Storia partecipante al contest “A Ship for All Seasons” indetta da LadyPalma sul forum di EFP”
 
 

 

L'unico colore

 
 
 
 

La vede davvero in un momento rubato fra una porta e un corridoio — si sente sporco come la spia che ha accettato di essere.
Raccoglie i cocci del suo cuore, Severus, ammantato a lutto per quell'amore che gli incendiava l'anima e ha contribuito a distruggere — invece che capelli fiammeggianti un vuoto che urla colpa.
Lei è candida in una vestaglia trasparente come la sua pelle, è purezza: i boccoli liberi e gli occhi che sanno d'infinito.
Mormora una nenia al suo bambino, e sotto quella melodia i demoni di Severus trovano pace.
Rimane incantato — lei, bianca e leggera come la neve che scende ad addormentare la natura.
 
 
 

La loro amicizia sboccia in un susseguirsi di primavere. Lei offre infusi  dal colore dei fiori – a lui che conosce solo il colore della morte.
Lei racconta frivolezze che Severus non ascolta, lui si chiude in silenzi che Narcissa si sforza di comprendere.
Si adagiano in una spirale di cordialità che li porta ad essere vicini, ma estranei — mai un fiato di troppo, sono gli occhi a parlare. Severus anela alla tranquillità di quei pomeriggi in un salotto femminile, Narcissa lo accoglie con un affetto che entrambi non riescono a spiegarsi e comprendere — lui le bacia le mani quando arriva, lei gli accarezza il petto quando parte.
 
 
 

«Non posso fare nulla»
Il cielo si spezza e il mondo piange lacrime su foglie morte e secche, si arrende alla disperazione di una madre che sa di perdere il suo bambino.
Lei gli ha strappato una promessa che lui prova a mantenere, ma Draco ha perso la fiducia in chiunque — perfino in se stesso.
Una lacrima cade sul pollice che dona una carezza di conforto, lei si aggrappa come l'ultima possibilità di respiro.
«Hai fatto abbastanza», singhiozza, ma si riferisce al bacio che supplica e ottiene. La loro pelle è bollente sotto il vento d'autunno — una prima volta che sa d'addio, grigia come i loro colori uniti.
 

 
 
Il sole brucia la pelle, toglie il respiro come la lapide che la fissa silenziosa.
Anche nella morte è sarcastico: due fiori dolorosamente simili ad ornare il nome che adesso tutti considerano un eroe. Un giglio a sinistra, vicino al cuore; un narciso sulla destra, il lato del supporto.
«Che aiuto ti ho dato, Severus?»
Prova rimpianto per ciò che non hanno condiviso, per i momenti che hanno sprecato fingendo di vedere una maschera che entrambi sapevano non esistere.
Lo lascia sospirando, non scoprirà mai che lei era l'unica in grado di lenire le urla della sua anima con il balsamo del silenzio, l'unico colore che lui si era concesso.
 
 
 
 
 


NdA: è la prima volta che scrivo una Severus/Narcissa e spero, nonostante il limite di parole che per me è un’agonia, di avervi trasmesso qualcosa. Le stagioni seguono i punti cardine dello sviluppo del loro rapporto: la prima volta che Severus vede Narcissa per chi è davvero e non come la sposa di Lucius, qualche tempo dopo la tragedia dei Potter; il modo in cui cresce la loro amicizia, trasformandosi in qualcosina di più; la passione che sfocia in un momento drammatico dal quale entrambi ricevono e donano conforto; e la fine: Narcissa rimasta sola.
Grazie mille a chi è arrivato fin qui.
Un abbraccio,
Crudelia