Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: MaryFangirl    08/08/2020    6 recensioni
Una missione arriva a sconvolgere l'equilibrio della nostra coppia già indebolita dopo il rapimento di Kaori da parte del generale Kreutz. Quando la comunicazione si interrompe, la paranoia prende rapidamente il sopravvento...Ma per quali conclusioni?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Nuovo personaggio, Reika Nogami, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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Yokohama
 
Kaori osservava le ragazze indaffarate tra i camerini e i tavolini per il trucco. Aveva l'impressione di assistere a un gala di robot. Ciò che la preoccupava di più era notare il tessuto ridotto che copriva i loro corpi. Era abituata agli outfit sgambati di Eriko, ma non a ritrovarsi mezza nuda. Le guardie si rifacevano gli occhi senza ritegno, pensò che non sarebbe stato difficile trovare un diversivo. Si guardò intorno per individuare l'uscita. Soddisfatta di osservare che si trovava proprio accanto ai camerini, si disse che il suo piano avrebbe dovuto consentire facilmente a Mayumi di liberarsi. Una delle guardie le indirizzò verso un tavolino da trucco. Dietro di loro, un uomo entrò salutando le guardie e si rivolse alle donne presenti. Il suo sguardo indugiò su Kaori e Mayumi. Si avvicinò a loro con passo sicuro.
"Signore..." disse con voce soave.
Le donne lo guardarono senza rivolgergli alcuna riverenza. L'uomo non se la prese. Si concentrò maggiormente su Kaori, che era truccata molto leggermente, non volendosi far notare ulteriormente.
"Lei dev'essere Kaori? È così?" chiese l'uomo.
Kaori annuì. L'uomo batté forte le mani, facendola sussultare, e altre due donne, con il viso inespressivo, si avvicinarono a loro e truccarono entrambe. Kaori fu sorpresa, ma lasciò perdere, non volendo attirare altra attenzione. La truccatrice modificò la sua carnagione, nascondendo i segni dei colpi, delineò gli occhi con un tratto di eyeliner. Le coprì le labbra di un rosso brillante.
Kaori aveva la sensazione di essere coperta da una maschera, ma era pur vero che il trucco metteva ancora più in evidenza la sua bellezza naturale. Finito con il trucco, il proprietario aveva preparato due outfit nei camerini. Gli occhi di Kaori si spalancarono pensando di aver visto un semplice body bianco di pizzo come capo d'abbigliamento. Si voltò leggermente verso Mayumi che era rimasta al suo fianco, con aria interrogativa.
Mayumi capì i pensieri di Kaori e annuì per farle capire che sarebbe stato tutto ciò che avrebbe indossato per quella sera. Si rese conto che sarebbe stata conciata come una coniglietta.
L'uomo le invitò a cambiarsi. Kaori approfittò del tragitto per segnalare a Mayumi che il momento sarebbe presto giunto.
"Non perdere tempo a cambiarti, creerò un diversivo una volta entrate, e se tutto va come immagino avrai tempo per scappare dalla porta. Ok?"
"Ok"
Si avvicinarono alle cabine. Kaori entrò per prima. Mayumi procedette in quella adiacente, quella più vicina all'uscita di sicurezza.
Kaori si spogliò. Non indossò altro che le mutandine. Si portò le braccia davanti al seno e le incrociò per proteggere il suo pudore.
"Sei pronta Mayumi?" sussurrò contro la parete.
"Sì, pronta!" disse la vicina con una vocetta.
Kaori fece un profondo respiro per farsi coraggio.
"Aiutami, Hide! Dai Kaori, è il momento, vai!" si disse per darsi forza.
Kaori si precipitò fuori dal camerino.
"Aaaaaahh, un topo! Un topo! Aiuto!" gridò causando il panico intorno a lei. Tutte le altre ragazze si misero a urlare per la paura e a correre in giro. Le guardie furono turbate da quel movimento, entrambi gli uomini erano combattuti tra guardare Kaori mezza nuda e gestire il panico che si era creato nella boutique.
Non volendo attirare l'attenzione, dovevano calmare le ragazze. Si impegnarono tutte a radunarle dimenticando di osservare l'uscita. Mayumi, sentendo le urla di terrore di tutte, sbucò fuori dalla cabina per vedere se la via era libera. Fortunatamente per lei, la diversione di Kaori sembrava funzionare. Non poté fare a meno di ridere quando la sentì urlare di un topo.
"Brava, Kaori! Un vero colpo di genio!" sussurrò.
Vedendo gli uomini impegnati a calmare le ragazze, si affrettò a scappare attraverso la porta di emergenza proprio accanto al suo camerino. Si defilò senza difficoltà e senza essere notata. Solo Kaori occasionalmente si guardava intorno per osservarla, continuando a gridare. Non lo mostrò, ma saltò di gioia interiormente quando vide Mayumi fuggire.
"Buona fortuna Mayumi..." mormorò tra sé.
Poi abbassò lo sguardo e tornò alla realtà, era mezza nuda, urlò per l'imbarazzo facendo raddoppiare il movimento di panico.
Dopo diversi infiniti minuti, la calma tornò. Kaori colse l'occasione per tornare rapidamente nella cabina, indossare il body e uscire velocemente, aprendo contemporaneamente la tendina della cabina di Mayumi. Approfittò del fatto che gli uomini fossero impegnati a consolare le ragazze per mettere tutto in ordine e allo stesso tempo mettere via il body di Mayumi. Nessuno avrebbe dovuto vedere che era scomparsa.
Mentre lo metteva via, passò davanti agli specchi e si vide. Si vergognava terribilmente di quello che indossava e temeva il peggio da Hansuke e dai clienti della serata. Si preparò mentalmente a subire il peggiore dei trattamenti. Doveva raddoppiare gli sforzi per non arrendersi e combattere. La sua ultima speranza era Mayumi. Pregava perché la sua nuova amica riuscisse a contattare Ryo.
Da parte sua, Mayumi si ritrovò per strada. Camminò mantenendosi lungo le pareti per trovare le vie principali. Aveva quasi trattenuto il respiro mentre si allontanava dalla boutique. La paura l'aveva colta quando, svoltando su una strada, si era imbattuta in una berlina nera con degli uomini che sembravano armati. Continuò a camminare sperando di passare inosservata. Proseguì a testa bassa quando, passando alla strada successiva, la via sembrava schiarirsi. Girò dunque per raggiungere l'asse principale. Quando riuscì a raggiungere la folla, vi si immerse e raggiunse la stazione.
Una volta lì, fece un altro profondo respiro. Il peggio sembrava essere passato. Entrando, si guardò intorno con paura di essere seguita, non era il momento di fallire. Scansionò la folla per poi concentrarsi sui pannelli delle partenze. Doveva ancora passare per il controllo dei biglietti. Rapidamente trovò una partenza per Shinjuku. Mancavano 15 minuti. Si diresse verso il binario indicato. Attraversando la stazione, vide molti negozi. Andò contro la sua morale, ma voleva passare il più possibile inosservata. Passò davanti agli espositori e rubò un paio di occhiali scuri e una sciarpa. Si allontanò con discrezione indossando gli occhiali e coprendosi i capelli con la sciarpa. Cercò di comportarsi il più naturalmente possibile. Scivolò tra la folla in attesa che il treno entrasse nella stazione. Aveva individuato un uomo che sembrava solo, si mise alla sua altezza, quando si avvicinarono al controllore, si incollò a lui per iniziare la conversazione. Il controllore non se ne accorse e li lasciò passare. Camminarono insieme finché non salirono sul treno. Dieci minuti dopo, il treno partì e lei si sedette, sospirando di sollievo. Si tolse gli occhiali e la sciarpa e non poté fare a meno di ridacchiare. A poco a poco, rilasciò la tensione. Ce l'avevano fatta.
All'improvviso ripensò a Kaori e il suo sorriso sbiadì.
"Grazie Kaori...ti prometto che troverò il tuo angelo custode!" si disse in un sussurro.
 
 
Boutique di Yokohama
 
Kaori non riusciva a riconoscersi davanti al suo riflesso. Tremava di terrore azzardandosi a immaginare il corso della serata. E se Mayumi non fosse riuscita a raggiungere la stazione? E se le fosse successo qualcosa di brutto? Aveva scommesso tutto sulla sua nuova amica. Probabilmente era una follia, ma non aveva scelta. Si chiese improvvisamente come avrebbe reagito Ryo. Era già al corrente dei piani dei due fratelli? Aveva fatto il giro dei suoi informatori come faceva talvolta per le clienti che proteggevano? Anche i loro amici la cercavano? Immaginava facilmente Mick mentre aiutava il suo migliore amico, Miki che sicuramente si preoccupava, Umibozu imperturbabile ma altrettanto preoccupato, Saeko e Hirotaka che cercavano informazioni e Reika...
Reika! No, Reika era di certo troppo impegnata a saltare addosso a Ryo e a permettergli di approfittare del suo fascino. Dopotutto adesso erano intimi. Lui l'avrebbe abbandonata per favorire Reika, lasciando che i loro amici si prendessero cura di trovarla? Scosse rapidamente il capo a quel pensiero. No, certo che no, non avrebbe permesso a nessun altro di salvarla.
"Allora, signorina...lascia che l'ammiri!" disse il proprietario della boutique, spogliandola con gli occhi. "Mmh, i clienti saranno felici, il signor Nagasaki ha fatto bene a sceglierla"
Kaori si coprì con le mani, desiderando preservare un po' di pudore. Se avesse avuto i suoi martelli, l'avrebbe volentieri distrutto sotto uno di essi.
Il proprietario guardò le altre ragazze. Erano tutte pronte. Si recò dagli uomini e li ordinò di portarle in un altro sito. Si riavvicinò a Kaori.
"Sarà mio piacere rivederla questa sera, cara" le sussurrò.
Lei rabbrividì di disgusto.
"Il piacere è lungi dall'essere condiviso" rispose, astiosa.
Lui se ne andò con un sorriso carnivoro sulle labbra.
Una serie di macchine erano parcheggiate sulla strada dietro il negozio. Kaori seguì il gruppo e salì in macchina con altre ragazze.
"Dove stiamo andando?" chiese a una di loro.
"Sei nuova? Andiamo al magazzino, come al solito. È il momento migliore della giornata" rispose l'altra, stranamente euforica. Kaori non volle rischiare di saperne di più. Guardò il veicolo proseguire sulla via principale per lasciare la città e avvicinarsi al porto. Kaori immaginò che stessero andando direttamente verso i magazzini. L'auto si fermò a pochi chilometri dalla riva. Uno degli uomini scese dall'auto e fece una telefonata. Kaori tese le orecchie per scoprire di più su ciò che si stava tramando. Riuscì a catturare qualche frammento di parole.
"Poliziotto...magazzino 27...cambio...via libera...carico..."
Poi tornò in macchina e ripresero la marcia. Kaori non aveva idea di che ora fosse. La sua pancia brontolava da diverso tempo. Doveva essere pomeriggio inoltrato o più. Il cielo stava perdendo luminosità. Una volta parcheggiato il veicolo, vide un magazzino, il numero 27, erano arrivati. L'uomo scese dal veicolo ed entrò nel magazzino, uscendone pochi istanti dopo, segnalando ai suoi colleghi di entrare.
Uscirono tutti e condussero le ragazze all'interno. C'erano numerosi uomini armati. Le fecero sedere sul pavimento, in fila. Diedero loro qualcosa da mangiare. Kaori sentiva di essere in galera. Le trattavano come comune bestiame. Si guardò intorno e in lontananza vide dei letti. Un po' più lontano, dei tavoli con vari strumenti tra cui siringhe, compresse e infusi. Si azzardò a immaginare la loro utilità e automaticamente chiuse gli occhi per la paura.
"Per favore Ryo, vieni presto, ti prego..." sussurrò.
 
 
Shinjuku
 
Era da diverse ore che Ryo faceva il giro dei suoi informatori, senza successo. Si avvicinava discretamente agli stabilimenti privati sperando di notare attività sospette, ma non vide nulla. Decise di tornare nuovamente da Sam, sperando di raccogliere informazioni.
L'uomo si nascondeva nell'angolo di un vicolo. Ryo si avvicinò.
"Allora, vecchio amico, hai ottenuto le risposte che aspettavo?" chiese senza preamboli.
Sam tremò leggermente di fronte al viso serio di Ryo, sapeva di non avere margine di errore. Fortunatamente per lui, la sua rete era stata molto attiva ultimamente. Tutti sapevano del ritorno dell'Angelo della morte e tutti ne erano scossi.
"C'è una serata organizzata dai Nagasaki questa sera, a Shinjuku" disse l'uomo fiero della sua scopera.
Ryo si abbassò su di lui.
"Lo so già, non mi dici nulla di nuovo, amico"
Tirò fuori la sua Python e la incollò alla tempia dell'uomo.
"Aspetta, aspetta!"
"Ho aspettato abbastanza!" disse Ryo intransigente.
"So dove si tiene la serata!" rispose Sam precipitoso. Ryo tenne la pistola su di lui.
"PARLA!" si innervosì.
"Il bar Nakagawa! Sarà al bar Nakagawa!" rispose Sam alzando le mani in segno di resa.
"Spero per te che non sia una trappola. Se fosse così, tornerei per farti la pelle!" lo minacciò.
Ryo mise via la pistola e partì in direzione del caffè.
 
 
Stazione di Shinjuku
 
"Stazione di Shinjuku! Ultima chiamata!"
Mayumi era appena arrivata alla stazione. Uscì rapidamente dal treno, quasi non riuscendo a crederci. Corse verso l'uscita. Una volta fuori, si guardò intorno e fermò un passante, chiedendo dove fosse il locale Cat's Eye. Dovette chiedere più volte prima di ottenere una risposta.
Marciò con passo normale per non attirare l'attenzione. Arrivando davanti al caffè, guardò la vetrina con apprensione. Dopo qualche minuto, decise di entrare. Trattenne un grido di terrore vedendo un uomo molto alto dal viso scuro. Lo osservò, tremante, e stava per uscire quando, voltandosi, urtò contro il petto di un altro uomo.
"Io...io...mi scusi..." fece, non riuscendo a terminare la frase nel riconoscere l'uomo che le stava di fronte.
Ryo la guardò, pensando ugualmente di riconoscerla.
"X...Y...Z..." disse a bassa voce.
  
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