Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Felpie    15/08/2020    3 recensioni
In un tempo di università, amicizie, amori ed esperienze nessun giovane può conoscere il proprio destino. E Merlino non sa proprio cosa lo aspetta, quando sceglie di prendersi in casa un viziato figlio di papà - che poi così tanto viziato e tanto figlio di papà non è - che diventerà ben presto molto di più di un semplice conquilino.
Tra litigi, lotte per la supremazia, risate e malintesi la vita in quel semplice, piccolo appartamento turberà la quiete che Merlino ha costruito intorno a sé e lo porterà nella più magica avventura della sua vita.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galvano, Gwen, Lancillotto, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spazio autrice uuuh uno spazio prima del capitolo per augurarvi buon Ferragosto
Mi sembrava doveroso aggiornare la storia con il capitolo di Capodanno il giorno di Ferragosto, così, giusto perché non c'entra assolutamente nulla. 
Non ho mai scritto le note prima del capitolo, ma voglio farvi godere al meglio il Capodanno della nostra Allegra Brigata (che in realtà era quella di Robin Hood, ma anche questa mi sembra molto allegra e molto brigata). Che dire, divertitevi alla festa, la casa di Merlino e Artù è casa vostra!



 


A Marco,
perché, anche se ci vediamo poco,
mi ricordi sempre che ne vale la pena






“Merlino sorridi, per la miseria! È l’ultimo dell’anno, devi ripensare a tutte le cose belle che hai fatto” Artù gli compare davanti interrompendo i suoi pensieri – a che stava pensando, esattamente? – vestito con un maglione verde da cui spunta una camicia e pronto per fare festa.

“Non che ne abbia fatte molte, nell’ultimo periodo” gli fa notare il ragazzo.

“Hai finalmente passato anatomia. E hai anche preso il massimo”

“Sì, quello è stato davvero un bel regalo di Natale…” ammette Merlino, lasciandosi andare ad un sorriso.

“Il regalo di Natale più bello che hai ricevuto è il mio, non osare negarlo”

“Mi hai regalato un maglione rosso con le renne!”

“Ed è appunto in perfetto tema natalizio”

“È tremendamente cliché”

“Cliché o no mi aspetto di vederlo a Natale prossimo, sappilo”

“Lasciatelo dire, hai davvero un pessimo gusto nel fare i regali” commenta il moro, ma questi dialoghi con il suo coinquilino ormai lo divertono davvero tanto. E il maglione è caldo e, tralasciando la fantasia orribile, è un bel regalo. Soprattutto perché non era sicuro che Artù gliene avrebbe fatto uno; certo, lui ci aveva pensato, ma più per caso, perché Gwaine gli aveva parlato di quel set di birre provenienti da tutto il mondo che si potevano comprare a poco prezzo in un negozio in centro. Merlino aveva semplicemente pensato che sarebbe stato un bel regalo per Artù e che non era niente di impegnativo. Quindi era rimasto piacevolmente sorpreso trovando un altro pacchetto sotto l’albero la mattina di Natale.

“Penso che dovresti disquisire di meno sui miei gusti e pensare un po' di più a vestirti. Hai intenzione di passare l’ultimo dell’anno con quella maglietta orribile e quei jeans?”

“Che cos’hanno i miei jeans che non va, esattamente?” sbuffa Merlino, dando un’occhiata al suo outfit.

“Sono sporchi del sugo che abbiamo mangiato tre giorni fa” risponde rapidamente Artù “Quindi ora smetti di star sul divano ad autocommiserarti, ti vai a fare una bella doccia, ti metti dei vestiti puliti e ti stampi in faccia un bel sorriso, che tra un po' arrivano gli altri”

“E da quando qualcuno di loro fa caso a come mi vesto?”

“Sei davvero un pessimo padrone di casa”

Merlino si trattiene dal fargli notare che lui vive in casa da solo da anni, mentre Artù ha sempre vissuto nella sua enorme villa con il maggiordomo ed è perfettamente in grado di accogliere gli amici, perché probabilmente anche Gwen gli direbbe una cosa del genere, quindi forse è il caso che vada sul serio a farsi una doccia.

Così si va a lavare, si infila un paio di jeans puliti senza macchie di pomodoro, un maglione scuro – non quello con le renne – e torna in salotto, proprio mentre il campanello suona.

I primi ad arrivare sono Gwaine e Freya e il moro non si stupisce quando vede le loro braccia cariche di birre e bottiglie varie: pensare che l’amico avrebbe portato qualcosa di diverso sarebbe stato assolutamente ridicolo. Per fortuna anche Gwen sembra aver pensato la stessa cosa, perché si presenta con Lancillotto con una serie di vassoi e contenitori sicuramente ricchi di cibo.

“Ciao Merlino, come va?” lo saluta Gwen, abbracciandolo dopo aver appoggiato ciò che aveva in mano.

Il ragazzo scrolla le spalle “Sono contento che siate venuti”

“Ehi” interviene anche Freya, abbracciando il moro a sua volta “Avevo davvero bisogno di fuggire da casa: non mi lasciano un attimo da sola per respirare! Devo assolutamente tornare al dormitorio”

Merlino ridacchia “Tua nonna non ti vede mai, è ovvio che voglia passare il suo tempo con te”

La ragazza lo guarda malissimo “Lo dici solo perché lei ti adora: oh, Merlino, il ragazzo assennato”

“Ho solo apprezzato i suoi biscotti e ho parlato con lei un pomeriggio”

“Lasciatelo dire, Merl, tu hai davvero un alto livello di pazienza” dichiara Freya e, prima che l’altro possa ricordarle di non chiamarlo Merl perché non lo sopporta, si è già dileguata per andare a salutare gli ultimi arrivati.

“Leon!” esclama Artù, andandoli ad accogliere e battendo una mano sulla spalla di Parsifal “Ragazzi, ce l’avete fatta, finalmente”

“Dillo a Morgana, Artù, non si voleva staccare dallo specchio” ridacchia Leon.

“Questo lo dici tu. Io ho espressamente detto di avvisarmi mezz’ora prima perché dovevo farmi trucco e capelli. Non è colpa mia se la playstation ti aveva conquistato a tal punto da rispondere “va bene” a qualsiasi cosa” ribatte prontamente la ragazza, prima di abbracciare Merlino “Voglio assolutamente un tour della casa, dalle foto non rende minimamente!”

“Non c’è molto altro da vedere” sorride Merlino “Ma fai pure, vai dove ti pare e fa’ come se fosse casa tua”

Il primo momento è di presentazione per chi ancora non si conosce e di racconti per chi non si vede da qualche giorno. Parsifal dichiara di aver già visto Gwaine, che a quanto pare è andato nel suo locale e si è scolato una quantità di drink impressionante – cosa di cui nessuno sembra particolarmente sorpreso – e l’altro afferma di non ricordarselo e quindi di dover assolutamente tornarci per valutarlo e vedere se poterlo inserire tra i suoi locali di fiducia.

Freya racconta di come sia stato un banchetto dietro l’altro a casa sua e del fatto che non ha praticamente fatto altro che mangiare e trova subito compagnia in Morgana – accompagnatrice ufficiale di Uther ai pranzi di lavoro – e di Lancillotto – la cui ragazza ha paura che possa morire di fame e quindi lo fa mangiare il triplo del normale. Scoppiano tutti a ridere, soprattutto guardando la quantità di cibo che si trova sul tavolo, ma nessuno se ne lamenta quando cenano e tutti apprezzano la cucina di Gwen. Di pietanze ne rimangono davvero poche alla fine e solo perché altrimenti i dolci portati da Morgana rimarrebbero intoccati ed hanno un aspetto così delizioso che tutti sono curiosi di assaggiarne almeno un pezzettino.

Le risate si sovrappongono e le chiacchiere sono su argomenti quanto più disparati; nonostante alcuni non si fossero mai visti prima di quella sera, ciò non si nota minimamente e in breve tempo tutti si sentono come parte di un gruppo unico da tempo. Solo Merlino ogni tanto si ritrova a trattenere una risata o a sospirare un po' di più del normale, incantandosi a guardare gli amici che ballano e bevono.

Sente la mancanza di Will, in quel momento la avverte proprio chiaramente nella stanza: lui sarebbe stato sicuramente seduto sul divano a sbuffare che c’era troppa confusione e un volume troppo alto, ma poi sarebbe stato il primo ad alzare il bicchiere a caso per proporre un brindisi totalmente assurdo – agli arcobaleni, alle mani di Gwen e alla loro abilità in cucina, a Lancillotto – e fare ancora più disordine di prima.

Non che in questo momento Merlino vorrebbe vedere l’ex fidanzato, ora sarebbe tutto diverso e non sa per quanto potrebbe rimanere nella sua stessa stanza senza avere una gran voglia di prendere fiato, ma ne sente la mancanza. E pensa che sia inevitabile: non ricorda da quant’è che non passa un Capodanno lontano da lui, nemmeno quando erano piccoli erano separati l’ultimo dell’anno.

“Chissà se anche lui, in questo momento, ci sta pensando” si chiede il moro ripetutamente nella serata; effettivamente, non sa nemmeno con chi sia in quel momento, ma è meglio non addentrarsi in un simile pensiero.

“Merlino, smettila con quella faccia da funerale!” esclama Gwaine, apparendo magicamente al suo fianco e riempiendogli il bicchiere dalla bottiglia di birra che ha in mano “Forza, è l’ultimo dell’anno e bere un goccio può solo che farti bene”

“Io ho bevuto, Gwaine” gli fa notare il moro.

“Andiamo, quel minimo non può essere considerato bere” gli mette una mano sulla spalla “Sei il mio migliore amico e il coinquilino di Artù: è impossibile che in te non ci sia un minimo di fare da festaiolo”

“Non sono molto dell’umore…” prova a dire l’altro, ma viene bruscamente interrotto.

“Sciocchezze. Non voglio vederti così, non stasera, né domani: sai come si dice, “tristi a Capodanno, tristi tutto l’anno”. Quindi preferisco che tu sia ubriaco, in modo tale che nel prossimo anno ti ci vedrò spesso!”

Merlino ha fatto un po' fatica a stare dietro al discorso dell’amico – che è palesemente ubriaco, anche se non lo ammetterebbe mai perché “deve essere quello che regge di più lì in mezzo” – ma il sorriso enorme sul viso di Gwaine lo rallegra e fa nascere un sorriso anche in lui: Gwaine è sempre stato bravo a farlo sorridere, anche quando non ne ha voglia.

“Senti, io devo andare a chiedere a Morgana di ballare con me e di staccarsi da Gwen, che non ha minimamente la mia classe. Torno tra poco e voglio vedere il bicchiere vuoto, così potrò riempirlo di nuovo!” non aspetta nemmeno una risposta, si alza e va verso le due ragazze, iniziando a ballare.

Merlino non fa troppo caso al fatto che probabilmente l’amico non tornerà più affianco a lui, troppo impegnato a fare festa o talmente fuori da non capire più come raggiungere il divano, e schianta il liquido nel suo bicchiere sentendo subito l’alcol raggiungere il suo cervello.

“Ma sì, diamoci alla pazza gioia” pensa, prima di appoggiare il bicchiere vuoto sul tavolino davanti al divano, alzarsi e raggiungere gli altri nella pista improvvisata.

Quando mancano pochi minuti alla mezzanotte, Gwaine prende la parola, battendo un cucchiaio su uno dei vassoi ormai vuoti, e tutti si girano curiosi a guardarlo.

“Bene, gente, vorrei dire un paio di parole prima che l’anno finisca, quindi fate silenzio ed ascoltate” inizia “Innanzitutto, voi sì che sapete fare festa. Sul serio, Merlino avrebbe dovuto presentarci prima, ho trovato le mie anime gemelle. Merlino, sei un amico terribile”

Il moro non si prende la briga nemmeno di rispondergli e l’altro continua “Poi volevo dire che è bello festeggiare in questa casa, che di avventure ne ha viste tante”

“E tu c’eri in ognuna di quelle, Gwaine” interviene Lancillotto, facendo scoppiare a ridere tutti.

“Sì, hai ragione, mio fedele compare, e ne vado fiero. Ammettetelo che la vostra convivenza non sarebbe stata la stessa senza la mia fantastica compagnia praticamente ogni weekend quando dormivo sul quel divano”

“Mai nella vita” rispondono quasi in coro i due ex coinquilini.

“Siete degli ingrati. Comunque non ho finito ancora il mio discorso strappalacrime e strappa – applausi” taglia corto il ragazzo “Volevo dirvi che la nostra tradizione dell’ultimo dell’anno deve essere fatta anche quest’anno e che la insegneremo anche ai nostri nuovi amici”

Si gira verso i quattro che lo guardano confusi e aggiunge “Ora, non so se lo sapete, ma noi abbiamo l’usanza di dire cosa vogliamo dal nuovo anno. Si può dire qualsiasi cosa, ma poi deve essere vero durante l’anno. Vi facciamo vedere noi come si fa, voi potete accodarvi quando volete”

Si schiarisce la voce, prima di dichiarare solennemente “A un anno pieno di alcol, risate, cose sconce e verso l’illegalità, in cui Merlino finalmente smetterà di studiare solo e Lancillotto si ricorderà ancora che si può uscire tra maschi senza la propria metà. Senza offesa, Gwen” aggiunge con un sorriso, dopo l’occhiataccia della ragazza, prima di alzare il bicchiere “Cheers”

“Ma è mai possibile che metti sempre prima l’alcol?” si lamenta Merlino “E poi le regole sono che devi dire quello che vuoi fare tu, non quello che pensi che dobbiamo fare noi”

“Io voglio fare in modo che succedano certe cose e mi ci impegnerò” si limita a rispondere Gwaine “E ho detto “cheers” quindi avanti il prossimo”

“Ad un anno pieno di amicizia e amore…”

“Gwen, lasciatelo dire, sei davvero noiosa, dici ogni anno la stessa cosa” sbuffa Gwaine.

“E tu lasciami finire” ribatte l’altra, prima di continuare “E a Gwaine, che possa smettere di essere un idiota totale e mettere la testa a posto. Cheers”

“Anche questo mi sembra molto ripetitivo” replica l’altro “Lancillotto, ti prego, riprendi in mano la situazione”

“Anche io farò in modo che Gwaine metta la testa a posto…” Lancillotto ignora l’occhiata dell’amico “E tornerò spesso in questa casa, che è davvero pazzesca nella sua semplicità, quindi Artù e Merlino preparatevi perché mi avrete tra i piedi. Per il resto, concordo con l’alcol e le risate, anche se faccio a meno delle cose illegali. E sono d’accordo che Merlino dovrebbe lasciarsi andare di più e studiare di meno, per quanto sia assurdo essere d’accordo con Gwaine. Cheers”

Merlino capisce rapidamente che è il suo turno e che deve prendere in mano la situazione “Io farò in modo di ignorare qualsiasi cosa mi diciate voi due folli e mi affiderò a Freya e a Gwen che mi sembrano molto più assennate di voi. Cioè diciamo che almeno le ascolterò e poi valuterò se fare come mi dicono o meno” si corregge subito, conoscendo l’entusiasmo delle amiche, quando ci si mettono “Poi… non lo so. Forse cercherò di farmi meno problemi, credo, e di provare a fare ciò che penso sia meglio per me”

Nessuno commenta alle ultime parole del ragazzo e lui ne è davvero contento, soprattutto quando Freya prende la parola e distoglie l’attenzione da lui.

“Io farò in modo che Merlino viva al meglio la sua vita e continuerò a bere con te, Gwaine. Mangerò a casa vostra, Gwen e Lancillotto, e sarò la migliore amica che tutti voi possiate desiderare. Non vi libererete così facilmente di me e questa è una promessa. Cheers” esclama la ragazza con sicurezza, alzando il bicchiere.

Gli altri quattro ragazzi si guardano ed è Parsifal a prendere la parola “Immagino che tocchi a noi, ora. A un anno pieno di prosperità per il mio locale, adesso che spero di aver trovato altri cinque clienti di fiducia, con poche risse e molta musica. E a questo strano gruppo nato per caso. Cheers”

“Mi associo allo strano gruppo, dicendo che è bello finalmente avere anche altre ragazze oltre a me intorno e non solo tre maschi tutto muscoli, che guardano le partite ogni dannato weekend e che non sanno distinguere tra un eye-liner e un mascara. E mi associo anche al tanto alcol di Gwaine, nel mio locale preferito, caro Parsifal. Cheers” si accoda Morgana, con un sorriso.

“Ad un anno pieno di… Artù che mette la testa a posto, trova un lavoro e smette di trascinarmi qua e là, sperando che Merlino abbia un qualche influsso positivo su di lui. Non lo so, somministragli di nascosto della camomilla o una qualsiasi droga per farlo calmare con un dosaggio da cavallo, insegnagli poesie o ricamate all’uncinetto, insomma qualsiasi cosa. E insegnagli come comportarsi con l’università, così che non mi tormenti più per farmi uscire quando ho un esame il giorno dopo “per rilassarmi”. E poi sì, amore, amicizia, risate e alcol. Cheers”

Tutti si girano verso Artù, che sospira, prima di alzare il bicchiere “Immagino che tocchi a me… Non avrei troppe speranze sul fatto che io metta la testa a posto e non ti coinvolga nelle mie idee meravigliose, ma mi metterò di impegno per diventare un grande avvocato e voi non vi ricorderete più minimamente del ragazzo che non sapeva cosa fare nella vita. Ormai ho capito per cosa voglio lottare…” il biondo si gira un attimo verso il coinquilino, prima di continuare “E vi aiuterò a far sì che Merlino non stia sempre in casa e lo trascinerò ovunque mi verrà in mente, così che capisca quant’è bella la vita e come dovrebbe viverla”

“Io ho capito solo che devo espatriare molto lontano da qui, cambiare vita, amici, nome e forse anche volto… altro che Mattia Pascal e il suo Adriano Meis!” commenta il ragazzo, facendo ridacchiare gli altri.

“E vi farò venire in questa casa tutte le volte che vorrete, perché davvero la conoscete meglio di me e non si può dividere un amore tanto grande” aggiunge Artù, prima di terminare “E poi sì, alcol, risate e cose da non dimenticare. Cheers!”

A quel punto tutti fanno cin cin con i bicchieri, prima di bere insieme.

“Okay, gente, manca davvero poco a mezzanotte, quindi tutti ai vostri posti” fa notare Lancillotto, mostrando l’orologio. Accendono la televisione in un programma che fa un countdown e si accodano.

“Dieci, nove, otto…”

“Gwaine, vieni qui! Porta spaventosamente male non baciare qualcuno a mezzanotte” urla Morgana e il ragazzo si avvicina in un attimo, tutto contento.

“Sette, sei, cinque…”

Gwen si stringe di più a Lancillotto, che le prende le mani tra le sue.

“Quattro, tre…”

Merlino si guarda intorno e la sensazione di essere da solo quell’anno – e di ricordarsi perché è da solo – gli stringe lo stomaco in una morsa.

“Due…”

Artù si avvicina al coinquilino e gli mette un braccio intorno alle spalle; al moro scappa un sorriso involontario, pensando a quanto Artù sappia essere dolce, a modo suo – e senza nemmeno saperlo.

“Uno... auguri!”

Si sentono dei botti fuori dalla finestra e degli urli nel piccolo appartamento, dove tutti si stanno abbracciando con il bicchiere in mano e il sorriso sulle labbra; Merlino viene stritolato da Freya ed è sicuro che Gwaine gli abbia lussato una spalla, mentre Lancillotto è decisamente più calmo nel suo abbraccio fraterno. Gwen e Morgana gli stampano un bacio sulla guancia ciascuna, mentre Artù si limita ad un sorriso e ad una stretta sulla spalla – fortunatamente quella ancora sana – così come Parsifal e Leon – entrambi di gran lunga più tranquilli rispetto all’irruenza dei suoi amici.

E il moro davvero non se lo spiega come, in un momento così felice e vivace, i suoi piedi si siano mossi e lo abbiano fatto spostare in camera sua, nell’oscurità, dove si siede sul letto senza neanche accorgersene e si mette a fissare il vuoto – cioè il muro, mentre sente gli occhi inumidirsi.

A quanto pare il muro è più interessante di quanto possa sembrare, perché Merlino non si accorge dei minuti che passano ed è il suo coinquilino ad andarlo a cercare dopo un po'.       

“Ehi, ma allora sei qui!” esclama Artù, entrando nella stanza “Gwaine ti cerca come un matto, ha detto che almeno lo spumante a mezzanotte lo devi bere o porta male”

Si avvicina al letto, prima di aggiungere più serio “Va tutto bene?”

Merlino si asciuga rapidamente gli occhi con la manica, prima di annuire “Sai, era da un po' che non baciavo nessuno alla mezzanotte del nuovo anno”

“Davvero?” domanda Artù stupito e il tono sorpreso con cui lo dice, invece che irritare l’altro e farlo sentire offeso, stranamente lo diverte. Gli fa sentire come se Artù lo guardasse per la prima volta.

“Ho avuto altre storie prima di Will, per quanto ti possa suonare strano” gli racconta Merlino “Tutte molto a caso, in realtà, però per un motivo o per un altro ero sempre impegnato a Capodanno. Quest’anno è la prima volta da tanto tempo che non lo sono”

“Sei della stessa opinione di Morgana? Che porta male non baciare qualcuno a Capodanno?” ridacchia Artù, sedendosi accanto a lui “Non crederei a queste dicerie: io, a Capodanno, non bacio mai nessuno e mi sembra che non mi vada poi così male”

“Se cambiare ragazza ogni giorno vuol dire che non ti va così male, sono d’accordo con te” risponde Merlino, un tono decisamente più allegro di quanto pensasse.

“Tu dovresti prima provare e poi giudicare, non pensi? Guarda che questo è l’anno in cui ti lascerai andare e questo implica anche storielle leggere e cose rapide e senza impegno”

“Non ho mai detto questo, ho solo detto che mi lascerò un po' andare” Merlino rimarca sulle ultime parole.

“Sei fastidiosamente attaccato alle parole, Merlino, ti dovresti focalizzare più sui concetti”

“Comunque forse hai ragione” commenta il moro, alzando le spalle “L’anno scorso, l’ultimo dell’anno, l’ho baciato un ragazzo e non è proprio finita bene”

“Ma la tradizione dice che porterà bene o male, non che rimarrai con il ragazzo che baci!” gli fa notare Artù con entusiasmo “E tu quest’anno hai conosciuto me, ti è andata decisamente bene”

“Credo sia andata molto meglio a te, visto che hai trovato un cuoco provetto”

Il biondo liquida la cosa con un gesto della mano, prima che scenda il silenzio tra i due.

“Sai, l’altro giorno ho incontrato Will…” gli confessa Merlino, piano, dopo qualche istante.

“Lo so”

“Lo sai?” Merlino guarda il coinquilino confuso.

“Merlino, andiamo, chi è che ci mette due ore per fare la spesa, tornando poi solo con un pacco di biscotti e della birra?”

“Magari c’era fila alla casa” gli fa notare il moro, ma già sta sorridendo – cosa che non credeva possibile, visto il magone che sente dentro.

“Merlino… anche se non so fare la spesa, mi accorgo se il frigo è pieno o no” commenta Artù, con un sorriso che fa subito attorcigliare lo stomaco a Merlino – che ovviamente finge di non notarlo.

Il moro scrolla le spalle “Erano giorni che mi chiedeva di vederci per potermi parlare… e alla fine ho accettato”

“E…?”

“E niente” risponde il ragazzo “Ha provato a spiegarmi perché ha fatto quello che ha fatto, mi ha detto per l’ennesima volta che gli dispiace e che non voleva rovinare tutto tra di noi perché mi ama”

“Ti ha detto che ti ama?!” esclama Artù.

“Diciamo che me lo ha urlato, per essere più corretti” specifica l’altro “Il problema è che mi potrebbe dire qualsiasi cosa ma… io non so se riuscirò mai più a fidarmi di lui. Non…”

“Lo capisco, è naturale” lo aiuta il biondo, appoggiandogli una mano sulla spalla.

“E ci siamo lasciati. È… finita sul serio, insomma. Gli ho detto che non ci riuscivo, non al momento e non nel futuro più prossimo” conclude il moro, facendo scendere il silenzio per qualche secondo.

“Qualcuno ti ha mai detto di amarti?” domanda Merlino e i suoi occhi si vanno ad incastrare – così bene, direbbe qualcuno – con quelli azzurri del coinquilino, che esita un attimo prima di rispondere.

“No. O almeno, nessuna che lo pensasse sul serio”

“Come lo sai?”

“Perché non mi conoscevano minimamente. Tu credi che un “ti amo” detto al primo appuntamento da una che hai conosciuto per caso in un locale può essere vero?”

Merlino storce il naso “No, suppongo di no”

E il silenzio ripiomba di nuovo nella stanza, prima che Artù lo rompa.

“Hai voglia di tornare di là?”

“Non tanta, sinceramente” ammette il moro.

“Vuoi rimanere da solo?”

“No…” mormora Merlino prima ancora di rendersene conto, così aggiunge in fretta “Cioè, se tu vuoi tornare di là fai pure, non c’è problema, veramente”

“Merlino, non so come sia possibile, ma anche questo tuo mettere sempre gli altri davanti a te è fastidioso” dichiara Artù, prima di sospirare “Ascolta, immagino che tu ti sia accorto che io non ho molti amici. Forse è stata colpa mia perché sono sempre stato selettivo, nell’ansia di tenere lontani gli opportunisti, o forse non tutti riescono a rimanere miei amici per il mio carattere. Quindi non so bene come consolare un amico che soffre, forse perché non mi è mai successo. Tu sei… più emotivo e più sensibile di tutti quelli che conosco e ho paura di dire una cosa sbagliata con te. Soprattutto in questo momento”

“Mi pare di averti già detto che tra amici non si dicono mai cose sbagliate” gli fa notare l’altro.

“Merlino, sono io che sto consolando te, puoi lasciarti confortare per una volta, senza interrompere i miei tentativi?” sbuffa Artù, ma sta sorridendo mentre lo dice.

“Sei davvero un arrogante prepotente, Artù”

“E tu sei davvero un idiota, Merlino”

E si baciarono.



 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Felpie