Fiamme che divampano,
luci che si spengono,
la gioia di una notte
sparge echi di passione.
Occhi che ti guardano,
lacrime che scendono,
l'insonnia imperitura ci
offre pianti e riflessione.
Non ci resta che vagare,
come orme sulla sabbia,
fuochi fatui all'orizzonte,
senza meta né speranza.
Hai bramato di scappare,
come un tordo in una gabbia.
Mani sporche sulla fronte,
sei rinchiuso in una stanza.
Triste e colma di ricordi,
baci appesi alle pareti,
brevi scorci di una vita,
che tornavano alla mente.
Canti onirici agli esordi,
voci languide e segreti,
l'acqua fresca tra le dita.
Albeggiava il sol nascente.
L'ispirazione per questi versetti è nata leggendo la poesia "Fiamma" di "Vento di luce". Vi invito a leggerla (: