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Autore: ladypink88    15/08/2020    5 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Il sole alto nel cielo era particolarmente caldo ed era lì incurante di tutto e di tutti.
Lui splendeva, e poco gli importava di tutto il carico di preoccupazioni che le persone portavano con sé ogni singolo giorno.
Poi, dopo essersi fatto notare spavaldo, decideva di battere in ritirata per poi tornare ancora più luminoso e noncurante.

“Ma che pensieri faccio!Come se il sole avesse a che fare con le mie inutili paranoie!”.

Il ragazzo mentre andava a casa della puffa per parlare con Roberta provava emozioni altalenanti : in determinati momenti si sentiva energico e desideroso di scoprire la verità e di capire cosa diavolo fosse successo a Laura, e il perchè delle maledette, e dall’altro timoroso perché non sapeva se stesse facendo la cosa giusta, perché stava camminando su quello che si poteva rivelare un sentiero minato.

Di una cosa era però era certo :
Dopo quella chiacchierata con Roberta niente sarebbe stato più lo stesso per lui.
Era arrivato.
Decise che tentennare non sarebbe servito a nulla, perciò suono il citofono. La solita voce squillante rispose : “ Sì chi è?” “Sono io Roby, Manu” sussurrò il biondino in un soffio, quasi avesse paura che qualcun’ altro potesse vederlo.
“Ben arrivato giovanotto ti aspettavo” lo accolse la donna con un gran sorriso. Il ragazzo si sentì decisamente più a suo agio, Roberta, al contrario di sua madre era una donna molto espansiva e con il suo modo di fare così solare riusciva a rendere “semplice “ anche ciò che ai suoi occhi non risultava tale.

“Ti va uno Spritz?” gli chiese.
Lui fece cenno affermativo con la testa. “ Perfetto Manuel, vai pure in salotto, aspettami lì , 5 minuti e arrivo” sussurrò con un sorriso persuasivo.

Manuel prese posto nel salotto moderno di casa della puffa e si sedette sulla poltrona di pelle nera situata accanto al divano.
Ad un certo punto iniziò a provare un profondo disagio:
Ma davvero sto facendo la cosa giusta? Forse avrebbe più senso tornare indietro, restituire il diario a Roberta e fare come se nulla fosse?”

“Io non sono un codardo!” esclamò a voce alta il biondino, proprio nel mentre in cui Roberta stava arrivando con due vivaci Spritz ad accompagnarla.
“Vedo con piacere che chi si somiglia si piglia! Tu pensa che anche Laura ieri sera mentre tornava a casa l’ho beccata ad esclamare qualcosa ad alta voce che se non sbaglio ti riguardava! Mi sembrava leggermente alterata nei tuoi confronti….. “ pronunciò l’ultima frase quasi per provocarlo, ma poi concluse perentoria “ Ma non è per questo che sei qui oggi, o sbaglio Manuel?” e in quella lo guardò dritto negli occhi.

Una parte del ragazzo avrebbe voluto evitare quello sguardo, ma pur tuttavia si sforzò di sostenerlo e disse senza esitazione:
“ Esatto. Ci sono davvero tante cose che vorrei  chiederti Roberta, ma non so neanche se è in mio diritto farlo, ciò che ti posso dire è che io voglio molto bene a tua figlia, sono sicuro che lo sai, e l’altro giorno, quando sono entrato in camera, e ho trovato questo, ebbene…”
Tirò fuori dal  suo zaino il diario di Laura. Roberta lo scrutò “ So che Laura possiede un diario, non ho mai voluto leggerlo perché ho un profondo senso di colpa nei suoi confronti, ma credo che grazie questo tu sia venuto a conoscenza del suo problema con le gocce.”
Manuel annuì, ma non poté fare a meno di chiedere “Senso di colpa? Tu? Non capisco! Laura ti adora!”
“ Sai Manuel, come ben sai io ho sempre pensato che è meglio non complicarsi la vita quando le situazioni sono di facile risoluzione, ma ce ne sono altre dove non sempre è possibile porre rimedio…e si fanno errori…” Roberta stava perdendo il suo self-control . Era chiaro che il biondino aveva toccato un  nervo scoperto.
“ Roberta, è un concetto che posso comprendere, nessuno è esente da errori, ma come dice il comune detto “chi non fa non sbaglia!”.
 Si fermò , ma la donna continuava a fissare pensierosa lo Spritz senza rispondere.
“Credo che Laura abbia lo stesso problema che ha avuto mia madre, sai bene che dopo la separazione da mio padre ha passato davvero un brutto periodo!”.
Roberta si scosse e lo fissò negli occhi : “Questo lo so, e credimi Manuel , ti stimo molto perché per lei sei stato un riferimento fondamentale in quel periodo… ma…” e riabbassò lo sguardo, che ritornò ad essere assente.

Il biondino le prese la mano e le disse con decisione “ Roberta, io ho bisogno di sapere cosa è successo a Laura”. Sospirò e aggiunse con un sospiro che sapeva di disperazione :”Roberta per, favore”.
La donna non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo.
La sua voce assunse un tono neutro, distaccato, quasi surreale, come se non fosse lei a raccontare ciò che stava per svelare.
Sembrava quasi una voce fuoricampo.

“ Vedi Manuel, non mi soffermerò sui dettagli, ma come ben sai, ho dovuto fare da padre e da madre a Laura. Ma con tutta la mia determinazione,l ‘amicizia di tua madre e l’aiuto di mio fratello, sono riuscita ad andare avanti.”

A quel punto la voce perse ogni tipo di emozione, divenne quasi apatica e Manuel rimase immobile, quasi paralizzato dalle parole che lo stavano investendo.

Che Alfredo avesse una predilezione per Laura lo avevo sempre, sempre saputo. Ho sempre pensato che fosse normale, anche se una voce dentro di me mi diceva  che tanto normale non era. Il suo affetto per lei era fin troppo e soprattutto certe abitudini, come quella di volergli raccontare le favole prima di dormire quando veniva a cena da noi.
Non so quell’abitudine mi ha sempre lasciato un profondo senso di inquietudine!Perchè avevo paura che lui le potesse fare qualcosa!”

A Manuel cadde in terra il bicchiere dello Spritz che aveva in mano e parlò a denti stretti con tutta la rabbia repressa che aveva in corpo : “ E perché diamine non hai dato retta a quella paura? Perché Roberta?”
La donna in silenzio.

Manuel non si diede per vinto. Sapeva che la madre di Laura stava soffrendo ma non aveva intenzione di affrontare un’altra volta quel discorso con lei .

“ Come hai capito che Laura stava male? Come hai capito che fosse vittima di qualcosa?”

Finalmente la mora lo guardò negli occhi e aveva ripreso colorito 
“Tutto cominciò con dei disturbi del sonno, dove affermava di sentirsi sporca. Un  giorno di circa un anno e mezzo fa tornò a casa con la camicia strappata e i vestiti a brandelli. Mi disse che era stata aggredita,che l’avevano minacciata per soldi ma che un caro amico l’aveva salvata”

A Manuel mancò un battito. Si rese conto che la puffa aveva mentito a sua madre circa il fattaccio di 18 mesi prima.

La madre non si era resa conto del suo totale disagio e continuò  a parlare in un fiume di parole. “Al che, vedendola in quelle condizioni, ho pensato che un sostegno psicologico con una professionista avrebbe potuto trarle giovamento, ed invece dopo poche sedute ha deciso di smettere di fare gli incontri, ma non ha mai smesso di prendere le “maledette”, grazie alle quali per lo meno riesce a dormire e a mantenere un equilibrio, anche se probabilmente alquanto precario”.
Il ragazzo non ce la faceva più. Balbettò qualcosa come “ Scusami Roberta, ora devo andare. Ci sentiamo”.

In pochi passi fu fuori dalla casa della puffa.

Prese le scale, cercò il posto più isolato dove nessuno avrebbe potuto vederlo, il piano corrispondente alle soffitte.

Si accovacciò.

Si strinse nelle ginocchia.
E pianse.
Come quella volta che suo padre se ne andò di casa.
Come quella volta che sua madre aveva preso 12 compresse di xanax perché per lei la vita aveva perso di importanza dopo la separazione dal marito.
Pianse lacrime di rabbia, lacrime amare, lacrime di dolore.

ANGOLO DELL'AUTRICE : ho tardato un pò nella pubblicazione perchè questo è stato in assoluto uno dei capitoli più difficili da scrivere per me. Spero di cuore che lo abbiate apprezzato!

   
 
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