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Autore: ArcticBlast    05/08/2020    2 recensioni
La guerra è finita, la guerra è passata...ma che ne è rimasto degli eroi?
Severus è sopravvissuto, ma è davvero felice di ciò?
Hermione ha fatto le sue scelte, ma sono state le migliori?
Chi lo sa, nessuno può saperlo.
Quello che è certo però è che le loro vite si intrecceranno di nuovo in un modo tutto inedito, galetto fu...
Curiosi di sapere altro?
Entrate e leggete, sarà un bel viaggio insieme.
Buona lettura!
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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POV SEVERUS
 
Tre giorni.
Tre giorni di prigionia.
Ma iniziavo a perdere le coordinate temporali.
Ero stanco.
Affamato.
Dolorante.
Ogni giorno nuove torture.
Sia magiche.
Che corporali.
Ma non avevo detto una parola.
Neanche il nome di mio figlio.
Lo avrei salvato.
Anche sacrificando la mia stessa vita.
Quel tipo continuava a riempirmi di domande.
Voleva sapere dove fosse Lucas.
Ora era chiaro il suo obiettivo.
Ucciderlo.
Perché non era cattivo.
Perché non era malvagio come loro.
“Buongiorno amico mio!” entrò di nuovo uno dei miei sequestratori.
Sapevo che Derrick non era qui.
Il capo del gruppo.
Nessuno dei presenti aveva un accento irlandese.
Quindi lui non c’era.
Questi erano soltanto scagnozzi.
Anche se uno di loro sapeva molto di tutta questa storia.
Non avevo neanche le forze per rispondere.
“Oggi ti va di parlare con me?”.
Mai.
“Non vuoi sapere l’origine di questa brutta storia?” rise.
Dopo la prima cruciatus della giornata non capii più niente.
Ero confuso.
L’uomo rideva.
Si godeva lo spettacolo.
Tornai più o meno vigile soltanto quando mi tirò una secchiata d’acqua gelida.
Un’ondata di brividi mi pervase.
Avevo freddo.
“Quel bambino è nato da un rapporto tra una Veela che avevamo rapito e uno dei maghi più potenti ancora in vita, dicono che sia il successore del Lord e di Silente”.
Una Veela.
Certo.
Questa specie magica controlla la magia senza usare la bacchetta.
Lucas fa la stessa cosa.
“Quel ragazzino ha poteri fuori dal normale, proprio per questo doveva stare dalla nostra parte ma si è mostrato un debole perciò va eliminato”.
“...ma è soltanto un bambino” mormorai con difficoltà.
“Ai nostri occhi è soltanto una minaccia”.
Chi poteva essere il mago successore di Voldemort e Silente?
Chi poteva avere questi poteri?
“Quindi, Severus Piton, che ne dici di parlare?”.
“Mai”.
Le torture andarono avanti per ore.
Finché un altro del gruppo non venne a fermare il suo compagno.
Non avevano l’ordine di uccidermi.
Ero troppo importante.
Sapevo dov’era Lucas.
Quando finalmente mi lasciarono da solo ripresi a respirare.
Con fatica.
Ero distrutto.
Sentivo una forte pressione alla testa.
Era qualcuno che cercava di raggiungermi con il pensiero.
Una sola persona.
Hermione.
Non avevo le forze per farla entrare.
Faceva male.
Troppo male.
Però voleva dire una cosa.
Questa sua intrusione.
Che mi stavano cercando.
Lucius aveva mantenuto la promessa.
Era andato ad Hogwarts.
Lo sapevo.
Mi potevo ancora fidare di lui.
Mi doveva un favore.
Dovevo pensare ad un piano.
Un modo per fuggire.
Ma ero senza bacchetta.
Chissà cosa ne avevano fatto.
Inoltre non sapevo dove fossi.
Probabilmente ancora in Francia.
Ma niente di più.
In questo stanzino non ci sono finestre.
Tranne un buco sulla parete destra.
Nel punto di giunzione con il soffitto.
Il primo giorno mi era sembrato di sentire un fruscio di foglie.
Forse siamo in un bosco.
Dovevo riprendere le forze in qualche modo.
Avevo sete.
E fame.
Mi stavo facendo i bisogni addosso.
Non mi facevano spostare mai.
Sempre seduto su quella maledetta sedia di ferro.
Legato con un incantesimo.
Ad ogni movimento le corde magiche si stringevano.
Ero in difficoltà.
Per la prima volta.
“Ehi! C’è qualcuno!” urlai.
Che male alla gola.
Alle corde vocali.
Continuai ad urlare.
Fare rumore.
Finché uno di loro non arrivò.
Sbattendo la porta.
“Cosa vuoi, traditore?”.
“Acqua...”.
“Hai sete?”.
Annuii.
“Dimmi quello che voglio sapere e avrai tutta l’acqua che vuoi” bastardo.
“...non ho più sete”.
Non avrei ceduto.
Guardai l’uomo andarsene.
Ridendo.
Di me.
Nessuno rideva di me.
Me l’ero ripromesso.
C’era una sola cosa da fare.
Far entrare Hermione.
Rischiando la morte cerebrale.
Finendo le poche energie.
Ci avrei provato.
Ma prima dovevo capire qualche informazione di più sul luogo in cui ero.
Altrimenti non sarei stato d’aiuto.
Chiusi gli occhi.
Mi concentrai.
Eliminai tutti i rumori superflui.
Dovevo arrivare all’origine.
Era dura.
Il dolore pulsava nelle tempie.
Sentivo del vento.
Le foglie.
Gli uccelli cantare.
E poi degli spari.
Degli spari?
Eravamo tra i babbani?
Tra i babbani!
Una zona di caccia.
Un bosco.
L’edificio in cui eravamo era dismesso.
Non molto grande.
In cemento.
Dalle fattezze dello stanzino e della porta in legno era una casa colonica.
Avevo qualche informazione.
Non molte.
Ma almeno una base da cui partire.
Dovevo lasciar entrare Hermione alla prossima occasione.
Anche se forse non sarei sopravvissuto.
Almeno sarei morto sentendo la voce di Hermione.
Buffa la vita.
La prima volta volevo morire con gli occhi di Lily davanti.
Ora con la voce di quella ragazzina in testa.
Severus.
Finalmente avevi una famiglia.
Un figlio straordinario.
E una donna bellissima affianco.
Invece stai per morire.
Ne è valsa la pena.
 
 
 
POV HERMIONE
 
Non siamo venuti a capo di niente.
Stupidi auror.
Non vogliono intervenire.
Perché?
La vita di Severus è importante.
Harry dice che non abbiamo informazioni.
Lucius ci ha dato delle dritte.
Perché non iniziare a scandagliare l’area?
Magari hanno lasciato qualche prova del loro passaggio.
Ero furiosa.
Lucas per fortuna era a lezione.
Non sapeva ancora nulla.
Che probabilmente suo padre sarebbe morto.
E noi qui con le mani in mano.
“Herm, aspetta!” il ragazzo con la cicatrice mi stava inseguendo.
“No, devo sbollire la rabbia”.
“Lo sai che non possiamo fare niente”.
Tornai sui miei passi per fronteggiarlo.
Che cosa aveva detto?
“Spero tu stia scherzando”.
“Hermione non abbiamo informazioni, quello che ci ha detto Lucius non basta...potrebbero averlo portato ovunque, hai idea di quanto dia grande la Francia? E poi hanno collegamenti con l’Irlanda, quindi il territorio da scandagliare è troppo vasto”.
“Cavolate! Siete pieni di uomini eppure non volete utilizzarli per cercare lui!”.
“Gli voglio bene, lo sai, ci siamo chiariti negli anni ma purtroppo non abbiamo tutti questi uomini liberi”.
Ripresi a camminare furiosa.
Verso il lago.
“Hermione ti prego, prendertela con me...sto cercando di fare il possibile”.
Ci riflettei.
Dovevamo trovare delle persone disposte ad aiutarci.
Almeno nella ricerca.
E se richiamassi l’Ordine?
C’era una nuova generazione adesso.
Aggiungendo gli auror dovevamo raggiungere un numero cospicuo.
“Richiamiamo l’Ordine, Harry”.
“Non basterebbero ancora, rassegnati, dobbiamo scoprire più cose su questa nuova organizzazione”.
Mi sedetti nell’erba.
Stanca.
Sfiduciata.
Doveva esserci una soluzione.
Dovevo salvare Severus.
Il ragazzo sopravvissuto si sedette al mio fianco.
Sapevo che voleva chiedermi una determinata cosa.
Ma non aveva il coraggio di farlo.
“Herm...ma tu e Piton...si, insomma...”.
“No”.
“Eppure tu te la prendi molto a cuore questa faccenda”.
“È il padre di mio figlio”.
“State insieme?”.
“No...ma lo vorrei tanto” ammisi.
Lo sguardo del ragazzo schizzò su di me.
Stupito.
Incredulo.
Ma non sembrava schifato.
“Anche lui” aggiunse dopo qualche minuto di silenzio.
“Non credo”.
“Quando Ron ti ha attaccata lui sembrava pazzo, voleva salvarti a tutti i costi”.
“Perché per quanto cerchi di nasconderlo, Severus ha un’anima buona” commentai portandomi le ginocchia al petto.
“Si, anche, ma per me c’era sotto qualcosa di più profondo...anche quando ti ha portata via non ha voluto lasciarti in infermeria, voleva che stessi con lui”.
In effetti mi aveva portata nelle sue stanze.
E Severus è molto geloso dei suoi spazi.
Quando lo salverò mi dichiarerò.
Senza più aspettare.
Dovevo togliermi questo peso dal cuore.
“Poi tu hai cercato di comunicare con lui e con nessun altro quando Ron ti ha rapita” mi fece notare.
Già.
Aspetta un attimo.
Abbiamo comunicato telepaticamente.
Me lo aveva insegnato Silente.
Prima di morire.
Potevo raggiungere Severus ovunque fosse.
Anche adesso.
“Harry! Sei un genio!” dissi ad alta voce.
“Cosa?”.
“Ho usato un incantesimo simile alla legilimanzia quando ho instaurato quella connessione con Severus, potrei rifarlo per scoprire dove sta!” ero eccitata all’idea.
“Herm, ti porterò via molte energie magiche...ne sei sicura?”.
“Sì, certo, posso provarci anche ora”.
Harry mi fece un cenno d’assenso.
Volevo tentare.
Almeno per sapere se fosse ancora vivo.
Mi concentrai.
La pratica di questo genere di incantesimi era molto pericolosa.
E difficile.
Pochi maghi riuscivano ad utilizzarla.
Severus.
Severus.
Severus.
Cercai di instaurare un collegamento.
Avevo freddo.
I brividi.
Ma venni spinta fuori.
Severus mi aveva percepita.
Ma spinta via.
Ci riprovai.
E di nuovo la stessa situazione.
“Hermione, basta, hai il fiatone” Harry mi fece fermare.
Era preoccupato.
“Mi ha respinta...”.
“Come?”.
“Mi ha percepita, ma mi ha respinta...con debolezza in realtà, ma lo ha fatto”.
Il professore era vivo.
Ma forse esausto.
“Lucius ha detto che lo avrebbero torturato, forze Piton non ha le forze necessarie per farti entrare” ipotizzò il moro.
“Sì, dev’essere così!”.
“Secondo te per quanto potrebbe resistere ancora?”.
“Non lo so, contanto che Severus è un osso duro lo staranno torturando da almeno tre giorni...forse abbiamo meno di due giorni, sperando che lo facciano almeno bere”.
Era davvero poco tempo.
Dovevamo pensare ad un piano d’azione.
E se provassi a spingere di più?
Entrerei di prepotenza.
Almeno per farmi dire dove sta.
Dovevo fare delle ricerche.
Quanto può sopravvivere il cervello?
“Harry devo andare, tu richiama tutti per un incontro domani mattina, sia auror che membri dell’Ordine...forse ho un’idea”.
Di corsa tornai dentro il castello.
Diretta alla biblioteca.
Sezione proibita.
Nel frattempo tutti erano in Sala Grande per pranzare.
Meglio per me.
Avrei avuto la biblioteca libera.
Non avrei abbandonato Severus.
Non senza tentare l’impossibile.
Come una furia mi lanciai alla ricerca di qualche libro utile.
Non sapevo esattamente come muovermi.
La sapientona che è in me mi avrebbe sicuramente aiutata.
“...Hermione?”.
Dopo non so quanto tempo che stavo leggendo qualcuno attirò la mia attenzione.
Era Lucas.
“Ehi, piccolo...tu non potresti stare qui” gli sorrisi mentre lo invitavo ad avvicinarsi.
“Lo so, ma non ti trovavo da nessuna parte e il professor Paciock mi ha detto che quando eri una studentessa passavi molto tempo qui”.
“Già, ma tu non farlo...okay?” maledetto Neville.
Il bambino si sedette affianco a me.
Iniziò a guardare la marea di libri sopra il tavolo di legno.
“Che stai facendo?”.
“Sto cercando delle informazioni...Lucas, non chiedermi come lo so perché è complicato, ma tuo padre è vivo!” annunciai felice.
Gli occhioni del piccolo si dilatarono.
Erano delle grandi nuvole grigie.
Felici.
“Davvero?!”.
“Sì! Ora sto cercando un modo per comunicare con lui”.
“Posso farlo anch’io?” chiese curioso.
“No, ci vogliono anni ad imparare il metodo e tantissima energia magica”.
“...allora puoi dirgli che mi manca?”.
“Certo” abbracciai il mio ometto.
“Disturbo?” Lucius Malfoy in tutta la sua eleganza se ne stava davanti a noi.
Annuii.
Lucas era un po’ spaventato da lui.
Effettivamente incuteva un po’ di paura.
“Potter mi ha detto l’idea che hai avuto così ho pensato che potesse servirti una mano...” da quando era così gentile con me?
“Perché lo fai?” non riuscivo più a trattenermi.
“Te l’ho detto, ho fatto una promessa ed intendo mantenerla...soprattutto se a chiedermelo è stato il mio migliore amico”.
Severus era ancora il suo migliore amico.
Se lui si fidava di Lucius non potevo far altro.
“Papà è il tuo migliore amico?” una vocina s’intromise.
“Sì, ci siamo conosciuti qui ad Hogwarts proprio quando avevamo la tua età” accennò un sorriso.
Forse anche Malfoy era cambiato negli anni.
La solitudine lo aveva fatto pensare.
Riflettere sui suoi errori.
“Tieni, questi sono alcuni libri che non sono riuscita ancora a leggere...sto cercando informazioni sulle comunicazioni telepatiche”.
“Perfetto”.
E così passai la mia giornata.
Con Lucas tra le braccia.
E Lucius Malfoy a darmi una mano.
Che strana la vita.
Fino a qualche anno fa voleva uccidermi.
Perché non ero degna di essere chiamata strega.
Una nata babbana come me.
Una sanguemarcio.
Eppure eccoci qui.
A lavorare fianco a fianco.
Entrambi per salvare una persona importante.
Un uomo che meritava di essere salvato.
   
 
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