Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Nathan05    14/08/2020    1 recensioni
Ero eccitatissimo per la mia prima vacanza in Giappone, un sogno divenuto realtà. Ma sarà un fortunoso ritrovamento a rendere la mia vacanza davvero indimenticabile: un diario segreto che mi permetterà di entrare nell'animo del suo autore, un ragazzino amante del calcio.
DISCLAIMER: i personaggi di "Capitan Tsubasa" appartengono al creatore Yoichi Takahashi. Possibile allerta spoiler per chi sta seguendo l'anime "Capitan Tsubasa" (2018), al quale si collega questa storia. Il seguito è un'elaborazione dell'autore basata anche su Boku wa Misaki Taro. Non leggete la storia se siete infastiditi da relazioni amorose / sentimentali tra personaggi minorenni.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO LIII – Le lacrime di Kazuo

7 settembre 2019

Buongiorno, Tsuby. Mi sono appena svegliato: ti ho sognato questa notte. In realtà ti sogno spesso, ma il sogno di questa notte è stato tra i più belli. In realtà non lo ricordo di preciso nei dettagli, ma ricordo la sensazione che ho provato nello starti accanto, poi ricordo che eravamo abbracciati l'uno all'altro... e alla fine mi sono svegliato. Quando ho aperto gli occhi ho guardato di fianco a me, e, quando ho realizzato che non c'eri, ci sono rimasto un po' male... sembrava tutto così reale!

La giornata di oggi sarà molto lunga. Dovrò preparare le valigie, perché questa sera dovrò partire per Yokohama. Ma prima dovrò dire a Kazuo e agli altri ragazzi che sto per lasciare Katsuyama. E questo pomeriggio abbiamo anche la partita. 

---

Sapevo che Kazuo non l'avrebbe presa tanto bene. Visto che mi aveva invitato anche oggi per pranzo, ho aspettato quell'ora per andare da lui. Nel frattempo ho iniziato a preparare le valigie, visto che ho poco tempo per farlo e questa partenza era del tutto inattesa fino a ieri sera. Come al solito, il signor Kodama ci ha preparato un pranzo delizioso. Questa volta, appena finito di mangiare, sono stato io a dire a Kazuo di salire sopra. Lui ha capito che dovevo dirgli qualcosa di importante.

“Cosa c'è? Ti vedo strano...”, mi dice appena entriamo in camera sua. “Devi dirmi qualcosa?”.
“Sì... Ma non ne sarai felice”, gli rispondo.
Vedo la sua faccia cambiare espressione. Chissà cosa stava pensando in quel momento... forse temeva che gli dicessi qualcosa sulla notte che abbiamo passato insieme.
“Come sai mio padre viaggia spesso per lavoro...”, stavo tergiversando. “Per farla breve, oggi è il mio ultimo giorno a Kagoshima”.
Da preoccupata, la faccia di Kazuo assume un'espressione visibilmente triste. “Per quanto tempo starai via?”, mi chiede. Non aveva ancora capito, o forse sperava di aver capito male.
“Vedi, Kazuo... intendo dire che mi trasferisco. Per sempre”.
Le lacrime cominciano lentamente a scorrere sul suo volto: “Come faremo senza di te? La squadra ha bisogno di te...”.
“Ve la caverete anche senza di me. Siete migliorati molto negli ultimi allenamenti...”.
“E come farò io senza di te?...”, ecco. A quella domanda, non sapevo esattamente come rispondere.
“Mi dispiace... non posso farci niente... mi dispiace”, provo a dirgli.
Kazuo mi guarda come per implorarmi, mentre continuava a piangere. Voleva a tutti i costi che io restassi, ma non stava dicendo più niente, sapendo forse che in realtà io non potevo farci niente. Mi siedo accanto a lui e gli metto la mano sulla spalla, cercando di calmarlo: “So come ti senti...”.
“No, non lo sai!”, Kazuo si alza di scatto allontanando il mio braccio che cercava di trattenerlo. “Non lo sa nessuno!”, grida singhiozzando.
“Calmati...”.
“Non ti importa niente! Guarda come sei tranquillo, non te ne frega niente...”.
“Mi importa, Kazuo, davvero. È solo che oramai mi è successo talmente tante volte di dover abbandonare città, scuole, amici, compagni di squadra... per questo mi vedi così tranquillo. Ma mi dispiace molto. Mi sarebbe piaciuto restare più tempo qui con te e gli altri ragazzi”.
Kazuo ora sembrava essersi calmato, si siede di nuovo accanto a me. Gli rimetto la mano sulla spalla: “Mia madre mi ha abbandonato quando ero molto piccolo, e mio padre ha sempre dovuto viaggiare per lavoro. Quindi ho cambiato città tante volte, anche dopo poche settimane. Lo scorso semestre sono stato fortunato, sono riuscito a giocare tutto il campionato con la Nankatsu. E mi manca molto Nankatsu... Quella volta ho pianto anche io, quando me ne sono andato”, gli racconto.
“Non lo sapevo... scusami”, mi dice Kazuo. “Ma tu non puoi capire cosa vuol dire per me...”.
“Lo so, Kazuo. So che ti piaccio, non solo come amico. Me ne sono accorto quasi da subito... E scusami se qualche volta ti ho evitato, non volevo farti stare male, ma non volevo neanche illuderti...”.
“Dovevo capirlo subito che non eri interessato... ma che ci posso fare... mi sei piaciuto dal primo istante, Taro... non mi era mai capito prima... soprattutto con un maschio”.
“Capisco perfettamente cosa provi, Kazuo. Anche io l'ho capito da poco”.
“Che cosa?”, mi chiede lui.
“Che sono gay. Anche a me piacciono i maschi”.
Kazuo mi guarda sorpreso: “Ho sempre pensato che a te piacessero le ragazze. Con tutte quelle che ti vengono dietro...”.
“No, a dire il vero mi piacciono i maschi. E scusami se non te l'ho detto prima”.
“Quindi ti piacciono i maschi, ma io non ti piaccio...”, mi fa notare Kazuo.
“Non è quello. È che ho già qualcuno. A Nankatsu. E mi manca da morire. Penso a lui tutti i giorni. Per questo so esattamente come ti senti ora, e mi dispiace molto”.
“Gli altri lo sanno che te ne vai?”, mi chiede.
“No, ma penso che glielo dirò dopo la partita. Devono restare concentrati. Tu non dire niente, mi raccomando...”.
“Certo, non ti preoccupare... Quindi torni a Nankatsu?”.
“No, vado a Yokohama. Dove abita mia madre... È una storia lunga. Mio padre partirà per la Francia. Devo decidere se restare in Giappone con mia madre o seguire mio padre. Io vorrei andare con mio padre, ma dovrei imparare una nuova lingua e lì è un mondo tutto diverso. Mio padre dice che per me sarebbe meglio restare in Giappone...”.
“Sei pazzo? Io fossi in te andrei subito in Francia! Tu sei bravissimo, ti prenderà sicuramente qualche squadra importante... Giocherai con Mbappé al Paris Saint-Germain!”.
“Mi piacerebbe, ma ci devo pensare bene. Terrò a mente il tuo consiglio, Kazuo. Adesso devo andare, altrimenti non sarò pronto per la partita”.
“Va bene... Mi sento che oggi vinciamo”, risponde Kazuo, confidente.
Gli sorrido. Lo abbraccio. Poi mi accompagna giù, e torno a casa.

Mi dispiace davvero molto per lui, so perfettamente come si sente. Spero di averlo consolato almeno un po'... In fondo non abbiamo passato così tanto tempo insieme, forse tra qualche settimana mi avrà già dimenticato e avrà una cotta per qualcun altro... O magari capirà che in realtà gli piacciono le ragazze. O forse no. Adesso devo prepararmi per la partita... Oggi dobbiamo vincere! Lo devo a Kazuo e agli altri ragazzi. Nishimine non sarà più una squadra di perdenti!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Nathan05