Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: cassiana    08/08/2020    12 recensioni
Brenda ragazza brillante e un poco goffa deve per forza andare a quella premiazione a York. Ce la porterà un amico del fratello. Quel che Brenda non immagina è che Malcom sia così tremendamente sexy e sfrontato.
Se quel giorno non ci fosse stato uno sciopero dei treni forse non avrebbero mai incrociato i propri destini. Ma la vita come una strada ha bivi, incroci e biforcazioni anche molto distanti tra loro. Chissà se Brenda e Malcom torneranno a camminare insieme.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La famiglia Jones ovvero Londoners '80'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PER ARRIVARE AL TUO SORRISO

 

XII. Search for a better way To find my way home To your smile
David Gilmour - Smile 

 

 

- Magnifico, Brenda, di tutte le cose stupide che potevi fare questa è stata la più idiota, pericolosa e avventata di tutte! Come puoi pensare che io sia contento che tu ti sia andata a infilare in una situazione simile? Me ne frego che hai trovato le prove per incastrare quei criminali!


Malcom si scompigliò i capelli per la frustrazione. Il volto di Brenda si accartocciò in un'espressione a metà tra il deluso e l'incredulo:
 

- Quindi tutto quello che ho fatto, per te non conta niente?
- Ma certo che sì, ma cosa pensavi ti dicessi? Brava che hai rischiato la pelle? Sai quante volte ho preso le botte, dentro e fuori dalla galera.
- Ma non è giusto Mal!
- La vita non è giusta, tesoro. Ma proprio tu non hai pensato alle conseguenze, con quello che ti è successo?
- Proprio per quello che mi è successo, se posso non permetterò mai più a nessuno di passarla liscia!
- Ciò non toglie che per questo debba infilarti in situazioni così pericolose.


  Brenda aveva chiuso i pugni e sentì le unghie premere dolorose contro i palmi.
 

- Ah ecco cos'è allora. Sarà sempre così? La piccola Brenda che non è capace di fare niente da sola e avrà sempre bisogno della protezione di un uomo?


Malcom sbottò in una risata amara:
 

- Che. Colossale. Stronzata: non l'ho mai neanche pensata una cosa del genere di te, mai. Ti ho sempre dato il credito di essere una persona in gamba. Non mettermi in bocca cose che immagini tu.


Rimasero per qualche secondo in silenzio a fronteggiarsi, ansanti. Poi Brenda fece quello che per impulso faceva sempre, cioè fuggire. Raccolse le proprie cose e si voltò per andarsene.
 

- Bri, ma dove vai?


D'istinto Malcom l'afferrò per un braccio e lei gli si rivoltò contro come una vipera:
 

- Lasciami!


Urlò. Lui la mollò subito facendo un passo indietro. Il suo sguardo ferito la colpì più di uno schiaffo e le fece contrarre il cuore di pena. Nononono pensò: come poteva fargli capire che lei sapeva che non le avrebbe mai fatto del male, che si sarebbe sempre sentita al sicuro con lui e che l'amava più di ogni altra cosa? Il suo corpo decise per lei: si avventò verso l'uomo e gli prese il viso tra le mani, sbilanciandolo all'indietro. Lo baciò con foga, si aggrappò alle sue spalle e lui, dopo appena un secondo di esitazione, rispose con uguale ardore tenendola stretta a sé. L'adrenalina alimentò il loro desiderio, mentre si accarezzavano con sempre più passione cercando e scoprendo la pelle. Malcom la sospinse sul divano, le tirò indietro i capelli umidi e le premette le labbra sulla fronte, le tempie, le palpebre. Brenda fremeva tra le sue mani: gli tirò su la maglietta, gli mordicchiò il collo, il petto, gli sbottonò i jeans, lo accarezzò facendolo rabbrividire. Lui le fermò le mani e iniziò a spogliarla. Ad ogni indumento che volava via Malcom sostituiva la propria bocca baciando ogni centimetro di pelle scoperta, soffermandosi con particolare delicatezza su ogni cicatrice, segno e smagliatura, amandola in ogni piccola imperfezione. Voleva che la sua pelle avesse solo il ricordo delle sue mani e delle sue labbra. Quando trovò il suo centro si fermò per interminabili minuti, morse con delicatezza l'interno delle cosce e Brenda gemette tirando indietro la testa e accarezzandogli i capelli. La baciò e leccò fino a percepire le sue contrazioni contro le labbra. Poi con un sorriso tornò a cercarle la bocca, aveva un bisogno fisico di baciarla ancora. Lei aveva gli occhi chiusi, dimentica di ogni cosa che non fosse il piacere che Malcom le stava dando con le dita: era completamente in suo potere ed era così bella mentre godeva che lui non si fermò quando venne, ma continuò ancora e ancora fino a che lei non gli bloccò la mano esausta. Lo sguardo sazio che gli lanciò, il piccolo sorriso soddisfatto che le tendeva le labbra, lo eccitarono ancora di più. La fece scivolare sulla moquette e la rivoltò sulla pancia, le allargò le gambe con un ginocchio e prima di entrare in lei esitò un momento:
 

- Sì Mal, sì.


E lui lasciò che l'adrenalina, la rabbia e la paura sublimassero nel rogo del suo ardore, abbracciandola stretta, la fronte appoggiata al suo collo, muovendosi in spinte sempre più frenetiche fino a svuotarsi sulla sua schiena stupenda. Si lasciò cadere esausto accanto a lei, sul pavimento:
 

- Wow.


Mormorò togliendosi dalla fronte i capelli fradici di sudore. Le scoccò uno sguardo incerto, ma lei gli accarezzò il volto col dorso della mano con un'espressione appagata sul viso. Rimasero qualche minuto a riprendere fiato, senza parlare, sopraffatti. All'improvviso Brenda si sentì toccare il piede da qualcosa e fece un salto con un'esclamazione spaventata. Poi scoppiò a ridere quando si accorse che era solo Best che incuriosito le aveva annusato un alluce. Il gatto si ritrasse, spaventato dalla sua reazione.
 

- Povero, chissà dove era andato a rintanarsi mentre facevamo tutto quel casino!


Esclamò Malcom cercando di avvicinare il gatto e prendendoselo in braccio quando ci riuscì. Brenda non riusciva a fare a meno di ridacchiare e lui la seguì fino a che scoppiarono a ridere entrambi, mentre Best scappava di nuovo.
 

- Aspetta, ti do da mangiare!


Malcom si rialzò dal pavimento con un lamento e si abbottonò i pantaloni, intanto che andava a rifocillare il gatto. Brenda lo guardò aggirarsi per casa, a petto nudo, scalzo, con i capelli sconvolti e sorrise con le lacrime agli occhi, travolta dall'amore che provava per lui. Si sollevò a fatica, le tremavano le gambe e nuda com'era lo andò a baciare su una spalla:
 

- Ti aspetto di là.


Ma quando la raggiunse a letto lui si accorse che si era addormentata, le si sdraiò accanto cercando di non svegliarla e tirò le coperte su entrambi, rimboccandole per bene dalla parte di Brenda.
Malcom aprì gli occhi e si sporse per controllare sulla radiosveglia che ore fossero: i verdi numeri digitali indicavano le 4:44. Lame di luce occhieggiavano dalle tapparelle parzialmente abbassate, i fari di una macchina solitaria si rifransero sul soffitto. Brenda aveva i capelli sulla faccia e le mani sotto al cuscino. Doveva essersi agitata perché il lenzuolo le era scivolato e rivelava la curva della schiena e le due semilune bianche dei glutei. Gli venne voglia di toccarla, di passare un dito lungo la spina dorsale e baciare di nuovo la cicatrice che spiccava ancora rosea sulla pelle chiara. Invece la ricoprì per bene e lei si mosse bofonchiando qualcosa. Si distese di nuovo cercando di non fare troppo rumore, ma Brenda sollevò la testa togliendosi i capelli dagli occhi:
 

- Che ore sono. Va tutto bene?
- Si, si. E' tardi, torna a dormire.
- Non sei uno di quei tipi inquietanti che guardano la propria donna nel sonno, vero?


Malcom sbottò in una breve risata rassicurandola che si era appena svegliato anche lui. Lei si rimise giù e si voltò sul dorso, gli prese la mano e la baciò:
 

- Ti fa male?


Nella foga di prima si erano completamente dimenticati che Malcom aveva tolto la steccatura il giorno precedente. Lui mosse le dita a indicarle che era tutto a posto e si sporse verso di lei per baciarla.
 

- Scusa per prima, se sono stato...ruvido.
- No, avevi ragione: credo proprio di aver fatto una grande stupidaggine.
- Ah si, anche quello. Ma io intendevo dopo, quando abbiamo fatto l'amore.
- Immagino di essermelo meritato, credo.


Malcom si appoggiò sul gomito e con l'altra mano le prese il mento per farsi guardare:
 

- No, amore, no. Il sesso non deve essere mai usato come una ritorsione. Non volevo farti male.
- Non mi hai fatto male. Mi è piaciuto, così. Davvero!


Malcom la osservò ancora qualche secondo per essere sicuro che lei fosse convinta. Brenda gli accarezzò il viso:
 

- Niente di quello che faccio con te è sbagliato. Non mi sono mai sentita tanto al sicuro e giusta tranne che con te.


Solo allora Malcom sorrise rassicurato. Si ridistese e la tenne per la mano. Se ripensava al pericolo corso dalla ragazza ancora gli si gelava il sangue. Era stata davvero più che incosciente, ma non voleva arrabbiarsi di nuovo. Quasi avesse percepito il suo stato d'animo Brenda aggiunse:
 

- Se avessi saputo che le cose sarebbero andate così non mi sarei mai avventurata da sola. Sono stata un'ingenua a pensare che non avrei corso pericoli. Ma ti giuro volevo solo dare un'occhiata, curiosare un po' e scappare via.
- La prossima volta che vuoi fare qualcosa di spericolato, avvertimi. No, non voglio proteggerti. Voglio vivere un'avventura emozionante anche io!


Ridacchiarono.
 

- Credi che quel poliziotto sia in pericolo? Non me lo perdonerei mai se per causa mia dovesse capitargli qualcosa di brutto.


Malcom fece spallucce, sperava anche lui che il comportamento sconsiderato di Brenda non avesse ripercussioni sull'infiltrato della polizia.
 

- Quando le cose si saranno calmate voglio conoscerlo per ringraziarlo. Ti giuro che farò un casino pazzesco affinché gli diano una medaglia. Domani andiamo a consegnare la cassetta a Forster ok?
- Si, prima voglio farne qualche copia, però.


La voce di Brenda si era fatta flebile e la ragazza aveva richiuso gli occhi.
 

- Malcom?
- Mmmh?
- Ti amo.


Il suo respiro si fece più pesante segno che si era addormentata di nuovo. Malcom la osservò ancora per qualche minuto con un sorriso compiaciuto, finché il sonno non colse anche lui.
Dopo qualche settimana Brenda fu chiamata al posto di polizia di Brixton per i riconoscimenti formali dei sospetti. Tra il nastro che aveva consegnato e le testimonianze raccolte dall'agente infiltrato la squadra anti gang aveva avuto tante prove da poter mettere su una vera e propria retata e arrestare i membri della banda che erano ancora a piede libero. Quando Brenda aveva consegnato la cassetta aveva sperato che le cose si sarebbero mosse con una certa velocità, ma al vaglio degli inquirenti c'era parecchia carne al fuoco. Nel frattempo stava preparando l'intervista con Ramsay e Malcom e aveva già diffuso nella sua trasmissione il nastro registrato nel covo dei SixtySix. Aveva fatto un grande scalpore ed era stato ripreso anche da alcuni giornali maggiori e perfino alcuni consiglieri municipali si erano interessati della questione. Quello scoop sarebbe stato il suo lasciapassare alle trasmissioni mattutine.
        
Quella mattina il cielo era limpido, ma tirava un vento gelido dal mare del nord che scuoteva gli alberi ormai nudi e faceva tremare i cartelloni pubblicitari. La città si stava addobbando per le imminenti festività natalizie: le strade del centro avevano già acceso le luminarie a tema e Harrods era particolarmente sfavillante decorato con un enorme fiocco rosso, presto sarebbe stato innalzato il grosso e tradizionale albero di Natale di Trafalgar Square e i negozi già sfavillavano di lucine, ghirlande, pacchetti e altre decorazioni. Nell'aria si sentivano odore di cannella e mandarini e le note delle canzoni natalizie. Brenda aveva le mani intirizzite dal freddo che neanche gli spessi guanti di lana riuscivano a fermare. Malcom indossava anche lui un giaccone imbottito e un cappello di lana gli teneva calda la testa. Il posto di polizia era surriscaldato come al solito. Nell'androne faceva mostra di sé uno striminzito alberello di Natale di plastica e da una radiolina uscivano le note di Last Christmas. Aspettarono per un po' su una delle scomode panche di legno del corridoio bevendo thè bollente dai bicchieri di carta. Finalmente Brenda fu chiamata, Malcom le strinse la mano per darle coraggio, mentre il poliziotto le apriva la stanzetta dei riconoscimenti. Le sorrise e con una mano sulla schiena la sospinse nella stanza, rassicurandola che i sospettati non potevano sentirla né vederla dietro il finto specchio. Ma sapevano che al di là del vetro c'era qualcuno pensò Brenda, per un momento la paura s'impadronì di lei. Era come un gioco delle parti, dove lei avrebbe riconosciuto i suoi aggressori e i suoi aggressori erano a perfetta conoscenza di chi li stesse riconoscendo. Non c'erano molte altre alternative d'altra parte. Come avesse presentito la sua titubanza Forster le si avvicinò con un sorriso caloroso e le mise una mano sulla spalla:

 

- Coraggio, sta facendo la cosa giusta.
- Sanno chi sono, vero?
- Se lei testimonierà avrà contribuito a metterli dentro e le assicuro che con le imputazioni che hanno a loro carico staranno al fresco per un bel po' di tempo.


Brenda pensò a Brixton vessata da bande come quella, al Centro distrutto dal fuoco, ad Allen e suo fratello, a tutti coloro che avevano sofferto per colpa di quei criminali. Soprattutto pensò a Malcom, a quello che aveva subito e a quello che lei stessa aveva rischiato per lui. Le parole di minaccia e offesa nei suoi confronti le risuonarono ancora nella mente. Quella sera, distrutta dal calo di adrenalina, dal sovraccarico di emozioni, dalla stanchezza e dal sesso sfrenato con Malcom era crollata. Ma le notti successive aveva avuto dei problemi ad addormentarsi. A volte si svegliava nelle braccia di Malcom, madida di sudore. Forse quando tutto fosse finito anche i suoi sonni sarebbero tornati tranquilli.
 

- Per quanto il suo operato sia stato sconsiderato, per fortuna non ha inficiato il lavoro del nostro infiltrato.


Interloquì un uomo che era rimasto in silenzio fino a quel momento: l'Avvocato della Regina era sulla cinquantina, piccolo di statura, un riporto di capelli rossicci gli copriva a malapena il cranio e un gran paio di occhiali quadrati davano al suo viso l'aspetto di una tartaruga i cui occhi cerulei erano ingigantiti dalle spesse lenti. Molti si erano lasciati ingannare dal suo aspetto mite, ma in aula Sir Albert Lytton Strauss era tutt'altro che caritatevole. Il fatto che si occupasse di quel caso era il segno di quanto l'Old Bailey tenesse a dimostrare che le bande erano problema più che serio e che la giustizia avrebbe comminato pene esemplari. I membri dei SixtySix potevano dire addio ad ogni speranza di patteggiamento o clemenza da parte della corte. Brenda strinse le labbra in un'espressione risoluta e fece un cenno affermativo a Forster. Quello premette un cicalino sul muro:
 

- Possiamo incominciare. Fate entrare il primo gruppo di sei.


Gli uomini entrarono indolenti, qualcuno con uno sguardo di sfida e si disposero davanti allo specchio. Brenda riconobbe quello che chiamavano Slinky e Blade. Li indicò al poliziotto che ordinò loro attraverso l'interfono, di fare un passo in avanti. Il loro avvocato a braccia conserte chiese a Brenda se fosse assolutamente sicura e lei ferma rispose di si. Andarono avanti così per poco più di un'ora mentre le tornate di uomini si alternavano davanti al finto specchio. Brenda li riconobbe tutti: non avrebbe mai potuto dimenticare le loro facce. Quando finalmente uscì dalla saletta, Malcom la prese tra le braccia e le diede un bacio gentile. Poi fu il suo momento di entrare per i riconoscimenti. Nel suo caso era più difficile perché non aveva molti elementi visivi su cui basarsi. L'avvocato dei SixtySix, infatti, contestò con durezza il riconoscimento di Malcom, ma Lytton Strauss lo rimbeccò prontamente.
 

- Va bene, avvocati. Ne discuterete al processo. Qui abbiamo finito.


          Ma quelli erano giorni intensi non solo per via dell'imminente processo ai SixtySix e della crescente frenesia del Natale: era anche arrivato il momento in cui Brenda aveva avuto il via libera dai suoi superiori di poter intervistare Malcom e Ramsay, anche in virtù della risonanza prodotta dalla diffusione della registrazione della sua disavventura nel covo dei SixtySix. Era stata proprio la sua denuncia di quello che aveva subito che aveva costretto le autorità a occuparsi del caso in maniera rigorosa, il motivo per cui era stato inviato a promuovere l'accusa addirittura Lytton Strauss.
In radio c'era una certa eccitazione, Serena era nella saletta attigua insieme a Ruben che curava di solito la regia della trasmissione di Brenda. Ramsay era nel suo ambiente e aveva chiacchierato con gli altri dj di musica e attualità. Malcom se ne stava da una parte imbronciando le labbra in maniera quasi ossessiva. Brenda gli mise una mano sulla spalla:
 

- Sei nervoso?


Malcom sorrise:
 

- Si vede tanto?
- Coraggio, pensa che stiamo solo facendo una chiacchierata tra noi.
- Sì e che ci sentiranno chissà quante altre persone.


Serena fece cenno loro che la trasmissione stava per iniziare. Entrarono nella sala di registrazione e si misero le cuffie. Dopo il consueto jingle iniziale il regista fece un cenno a Brenda che si avvicinò al microfono:
 

- Buongiorno, sono Brenda Jones e siete sintonizzati su Radio 90 beat il battito di Londra. Questa sera ho il piacere di parlare con due persone molto speciali: Ramsay Sullivan e Malcom Davidson. Ci parleranno della loro lotta alla droga e alle gang e della vita a Brixton.


Brenda fece un cenno d'incoraggiamento a Malcom e Ramsay si dimostrò un ospite perfetto, fu puntuale nel rispondere alle domande e chiaro nello spiegare le attività della sua associazione e dell'Effra Center, appassionato nel perorare la causa degli abitanti di Brixton. Malcom inizialmente fu abbastanza timido, rispondeva solo se spronato da Brenda che gli tenne la mano tutto il tempo. Col passare dei minuti però, grazie alla parlantina di Ramsay e alla bravura della speaker si sciolse anche lui. Erano quasi arrivati al termine del secondo blocco. 
 

- Malcom hai un passato da tossicodipendente, so che è molto difficile parlarne per te, ma c'è qualcosa che vorresti dire ai ragazzi o ai loro genitori che ci ascoltano?


Malcom si leccò le labbra e si grattò il naso:
 

- Che è facile dire non drogatevi o state lontani dalle droghe, ma la verità è che è difficile rendersi conto che si ha una dipendenza fino a che non ci si è dentro fino al collo e allora è troppo tardi. All'inizio hai la convinzione di poterla controllare, di smettere quando vuoi, ma a quel punto sei già fregato. Diventa una spirale e alla fine tocchi il fondo senza neanche accorgertene. E uscirne non è facile, non è solo questione di volontà, non se ne esce con uno schioccare delle dita. Ma se ne esce, è dura, fa male ma quando ci si è liberati dalla dipendenza si torna a vivere ed è magnifico.
- Sono parole di grande speranza, grazie a Malcom e Ramsay per aver condiviso la vostra storia con noi. E ora un altro po' di musica: questa è Gimme hope Jo’anna di Eddie Grant.


Quando la canzone partì Brenda si tolse le cuffie e abbracciò stretto Malcom:
 

- Sei stato bravissimo, sono fiera di te!


Lui sorrideva, frastornato ma compiaciuto allo stesso tempo. Non avrebbe mai pensato che sarebbe stato in grado di parlare di quella parte della sua vita con tanta calma, Ramsay gli diede una pacca sulla spalla sorridendo. Brenda fece loro cenno di rimettersi le cuffie. Dopo un giro di telefonate in cui gli ascoltatori si complimentavano o facevano domande pertinenti, Brenda indicò il numero di conto corrente dell'HRD per chi volesse fare una donazione e salutò il pubblico dando appuntamento per la sera successiva. Serena si affacciò alla porta e si complimentò con tutti e tre.
 

- Tra il servizio sulla gang e questa intervista credo proprio ti sia guadagnata un passaggio alla fascia mattutina.


Brenda quasi saltò dalla gioia:
 

- Davvero?


Serena annuì sorridente, mentre scoccò all'uomo di colore un'occhiata interessata.
 

- Allora c'è da festeggiare! Che ne dite, andiamo a bere qualcosa? - interloquì Ramsay - Questa bella signora vuole venire con noi?


Serena annuì compiaciuta:
 

- Con molto piacere.


           La sera successiva avevano deciso di rimanere a casa di Brenda: avrebbe cucinato Malcom e lei aveva solo il compito comprare le cose sulla lista che lui le aveva preparato. Quando l'era venuta a prendere in radio lei scorse delle buste nel sedile posteriore:
 

- Non mi dire che hai fatto altra spesa!
- Conoscendoti ti sarai limitata a comprare solo le cose che ti ho scritto. Così resterai di nuovo col il frigo vuoto. Non puoi nutrirti solo di cereali e the.


Brenda si sentì punta sul vivo perché in effetti Malcom aveva proprio colto nel segno: si dimenticava sempre di fare la spesa anche se sapeva che per il suo equilibrio psicofisico avrebbe dovuto consumare pasti regolari. Questo le diede la misura di quanto Malcom, pur prendendola in giro, in realtà si preoccupasse per lei e lasciò correre la risposta pungente che avrebbe voluto dargli. Si limitò a fargli una linguaccia. Da Soho a Notting Hill il traffico era vivace, alimentato dal leggero nevischio che aveva preso a scendere.
 

- Che dici, avremo un bianco Natale quest'anno?


Malcom fece spallucce sporgendo le labbra. Le lanciò un'occhiata in tralice:
 

- Scommetto che hai già decorato tutta casa.
- Mmmh a dire il vero ancora no. Non mi piace molto farlo da sola.


Brenda si mordicchiò la pellicina del pollice. Il Natale era un momento difficile per lei, soprattutto da quando viveva da sola. Di solito si rifugiava a casa dei suoi e per tradizione erano invitate anche Becky e la sua mamma, così non rimanevano sole per le festività natalizie. La famiglia Jones le aveva praticamente adottate.
 

- Hai programmi? Immagino andrai a Leeds dai tuoi.


Lui sporse le labbra, da anni non avvertiva la "magia del Natale", anzi per molto tempo non aveva neanche saputo in che periodo dell'anno stesse vivendo: divideva le stagioni in troppo freddo o troppo caldo.
 

- Non so, il Centro sicuro organizzerà qualcosa - approfittò del semaforo rosso per guardarla - vorresti...


Un clacson l'interruppe costringendolo a partire imprecando. Ma nel frattempo il cuore di Brenda aveva perso un battito: la sua mente era subito corsa agli scenari più romantici. Ci misero un po' a trovare parcheggio e lasciarono perdere per il momento il discorso sulle feste natalizie. Sistemarono la spesa e Malcom si mise a preparare. Per quella sera aveva deciso per trancio di salmone con pomodorini e insalata di spinacino, noci e semi di melagrana.
 

- Ti do un compito difficile - disse tutto serio mettendo in mano a Brenda il frutto dalla buccia spessa- dovresti sgranare i semi e metterli in quella ciotola.


Prima però Brenda volle mettere po' di musica, inserì nel suo nuovo cdplayer un cd della sua piccola collezione e le note rock e una voce calda si sparsero nella casa.
 

- Oh, David Gilmour: mi piace!


Esclamò Malcom mentre disponeva i tranci di pesce nella padella. Brenda tagliò a metà la melagrana e picchiettò il fondo in modo che i semi cadessero da soli. Diede un'occhiata divertita a Malcom che la osservava scettico e un sorrisino saputo le allungò le labbra:
 

- Credevi che combinassi un casino? Mia mamma è una cuoca, mi ha insegnato qualche trucchetto.


Lui si aprì in un sorrisetto storto:
 

- Mi serve anche il succo. Hai uno schiaccianoci per caso?
- Credo nel terzo cassetto.


Con metodo Malcom iniziò a rompere le noci e a disporre i gherigli in un'insalatiera con lo spinacino e i semi di melagrana.
 

- Sei bravo a cucinare.
- Ho imparato in prigione.
- Scusa, me l'avevi detto...
- Tranquilla - le accarezzò una guancia con il dorso di un dito - Non è un problema parlarne.


Distratta Brenda lasciò che il sugo di melagrana le colasse sulla mano e su un polso. Non fece in tempo a prendere una salvietta per pulirsi che Malcom le sollevò il braccio e guardandola sornione le leccò via il succo. Brenda rabbrividì:
 

- Mal, abbiamo tempo per quello...
- Non è colpa mia se sei una pasticciona.


Ma sorrideva mentre la rimproverava e lei gli punzecchiò la mano con una forchetta.
 

- Sfacciato!


Cenarono tranquillamente, la voce di Gilmour faceva loro compagnia.
 

- Sono contenta che il cd che ho scelto ti piaccia, di solito cambi musica mille volte al minuto.


Malcom ghignò, lo sapeva che era un suo difetto e sapeva anche che dava sui nervi a Brenda.
 

- Sai, l'ho comprato pochi giorni dopo averti incontrato di nuovo.
- Davvero?
- Si, perché mi sembra che lui ti assomigli un po'.


Brenda ora non lo guardava, resa timida da quella confessione. Si sentiva stupida. Come per la giacca, aveva comprato il cd solo per poter sentirsi in qualche modo più vicina a lui. Così, anche se non lo avesse più incontrato, avrebbe avuto qualcosa che glielo avrebbe ricordato e sulla quale poter fantasticare. Era proprio una ragazzina a volte. Malcom guardava il volto del cantante sulla copertina del cd: le labbra piene, gli occhi azzurri, la barba accennata sulla mascella ben delineata, i capelli castani appena arricciolati sul collo e fu colpito da un pensiero. Davvero lei lo vedeva così bello? Sì, era stato molto carino quando era più giovane, prima di tutte le brutte esperienze che aveva vissuto. Ma ora non era più tanto sicuro. Fece un sorrisetto impudente:
 

- Io però ho gli occhi castani!


Si allungò a baciarla sul naso e Brenda tirò un sospiro di sollievo. Sapeva che quello era il suo modo di accettare i complimenti e che non la considerava una disagiata. Mangiò una forchettata dell'insalata e la trovò davvero buona.
 

- Anche io ho una confessione da farti.


Disse Malcom dopo qualche minuto di silenzio. Brenda incuriosita posò la forchetta:
 

- Non ero a quella festa per caso.
- Che vuoi dire?
- Che era già da un po' che ti ascoltavo in radio.
- Quanto tempo.


Domandò lei inquisitoria.
 

- Un anno o poco più. All'inizio non avevo idea che fossi tu. Ti ho scoperto per caso mentre saltavo da un canale all'altro. Ma mi ha colpito subito la tua voce. Ricordavo di aver conosciuto una ragazza adorabile di nome Brenda che avrei voluto frequentare di più, ma che era partita per Berlino. Poi ho scoperto che eri tu.


Malcom non le disse che aveva comprato tutti i giornali con le informazioni sulle trasmissioni radio per capire chi fosse quella speaker la cui voce e il nome l'avevano tanto colpito.
 

- E la festa?


Brenda non sapeva come prendere quella notizia: doveva essere compiaciuta o arrabbiata, lui si era preso gioco di lei in qualche modo o non aveva saputo come dirglielo?
 

- Quando Terry mi ha detto che ci saresti stata anche tu ero solo curioso di vederti, scoprire se eri proprio tu e come eri diventata.
- E se fossi stata sposata? Se fossi stata, non lo so, diversa da come ricordavi?


Malcom si strinse nelle spalle e la guardò negli occhi:
 

- Non so cosa sarebbe potuto accadere. Ma so cosa è successo da allora: mi sono innamorato di te.


Brenda si sentì sciogliere come un ghiacciolino in una torrida giornata di sole, accidenti a lui! Trovava sempre il modo di sorprenderla con quelle sue dichiarazioni dolci.
Malcom la osservò allarmato mentre lei si alzava e cambiava stanza. Per qualche momento si maledì, forse aveva rovinato tutto, ma non riusciva a capacitarsi come era potuto accadere, cosa le avesse detto per farla reagire così. Dopo pochi minuti lei tornò tenendo in mano una fotografia.
 

- Guarda. L'ho fatta sviluppare qualche settimana fa. E' di un vecchissimo rullino di mio fratello che non so come ho ritrovato a casa mia.


Gli mise in mano la foto: dalla grana e l'abbigliamento si capiva che era stata scattata alla fine degli anni '70. C'erano Richard e Brenda, lui che faceva una smorfia e lei che guardava l'obiettivo divertita. Tra di loro c'era Malcom che faceva il segno della vittoria, i capelli lunghi gli spiovevano sul viso e aveva il suo solito sorriso strafottente. Con l'altro braccio cingeva la vita della ragazza.
 

- Non mi ricordavo quel giorno, finché non ho chiesto a Richard: lui ha una memoria d'elefante. Eravamo a una partita della tua squadra e avevate vinto. Richie era riuscito a beccarti al volo e a costringerti a farti una foto con noi. Poi sei scappato via e non ti ho visto più. Me ne ero completamente dimenticata.


Malcom continuava ad osservare la foto, con un dito toccò prima l'immagine di sé stesso, poi accarezzò quella di Brenda. Lei lo guardava, preoccupata che non avesse detto ancora una parola. Lentamente un sorriso si dipinse sul suo volto, mentre alzava lo sguardo su di lei.
 

- Sai cosa penso? Che eri tu. Sei sempre stata tu.
- Sempre stata io cosa?
- La donna destinata a me.


Brenda si aprì in un sorriso felice e allungò una mano per accarezzarlo in viso. Lui l'attirò e la baciò a lungo. La musica era finita da un pezzo ma non se n’erano accorti, presi com'erano l'uno dall'altra. Si erano trasferiti sul divano a coccolarsi. Un fruscio attirò la loro attenzione: aveva iniziato a nevicare. Di sicuro lui non poteva mettersi alla guida con quel tempo. Accarezzandogli il petto con un dito gli chiese:

- Resti con me, stanotte?

Lui la guardò ammiccante:
 

- Resto finché vuoi.


Brenda tirò un sospiro e si buttò:

- Tipo, per sempre?
 - Si.

Malcom le prese il viso tra le mani e la baciò dolcemente.

 

 

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: cassiana