbagliato?

"Mi avevi detto di non averglielo mai confessato", le fa notare, "e invece gli hai addirittura scritto una lettera d'amore!"

I titoli di coda del film finiscono di scorrere, è tardissimo, e lui ha bisogno di riflettere. Ci metterà una vita a risistemare tutto quanto, ma forse è un bene che abbia tutto quel lavoro da fare: spera che tenersi occupato lo aiuti a fare chiarezza nei suoi sentimenti sempre più ingarbugliati e confusi.
Ma perchè Marinette non riesce a parlare con Adrien come fa con lui? Magari, se non fosse stata così sfuggente come si è sempre dimostrata da quando si sono conosciuti, le cose sarebbero andate in maniera diversa. Ma come fare per il piccolo particolare della sua identità segreta? Non sarebbe riuscito a nasconderglielo, probabilmente: sente che a lei racconterebbe qualunque cosa, e se ancora non le ha rivelato la propria identità è solo perchè mantenere il segreto è il solo modo per tenerla vicina e al sicuro.

"Si è fatto tardi, e io ho ancora un mucchio di lavoro da fare. Ti riaccompagno a casa, Principessa", le dice porgendole la mano.
"E non sottovalutarti: sei stata una straordinaria Multimouse, te lo assicuro", conclude con un sorriso.
 
 

[Marinette]
 

"Hai ragione. Gliel'ho confessato, il mio amore", ridacchia Marinette. "In qualche assurdo modo, ma l'ho fatto!"

Poi si alza dalla poltrona e si avvicina a Chat Noir, ma invece di prendergli la mano, si solleva sulle punte dei piedi e gli lascia un bacio leggero su una guancia.

"Grazie per le tue belle parole. E anche per la meravigliosa serata."

Fa fatica ad allontanarsi da lui. Ha un profumo che le arriva al cervello come una droga intossicante. Ma cos'è?
Le ricorda tanto quello che utilizza Adrien. Che sia quello della pubblicità? Radioso, spensierato, un sogno... Adrien, il profumo! Oddio, ne ricorda ancora le parole!
Si sente avvampare al pensiero, soprattutto quando decide che è il momento di allontanarsi da Chat Noir e di guardarlo in viso.

"Va bene, riaccompagnami a casa."
 
 

[Chat Noir]
 
Il bacio di Marinette procura a Chat Noir una tempesta di emozioni che imperversa dentro di lui al ritmo furioso del suo cuore.

"Non c'è di che, Marinette", risponde automaticamente portando una mano alla guancia, come per tenere al sicuro la sensazione di quel contatto leggero e fin troppo breve.
Quando Adrien aveva fallito come portatore del Miraculous del Serpente, anche Ladybug l'aveva baciato sulla guancia, provocandogli le stesse reazioni. Com'è possibile?

Senza aggiungere altro prende la ragazza tra le braccia, lieto di avere una scusa per poterla tenere stretta. Si domanda se lei possa sentire il suo battito, così forte che gli sembra di esserne assordato.
Quando la deposita sul terrazzo di casa sua, si trattiene a stento dal salutarla con il mi manchi già che di solito riserva a Ladybug.

"Principessa, è stata una bellissima serata anche per me. Grazie"

Si inchina e si esibisce in un galante baciamano, perchè teme che avvicinarsi di più a lei possa fargli desiderare qualcosa che non potrebbe mai chiederle.

"Spero di poter tornare a trovarti", aggiunge saltando sulla ringhiera.

"Sogni d'oro"

Le sorride e fugge via, prima di concedersi il tempo di rimangiarsi le parole appena pronunciate, prima che il suo spero di poter tornare possa diventare un ti prego, permettimi di tornare.
 
 

[Marinette]
 
Marinette si lascia stringere tra le braccia di Chat Noir, ma rimane rapita dal battito furioso del suo cuore mentre la riporta a casa. Si chiede come mai sia così agitato: sarà forse colpa del bacio che gli ha lasciato sulla guancia? Solleva il viso di poco, come a voler cercare un indizio del suo imbarazzo, ma la maschera nera del supereroe le impedisce di ispezionarne il viso. Quando arrivano, è con rammarico che appoggia i piedi sul terrazzino di casa sua e si allontana da Chat Noir, che con galanteria le prende la mano e ne bacia il dorso, augurandole sogni d'oro prima di scappare via con un balzo.
Tikki sbuca fuori dal suo nascondiglio e le sorride.

"Credo dovrei andare ad aiutarlo", propone Marinette.

Tikki incrocia le braccine, pensierosa.
"E come? ti ha appena riaccompagnata a casa."

"Come Ladybug, no?" 

Marinette sorride in maniera sottile, senza aspettare una risposta della Kwami.

"Tikki, trasformami!"

Il costume da Ladybug torna a fasciarle il corpo come una seconda pelle. Afferra lo yo-yo, lo apre e controlla che il suo collega sia ancora sul tetto su cui ha preparato la sorpresa. Bingo!
Si butta oltre la ringhiera del terrazzo e con qualche balzo atterra esattamente sul tetto in questione: le candele sono ormai spente e il telo abbassato, ma tutto il resto è rimasto come lo aveva lasciato.

"Ehi, Micetto", si annuncia, con un sorriso. "Ti ho forse colto con le mani nel sacco?"
   
 
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