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Autore: Athelye    07/08/2020    3 recensioni
'Non perdere tempo', dovrebbe essere il motto da seguire.
Ma è un'arma a doppio taglio, in quest'estate che corre veloce, fatta di ricordi da scolpire e note da ballare ridendo, al chiaro di una falce riflessa fra i flutti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Jin Ling/Jin Rulan, Lan Jingyi, Lan Yuan/Lan Sizhui, Nuovo personaggio, Ouyang Zizhen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Midsummer Night’s Dream


Capitolo XII – Tainted Love



Quando aveva sentito Jin Chan parlare così, le emozioni che aveva provato erano state tante. Ma nel raccogliere penne e fogli e affrettarsi a uscire, era riuscito a districarsi più o meno bene fra la paura e la speranza, insidiosa emozione. O almeno, così aveva creduto.
Già, perché quando era arrivato in camera la testa gli bruciava talmente tanto che si era buttato sotto una doccia ghiacciata subito dopo aver posato la borsa. Vestiti e tutto, sì.
Però lì l’avevano assalito i suoi pensieri, tutti quelli che continuava a spingere negli angoli della propria mente. Si era appoggiato alla parete della doccia con le mani che gli tremavano, mordendosi il labbro e sentendo scorrere qualcosa di caldo sul proprio viso.
Si era lasciato scivolare fino a terra, accompagnato solo dallo scrosciare continuo del getto gelato sul suo corpo. Quando Lan JingYi era rientrato dalle prove, l’aveva trovato ancora accucciato lì, come un cucciolo spaurito.
Dire che l’amico aveva avuto un infarto sarebbe un eufemismo. Ma nonostante quella pioggia di domande cariche di preoccupazione e spavento, Lan SiZhui aveva le labbra serrate, ostinato a tenere per sé quella tempesta di sentimenti e sensazioni. Solo quando stavano per uscire per andare a cena aveva detto qualcosa, una frase scherzosa, come se non fosse successo niente, che aveva fatto appena sorridere l’altro.
Lan JingYi non aveva più insistito, neanche nei giorni successivi, capendo che non era il famoso momento giusto. Avrebbe aspettato e rispettato il suo migliore amico, come sempre.
Però, quando alle orecchie gli era arrivata la voce che Lan SiZhui e Jin Ling avevano dato spettacolo, litigando davanti ad alcune aule e a tanti occhi, si era detto che, dato che la montagna non si era ancora mossa, allora il primo passo l’avrebbe fatto lui.
 
Stava aspettando da una mezz’oretta buona davanti alla sua stanza, quando finalmente lo vide arrivare.
Jin Ling ridacchiava con il braccio di Yu Liang intorno al collo. Quando Lan JingYi entrò nel suo campo visivo, il ragazzo si accigliò leggermente, mentre l’altro lo salutava dandogli appuntamento per cena.
“Cosa vuoi?” Chiese, avvicinandosi e superandolo senza neanche degnarlo di uno sguardo, sparato verso la porta di camera sua.
“Come sarebbe ‘cosa voglio’?! Lo sai perché sono qui!” Lo inseguì il moro.
Jin Ling emise uno sbuffo divertito, che di divertimento in realtà non aveva proprio niente, roteando gli occhi, mentre lanciava la borsa sul divano-letto. “Davvero? Dovrei saperlo?”
Lan JingYi lo osservò mentre si versava un bicchiere d’acqua. “Cos’è successo con Lan SiZhui? Vi evitate da giorni, e mi hanno detto che avete anche litigato.”
“Bene. Se lo sai allora, mi spieghi perché sei qui?”
“Perché voglio sapere cos’è successo.”
Quello mise su un sorriso sardonico. “Esattamente quello che ti hanno detto. Abbiamo litigato, fine.”
“Ma su cosa? E perché?”
Sospirò, già seccato, voltandosi verso di lui. “Lan JingYi. Sarò estremamente sincero con te. Ora davvero non ho voglia di una rottura di palle.”
“Quindi, se hai qualcosa di importante da dirmi, ti ascolto. Altrimenti, quella è la porta, e io e loro ti saremmo immensamente grati se tu la infilassi e non ti facessi più vedere, smettendo così di scartavetrarle.” Gesticolò con la mano con cui teneva il bicchiere senza agitarla e versarne il contenuto, mentre con l’altra era appoggiato all’acquaio. “Anche perché, se sei qui, vuol dire che Lan SiZhui non ti sta dicendo niente. Quindi non ti pare di star sconfinando un po’ troppo?”
“Sì, è vero. Ma è proprio perché non mi dice niente che sono preoccupato.” Rispose, sentendosi colpito in un punto sensibile, ma insisté sulla propria linea. Senza accorgersene, alzò la voce mentre parlava. “Lan SiZhui è la mia famiglia, anche se non per il sangue, e per questo non riesco a sopportare il fatto che indossi una maschera con me per nascondere quanto sia triste davvero!”
L’espressione di Jin Ling si fece impercettibilmente più malinconica, ma Lan JingYi pensò di star solo immaginando.
“Mi dispiace per lui, ma io non ho nulla da dirti. Se vorrà, te ne parlerà lui.” Scosse la testa con risolutezza. Poi si diresse verso il bagno, intenzionato a farsi una doccia. “Se è tutto, ci vediamo in giro. Chiudi la porta quando esci.”
Lan JingYi rimase solo a due passi dall’uscio. Emise un flebile ringhio, poi uscì sbattendo la porta. E dire che Jin Ling si era anche speso per non sbattergliela in faccia.
 
Nei giorni successivi, anche gli altri ragazzi del gruppo parlarono e si mossero intorno a loro come se stessero camminando sulle uova.
Lan SiZhui faceva finta di non accorgersene, impostando come sempre il suo sorriso gentile sulle labbra e scherzando con loro con spensieratezza, ma con la coda dell’occhio continuava a cercare il ragazzo di Lanling ogni volta che entrava in biblioteca o a mensa. E quando gli succedeva di trovarlo, nel secondo in cui quello allacciava il suo sguardo, Lan SiZhui voltava gli occhi con una fitta al cuore. Quello che non poteva vedere era il velo di dolore che calava su quegli occhi ambrati ogni volta che lui fuggiva a quel contatto.
 
Disgraziatamente, una sera, Ouyang ZiZhen, che già era arrivato con un insolito ritardo a cena, decise di sedersi al loro tavolo. La disgrazia non stava nella sua compagnia, ma nel fatto che per chissà quale motivo si era sentito in dovere di dir loro quello che pensava sarebbe diventato presto un pettegolezzo. Infatti, annunciò di aver visto Jin Ling con una ragazza giusto poco prima, a chiacchierare in apparente intimità sul piccolo ponticello di legno che collegava a una delle tante stradine di quel campo.
“Sembravano davvero vicini, secondo me non sono proprio amiciah!” Si girò con sorpresa alla sua sinistra.
“Scusa, mi è scivolato il coltello.” Lan JingYi, seduto accanto a lui, gli aveva tirato una gomitata nelle costole, ma ormai era comunque troppo tardi. Lanciò un’occhiata a Lan SiZhui, ma lo vide continuare a mangiare con tranquillità, anche se con qualcosa di lievemente diverso negli occhi che gli altri non potevano notare.
Il ragazzo in realtà aveva avuto un improvviso rivoltamento nello stomaco, e di mangiare non aveva più voglia, ma non voleva attirare l’attenzione o la preoccupazione degli amici. D’istinto, quando sentì aprire la porta principale, i suoi occhi puntarono lì, vedendo effettivamente una ragazza snella dai lineamenti graziosi incorniciati da capelli lunghi e neri accanto a Jin Ling.
Lan SiZhui sentì improvvisamente un conato partire dalla base del proprio stomaco. Si portò una mano davanti alla bocca e mascherò la cosa con un colpo di tosse.
“Scusate, mi è andata di traverso l’acqua.” Sorrise, imbarazzato, mentre Yao HaoFai gli batteva piano sulla schiena, ridendo insieme agli altri.
Si schiarì la gola, prendendo ancora il bicchiere e seguendo con gli occhi i due mentre beveva piccoli e brevi sorsi di acqua fresca.
Doveva essere passata almeno mezz’ora quando li vide passare di nuovo con i vassoi vuoti in mano, diretti all’uscita. Jin Ling sembrava dolcemente allegro mentre parlava con la ragazza, che invece aveva una risata delicata stampata sul viso.
Il gruppo di Lan SiZhui era ancora seduto a chiacchiera, quando Yu Liang sobbalzò, dopo aver guardato l’ora. “Ragazzi, scusate, ho promesso agli altri che sarei andato con loro, devo ancora passare da camera e sono in dannato ritardo! Ci vediamo domani?” Disse, schizzando in piedi.
Lan JingYi si alzò a sua volta, allegro. “Veniamo via anche noi, tanto fra poco chiudono qua. Siamo fra gli ultimi!”
Quando uscirono, l’occhio di Lan SiZhui cadde involontariamente sul ponticello alla loro sinistra, dove c’era Jin Ling ancora a chiacchierare con la ragazza di prima. Si fermò, sentendo ancora una specie di nausea.
I suoi amici, qualche passo più avanti, si voltarono verso di lui.
“Lan SiZhui, tutto bene?”
Lui mosse appena la testa con un sorriso. “Sì, scusate, ho dimenticato le mie chiavi dentro. Voi andate pure avanti!” Disse, prima di rientrare velocemente nella mensa, mentre quelli fecero spallucce e proseguirono. Solo Lan JingYi aveva aggrottato appena le sopracciglia con preoccupazione, ma non poté comunque seguirlo, sentendosi impotente in quella situazione. Immaginava che l’amico volesse semplicemente stare da solo, in quel momento.
Lan SiZhui sospirò lentamente, cercando di calmare quella spiacevole sensazione, di eradicare gli strani pensieri che avevano iniziato a farsi spazio nella sua mente.
Perché? Perché quel fastidio?! Solo perché Jin Ling aveva una nuova amica, il suo corpo doveva darsi all’ammutinamento?!
Lan SiZhui lo sapeva che non era solo quello il motivo, ma non voleva ammetterlo. Avrebbe solo aggravato quel ciclone che si stava scatenando da giorni nel suo petto.
Aspettò qualche minuto, prendendo dei respiri profondi, decidendosi finalmente a uscire. Appena mise un piede fuori, davanti agli occhi aveva di nuovo quei due.
Si mosse prima di riuscire davvero a realizzarlo, e un attimo dopo si rese conto di essere a un passo da loro. Tuttavia, sentiva un’energia esplosiva che gli arrivava al cervello e gli impediva di ragionare davvero. Così, parlò senza riuscire a mordersi in tempo la lingua.
“Ci hai messo poco a trovare qualcuno che ti desse attenzioni.”
I due lo guardarono perplessi per un attimo. Jin Ling arruffò leggermente le sopracciglia, poi si rivolse con cortesia alla ragazza. “Scusami, Wan Chow. Vai pure, ci vediamo domani.” * vedi NdA
Quella annuì, mormorando allegramente un saluto e rivolgendo un sorriso accennato a Lan SiZhui, che la osservò allontanarsi.
“Attenzioni? Credi davvero che io stia cercando attenzioni?”
“Allora è tutta una scena per attirare la mia, di attenzione?”
Jin Ling emise uno sbuffo ironicamente divertito. “Lan SiZhui, sei serio? Mi hai detto tu di non volermi più parlare, o essere amici. Per quale assurdo motivo dovrei cercare di attirarti?!”
“Non lo so! Ma adori avere la mia attenzione, pensi che non lo sappia? O che non me ne sia accorto?!”
Il ragazzo di Lanling non poteva ribattere a quell’affermazione, perché era vera, e lo sapevano entrambi. Sospirò, passandosi una mano fra i capelli e mordendosi un labbro.
“Ho sempre fatto ciò che volevi, fin dalla prima volta che me l’hai chiesto, anche se mi faceva male. Quindi mi spieghi cos’altro vuoi?! Dimmelo, per favore, lo farò.” La sua voce sembrava quasi increspata da qualcosa, qualcosa che lo scuoteva dal profondo. Però suonava davvero sincera.
Lan SiZhui non rispose. Non sapeva cosa dire che non avesse già detto, cosa chiedere che non avesse già chiesto. Passarono un paio di minuti in silenzio, con il moro che aveva voltato lo sguardo verso il ruscello di acqua limpida per evitare il suo, entrambi incapaci di allontanarsi da lì, dall’altro.
Delle voci poco distanti colsero la loro attenzione. Lanciarono un’occhiata ai ragazzi che uscivano dalla mensa e qualcosa approfondì ancora di più il silenzio fra loro.
“Facciamo due passi?” Chiese, con mezzo sospiro, Jin Ling. Lan SiZhui annuì e lo seguì istintivamente.
Camminarono in silenzio, mentre il nero avvolgeva il cielo, rivelando fra le frasche dei lecci le prime stelle come perle brillanti su una coperta. Spinti da qualcosa, ripercorsero un sentiero già fatto settimane prima, trovandosi davanti, oltre la ringhiera, una spiaggia deserta e un mare che si infrangeva sulla riva.
Passò altro tempo, difficile da quantificare, nel loro silenzio.
 
“Continui a respingermi, a rifiutarmi. Eppure torni sempre indietro a cercarmi e vedere dove sono. Perché?”

 











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Note dell'Autrice
Buon salve a tutti!
Beh, questa curva degli eventi come la vedete? Ma soprattutto, cosa succederà nel prossimo capitolo?
Lo scoprirete.. *rullo di tamburi*.. LUNED
Ì!
Come promesso, da oggi gli aggiornamenti saranno più frequenti, ergo avete meno tempo per decidere se e di quale morte farmi morire.
 
Intanto, eccovi il significato del nome della ragazza: Wan = “d’amore”; Chowestate”.
 
Non penso ci sia altro da dire per questo capitolo molto corto, quindi passo subito ai saluti. Ringrazio la mia beta, le mie DiscepolinE e Mary, lettrici e amiche instancabili.
Grazie anche a chi aggiunge la storia alle raccolte e chi legge in silenzio. Come sempre, vi ricordo che a me farebbe piacerissimo sentire un vostro parere, anche per MP o piccione viaggiatore va bene!
 
Via, ci si legge fra tre giorni! ^^
 
 

Athelyè ~ 
   
 
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