Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: elev    06/08/2020    2 recensioni
Liam e Daniel sono amici fin dalle elementari.
Riflessivo e leale il primo, festaiolo e scansafatiche il secondo, seppur caratterialmente opposti si conoscono come le proprie tasche e sono legati da una stretta amicizia in cui condividono tutto: passioni, speranze, drammi, le corse spericolate in moto e il loro sogno più grande: correre fianco-fianco in un vero campionato.
Quando però la vita si mette di traverso rivoluzionandone i piani, coinvolgendo sentimenti imprevisti e mettendo in discussione anche un forte legame come il loro, improvvisamente rincorrere il sogno diventerà più complicato. Starà ai due ragazzi saper riconoscere il cammino giusto per sé senza dover rinunciare ad un’amicizia per la vita.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 7


***

Liam, qualche anno dopo

È fine ottobre, Daniel ha debuttato in Superbike e se non sbaglio i conti il campionato dovrebbe essere quasi terminato. Ho cercato di seguire le gare per quanto possibile anche se in questi ultimi anni non ci siamo sentiti quasi per niente se non per brevi telefonate in cui, mi complimentavo con lui per la prestazione o commentavamo qualche follia che aveva fatto in pista oppure gli raccontavo che ormai con Nina non mi sentivo più da un sacco di tempo.

In effetti ci siamo sentiti poco o per nulla. In quel poco, ho scoperto che si era iscritta alla facoltà di giornalismo. Ci sono giorni in cui riesco a pensarla di meno, tutti gli altri mi manca tanto da togliermi il fiato. Non è servita nemmeno l’accademia militare per dimenticarla, figuriamoci ora che imbocco la via di casa.

Quando ho capito davvero che questa strada non faceva per me, avrei voluto parlarle appena ricevuta la conferma del mio definitivo ritorno, ma non ho mai avuto il coraggio di inviare nessuno dei mille messaggi che provavo a scriverle… Nella migliore delle ipotesi non avrebbe voluto rivedermi dopo quello che avevo combinato.
È tutto come se non fossi mai partito anche il groppo in gola che mi si forma quando mi rendo conto che non sono cambiato nemmeno io, a parte me con questa divisa –se ci penso, davvero, ci sarebbe da riderci su– che non vedo l’ora di togliere.


***

Daniel

È un caldo opprimente quello che mi accoglie fuori dal mio box.
La tuta mi si attacca addosso come se fosse una seconda pelle che impedisce alla prima di respirare. Eppure non è la prima volta che ne indosso una, ma oggi tutto è speciale: a partire dalle prove libere in cui sono riuscito prendere maggior confidenza con la pista e fare il tempo più veloce. Anche se non parto davanti ora ho 21 giri davanti a me per vincere la mia prima gara in Superbike.

Il clima ha condizionato tutta la giornata, a partire dall'inizio che è stata ritardato più volte per la pioggia che scendeva ad intermittenza. Il cielo nel frattempo si è rischiarato lasciando spazio ad un sole cocente. L’asfalto ancora bagnato ora riflette una scia splendente che confonde la vista. Sarà per l’emozione, sarà il fatto che mancano poche gare alla fine del campionato o il fatto che su questo circuito posso essere competitivo e ho delle buone possibilità, che lascio che l’odore acre di gomma e gas di scarico mi annebbi il cervello per un momento.


Sono passati alcuni anni dal mio esordio come rookie e da quella sera alla casa al mare in cui le nostre strade hanno deciso di seguire percorsi diversi. A volte ci ripenso. Non mi sono mai pentito della mia scelta anche se mi ha allontanato dal mio migliore amico e da casa. Sono grato anche ai miei sbagli che forse, più di ogni altra cosa, mi hanno aiutato a crescere e soprattutto a maturare.

All’inizio mi sono ritrovato in un mondo del tutto nuovo. Un mondo che non avrei mai immaginato, in cui tutto era stupendo, pazzesco, esagerato. Poi sono stato assorbito dal vortice di una sorta di giostra sfavillante sparata a 2000 km/h in cui vivevo praticamente solo di notte, avevo una ragazza diversa per sera, le feste non avevano limiti e duravano fino al mattino seguente. Quando però mi risvegliavo solo, in una camera d’albergo, con la testa dolorante e i postumi dell’ennesimo amplesso con una donna che stava con me solo per ciò che rappresentavo, mi scontravo con una realtà dura in cui il viso riflesso nello specchio non era il mio, in cui faticavo addirittura a riconoscermi, a capire chi avrei voluto essere davvero.

Se sono cambiato è stato solo grazie a Giò. Ricordo il giorno in cui si è presentato prepotentemente alla porta della mia stanza, vestito ancora con la tuta da meccanico. Mi ha guardato con quei suoi occhi severi e limpidi. Poi, senza dire una parola mi ha impresso quelle dita grosse e nodose sulla guancia costringendomi a farmi una doccia gelata e seguirlo.
Inseguito non mi ha più mollato un attimo, ed è diventato una presenza fissa nei box o nei dintorni. Ora con un’ultima pacca sulle spalle prima di entrare in pista, mi fa capire che il discorso per me è già chiaro senza che si aggiungano parole: lui, la moto, il team, e il motorhome sono la cosa importante. Sono diventati praticamente la mia famiglia e la mia nuova casa.

Io e Liam qualche volta ci siamo sentiti, ma essendo lontano per la maggior parte del tempo, parlarsi non è mai stato facile. E ora eccomi qui. Sono accovacciato vicino alla mia moto. Le gomme sono ancora fasciate dalle termocoperte che verranno tolte tra pochi minuti.
Inspiro ed espiro profondamente cercando di buttare fuori assieme all’aria tutti i pensieri dalla testa per focalizzarmi unicamente sul tracciato della gara ed escludere il brusio di quei due mondi così diversi che si stanno dividendo lo spazio sulla griglia di partenza.

Sistemo i guanti e indosso il casco ancora con la visiera alzata, non appena salgo sulla moto è come se tutto si facesse improvvisamente più chiaro. I suoni diventano ovattati e i battiti del mio cuore si fanno più ritmici e profondi, quasi rallentati.
Improvvisamente la parte più frivola dei due mondi, quello fatto di reporter con microfoni e telecamere, flash di macchine fotografiche, di ragazze dalle divise scollate abbinate all’ombrello che reggono in una mano si ritira velocemente verso i box, e io mi ritrovo “solo”, in un assordante silenzio, nel mio di mondo: quello fatto di meccanici, piloti, concentrazione, passione e adrenalina.

Parte il giro di ricognizione e al termine, quando mi fermo sulla griglia di partenza, per un momento guardo il cielo dalla visiera oscurata del mio casco. Poi fisso i semafori mentre il tizio con la bandiera rossa attraversa la pista.
Ho trattenuto il respiro per un nano secondo e quando la luce rossa si è spenta non ho pensato ad altro che accelerare.
Mi trovo immediatamente in un gruppo compatto, velocissimo, sul primo rettilineo che precede la prima curva a destra su cui mi butto sfiorando il cordolo bianco e rosso con il ginocchio. Le carene lucenti di due miei avversari sfilano all’esterno alla mia sinistra, ma con una staccata e una traiettoria pulitissima che non so nemmeno come ho fatto a controllare, li passo all’interno e fiondandomi  fuori dalla curva mi posiziono davanti ad entrambi. Sono ancora al nono posto, sono partito con le gomme da asciutto pur sapendo che mi avrebbero penalizzato. Con le rain3 e la pista che si sta asciugando rischierei di non arrivare alla fine della gara. C’è una grande bagarre davanti a contendersi il primo e il secondo posto.
Il passo delle gomme da bagnato sembra crollato, davanti si comincia a rallentare e mi rendo conto che la mia scelta è stata azzeccata quando anche gli altri piloti corrono a mettere le slik 4.

Passo davanti al muretto dove il cartello mi comunica il mio vantaggio. Ora sono il più veloce in pista. Allargo il più possibile e passo altri due avversari all’esterno trovandomi quarto.
Non posso vedere cosa sta succedendo dietro di me ma ho la sensazione che stiano andando molto forte. Il numero 15 mi precede e cerco di avvicinarmi. Studio accuratamente il momento migliore per beneficiare della sua scia e tirare una staccata che mi permette di guadagnare la terza posizione.
 
Davanti a me sono attaccatissimi e il ritmo degli ultimi giri è folle. Forse il fatto che tutti stiano battagliando per la posizione migliore viene a mio vantaggio perché in un battito di ciglia mi ritrovo secondo. Dal box mi comunicano che va bene così, di non esagerare, ma io non mi arrendo e decido di fare di testa mia.
Risultato: guadagno la testa della corsa!

Vorrei emozionarmi ma non c’è tempo di distrarsi perché manca un giro e potrebbe succedere di tutto!
Do una rapida occhiata dietro di me e mi rendo conto di essere solo sul rettilineo che mi porta diretto verso la bandiera a scacchi. Attraverso il traguardo impennando mentre il rombo dei motori si confonde con il boato del pubblico ad attendere l’arrivo sugli spalti.
Mi alzo in piedi  sulle pedane e sollevo il viso ed entrambe le braccia verso il cielo mimando un applauso che dedico alla pista, alla moto, ai miei compagni e anche a me.


Credo che questo potrebbe essere il giorno più bello della mia vita benché abbia poco più di vent’anni.
Festeggio assieme agli altri piloti e ci scambiamo complimenti e pacche sulle spalle lungo tutto il circuito. Non trattengo un urlo che nessuno può sentire, qualche lacrima di felicità sgorga dai miei occhi inzuppando la stretta imbottitura del casco finché non ritorno al punto di partenza.

Mi infilo nella pit lane5 dove ai box mi attende l’entourage del mio team con cui ho poco tempo di festeggiare e realizzare davvero quello che è successo perché vengo rapito da fotografi e giornalisti pronti a farmi mille domande.






3. Gomme rain o pneumatici Wet ( "pneumatici" in inglese , comunemente abbreviato in bagnato) sono speciali pneumatici usati in motoristico nel tempo piovoso in contrapposizione ad un pneumatico slick utilizzato in condizioni di asciutto. Vengono tagliati o stampati con motivi geometrici scanalature o battistrada. Questo permette al pneumatico di spostare rapidamente l'acqua fra il terreno e la gomma sul pneumatico. 
4. Gomme slik: (dall'inglese liscio) è un tipo di pneumatico che non presenta scanalature, impiegato specialmente negli Sport motoristici di velocità su circuito in condizioni di asciutto.
5. Pit Lane: Una corsia adiacente (di solito sulla curva interna) a una pista dove sono situati i garage delle squadre concorrenti.



*****
Buonsalve!
Eccoci alla fine del settimo capitolo....breve sì ma varrà la pena attendere l'8° per scoprire che succederà? Io dico di sì!
Stavolta siamo entrati anche nel merito più "sportivamente" parlando.... mi sono impegnata in un argomento di cui non sono propriamente una cima (malgrado tutte le gare che mi sono "costretta" a guardare per inventarmi qualcosa che stesse in piedi) e spero di non aver raccontato fandonie! ;)
Che dire? I nostri due amici hanno fatto strada.... io sono felice per loro.... magari anche il piccolo panda scamperà la protezione animali.... mah....
In ogni caso... spero di non avervi deluso troppo.
Altro annuncio: da settimana prossima elev finalmente va in ferie (ha 8 mesi di lavoro sul groppone e li sta sentendo).... malgrado non possa partire come era previsto per altri lidi prima di questo periodo del cavolo, non sa se riuscirà ad aggiornare (questo per motivi più tecnici che per altro) quindi se non ci sono stravolgimenti vi do appuntamento  giovedì 3 settembre per l'ottavo capitolo!
Se nel frattempo vorrete farmi sapere che ne pensate, mi fa piacere!

A presto
-elev
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: elev