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Autore: Spensieratezza    06/08/2020    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Lisa li aveva trovati così, sdraiati su di un divano troppo stretto, Dean che si aggrappava di più a Sam, nello sforzo evidente di non cadere a terra come un batuffolo, Sam che dormiva,  sembrava, piuttosto placidamente verso il lato sinistro del divano.

Lisa, con la sua vestaglia di un colore imprecisato tra l’azzurrino e il grigio – Dean era uscito matto a cercare di capire di che colore fosse in realtà – li osservava curiosa. Dean gli aveva parlato di suo fratello Sam, a dire la verità, Lisa aveva sentito parlare a Dean di suo fratello, fin da quando si erano conosciuti da ragazzini, Dean amava parlare di suo fratello e a quanto pareva lo faceva anche quando voleva conquistare una ragazza, o almeno, con lei aveva agito così.

Lisa non se l’era presa a male. Anche lei era legatissima a sua sorella Christine, capiva quanto fosse forte il legame fraterno e lo rispettava. Certo, era un po' strano trovare Dean a dormire sdraiato sul divano con suo fratello. Non era una sensazione fastidiosa, solo, curiosa. Non si era mai ritrovata in una situazione così curiosa, con i suoi amici. O i suoi ex.

Capì quanto poco conosceva dell’uomo che una settimana prima, si era presentato a casa sua, invocando consolazione, amore e un tetto sotto la testa. Non sapeva niente di Sam, del suo legame con Dean.
In quel momento però, trovò quel quadretto abbastanza tenero.
 
“Uh…Lisa..” Dean si agitò un po', appena capì che Lisa li stava guardando, ma lei sorrise.
“Ti sei fatto l’amante.” Disse lei, volendo fare la spiritosa.

Dean sgusciò via da Sam, facendogli una fuggevole carezza, rimpiangendo un po' il calore che lasciava da quello spazio vuoto.
“Non riusciva a dormire..gli ho fatto compagnia..è stato all’inferno..”
“Capisco. Non deve essere facile per lui. Faccio del caffè.” Disse, muovendosi verso la macchinetta.
Dean la abbracciò da dietro.

“E comunque, se mai mi facessi un’amante,  sarà una bella biondona, con due tette grosse così, non di certo mio fratello.” cercò di ridere, ma qualcosa dentro raschiò come un attrezzo.
Lisa gli scrollò un po' i capelli e gli diede un bacio sulla bocca.
“Dean, non è che adesso che Sam è tornato..tu ci lasci, vero?”
Dean la guardò con sgomento.
“No, certo che no. Come ti salta in mente?”

“Pensavo che visto che voi siete sempre in giro..”
“Possiamo parlarne in un altro momento? Non voglio che ci senta.”
Lisa annuì, deglutendo un groppo in gola.
“Va bene.”
“Mamma, mamma.” Il piccolo Ben si fermò a guardare Sam dormire. “Ha dormito qui lui?”
“Mmmm..ciao a tutti.” disse Sam fingendo di svegliarsi adesso.
LO guardarono tutti.
“Ciao Sam, come ti senti?” chiese Dean.

“Bene! è odore di caffè quello che sento? Buongiorno Lisa. Buongiorno Ben! Sono un ospite davvero maleducato. Ieri non mi sono presentato bene. Mi chiamo Sam! Ma immagino che questo lo sappiate già! Non è che potrei farmi un bagno veloce? Anzi una doccia, voglio dire. L’ospite dopo un po' puzza e non vorrei dare da subito questa impressione. Almeno dopo un po'!”

Lisa lo guardò atterrita, in parte spaventata, in parte ammaliata dalla sua parlantina fin troppo veloce e dal suo sguardo magnetico. Anche Dean lo guardava stranito. Era in grado ormai di captare tutte le emozioni e i diversi stati d’animo di suo fratello da capire quando la sua velocità nel parlare nascondeva un disagio, ma sembrerebbe che lui si sforzasse di nasconderlo, sfoggiando il suo usuale fascino, per ingannare l’interlocutore.
Fascino? Ho davvero pensato che mio fratello ha fascino?

“Certo, Sam. Ti vado a prendere qualcuna delle magliette di Dean, dovrebbe andarti bene.” disse Lisa.
Sam fece un sorriso soddisfatto.
 
 
Qualche minuto dopo, Sam uscì dalla doccia e Dean rimase paralizzato per qualche attimo.

La sua maglietta bianca gli stava aderente, ma metteva in risalto tutti i suoi muscoli, in particolare quelli delle braccia. Indossava ora un paio di pantaloni della tuta dello stesso Dean, che gli ricadevano morbidi, ma senza farlo apparire trasandato, anzi. I capelli erano bagnati ma a Sam sembrava non importare e il profumo che si era messo addosso, accompagnato dal bagnoschiuma, gli stendeva i sensi.
“Quel bagnoschiuma era buonissimo, Lisa. Spero non ti sia dispiaciuto che io l’abbia usato.”

“Ma scherzi, Sam. Hai fatto benissimo. Vieni a far colazione. Dean, mi passi lo zucchero? Dean?
Lisa era leggermente irritata e Dean si scosse all’improvviso, passandogli zucchero e biscotti insieme.
Sam si era seduto vicino a lui e aveva sentito ancora di più quel profumo. Aveva usato un dopobarba, un mix tra muschio e menta. Il SUO.
“Ho usato un dopobarba ancora non aperto, che c’era in bagno, è il tuo, Dean?”

“Non preoccuparti, Dean non l’ha mai aperto. L'ho comprato per lui ma forse non gli piace.” Disse Lisa, riservandogli un'occhiata un po' velenosa un po' ironica.

"Avevo intenzione di usarlo prima o poi." biascicò.

"Ah sì?" Dean fece una smorfia.
"Lisa, sai che non sono tipo da dopobarba." disse incoerentemente.

Lisa a bocca aperta sembrava voler ribattere, ma Sam rispose di nuovo.

"Lascia stare, Lisa. Mio fratello non capisce niente. Ci sai fare coi gusti maschili. Appena ho sentito il profumo, ho sentito il desiderio di INDOSSARLO. Non trovi Dean anche tu, che sia fantastico?"

Lisa sembrava confusa di aver ricevuto un complimento indiretto per quanto riguardava il dopobarba di Dean che di fatto non aveva mai voluto indossare e d'altra parte non si accorse del sorriso sardonico che Sam dissimulò dopo quella frase.

Infatti, Dean spiazzato da quel comportamento, non riuscì a trovare una risposta pronta, sul momento, non poteva esser sincero, dire che in fin dei conti Sam aveva ragione, che quel dopobarba gli calzava da dio addosso, che gli inebriava i sensi.

Perché era del dopobarba che stavano parlando vero? Non parlavano di Sam, di come profumava dopo essersi messo in fin dei conti IL SUO dopobarba. Di come apparisse sexy, con una cosa SUA sulla sua pelle.
"Non c'è male. Comunque, stai sempre a incipriarti il naso, Samantha, Lisa ti consiglio di nascondere la tua lacca per capelli, non posso assicurare su che fine possa fare." disse Dean, bevendo di fretta ancora un po' di caffelatte.
 
 
 


*

Più tardi arrivò Castiel, invocato da Dean.
Sam stava facendo un cruciverba sul tavolo del salotto e all’apparire dell’angelo, sussultò.

“Sam…è bello vederti.”
“Castiel..”
L’angelo andò da lui e lo abbracciò, il minore ricambiò l’abbraccio.
“Andiamo in giardino.”
“In..giardino?”

Quando andarono in giardino, l’angelo si avvicinò a Sam e alzò una mano.
“Mi permetti di controllare?”

“Woaaah. Aspetta un minuto. Controllare cosa???

L’angelo e Dean si scambiarono un’occhiata.
“Sam, sei stato all’inferno. Devo controllare che ne sei uscito senza un graffio.”

“In teoria, era la gabbia, e poi guardatemi! Sono illeso, no?”
“Quello che Castiel sta cercando di dire, è che a volte i danni maggiori sono quelli all’interno.” Disse Dean.

“In pratica mi state dicendo che potrei essere pazzo? Ma guarda! Sinceramente pensavo di aver sopportato già abbastanza e ora questo!”
“Sam..” disse Castiel.

“Non mi risulta che tu abbia fatto un esame medico a Dean, quando è uscito dall’inferno. Dopo essere tornato in vita!” disse Sam.
Castiel si avvicinò ancora a lui minaccioso.
“Dean non ha avuto bisogno di esami medici, perché l’ho tirato fuori io stesso. E se avesse avuto qualcosa che non andava, me ne sarei accorto. Ma tu sei uscito da solo. Dobbiamo accertarci che stai bene. Dimmi che capisci.”

L’ultima frase sembrava quasi una minaccia, ma Sam pensò che non valesse la pena di essere così fiscale.
“Sì. Capisco.”
“Ne sono sollevato.”
“Castiel, forse è il caso che…” disse Dean dubbioso.
“Sta zitto, Dean.” Disse Castiel, mettendo una mano sulla fronte di Sam.
 
Appena l’angelo lo toccò, il minore sussultò.

Fu come avere ricevuto la scossa.
Le dita dei piedi fremettero, tutto il suo corpo vibrava, fu come essere ritornati in quel mare di lava bollente dal calore insopportabile, quel senso di claustrofobia, quel SILENZIO, quel buio..e quei lampi rossi…e la tristezza. Oh, la tristezza. E le voci sussurrate..
Castiel si accigliò e fu in quel momento che Sam lo spinse via, con un’irruenza come se fosse in preda a una crisi di nervi.

“SAM!!” Dean si spaventò ovviamente vedendo quella reazione.

Sta lontano da me! Non mi devi toccare!!”
“Che diavolo sta succedendo?” continuava a chiedere Dean, poi si volse verso Castiel. “Che cosa gli hai fatto?”
“Non gli ho fatto niente!”

“Bugiardo!! Tu…mi hai fatto qualcosa.”
“INSOMMA, ADESSO BASTA. QUALCUNO PARLI.” Gridò Dean.
Castiel prese un grosso sospiro, poi guardò Sam con tono più conciliante e addolcito.

“Hai ragione, scusami, Sam. Volevo controllare che il tuo corpo non avesse subito danni, ma non ho tenuto presente che questa ispezione, per voi umani possa essere..traumatica. Ad ogni modo, ho fatto bene a farla. “
“Che cos’hai visto?” chiese Dean inorridito.

“Solo un po' di stanchezza, che è normale dopo tanti giorni chiuso nella gabbia con Michael e Lucifero. Un leggero esaurimento e una leggera disidratazione, niente che un po' di sonno e una buona alimentazione e sostentamento d’acqua non possa rimediare.”
Sam lo guardò ancora con sospetto, compreso Dean, ma l’angelo continuava  a sorridere.

“Ora, so che voi umani andate pazzi per questa cosa, che ne dite di sigillare il nuovo proponimento, con una giornata al Mc Donald’s?” chiese Castiel. “Noi tre, come ai vecchi tempi.”
Dean sembrò smarrito sul momento.
“Cas, stai bene?”
“Perché? Pensate che anche a noi angeli non piace prenderci una giornata libera?”
 “Intendevo che..”

“Ho bisogno anche io di distrazione ogni tanto sai?”
 
Al Mc Donald’s, Sam andò a ordinare i pasti e Dean ne approfittò per avvicinarsi all’angelo.

“Hai scelto l’unico Mc self service apposta per dirmi qualcosa?”
“Vedo che sei arguto, Dean.”

“Bene, allora parla! Prima che torni. Cos’hai scoperto?”
“Ho solo controllato la sua anima..” disse lui.
“E??” chiese Dean con il fiato sospeso.
“È a posto.”
Dean sospirò di sollievo.
“Ma è..stanca…è integra, ma è stanca. Ha bisogno di un po' di tempo per riprendersi, fisicamente sta benissimo, ma la sua anima è provata.”
“Provata DA COSA? Dall’inferno?” chiese Dean.

“È quello che stavo cercando di scoprire e quindi ho sondato le sue emozioni e i suoi pensieri ma quando ho provato ad andare più in profondità, Sam..mi ha respinto. Ha creato quasi come un muro impedendomi di leggergli dentro.”
Dean era basito da tali parole.
“Le anime possono fare questo?”

“Non lo so. Di norma no. Ma è proprio questo che mi spaventa. Se Sam ha sentito il bisogno di chiudermi FUORI, significa che qualsiasi cosa lo attanagli, non è poco importante e lo disturba, forse ne prova vergogna..e non vuole che si sappia. Nasconde qualcosa Dean.”
“Certo. L’inferno! Anche io non volevo parlarne, all’inizio.”
“No, Dean,  qualcos’altro..tu..”

“NO. NO. NO. Ascolta, Castiel. So cosa stai per dire, ma non lo farò. Ok? Non avrò dei sospetti su Sam dopo tutto quello che ha passato. Lui è tornato DISTRUTTO, chiaramente non me vuole parlare, e anche se muoio dalla voglia di sapere cosa lo ha sconvolto..non lo forzerò  a parlare, perché lui con me non l’ha fatto. Ok? Questo è tutto. Io mi fido di lui.”
Cas lo guardò pensieroso.

“Se qualcosa va a puttane, non prendertela con me.” disse Castiel arcigno.
 
 
 



Passarono la giornata fuori, in un parco molto carino. Sam si era allontanato un po' per guardare delle anatre nuotare in un fiumiciattolo.
“Sai, Cas, io ti volevo ringraziare.”
“Me? Io non ho fatto niente.”

“Beh, hai proposto di andare al Mc. Solo noi tre!” sottolineò.
Castiel alzò il viso con aria consapevole.
“Percepisco delle ostilità nella figura della nuova compagna di tuo fratello.”
“No. NO..” ripetè Sam più convinto ma a disagio.
“Ti ha respinto? Ti ha insultato? Se è così Dean dovrebbe saperlo.” Disse Cas con aria seria.
“NO. Non ha fatto niente del genere. Anzi, è ospitale, è carina con me….per adesso.”

“Capisco. Allora il suo difetto è quello di voler stare con Dean.”
Sam lo guardò, spalancando la bocca, colpito in pieno.
“Ho detto qualcosa di sbagliato o di offensivo?”
“M-molto offensivo. Io non sono così. Non sono geloso se Dean è felice.”
“Però sei geloso di lui.”
“No. No. Io VOLEVO che lui si rifacesse una vita se io..non fossi tornato..”
“Ma tu ora sei tornato e lei è diventata un problema. Ne hai parlato con Dean?”

Sam deglutì.
“No, io…io non voglio che pensi che io sia geloso.”
“Ma lo sei.”
Sam lo guardò con astio.
“Tu non sai niente.”
“Non prima. Cioè non prima che mi illuminassi. Ma percepisco dell’astio nei miei confronti…ohhh..” fece una pausa. “Per gli esseri umani, parlare di sentimenti come gelosia e senso di possesso li fa sentire pieni di vergogna, scusami, io non lo sapevo, non volevo metterti in imbarazzo.”

Non sono in imbarazzo! Senti, smetti di parlare ok? Io volevo..volevo solo ringraziarti per aver proposto di passare un pomeriggio da soli! Tutto qui. Adesso lasciami solo. Per favore.”
Castiel annuì e fece per andarsene, ma Sam lo richiamò.
“Castiel.”
Castiel si fermò.
“Se Dean resterà con Lisa, io me ne andrò. Non lascerò la caccia.”
“Comprensibile.” Rispose l’angelo.
 
 
Tornò da Dean, pensieroso.
“Allora, ti ha detto qualcosa di più?” chiese Dean.
Sta vicino a tuo fratello, Dean.” Disse Castiel con voce bassa e solenne.
Dean si ammutolì.
“Cos’è successo?”

“Niente. Ma mi preoccupa. La gabbia l’ha destabilizzato più di quello che vuole ammettere. È molto fragile. Ha bisogno di te.” E non aggiunse altro.
   
 
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