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Autore: f9v5    14/08/2020    2 recensioni
[Joint Training Battle Arc; Spoiler per chi non legge il manga] [Classe 1-A vs 1-B... probably] [Raiting alzato ad arancione perchè vi saranno scene un pò pesanti ad un certo punto]
Allora, diciamo che questa saga del manga è quella che più mi ha lasciato l'amaro in bocca, per varie ragioni. Ho deciso quindi di provare a riscriverla a modo mio, non so cosa ne uscirà fuori, possiamo definirlo un esperimento.
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Le due classi passarono alcuni secondi a lanciarsi intensi sguardi, sembrava che le schermaglie pre-lotta avessero avuto inizio.
Izuku francamente non sentiva i calori della fantomatica rivalità, ma passò un considerevole lasso di tempo a studiare attentamente tutti loro.
Genere: Azione, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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-Abbiamo il primo ostaggio!- urlò Kuroiro, più convinto che mai.
Era passata mezza giornata ed erano di fronte alla possibilità di accaparrarsi un importante punto fin dall’inizio.
Hagakure era un bersaglio facile, non aveva nulla per contrastarlo, il pugno che le sferrò all’addome sarebbe bastato per metterla al tappeto.
Non aveva certo torto, se solo l’avesse colpita.
Vantablack sgranò stupefatto gli occhi quando il suo gancio destro trapassò nient’altro che l’aria.
-Ma cosa…?-
Non ebbe nemmeno il tempo di ultimare il quesito che, dalla cima dell’albero sotto il quale si trovava, saltò giù qualcuno.
-Nulla di personale, Kuroiro.- fu ciò che sentì prima di ritrovarsi schiacciato a terra da un paio di mani giganti, Kendo.
I compagni di team del ragazzo in nero sgranarono gli occhi, si era trattato davvero di una trappola allora.
Mentre Kendo si assicurava che l’avversario fosse svenuto, guanti e scarpe fluttuarono in direzione di una familiare ragazza dai capelli argentati, nascosta dietro un tronco più in là, che annuì soddisfatta, o almeno questo sembrava dal suo sguardo apatico.
-Bel lavoro Emily!- si complimentò proprio la ragazza invisibile indossando di nuovo gli unici elementi del suo costume da Hero, mentre Kendo finiva di legare col nastro un Kuroiro privo di sensi e se lo caricava in spalla.
-Ehi, ci avete teso un’imboscata, non è stata una mossa molto virile, Kendo!- urlò Tetsutetsu, uscendo dalla casupola e caricando a testa bassa verso la compagna di classe, in quel momento avversaria.
Iida tentò di fermarlo, urlando che forse stava solo facendo il loro gioco.
Real Steel non coprì nemmeno metà della distanza prima che un immenso stormo di colombe sbucasse fuori dalla foresta e lo circondasse in un tornado di piume ed ali, bloccandogli completamente la visuale.
-Come ho già detto, Tetsu, nulla di personale, ma siamo qui per dimostrare le nostre capacità. RED RIOT!-
Il quinto componente della squadra Kendo arrivò dalla foresta e, attivando il suo potere, cominciò a sferrare poderosi pugni per terra, spaccando il terreno e usando le rocce infrante sia come scudi per i raggi laser di Aoyama, che aveva cominciato a sparare per cercare di colpirli, tanto per impedire che notassero in che direzione sarebbero arretrati.
-Bene così, ritirata veloce, gli animali guidati da Anima non ci potranno coprire per sempre!-
Iida, superato lo sbigottimento iniziale, corse verso lo scudo innalzato da Kirishima e, motori attivati, si caricò per sferrare un forte calcio per distruggere una roccia.
L’attacco andò a segno, ma a quel punto il team rivale si era già dileguato all’interno della foresta, e per giunta c’era ancora lo stormo di volatili ad infastidirli.
Iida strinse i denti, non era stato abbastanza previdente, e già avevano perso un componente.
-Non dobbiamo lasciare che si allontanino, seguiamoli, possiamo ancora riprenderli se cerchiamo attentamente!-
Dovette prendere una decisione rischiosa, ma purtroppo necessaria.
-Dividiamoci, dobbiamo coprire il maggior terreno possibile. Mineta, useremo le tue sfere per rimanere in contatto e segnalarci eventuali pericoli.-
La squadra del terzo gate non aveva cominciato bene.
 
 
 
Verde.
Una grande abbondanza di verde, in una foresta d’altronde era quello il colore che più si poteva trovare, era perfettamente normale che fosse così.
Tra foglie degli alberi (che poi, visto il periodo ormai prossimo all’inverno, era un miracolo fossero di un colore così brillante, a meno che non c’entrasse nuovamente l’organizzazione della U.A; che il preside Nezu li avesse letteralmente fatti impiantare di recente dopo averli prelevati da zone più calde? Ormai nessuno se ne sarebbe sorpreso, quel cane… procione… topo… qualunque bestia fosse, era capace di tutto), erba per terra, cespugli e arbusti, quel colore dominava la visuale di chiunque stesse nelle sezioni più boscose dell’arena, che erano la maggior parte.
Insomma, molto verde.
Era così tanto che, se lo si osservava troppo a lungo, a qualcuno sarebbe potuto venire il sospetto che si muovessero, quelle fronde.
E ad un certo punto, quando da un cespuglio ne sbucò fuori un altro, qualcuno avrebbe potuto pensare di star sforando il tetto della sanità mentale per tuffarsi nel cielo della pazzia.
Per poi decidere di avere decisamente bisogno di una visita al manicomio nel vederne altri quattro sbucargli accanto e seguirlo quando questi iniziò a muoversi.
Fortunatamente poi, sotto quei cespugli, sarebbero sbucate fuori delle teste e corpi annessi.
Midoriya Izuku giunse in un piccolo spiazzo libero all’interno della foresta, c’era una piccola pozza d’acqua nel centro, un laghetto poco profondo, e qualche fiore sparso qua e là.
Il ragazzo controllò l’orologio al polso, ore dodici, per poi accomodarsi sul manto nel quale, volendo, avrebbe potuto sparire per la quasi totale complementarità dei colori.
-Ok, ragazzi, il posto sembra abbastanza tranquillo. Riposiamo un po' restando in allerta, Shiozaki!-
La ragazza vestita di bianco annuì, prima di inginocchiarsi a terra vicino la pozza e immergervi alcune delle sue liane, mentre altre cominciarono a penetrare nel terreno per creare un vero e proprio reticolo sotterraneo per captare possibili movimenti, tenendo gli occhi chiusi per concentrarsi.
-Che palle, però, ancora non abbiamo incrociato nessuno!- sbuffò un familiare ragazzo mantide, accomodandosi su un masso lì vicino e facendosi spuntare due lame dagli avambracci per poi cominciare ad affilarle per passare il tempo.
Kamakiri aveva ovviamente voglia di lottare, il suo temperamento focoso chiedeva soddisfazione con una bella scazzottata, gli altri quattro non avrebbero avuto dubbi a definirlo come l’elemento rissoso del team.
-Togaru, amico mio, tu faresti rissa in ogni momento della giornata, quanto possiamo prenderti sul serio?- lo provocò giocosamente la sua migliore amica.
-Ah, sta zitta, Tokage! Tra tutti i compagni del team originale che potevano capitarmi, proprio tu.-
-Dillo che in fondo sei felice di avermi in squadra, amicone mio.- replicò con un sorrisone la ragazza lucertola, accomodatasi non lontano da Ibara.
Il ragazzo più alto sbuffò nuovamente prima di tornare a dedicarsi alla sua temporanea attività di svago.
“Speriamo di incrociare Bakugo, vorrei suonargliele di brutto a quello lì.”
L’ultima componente del gruppo, Tsuyu, si era andata a sedere al fianco delle altre due ragazze, i suoi occhi tondi saettavano ovunque, magari in cerca di possibili pericoli.
-Come ci comportiamo allora, Midoriya, kero?-
Il ragazzo aveva già tirato fuori il notebook dallo zaino (nessuno si soprese del fatto che l’avesse portato), una rapida controllata ai quirk dei suoi compagni perché non faceva mai male.
Era più che soddisfatto del suo team, date le capacità individuali e le possibili combinazioni che aveva già pensato, poteva dire senza dubbio che potessero coprire tutti i possibili punti di una strategia.
-Vediamo se Shiozaki percepisce qualcosa, decideremo in seguito.-
Sarebbero passati alcuni minuti dove l’unico rumore udito fu il clangore delle lame che stridevano mentre Togaru le affilava.
-Quindi…- cominciò Setsuna per discutere un pochino, non le piaceva quando c’erano silenzi troppo lunghi. -… c’è qualcuno in particolare che vorreste affrontare?-
-Non mi pare il caso di trattare la cosa al pari di un gioco, Tokage.- la redarguì Asui.
-Infatti non lo considero un gioco, ma potremmo incontrare chiunque, è solo una curiosità.-
-Bakugo, ovviamente, ma tanto farò il culo a chiunque mi capiterà davanti.-
-Kamakiri, non smetterò mai di chiedertelo: per favore, smettila di usare un linguaggio così volgare!-
-E io ti rispondo come ogni volta, Shiozaki: quando tu la pianterai di fare la santarellina del ca…- fu messo a tacere da una frustata in volto, tramite le liane/capelli della ragazza.
-LINGUAGGIO!-  lo sgridò, comicamente arrabbiata, per poi tornare subito al suo contegno pacato, con lui che borbottò qualche insulto sottovoce prima di zittirsi.
Asui inclinò la testa, ma quei due facevano sempre in quel modo?
Setsuna sghignazzò, prima di avvicinarsi ad Izuku con qualche piccolo saltello da seduta.
-Fanno così più spesso di quanto non si creda. Certe volte ho il sospetto che finiranno a letto insieme.- gli sussurrò all’orecchio, facendolo arrossire per l’insinuazione.
-Oh, ehm… ca-capisco.- non si sentiva a suo agio a parlare di… certe cose.
Fece un saltello lui, a quel punto, per distanziarsi, Setsuna alzò un sopracciglio quando se ne accorse, aveva appena cercato di allontanarsi o era stata una sua impressione?
Un saltello da parte di lei, poi le fece lui, sorrise divertita.
-Ti imbarazza starmi vicino, Midoriya?-
-Co-cosa? M-ma no… c-certo che no.- bugia bella e buona.
Dopo quello che era successo l’ultima sera era entrato in una sorta di stato di confusione quando lei diveniva protagonista di pensieri nella sua testa, non sapeva perché ma all’improvviso cominciarono a divenire più… “intensi”, e non aveva idea di che opinione avere a riguardo.
Ad aggiungersi a questo c’era poi quel costume da Hero: attillato, troppo attillato, e si vergognava di sé stesso per aver, anche se solo una volta e per un secondo spiccicato, posato gli occhi sul fondoschiena di Setsuna mentre erano in marcia, commentando per giunta con un “Wow!” nella sua testa, era sbagliato quello che aveva fatto e… e non ci stava più capendo niente.
A salvarlo dalle turbe mentali ci pensò Ibara che richiamò l’attenzione di tutti con un gesto della mano.
-Ho individuato qualcuno a pochi chilometri da qui. Sono in sei.-
-Allora vuol dire che c’è Shinso, senza ombra di dubbio.- dedusse subito il ragazzo con le lentiggini, fortunatamente c’era stata quella distrazione a salvarlo e farlo tornar su argomenti più importanti e decisamente meno “impropri”.
-Sei tu che lo hai affrontato al festival sportivo, cosa suggerisci di fare?-
Alla domanda di Tokage, Izuku riflettè alcuni secondi, prima di rivolgersi ad Asui.
-Tsuyu, hai detto che il tuo quirk ora si è potenziato, che riesci a mimetizzarti, giusto?-
-Ho detto così, e vedo che finalmente mi chiami per nome, kero.-
-D-dovevo imparare, prima o poi. Pensi di poter andare in avanscoperta nella direzione in cui si trovano? Dobbiamo scoprire con chi è in squadra.-
Usando una liana di Shiozaki come fune di salvataggio legata attorno alla vita, la ragazza-rana si avventurò per analizzare i possibili avversari, Kamakiri già ghignava al pensiero di avere finalmente uno scontro in vista.
Sarebbe tornata alcuni minuti dopo, comunicando i restanti membri del team.
-C’è anche Bakugo, dunque.-
Dopo qualche altro minuto di riflessione, cominciò quello che i tre componenti del team non addetti alle strategie avrebbero potuto credere fosse un pezzo sapientemente orchestrato se non fosse che sapevano che tutti gli studenti fossero all’oscuro delle nuove squadre e dunque ignorassero chi avrebbero avuto come compagni e che, tra l’altro, non avrebbero certo potuto prevedere quale team avversario avrebbero incrociato.
Stava di fatto che Midoriya e Tokage sembravano entrati nelle rispettive teste.
-Ok, ragazzi, il quirk di Shinso funziona esclusivamente se gli rivolgete la parola, dunque…-
-… una volta entrati in azione l’elemento essenziale sarà rimanere in silenzio. Bakugo è il più pericoloso lì in mezzo, bisognerà metterlo fuori gioco per primo, a quello…- continuò lei, che sembrava aver intuito cosa volesse dire, prima di continuare e, pensando divertita, di voler verificare se anche lui fosse sulla sua lunghezza d’onda.
-…ci penserò io. Il momento in cui attaccherò Bakugo, dopo che mi sentirete gridare, sarà il segnale di partenza, da lì in poi silenzio assoluto. Appena avrò sferrato l’attacco e l’avrò bloccato toccherà a Shiozaki creare la giusta distrazione…-
-…tramite le sue liane. A quel punto Asui, approfittando della confusione, bloccherà Shinso con la lingua per non farlo parlare. Kamakiri le resterà vicino, così da essere pronto per…-
-… difenderla da eventuali attacchi, usando le sue lame come scudi. Non possiamo escludere il rischio che qualcuno riesca a riprendere il controllo della situazione prima del previsto, sarà dunque necessario che…-
-… io mi sparpagli per la zona dell’attacco, creerò ulteriore confusione e al contempo rallenterò tutti.-
Lui si rese conto a quel punto che si erano completati la strategia a vicenda solo dopo aver finito di parlare e aver notato le espressioni scioccate dei loro compagni.
Lei a quel punto scoppiò a ridere dandogli un colpetto sulla spalla.
-Però, allora è vero che hai un bel cervello lì dentro. Da noi, se togliamo Monoma e Honenuki, e forse Rin, gli altri te ne fanno a malapena uno se li metti insieme.-
-GUARDA CHE TI SENTO!-
-Guarda che lo so.-
Quel breve siparietto suscitò una piccola risata anche ad Izuku e lo aiutò a distendersi.
Simulò un colpo di tosse per riprendere il discorso.
-Ok, ragazzi, sembra che abbiamo un piano. È Shinso l’obbiettivo da catturare!-
-No, aspetta un attimo.- Tokage stavolta non sembrò d’accordo.
-Non dico che non ci farebbe notevolmente comodo il suo quirk, ma eliminare Bakugo già il primo giorno sarebbe veramente vantaggioso, converrebbe provare a prendere lui, no?-
-Non hai torto, Tokage, ma siamo ancora a metà giornata, se il piano riuscisse poi avremmo la grana di doverlo tenere a bada fino a mezzanotte. Oltre tutto… non voglio catturarlo anche per altro.-
-Si tratta di quello che ci dicesti ieri, kero?- gli chiese Tsuyu mettendosi un indice sulla guancia a simboleggiare il suo dubbio.
Izuku sospirò, si sentiva in colpa per questo, ma doveva farlo.
-Prometto di spiegarvi, ora è necessario che agiamo però.-
-Midoriya, detto francamente, poco me ne frega di cosa ti frulla nel cervello, basta che meniamo le mani.- si intromise a quel punto Togaru, infastidito.
Forse era Izuku che cercava di leggere attraverso le righe in tutto, ma ebbe l’impressione che lo disse più per non parlare di quell’argomento scomodo che per effettivo fastidio.
Annuì con determinazione, ora ciò che contava era agire.
-Mi fido di voi ragazzi! Il segnale di partenza sarà…-
 
 
 
-SMAAAAAAAAAASH!-
Questo fu il segnale di partenza dell’attacco, un’ora dopo.
Un guizzo elettrico improvviso, Bakugo ebbe giusto il tempo di voltarsi prima che, in turbinio di scariche verdi, un pugno di poderosa potenza si scontrasse con la sua faccia.
Quando era stata l’ultima volta che aveva avvertito un dolore simile?
Il resto del team fu colto di sorpresa, Midoriya era letteralmente balzato fuori dalla foresta a velocità fulminea e aveva appena steso a terra uno del team, bloccandogli le gambe con una delle sue, con l’altra un braccio e usando le mani per bloccare rispettivamente testa e altro braccio.
Izuku, e anche Bakugo se non fosse stato mezzo intontito dal cazzotto ricevuto, ebbe come un flashback, non seppe perché, ma la realizzazione di quella crudele ironia lo fece sentire soddisfatto.
-Dannazio…- l’imprecazione di Monoma gli morì in gola quando dal terreno sbucarono, come enormi fruste di vegetali, delle liane che impietose, cominciarono a vorticare attorno a tutti quanti i membri del gruppo, lui, Shoda e Tsuburaba vennero catturati e appesi a testa in giù come salami.
Shinso schivò una frustata e notò con la coda dell’occhio una figura tra gli alberi.
-Tanti piccoli agnelli sperduti, la Grazia Divina non vi lascerà mai soli!- annunciò con solennità l’aspirante Hero Vine, con un tono di voce così minaccioso da risultare spaventoso.
Il ragazzo afferrò le sue bende per tentare di fermarla, una lunga lingua sbucata letteralmente dal fiume lo avvinghiò prima che potesse fare qualunque mossa, intrappolandolo, Asui Tsuyu saltò poi fuori dall’acqua mentre Togaru Kamakiri, sbucato a sua volta saltando giù da un albero, attaccò Uraraka, l’unica riuscita a non farsi catturare.
Per sfuggire alle sue lame, la castana usò su sé stessa lo Zero Gravity, librandosi in aria e schivando l’attacco, solo per venire accerchiata da numerosi piccoli pezzi di corpo che, volteggiandole intorno e attaccandola da tutti i lati, le impedirono di farsi una chiara idea della situazione.
Izuku osservò rapidamente lo stato delle cose, notò come Jack Mantis andò prontamente ad affiancare Froppy rifilando una gran botta in testa, col piatto di una lama, al povero Shinso prima di caricarselo in spalla, un po' estremo, ma ottenne l’effetto di fargli perdere i sensi; un solo vocabolo, perché era tutto quello che occorreva.
-RITIRATA!- un colpo di taglio alla base del collo di Bakugo, giusto per assicurarsi che stesse fermo ancora un po', e andò ad affiancare Shiozaki al limitare degli alberi.
Quest’ultima sbatté i ragazzi a terra con le sue liane per stordirli, mentre Setsuna rifilò una testata a Uravity per farle perdere quota, prima di seguire il resto del gruppo.
Bakugo riuscì a fatica a rialzarsi, rivolse un’occhiataccia omicida verso il tanto odiato Deku, quest’ultimo era rimasto in coda al suo gruppo, ergendosi a scudo per coprire la ritirata degli altri.
-DEKU DI MERDA, NON OSARE VOLTARMI LE SPALLE! RIMANI E AFFRON…- il resto del grido gli morì in gola insieme ad un guaito strozzato.
Perché, senza che lui se ne accorgesse, una delle gambe staccate di Lizardy lo aveva raggiunto alle spalle rifilandogli un calcio… beh, lì.
-Ben ti sta, isterico!- la presa in giro della ragazza fu l’ultima cosa che sentì prima che anche lei e Deku svanissero tra tutto quel verde e un muro di liane si innalzasse per rallentarli.
Monoma rialzatosi ringhiò infastidito.
-Maledizione.-
Bakugo intanto era occupato a tenersi tra le mani la parte offesa.
-Mi ha dato un calcio sulle palle… perché? Perché mi ha dato un calcio sulle palle?-
Uraraka, a discapito del fatto che fossero appena stati messi nel sacco, non riuscì a non scoppiare a ridere al sentirlo lamentarsi con quella vocetta da cipmunk.
Tsuburaba e Shoda la seguirono presto a ruota, al diavolo la reazione di Bakugo, la sua risata era contagiosa.
Persino Monoma, una volta recuperata la calma, si fece sfuggire un piccolo verso divertito.
-Beh, almeno anche nella sconfitta troviamo un aspetto positivo.-
-ANDATE A FANCULO TUTTI! INSEGUITELI, CAZZO!-
Le risate degli altri aumentarono di volume, non era proprio possibile prenderlo sul serio.
Strinse i denti, furente di rabbia, Deku lo aveva umiliato, non gliel’avrebbe mai perdonata questa.
 
 
 
-Accidenti!- gridò un Denki Kaminari che correva come un forsennato, inseguito da un Jurota Shishida trasformato in quel momento nella sua forma bestiale.
-Ok che non sono il più intelligente del gruppo, ma perché io?-
-Perché, tra tutti noi, sei incredibilmente veloce a correre, specie quando sei motivato dal terrore e l’istinto di sopravvivenza.-
Non capì se quello di Yaoyorozu fu un complimento o un velato commento derisorio.
Ciò non toglieva il fatto che ora stesse scappando inseguito da un enorme bestia pelosa, dopo essersi servito della sua elettricità per separarlo dal resto del suo team.
-Yaoyorozu, ti prego, dimmi che sai quello che fai!-
-Stai andando bene, Kaminari, sei vicinissimo al punto di cattura.- lo informò la voce della campagna di team attraverso l’auricolare.
Mentalmente tirò un sospiro di sollievo, ci poteva riuscire, avanti.
E poi, per quanto dovessero considerarsi tutti villain, era pur sempre un allenamento, Shishida non ci sarebbe andato giù troppo pesante, no?
Poi questi tranciò in due un albero con una singola zampata.
-MA PERCHÉ?- urlò disperato.
 
 
 
-Kaminari è in dirittura d’arrivo, Awase, hai provveduto?-
Il ragazzo con la bandana annuì, mentre, con un ultimo gesto delle mani, “saldava” le spore di Komori sulle braccia ricoperte di squame di Rin, precauzione estrema per essere certi di non rilasciarne per sbaglio qualcuna nell’aria.
-Tranquilli, non cresceranno finché non vorrò io.-
-Certo, ma sai, mi preoccupa lo stesso l’idea di avere delle spore di funghi attaccate alle braccia che potrebbero spuntare in ogni istante.- replicò il ragazzo cinese con una piccola e gioviale risata.
L’aspirante idol sghignazzò dispettosa.
-Andiamo, Rin, abbi un “porcino” di fede.- disse la piccola amante dei funghi.
-Komori, porca miseria, piantala con queste battute, non fanno ridere nessuno.- sbuffò Awase.
-Ragazzi, non distraetevi, sono quasi qui.- la mora lanciò un’occhiata al di sotto della zona rocciosa su cui erano appostati, sorrise soddisfatta quando vide Kaminari sbucare dal fitto della foresta inseguito dal loro bersaglio.
-State pronti, intanto preparo il carrello di trasporto.- annunciò la leader non ufficiale della squadra 4, scostando il mantello e apprestandosi a scoprire il costume da Hero, incurante del fatto che i due ragazzi presenti puntarono subito lo sguardo in sua direzione, Rin alzò addirittura il talismano che portava davanti al volto per una visuale più libera.
-Distogliete lo sguardo, pervertiti, o vi ricopro di amanite falloidi.- li riprese Kinoko, con divertita perfidia.
-No, grazie, ne abbiamo visti già parecchi Sabato di falli.-
-E questa per te faceva ridere, Awase? La comicità è una cosa da prendere sul serio, non fare il “galletto”.-
Kaminari giunse in quel momento al punto designato, si ritrovò spalle al muro, con Gevaudan pronto a saltargli addosso.
-E dai, bello, non so se hai una parte di cane in te al momento, ma… a cuccia?-
Un ringhio furioso a pochi centimetri dal volto bastò a fargli capire che no, di certo dire “a cuccia” non sarebbe servito.
-Rin, spara!- all’ordine di Creati, Hiryu reagì con rapidità, mediante gli appositi impianti sui polsi, mirò verso l’avversario e fece partire una vasta quantità delle sue squame che andarono ad attaccarsi sulla folta pelliccia del ragazzo.
In men che non si dica, una marea di funghi spuntò sul suo corpo, rilasciando una strana polverina dorata che il bestione infuriato finì con l’inspirare.
Kaminari squittì terrorizzato quando questi si protrasse in un urlo ancora più furioso e iniziò a dimenarsi, come in preda a forti allucinazioni, cominciando a menare fendenti a destra e a manca senza uno schema preciso, il biondo dovette saltellare via, poi, quando rischiò di venire centrato in pieno da una testa lanciata nel pieno di quella carica impazzita.
Shishida si scontrò però contro la dura pietra e il colpo fu tale da fargli perdere i sensi.
Denki, tremante, provò ad avvicinarsi per sincerarsi che fosse effettivamente svenuto, picchiettandolo con un ramoscello.
-Ehm… fai il morto?-
Il ragazzo elettrico fece poi il segno dell’ok ai compagni di squadra di calare il carrello, una volta che questi fu sceso, ci spinse a fatica sopra uno svenuto Shishida, per poi fare segno di tirare su, intanto che, per ogni evenienza, cominciava a bloccargli le braccia col nastro.
Momo si poté ritenere soddisfatta, ma il suo sguardò si fece più serio quando percepì qualcosa, o più correttamente qualcuno, emergere alle spalle sue e dei suoi compagni.
Fece loro cenno di smettere di issare la loro preda e voltarsi.
Emergendo dal terreno, divenuto molle come plastilina, vi era Mudman.
-Salve, Honenuki.-
-Yaoyorozu. Hai un mio compagno di squadra, ti sarei grato se me lo restituissi.- si presentò in modo accomodante.
La mora poteva dare per scontato che Juzo stesse sorridendo sotto la maschera, per un’ovvia questione fisica, ma era certa che quel tono cordiale fosse solo per guadagnare tempo in attesa che il resto del suo team li raggiungesse.
Sorrise dentro di sé, era furbo, ma stavolta era stata previdente.
-In circostanze amichevoli non lo avrei mai costretto in una simile situazione e ovviamente non reputerei te un nemico, ma le circostanze sono ben note ad entrambi, quindi mi duole dirti che la mia risposta è negativa.-
E con un gesto secco, la ragazza scostò ancora il suo mantello, lasciando che dal suo corpo emergessero delle bombe fumogene che lanciò in sua direzione.
Approfittando della cortina di fumo diede subito istruzioni affinché tutti si lanciassero giù, l’altezza non era molta e, soprattutto, molte delle squame lanciate da Rin prima erano finite per terra.
-Komori, falli emergere.-
-Certo.- la castana attivò le spore che si erano adagiate sul terreno, lasciando spuntare dei funghi a grandezza di persona che funsero letteralmente da materassi per attutire i loro corpi in caduta.
Kaminari, capendo che di sopra non conveniva starci, spinse giù dal carrello anche Shishida e saltò giù per ricongiungersi alla squadra.
Yaoyorozu reagì ancora una volta con prontezza, era importante approfittare di quella momentanea distrazione per allontanarsi, fossero arrivati gli altri tre sarebbe stato complicato.
-Presto, nella foresta, ho già un modo per…-
Awase si ritrovò attaccato al muro roccioso da un getto di colla giunto proprio da dove sarebbero dovuti battere in ritirata, subito dopo una pioggia di nastro si attaccò al muro creando una sorta di tela appiccicosa in cui vennero confinati.
Ojiro saltò fuori dalla vegetazione e, con sorprendente rapidità, azzerò le distanze con Rin sferzandolo in volto con la coda e gettandolo indietro, il ragazzo cinese finì al tappeto stordito
Nell’arco di pochi istanti era cambiato tutto.
Ora Ojiro, Bondo e Sero li avevano accerchiati dalla foresta e intrappolati dentro una ragnatela di nastro e Mudman sbucò dalla parete verticale, lasciando fuoriuscire solo la testa.
Kaminari già tremava in preda al nervosismo, Komori si strinse a lei in cerca di un appoggio, Momo però sudava freddo.
-Direi che le carte ora volgono a nostro vantaggio. Lasciate andare Gevaudan e magari ci limitiamo a prendere solo Welder.- minacciò Honenuki.
Momo prese un respiro profondo, un’idea c’è l’aveva, ma le avrebbe fatto consumare tanti lipidi, era necessario che Kaminari e Komori agissero in fretta.
-Ragazzi, ascoltate…-
 
 
 
Erano le ore 14.
Kendo e il suo gruppo si apprestavano a raggiungere una zona pianeggiante, a giudicare dalla distanza fatta, includendo varie deviazioni, depistaggi per il team di Iida affinché non li trovassero, esplorazioni di zone limitrofe per possibili nascondigli e brevi pause, anche per dare qualche botta in testa a Kuroiro affinché rimanesse privo di sensi, ormai dovevano essere prossimi al centro dell’arena.
-Ok, ragazzi, stiamo andando bene. Kirishima, lo porti ancora tu o vuoi che ti dia il cambio?-
Annuì quando ricevette un pollice in su per dirle che non c’era alcun problema.
-Molto bene, allora per adesso non c’è bisogno di fermarsi.-
Kuroiro cominciò a mugugnare quando uscirono nello spiazzo.
-Oscurità… incombente.-
-Ma che di che borbotta? Sembra Tokoyami.- disse divertito il rosso tinto, apprestandosi a sferrargli un altro cazzotto, bisognava tenerlo sempre in stato di incoscienza, bastava dargli mezzo spiazzo nero e ci si sarebbe tuffato dentro.
Fu poi che le sue parole trovarono riscontro, quando, alcune decine di metri più in là, sbucò un altro quintetto, capitanati da un certo ragazzo con la testa da volatile.
-Ecco perché penso che bisogna sempre spazzolare prima la coda ad un cavallo e dopo la criniera.-
-Tsunotori, molto interessante, ma ti avevo solo chiesto se mi passavi l’acqua.-
Il mezzo-uccello sbuffò, per poi bloccarsi ad occhi sgranati, i suoi compagni di team subito dietro di lui.
-Tokoyami, stai bene?-
-L’oscurità… ha condotto a me un altro adepto.- quando parlava in quel modo non lo capivano proprio, ma ci riuscirono quando lo videro voltarsi in direzione dell’altro team, sgranando gli occhi al realizzare di avere compagnia.
I due schieramenti si fissarono in silenzio, sembrava come se non ci credessero di essersi incrociati così per caso.
Kirishima dimenticò addirittura di colpire di Kuroiro, per lo stupore, e quest’ultimo, dopo un breve rantolo, riaprì gli occhi.
La prima cosa su cui puntò il suo sguardo fu Tokoyami, sorrise divertito.
-Sembra che il destino abbia deciso che i conti tra noi debbano essere regolati.-
-Allora l’oscurità ha maturato un curioso senso dell’umorismo, ti vedo un po' intricato al momento.-
Poi Ashido e Tsunotori si avvicinarono alle orecchie di Tokoyami, la rosa sghignazzava.
-Hello darkness my  old friend…-
-…I’ve come to talk with you again…-
Sì, all’oscurità piaceva torturarlo.
 
 
 
Il team di Midoriya correva a perdifiato per la foresta, l’unica nota di colore che permetteva di notarli era la zazzera viola di uno Shinso ammusonito tenuto da Izuku in spalla come un sacco di patate, nessuno gli rivolgeva la parola ed erano stati abbastanza furbi da tenerlo lontano da Kamakiri che, non ci mise molto a capirlo, era sicuramente quello più irascibile.
Con le mani bloccate poi non poteva attivare il suo dispositivo, che seccatura; dubitava avessero idea di cosa facesse esattamente, quindi poteva ancora sperare in un’occasione propizia quando magari si sarebbero fermati.
-Stiamo andando bene, forza Green Team!- urlò Tokage in preda all’entusiasmo, attirando l’attenzione di tutti gli altri.
-Green Team?-
-Che c’è? Non mi chiederete mica di spiegarvi il perché, vero?-
Izuku ci fece caso solo in quel momento, avevano tutti e cinque occhi e capelli verdi.
-Oh, sembra quasi fatto apposta.-
-In effetti è curioso, chissà cosa avrà voluto comunicarci il Buon Dio riunendoci tutti sotto il medesimo schema cromatico.-
-Le coincidenze della vita, kero.-
-Ma chissene, abbiamo l’ostaggio, teniamocelo buono e basta!-
-Quindi ci teniamo il nome!-
Sbucarono poco dopo su un picco che dava su una vallata rigogliosa, qualche raro albero, fiori e cespugli, sembrava veramente il luogo ideale per una gita.
L’elemento che più di tutti saltò all’occhio fu però il lago che stava al centro della zona.
Su un’isola al centro di esso (quanto cacchio era grande quell’arena?) quella che, senza ombra di dubbio, era la zona sicura, a giudicare dagli otto edifici che si scorgevano da lì, erano troppo lontani per distinguerli con precisione.
Izuku si concesse un sospiro di sollievo e lanciò una fugace occhiata ai bracciali metallici che portava ai polsi, sopra i guanti del costume, sperabilmente il resto della giornata sarebbe scorso tranquillo e non avrebbe avuto bisogno di usarli, meglio preservarli per dopo, in caso di situazione estrema.
E pensare che, se li avesse attivati, avrebbe anche potuto usare almeno il 50% o di più, il pugno che avrebbe rifilato a Bakugo avrebbe anche potuto…
Si bloccò, da dove era uscito fuori quel pensiero? Perché la sua testa gli aveva appena passato quella visione?
-Midoriya, tutto bene, kero?- la voce di Asui lo ridestò.
Izuku scosse leggermente la testa e sorrise con decisione, doveva essere stato un breve pensiero volatile, del tutto casuale, nulla di cui preoccuparsi.
-Bene, siamo arrivati ragazzi. Sembra siamo i primi, non vedo nessun altro. Scendiamo a andiamo verso quella direzione, occhi e orecchie aperti, non possiamo esserne certi.-
 
 
 
Con gli occhi iniettati di sangue, Bakugo si stava muovendo in aria tramite le sue esplosioni.
Deku si era preso gioco di lui, non poteva fargliela passare liscia.
-MUOVETEVI, LUMACHE DEL CAZZO, DOBBIAMO RAGGIUNGERLI, IN FRETTA.-
-Ma non abbiamo neanche idea di dove siano andati, potrebbero aver cambiato direzione per quanto ne sappiamo.- si lamentò Shoda, mentre lui e gli altri tre cercavano di stargli dietro.
Monoma sghignazzò.
-E infatti stiamo facendo la cosa più logica al momento.-
-Che vuoi dire?-
-Sappiamo che la zona franca si trova al centro del Ground Omega, quindi, in una situazione come questa, la scelta più sensata è dirigersi lì, in quanto punto di raccolta in cui, per un motivo o per l’altro, tutti i team si dovranno ritrovare prima o poi. Lì potremmo avere la chance di incrociare nuovamente Midoriya e i suoi e riprenderci Shinso.-
Non sapeva se Bakugo si era fatto questo ragionamento a sua volta, era più probabile stesse solo andando nella direzione in cui li aveva visti ritirarsi, ma almeno per una volta stava agendo nel modo giusto.
-Deku ti ammazzo, Deku ti ammazzo, Deku ti…- si ripeteva la frase come un mantra, e chissà per quanto sarebbe potuto andare avanti.
Ma l’universo doveva aver deciso che persino lui non ne poteva più di sentirlo, e si manifestò sotto la forma di un bullone gigante apparso dal nulla che intercettò la sua faccia a mezz’aria.
Gli altri componenti del Team 1 sentirono il rumore della collisione e poi videro il biondo precipitare a terra come uno stoccafisso.
Ci mise mezzo secondo a rimettersi in piedi e ricominciò a sbraitare.
-CHI CAZZO HA PENSATO FOSSE DIVERTENTE, EH? ESCI FUORI COSÌ POSSO UCCIDERTI!-
Una parete di ghiaccio si erse minacciosa dinanzi a lui, bastò questo per capire.
Ad ulteriore prova ci fu il fatto che in cima ad essa apparve Todoroki subito dopo.
Prima che qualcuno potesse agire, però, un'altra quantità di bulloni giganteschi sembrò piovere dal cielo ostruendo la via da cui erano arrivati, formando una vera muraglia metallica alle loro spalle e ai lati, se fossero stati più attenti avrebbero notato, nascosta negli alberi, Yui Kodai con le punte delle dita unite per l’attivazione del suo quirk.
-Guarda un po' chi c’è, il bastardo a metà.-
-Bakugo.- lo salutò con suo tono tipicamente atono.
Katsuki ghignò nuovamente, non poteva lamentarsi.
Prima di ammazzare Deku si sarebbe tolto quella bella soddisfazione.
-Un altro che devo rimettere al suo posto.-
 
 
 
Angolo dell’autore:
Signori, finalmente li ho introdotti come gruppo, la seconda ragione, oltre a quella che per me questa saga nel manga fa schifo forte, che mi ha spinto a voler fare questa storia: il GREEN TEAM!
Io avevo bisogno di loro signori, volevo solo una scusa per farli ritrovare in squadra quei cinque e riscrivere questa saga mi ha dato il giusto setting, e quindi ora vi beccate questi cinque pazzi che fanno follie, perché mi assicurerò che ne combinino di tutti i colori, con sommo rammarico della povera Ibara che vorrebbe solo pregare in pace e potrebbe ritrovarsi a dover pregare di uscirne mentalmente sana… ma non prendiamoci per i fondelli, nessuno lì è mentalmente sano, forse solo Ojiro. XD
Spero mi abbiate colto la citazione a Dragon Ball Abridged (si ringrazia il Team FourStar e gli Zeromic per il loro doppiaggio italiano sublime)… e Bakugo si meritava ben di peggio, dai, mi sto preparando per bene per lui.
E la canzoncina per quando Tokoyami e Kuroiro finalmente si ritrovano faccia a faccia ci stava e dovevo mettere quello “sketch”.
E per concludere il capitolo abbiamo l’introduzione dell’ultimo team che mancava all’appello, quello di Todoroki, tecnicamente tre membri della sua squadra non li ho ancora presentati ufficialmente, ma andando per esclusione si capisce chi sono.
Il punto è che, ok che vogliamo tutti un altro scontro tra Midoriya e Bakugo, ma scusate, perché nessuno a chiedere giustizia per Todoroki? Alla fine quello del festival sportivo non si può considerare uno scontro che effettivamente dice chi dei due sia più forte, considerato cos’è successo, dico, nessuno vorrebbe togliersi lo sfizio?
Tranquilli che ci proverò io… AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! *risata malefica*
Alla prossima allora.

 
  
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