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Autore: _Son Hikaru    12/08/2020    2 recensioni
Inazuma Eleven | Axel x Oc | One Shot | ❀ |
Dal testo:
"... Davanti all'espressione di pura e ingenua confusione che le si dipinse sul volto arrossato (se per la febbre o l'imbarazzo del bacio non sapeva dirlo) Axel non riuscì a trattenere una risatina divertita e intenerita al tempo stesso...."
Perché anche il grande Axel Blaze può perdere la testa e commettere qualche errore
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel/Shuuya, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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To Share a Fever

Uno starnuto, due starnuti, al quarto starnuto che gli rimbombò nelle orecchie, accompagnato da una sonora quanto indelicata soffiata di naso, Axel non riuscì a trattenersi dallo sbuffare e indirizzare un’occhiatina irritata alla ragazzina dai lunghi capelli castano chiaro che gli sedeva davanti: di quel passo, si disse mentre con fare rassegnato chiudeva il pesante libro di storia che reggeva a metà fra le gambe e il banco, non sarebbero riusciti a studiare nulla per il compito del giorno dopo, e lui, con il Football Frontier Internetional che era appena iniziato, non poteva davvero permettersi un’insufficienza.
“Le ragazze non dovrebbero starnutire con più grazia?” brontolò d’un tratto appoggiando annoiato la mano chiusa a pugno sotto al mento mentre con un fare che aveva dell’automatico le passava l’ennesimo fazzolettino di carta.
“Scusa…” bofonchiò di tutta risposta lei lanciandogli un’occhiatina colpevole mentre di nuovo, cercando però di essere meno rumorosa, soffiava il piccolo naso lentigginoso ora completamente rosso per lo sforzo.
“Fa nulla” Le rispose Axel sentendosi d’improvviso in colpa per averle fatto pesare il modo singolare che aveva di starnutire “Piuttosto…” riprese poi facendole segno di lasciar perdere lo studio “Come mai sei voluta venire anche oggi? Sei palesemente raffreddata Cate, era molto meglio se restavi a casa a riposare” le disse guardandola con fare preoccupato. Il suo volto era più pallido del solito e questo, ovviamente, metteva ancor più in risalto le grosse occhiaie violacee che le contornavano i grandi occhi azzurri.
“Non sono… raffreddata…” bofonchiò lei mentre a stento cercava di trattenere uno starnuto “Sono solo un po’ stanca…” aggiunse poi abbozzando quello che avrebbe voluto essere un sorriso rassicurante ma che ad Axel parve molto più simile ad una smorfia di dolore, un po’ come se anche solo il semplice muovere le labbra per parlare le desse fastidio.
“Cate…” la chiamò d’improvviso lui con una dolcezza tale da far sciogliere il suo cuore come fosse neve al sole “Non sono stupido” le disse poi afferrandole con delicatezza la mano iniziando poi a giocherellare piano con le sue dita “Lo vedo che stai male” aggiunse poi tornando a posare con dolcezza e preoccupazione lo sguardo nel suo “Perché non sei rimasta a casa?” le chiese in fine.
Arrossendo improvvisamente, come se le avesse chiesto qualcosa di terribilmente imbarazzante, Cate abbassò lo sguardo sui libri posati sul banco, facendosi improvvisamente silenziosa.
Quel mattino si era svegliata con un terribile dolore alla testa e alla gola, e con dei capogiri così forti e insistenti che più di una volta mentre si vestiva, aveva avuto la terribile sensazione di star per svenire. Ma se si era costretta ad andare a scuola, se era riuscita a trovare la forza di scendere in salotto a fare colazione e poi prender l’autobus, era solo perché voleva stare un po’ con lui, perché gli mancava tornare a casa assieme o anche solo poter assistere da bordo campo ai suoi allenamenti. Era cambiato tutto da quando era entrato nella nazionale giovanile, ma ammetterlo, dirgli in faccia che gli mancava terribilmente, che desiderava poter passare più tempo con lui era troppo imbarazzante perché in fondo erano fidanzati solo da qualche mese e lei non aveva alcun diritto di pretendere tutto questo, non che in realtà lo desiderasse davvero; farlo sentire in colpa perché il calcio lo assorbiva troppo era decisamente l’ultima cosa che desiderava.
“Non volevo saltare un altro giorno di scuola” gli rispose in fine con la voce un po’ rauca a causa del mal di gola.
Axel la guardò per qualche attimo perplesso e da quello, anche se si sentiva un po’ intontita a causa della febbre, Cate capì che non le credeva, ma del resto, si disse mentre prendendo un respiro profondo cercava dentro di sé il coraggio e le parole migliori per dirgli la verità, neppure lei avrebbe creduto alla storia che gli aveva raccontato: Axel sapeva che la scuola non era mai stata così importante per lei, sapeva che non le era mai pesato saltare un giorno di tanto in tanto.
“Mi mancavi….” Si decise ad ammettere timidamente lasciandolo senza parole per la sorpresa
“Ti mancavo?” Le chiese di rimando lui guardandola confuso
Cate annuì piano con la testa facendo danzare intorno al collo le lunghe ciocche castano chiaro
“Gli allenamenti e le partite del Football Frontier Internetional ti impegnano così tanto che ultimamente abbiamo a malapena il tempo di scambiarci un saluto davanti all’entrata… non siamo neppure nella stessa classe,  e visto che oggi sapevo che avremmo potuto stare assieme durante l’ora libera, che avremmo studiato da soli, non potevo permettermi di mancare” ammise poi rossa in volto come fosse una mela.
A vederla così, con il volto arrossato, gli occhi lucidi prossimi al pianto ed un piccolo broncio triste ad incrinarle le labbra sottili, Axel si sentì il mostro peggiore dell’intero universo, e il desiderio di confortarla e allontanare da lei ogni briciola di tristezza si insinuò con prepotenza nel suo cuore: non era questo il motivo per cui si era deciso, dopo tanto riflettere, a farsi avanti con lei, non era per portare sofferenza nella sua vita che le si era dichiarato. Da quando l’aveva incontrata in ospedale non aveva desiderato altro che proteggerla e portare il sorriso su quel visino pallido pieno di lentiggini.
“Mi dispiace” le disse smettendo d’improvviso di giocare con le dita della sua mano per stringerla con affetto nella propria “Quando ci siamo fidanzati mi ero ripromesso che non ti avrei trascurata neppure per il calcio. E invece guardami… sto sbagliando tutto, ma credimi” disse guardandola con decisione negli occhi “sei importante per me, non voglio che…”
“No, no!” lo bloccò d’improvviso Cate scuotendo con forza la testa da una parte all’altra sembrando improvvisamente inorridita “Non era questo che intendevo dire, non volevo farti sentire in colpa!” affermò poi ricambiando il suo sguardo con la stessa decisione “Sono felice, terribilmente felice e orgogliosa di vederti giocare con tanta passione e impegno per la nazionale giovanile. Non voglio che tu mi prenda come una di quelle fidanzate possessive che non sanno sopportare neppure due secondi di lontananza, mi mancavi, è vero, ma non mi verrebbe mai in mente di chiederti di togliere del tempo ai tuoi allenamenti, a ciò che ami di più fare, per…”
Per me, questo avrebbe voluto dire Cate, ma le parole le morirono in gola nell’istante esatto in cui, sporgendosi d’improvviso verso di lei, Axel posò le labbra sulle sue in un bacio semplice ma colmo di amore e gratitudine.
“Grazie…” le sussurrò poi allontanandosi di malavoglia da lei
“F- figurati…” gli rispose Cate un po’ intontita “Ma per cosa?” gli chiese poi guardandolo confusa.
Davanti all’espressione di pura e ingenua confusione che le si dipinse sul volto arrossato (se per la febbre o l’imbarazzo del bacio non sapeva dirlo) Axel non riuscì a trattenere una risatina divertita e intenerita al tempo stesso
“Per essere tanto comprensiva e supportiva” le rispose mentre sorridendo posava di nuovo le labbra sulle sue, indugiandovi però un po’ più a lungo.
Cate ridacchiò soffiandogli un “Ti amo anche io” sulle labbra, mentre allacciandogli goffamente le braccia intorno al collo per colpa del banco che ancora li separava, lasciava Axel libero di approfondire il loro bacio.
“Ora vieni” le disse sciogliendosi dalla sua stretta e alzandosi in piedi “Ti porto in infermeria così riposi un po’, e sta pur certa” continuò mentre con un sorriso gentile le porgeva la mano “che resterò al tuo fianco per tutto il tempo” aggiunse chinandosi su di lei e stampandole l’ennesimo bacio sulle labbra
Cate non se lo fece ripetere due volte, e sistemati i libri nella cartella, intrecciò le dita con quelle di Axel facendosi guidare da lui per i corridoi della scuola.
Ora ne era sicura, essersi costretta a salire sull’autobus per raggiungere la scuola era stata davvero un’ottima idea.
 
 
  ❀
 
 
“Come sarebbe che sei malato?!” strepitò Mark dall’altro capo del telefono “E gli allenamenti? La prossima partita è fra una settimana, non puoi mancare, abbiamo bisogno di te Axel!” esclamò ancora col fare di chi era inorridito oltre che terribilmente disperato, facendo rimbombare la propria voce nell’orecchio dolorante di Axel
“Mi dispiace…” bofonchiò in risposta Axel “Non ho davvero idea di come sia successo… sono stato attento te lo giuro Mark” gli disse poi mentre al pensiero di tutti i baci che si era scambiato un paio di giorni prima in infermeria con Cate, e che erano stati palesemente la causa del contagio, il rossore prendeva possesso delle sue povere guance, dandogli quasi la sensazione di poter svenire per l’imbarazzo
“Va bene, va bene…” brontolò Mark col fare di chi non era poi molto convinto “Se sei malato non ci si può fare nulla” disse poi col solito fare allegro “Cerca di rimetterti in fretta però, e la prossima volta” iniziò con un fare inaspettatamente malizioso “Vedi di non appiccicarti alle labbra di Cate quando ha il raffreddore”
E a quelle parole, che segnarono la fine della loro chiamata, Axel avvertì la la febbre salire a picco: da quando Mark era così attento a queste cose? Non aveva in testa solo il calcio quello?
 
 
 
Angolo autrice <3
 
Ehehe eccomi di nuovo qui con una nuova storia, questa volta, strano ma vero, non è la solita KyouTen, ma una Axel x Oc
No, vi prego non chiedetemi come diamine mi sia venuta in mente una roba del genere, non volete saperlo….
Axel: eddai lo sanno tutti che muori dalla voglia di scrivere da dove hai preso l’ispirazione, smettila di fare tanti giri di parole
Ehi ehi come siamo scorbutici! Ti ho dato una fidanzata super carina e mi tratti così?
Mark: lo hai messo in imbarazzo
Mah a me sembra che sia stata la tua ultima uscita a metterlo in imbarazzo
Mark: ma l’hai scritta tu *fa spallucce*
Ok,ok va bene! L’ho messo in imbarazzo io ahaha
Coooomunque è vero, muoio dalla voglia di dire da dove è uscita questa storia. Si deve tutto ad un mio improvviso attacco di sinusite, improvvisamente la notte del 4 ho iniziato a starnutire come se non ci fosse un domani (mi succede ogni volta che si abbassano un poco le temperature) e improvvisamente mi sono detta: come sarebbe Axel durante un attacco di sinusite e da lì è nato tutto ahaha, della serie prendo ispirazione anche da un granello di polvere ahaha
Inizialmente, dopo aver passato l’intera notte a rifletterci, questa doveva essere una Mark x Axel, e ad avere l’attacco di sinusite doveva essere Mark, ma poi, mentre scrivevo, mi sono resa conto che avevo in mente come protagonista una ragazza e allora ecco qui che è nata Cate. So che in questa One Shot non si scopre molto su di lei, né su come si siano conosciuti lei e Axel, ma ho intenzione di scrivere altro su loro due. Spero comunque che il carattere che le ho dato non vi sia antipatico, che non vi sembri una Mary Sue, questa è l’unica cosa che cerco sempre di evitare >~<
Non saprei proprio che altro dire se non che a me ha divertito molto scrivere questa storia, avevo bisogno di impegnarmi in qualcosa di leggero, di semplice e sono davvero felice di essere riuscita ad arrivare alla fine di questa storia, che ha esattamente 1516 parole O.O assurdo no?! I miei capitoli di solito non sono così lunghi! 
Ah già, prima che mi dimentichi, ho dovuto trascrivere da tablet perché il mio computer ha bellamente deciso di abbandonarmi, ho ricontrollato il testo un milione di volte ma è probabile che mi sia sfuggito qualche errore, spero non ce ne siano troppi >.<
Bene detto questo spero che la storia vi sia piaciuta, che vi abbia strappato almeno un sorriso. Se è così non siate timidi e fatemi sapere cosa ne pensate, le critiche, come sapete, sono sempre bene accette ma abbiate tanto nel farmele, non c’è bisogno di essere troppo ruvidi nel dire le cose 
Ringrazio tutti quelli che sono arrivati a leggere fino alla fine, che commenteranno o aggiungeranno la storia alle seguite, ricordate o preferite
Alla prossima storia
Un bacio
Hika<3
 
 
  
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