07/08/2020
0 recensioni043. L’altro
Personaggi: Kouen, Koumei, Kouha, Hakuei
Ambientazione: imprecisata
Ambientazione: imprecisata
Con il tempo tutto cambia, questa era una verità universale che chiunque impara già da piccolo, e purtroppo il cambiamento non era sempre in meglio. Alle volte crescendo diventavi più alto, o più affidabile, ma di rado la crescita portava con sé solo miglioramenti.
Erano diventati forti, affidabili, capaci di guidare un esercito in perfetta autonomia, eppure avevano perso la capacità di curarsi davvero degli altri.
-‘Mei, come si chiamava l’ambasciatore di pace?-
-Quale, quello con i capelli tutti spettinati?-
-No, l’altro.
-Ah, vuoi dire quello con l’armatura fighissima!-
-L’altro.-
Un tempo quando ancora guidavano dei piccoli gruppi di soldati sapevano i nomi di tutti, poi si erano dovuti abituare per forza di cose alla perdita e all’impossibilità di conoscere tutti, i nomi avevano perso importanza, i volti si erano fatti tutti uguali, e loro avevano smesso di far caso a chi avevano davanti.
-Quello biondo?-
-Non ce n’era uno biondo.-
-Sì che c’era, e aveva pure gli occhi azzurri.-
-Non me lo ricordo, ma era un altro.-
Koumei si grattò il mento pensieroso, guardando Kouen e Kouha continuare a discutere, cercando di richiamare alla mente i volti della delegazione di pace, senza molto successo. Se Kouen avesse saputo fornire qualsiasi dettaglio forse ce l’avrebbero fatta, ma senza era proprio una missione impossibile, ormai per loro chiunque non fosse almeno un alto dignitario dell’esercito o un familiare era un indefinito “altro”.
-Di che parlate?- domandò Hakuei, passando loro accanto e guardandoli incuriosita.
-Nulla di che- minimizzò Koumei, mentre Kouha iniziò a girarle attorno.
-Per caso conosci gli ambasciatori di pace del clan Kouga?-
-Non bene, perché?-
-Sai chi era il loro portabandiera?-
-Intendi Boyan, un metro e ottantacinque, il ragazzo di vent’anni, capelli castani, occhi grigi, pizzetto tipo Kouen?-
Rimasero tutti a bocca aperta, ma di nuovo Kouen scosse il capo: possibile anche che lo fosse ma la sua memoria non era il massimo.
-Dorji?- ritentò, per nulla scoraggiata -Un metro e novanta, capelli rossi, occhi neri? Armatura dorata, elmo con piume, sguardo deciso?-
Vide distintamente un lampo attraversare gli occhi di Kouen, e il secondo dopo il primo principe annuì.
Nel tempo erano tutti cambiati, inevitabilmente, e solo Hakuei ancora guardava tutti in faccia, sorridendo genuina e cercando d’imparare i nomi di chiunque, perché per lei non c’era “un altro” ma una persona dall’altro lato, e forse questo era il motivo per cui era la principessa più amata di tutto l’impero.