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Autore: GYHoggy2020    09/08/2020    4 recensioni
La Flashfic racconta una cerimonia di smistamento.
Avrei voluto partecipare al contest di Artnifa sull'argomento, ma sono una novellina del sito e il PC mi impedisce di entrare nel FORUM che ho potuto vedere solo col cellulare.
"Quella mattina lei gli aveva detto che Hogwarts lo avrebbe raddrizzato, perché la Casa Serpeverde avrebbe saputo cancellare tutte le sue idee balzane...
Quando la strega lo chiamò si avvicinò allo sgabello lentamente e appoggiò solo una parte delle natiche sul piano di legno, come se potesse fuggire alla scelta di quel copricapo."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Rinascita

Sul treno era stato divertente ed emozionante fare amicizia con quel ragazzo dai capelli sparati. Finalmente si era sentito “giusto” e per qualche ora era riuscito a non pensare a sua madre.

Quella mattina lei gli aveva detto che Hogwarts lo avrebbe raddrizzato, perché la Casa Serpeverde avrebbe saputo cancellare tutte le sue idee balzane.
Ora che era davanti alla professoressa McGonnagall e sullo sgabello era posato il Cappello Parlante, si sentiva tremare. Sarebbe stato uno dei primi a sedersi, lo doveva al suo cognome purosangue che tanto disprezzava.

Non voleva finire in Serpeverde e non gli interessava che tutti membri della sua famiglia facessero parte di quella casa! Loro la meritavano! Erano così pieni di disprezzo per i babbani e per chi non era sangue puro che continuamente parlavano di come sarebbe cambiato tutto grazie a Lord Voldemort e di come avrebbero dominato il mondo magico.

A lui si annodava lo stomaco a quei discorsi e l’ansia che aveva cominciato ad attanagliarlo da alcuni mesi non lo faceva dormire. Amava così tanto leggere le storie che parlavano di libertà individuale, di rispetto e di uguaglianza; sentiva che fosse davvero giusto che tutte le persone fossero considerate uguali e che si dovesse loro il massimo rispetto fino a quando non avessero dimostrato di essere cattive. Perché era questo il nucleo che stava alla base dei suoi pensieri: esistevano i buoni ed esistevano i cattivi e solo chi faceva del male consapevolmente doveva essere disprezzato, fermato e punito, ma sempre con umanità.

Quando la strega lo chiamò si avvicinò allo sgabello lentamente e appoggiò solo una parte delle natiche sul piano di legno, come se potesse fuggire alla scelta di quel copricapo.

«Ecco il rampollo purosangue di una famiglia i cui membri fanno parte di un’unica casa!»

Lacrime calde scesero sul suo volto a quelle parole e chiuse gli occhi, con il cuore che batteva forsennato.

«Serp… No! Un attimo! Di puro in questo bambino non c’è solo il suo cognome, c’è pure il suo cuore! E vedo coraggio da vendere! GRIFONDORO!!! »

Si alzò di scatto e corse verso il primo tavolo a sinistra, mentre la McGonnagall faceva appena in tempo a sfilargli il Cappello dalla testa. Le lacrime continuavano a scorrere, ma adesso erano di gioia. Faceva parte della Casa dei BUONI, sì, era così.

Quando il ragazzo dai capelli sparati lo raggiunse alla tavolata e si sedette vicino a lui, non riuscì a trattenersi e lo abbracciò.

«James siamo tutti e due Grifondoro!!! »

«Certo Sirius, è così che doveva andare!»
 
   
 
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