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Autore: OtakuWriter99    10/08/2020    0 recensioni
Titolo breve: That time I woke up in a fantasy world
Moto Shinzo è un ragazzo giapponese come tanti, e la sua vita prosegue normalmente fino al giorno in cui un inaspettato incidente pone fine alla sua vita. Nonostante questo, per il ragazzo è tutt'altro che finita: in seguito alla sua morte si ritroverà reincarnato in un mondo parallelo. In questo mondo la magia ed i mostri non sono solo immaginari, ma esistono veramente. Come sarà la sua nuova vita in questo mondo fantastico? Questo è l'inizio delle avventure di Shinzo, un eroe non molto eroico con poteri che lo rendono particolare anche in mezzo agli utilizzatori di magia!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta della stanza si aprì, e ad entrare fu un uomo, o meglio un ragazzo sui 25 anni, scortato da tre uomini completamente coperti di nero. Non era molto alto, poco più di Shinzo, era pallido ed aveva capelli dei capelli arruffati color bianco, anzi, color biondo cenere per essere più precisi. A causa del suo aspetto trascurato dimostrava più anni di quel che aveva, ma ad uno sguardo più attento era chiaro che non fosse poi molto vecchio. Era senza dubbio lui il famoso Mietitore. Già il fatto che disponesse di tanto potere e di tanti uomini, unito alla sua cattiva fama, lo rendevano un individuo da temere; ma tolti quegli aspetti, anche la sua sola presenza ed il suo sguardo mettevano molta soggezione. Shinzo dopo un breve scambio di sguardi era inspiegabilmente diventato teso e spaventato, come se si sentisse minacciato da chi aveva davanti. In misura minore anche gli altri si sentivano comunque in soggezione.
Il Mietitore scrutò un attimo Shinzo con i suoi occhi vuoti e coperti da occhiaie, e poi fece un sorriso che, se non fosse stato per il tizio in questione, magari sarebbe anche potuto sembrare un sorriso caldo ed ospitale.
[M: Lieto di conoscerti, quindi saresti tu il tanto famoso criminale. Immagino che la ragazza ti abbia già informato...]
[S: S-sì, sono io! Anzi non sono... in teoria... in realtà...]
Shinzo voleva mettere in chiaro che in realtà non fosse un criminale, ma era decisamente troppo nervoso per esprimersi correttamente. Sempre con il solito sorriso minaccioso, e stavolta anche leggermente divertito, il Mietitore interruppe il ragazzo.
[M: Che reazione divertente, ti avevo immaginato diversamente. Ad ogni modo quel che conta davvero non è l'apparenza, dico bene?]
[S: G-già...]
[M: Spero che tu sia davvero forte come dicono, altrimenti avrò speso tempo e risorse inutilmente. In quel caso tanto varrebbe ammazzarvi tutti senza rancore!]
Il losco criminale pronunciò quelle parole con leggerezza mostrando un'espressione "amichevole" ed un sorriso cordiale, anche se ovviamente quel che trasparì era esattamente l'opposto.
[M: Ovviamente anche ai miei informatori toccherebbe lo stesso...]
Shinzo voleva dirgli la verità, o meglio non sapeva se e come farlo. Una parola sbagliata e sicuramente se ne sarebbe pentito, eppure se avesse atteso in silenzio, presto o tardi si sarebbe scoperto che non era in grado di controllare la sua forza, anzi, non sapeva nemmeno a cosa fosse dovuta.

Shinzo aveva lasciato la stanza, mentre Lealia ed i genitori erano rimasti lì dentro, ovviamente chiusi a chiave. Shinzo invece stava camminando lungo il corridoio seguendo il Mietitore insieme ai tre uomini incappucciati.
[M: Mi spiace farti iniziare a lavorare così presto senza un attimo di riposo, ma devo capire subito se vale la pena tenere in vita quei tre. Nulla di personale...]
Il modo in cui lo diceva era molto calmo, come se stesse parlando di qualche cosa di poco conto, ma quel che diceva era senz'altro serio: le vide di quei tre e anche quella di Shinzo stesso erano in pericolo, e per salvarle Shinzo doveva lavorare per quel criminale. Sperava solo di non dover uccidere gente innocente o compiere azioni esagerate. Tuttavia non aveva ne il coraggio di fare richieste, ne tanto meno quello di rifiutarsi.
[S: V-va bene]
[M: Lavorare per me ti piacerà: non appena avrai ripagato il debito potrai anche iniziare ad arricchirti se ti comporterai a dovere!]

A Shinzo erano stati forniti altri vestiti puliti, ed anche un abito nero con tanto di cappuccio, proprio come quello che indossavano tutti gli altri sottoposti di quell'organizzazione, ed al momento si trovava in una grande sala insieme ad una decina di uomini, tutti incappucciati di nero e tutti allineati. Al centro della stanza vi era un omaccione di carnagione leggermente abbronzata, alto sui 2 metri e 30, e a dir poco muscoloso; aveva la testa quasi completamente rasata, ad eccezione di una bizzarra cresta marrone in stile moicano. A renderlo più bizzarro vi era il fatto che fosse a torso nudo, come se volesse mostrare i suoi muscoli, ed impugnava un'ascia grande quanto lui. Quest'uomo prese la parola iniziando un discorso con tono glorioso.
[?: Come molti di voi avranno sentito dire, quel bastardo di Edgar ha osato voltare le spalle a noi e al nostro padrone, perciò ora lo faremo pentire del suo gesto! Io, Vohvath Sezdekt "il Distruttore", colui che è più vicino di tutti al nostro adorato capo, vi do la mia parola che rimpiangerà anche di essere nato!]
Il suo nome suonava strano, anche rispetto a tutti gli altri nomi che Shinzo aveva potuto ascoltare fino a quel momento, e da come parlava sembrava che fosse una persona importante all'interno di quell'organizzazione, forse addirittura una specie di vice. Dopo quel breve ma intenso discorso, tutti iniziarono a dirigersi all'esterno, e Shinzo non sapendo che fare li seguì. Improvvisamente sentì una grossa mano sulla spalla, e girandosi notò che si trattava proprio di quell'omaccione.
[V: Sei tu quello nuovo? Ho sentito parlare di te, dicono che molto sei forte.]
[S: Sì...]
[V: Comunque voglio vederlo di persona. Voglio vedere la tua furia, la tua sete di sangue. Voglio vedere se vali almeno la metà dell'uomo che hai davanti!]
Quell'uomo, a differenza del Mietitore era decisamente diverso: mostrava fierezza di se e parlava in modo glorioso.
[S: S-sì...]
Shinzo non riuscì a dire alto. Era sul punto di impazzire: dopo essere morto gli erano successe una dopo l'altra solo cose spiacevoli, e proprio ora sta a per andare a compiere chissà quale crimine. Sarebbe voluto scappare ma non poteva nemmeno fare quello.
[V: Comunque ritieniti fortunato, oggi vedrai cosa succede ai traditori, giusto in caso non fossi ancora molto convinto!]
[S: V-va bene...]
[V: Sei uno di poche parole vedo. Hai ragione! Sono le urla dei nostri nemici ed il suono delle loro ossa rotte a dover parlare per noi! Non vedo l'ora di vederti sporco di sangue!]
Con una pacca sulla spalla che fece quasi cadere Shinzo, l'uomo passò avanti. Era un tipo molto strano e particolare, e anche se in modo diverso dal Mietitore, metteva anche lui i brividi.

Shinzo arrivò in una stanza dov'erano custodite armi bianche di ogni genere: spade, spadoni, asce ecc, e tutti gli uomini incappucciati stavano facendo rifornimento, probabilmente a seconda del loro stile di combattimento. Shinzo si limitò a prendere un pugnale: sarebbe potuto servirgli per difendersi, o se la situazione si fosse fatta insopportabile, anche per suicidarsi...
   
 
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