Prompt di Miryel:  "Staccando una piuma dall'ala di un angelo, si scopre un dettaglio del proprio futuro... che, ahimé, non può essere cambiato"

Faith

Gli aveva accarezzato le ali con delicatezza, Crowley. 

E poi una piuma, candida come il Paradiso, gli era rimasta tra le mani. 

«Scusa, angelo. Si è staccata da sola», mormorò Crowley, come se avesse compiuto un peccato mortale. 

Aziraphale, che s'era assopito alle sue carezze sotto il sole, aprì gli occhi. 

«Oh, caro. Non importa, capita. Si dice una cosa, sulle piume degli angeli. Che chiunque ne stacchi una, può vedere qualcosa del proprio futuro. Qualcosa che non può essere cambiato. Ma finora non ho mai avuto l'occasione di capire se sia vero o no. Tu vedi niente?» 

Crowley a certe cose ci credeva di rado, eppure qualcosa quella volta ci vide. 

Qualcosa che aveva lo stesso colore dorato dei suoi occhi, un'immagine che gli passò davanti un solo istante, ma che gli rimase impressa. 

«Allora, cos'hai visto?» domandò Aziraphale. 

Crowley fece finta di niente. 

«Niente…»

«Si vede lontano un miglio che stai mentendo!» sbuffó rosso in viso, facendolo sorridere. 

«Hai detto che non può essere cambiato, quindi a che servirebbe dirtelo? E poi riguarda me, non te.» 

Aziraphale era arrossito ancora, ma non gli aveva più domandato nulla. 

Passarono gli anni e i secoli da quel giorno. E più il tempo passava, più Crowley aveva iniziato a non credere troppo a ciò che aveva visto quella volta. Lui e Aziraphale si perdevano e si ritrovavano, nonostante le sue intenzioni fossero chiare, l'angelo sembrava irraggiungibile, sempre sospeso tra il cedere e il resistere a lui, una creatura diversa, sbagliata. 

Passarono i secoli, le guerre e cambiarono le ere. Insieme riuscirono a fermare un'Apocalisse e dopodiché finalmente accadde. 

Loro insieme, contro tutti. 

C'era il sole come quella volta nell'Eden, questa volta seduti sotto un albero, con Crowley che guardava qualcosa che stava al suo dito: una fede. 

Da dieci anni avevano salvato il mondo, solo da cinque si erano uniti anche così, come due umani qualsiasi 

«Vuoi sapere cosa ho visto quella volta, nella tua piuma?» domandò all'improvviso Crowley. 

«Perché me lo chiedi dopo tutto questo tempo?» chiese infatti l'angelo. 

«Perché ciò che ho visto quella volta era questa», e dicendo ciò gli mostró l'anello al dito. «Solo quest'immagine. E ti ho aspettato per tutto il tempo.»

Aziraphale sgranò gli occhi, sconvolto, sbalordito. 

«Cosa? Ma perché non me l'hai detto? Riguardava anche me…»

«Ma io non ho mai detto di aver visto anche te», Crowley sorrise divertito.

«E come facevi sapere che avresti sposato me?» 

«Perché certe cose non ho bisogno di vederle. Le so già», gli sussurró. 

Anche se era stato difficile, fino in fondo non aveva mai smesso di sperarci. Avrebbe dovuto crederci fin dall'inizio, ciò che aveva visto non era cambiato, si era realizzato. 

Era stato necessario solo avere un po' di fede.