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Autore: Blue_Wander    16/08/2020    3 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il battello del lago
 

Lentamente, ma sempre tra le braccia del re del Regno del Fuoco, Seyun riuscì a svegliarsi e lo sguardo di tutti si andò a fissare su Yoongi che si strinse nel proprio mantello reale. Il popolo voleva sapere il motivo per il quale non stessero combattendo contro l'esercito più forte del continente, ma il sovrano alzò le spalle in segno di disinteresse, cominciando a camminare verso l'entrata della città aiutando la giovane cantante, offrendogli il proprio braccio per riaccompagnarla al castello così da farla adagiare su un letto per riprendersi completamente e ristabilire le forze.
Perché non c'era nessuno dietro al muro che li divideva dalla regione dell'Acqua? Perché le guardie di Smeraldo non erano corse al primo sparo quando sarebbero dovute essere già di guardia? Che cosa era cambiato rispetto a quel copione che, fedelmente, avevano seguito sia Lapislazzuli che Diamante? E soprattutto, perché Opale voleva conquistare Zamek così insistentemente? Chi o cosa lo aveva spinto a tal punto da dare vita ad una guerra tale andata avanti da secoli ormai? Yoongi non riusciva a darsi pace e quando fu abbastanza lontano dalla massa si girò indietro, pronto a guardare la propria gente scatenare su di lui l'ira che da sempre avevano portato dentro; invece l'unica cosa che vide fu Namjoon nascondersi dietro l'elmo che indossava per l'occasione, notando poi Jungkook rassicurare Veral con una mano su una spalla, per poi dirigersi verso un punto indefinito della folla. La sua gente se ne stava ferma immobile e Yoongi capì di essersi sbagliato di grosso: in realtà loro si stavano facendo le sue stesse domande senza attribuirgli la colpa.
Si rigirò e continuò a camminare, cercando di arrivare il più velocemente possibile all'interno del proprio palazzo. Lì ci sarebbero state tutte le risposte che cercava e in più si stava stancando di dover trasportare Seyun e la sua pesante minigun.
-Cerchi di scappare ancora?- chiese una voce allegra alle sue spalle che lo fece voltare, senza però spaventarlo. -Non si fa, lo sai che è da maleducati?- lo riprese puntandogli contro il dito ed agitandolo appena.
-Hoseok, che ci fai qui?- chiese il re, quasi scocciato dalla presenza del Guardiano soprattutto visto che la ragazza ancora aggrappata al suo braccio avrebbe potuto scoprire cose da cui lui voleva tenerla alla larga.
L'altro scoppiò a ridere. -Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda, non lo sapevi?
-Ma se lo hai appena fatto tu.- ribatté il sovrano con un sopracciglio alzato, indicandolo alzando la mano libera verso di lui.
Hoseok non poté fare a meno di ridere: prendere in giro quel musone di Yoongi era davvero il massimo per lui. -Tua madre vuole che rientri subito a palazzo; una fenice ha portato una lettera appena prima che il muro venisse distrutto.- tornarono entrambi subito seri. -So che non vi fidate così bene di me e lo capisco, ma posso assicurarti che ho i miei motivi per stare qui. In più ora la regina vi ha incaricato di cercare Gerry e io sarò un valido supporto per voi: riuscirò a capire dove vuole davvero andare a parare quell'uomo.- Yoongi sembrò interessato. -E poi c'è una cosa importante che dovreste sapere, ma vorrei mettere al corrente anche il principe.- venne interrotto da un rumore sempre più vicino e i due si girarono contemporaneamente in direzione dei passi veloci che risuonavano nelle loro orecchie trovandosi faccia a faccia con le sorelle Krach.
-Cattive notizie- li informò Blanche, mentre Laila se ne stava un po' più indietro con il fiatone. -Dobbiamo partire per Vellham immediatamente.

 

Con un abbigliamento comodo e maggiormente consono alla missione appena ricevuta, il gruppo capitanato da Namjoon oltrepassò le macerie del muro ormai abbattuto, passando di fianco a degli uomini dalle braccia forti che stavano portando via il più possibile dei residui rimasti per liberare finalmente il confine da quel peso insopportabile.
-Non dimenticatevi il messaggio che ha portato la fenice.- ricordò la regina mantenendo con entrambe le mani un leggero fazzoletto di stoffa ricamato con del filo dorato. -Smeraldo sa che state arrivando e per qualche motivo desidera ardentemente di farvi entrare nei propri domini. Non fate il suo gioco e tenete gli occhi ben aperti.- Adara fece una piccola pausa per cercare di non far tremare la voce. -Il popolo di Vellham è esattamente come l'elemento che rappresentano: hanno un grande spirito d'adattamento, sono gentili e frizzanti. Il loro unico difetto è che possono essere estremamente pericolosi se ti spingi troppo oltre. È come stare in mezzo al mare: solo finché sei a riva puoi ancora salvarti, poi è troppo tardi per muovere qualsiasi muscolo.
-A meno che tu non sappia nuotare.- ribatté Seokjin, cercando di strappare un sorriso all'interno di quella situazione critica.
Adara stirò le labbra, ma il ragazzo non poté dire con certezza se fosse o meno un gesto sincero come quello degli altri. -Fate attenzione perché non sarà di Vellham che dovrete avere paura, ma dell'essenza di Smeraldo. Scoprirete che la Natura non è sempre nostra amica se dominata da una persona malvagia.
I presenti si guardarono senza un vero motivo apparente, ma poi decisero di comune e tacito accordo di proseguire con gli ultimi saluti e, finalmente, riprendere il loro viaggio.
Dopo un'ora di cammino le gambe di Veral penzolavano dallo stretto molo in legno su cui avevano deciso di effettuare una sosta, mentre le scarpine che le fasciavano i piccoli piedi muovevano delicatamente l'acqua del lago sotto di lei. Nel frattempo gli altri presenti alle sue spalle discutevano su quale fosse la cosa più giusta da fare.
Il piccolo molo presentava un palo in metallo con un cartello in legno che recitava "Battello Moku", seguito da qualche altra scritta sugli orari di arrivo che affermava il passaggio da quell'attracco solo due volte alla settimana -probabilmente per via della previa costruzione del muro tra Vellham e Ignogan. Yoongi e Namjoon pensavano fosse totalmente inutile aspettare: erano quasi sicuri che il battello fosse appena passato e che loro non sarebbero mai riusciti a prenderlo comunque. Laila e Blanche però ammettevano il contrario, poiché sentivano un odore totalmente diverso da quello che di solito si sente vicino all'acqua, uno molto sgradevole e pungente, quasi nauseabondo, ma anche penetrante. Una puzza che in realtà non avevano mai sentito prima, cosa abbastanza comune visto che il loro olfatto si era sviluppato solo seguendo gli odori di Karilin e delle sue ombre, della nebbia e delle montagne. Nonostante questo però le due sorelle conoscevano l'odore dell'acqua cristallina e pulita vista la scogliera appena fuori dalla città ed erano abbastanza sicure che quella puzza che sentivano fosse frutto dell'uomo e non del lago in se.
-Non so dirvi se sia appena passato o meno.- cominciò Seyun interrompendo sul nascere quella fastidiosa discussione. Per quanto la riguardava avrebbero benissimo potuto continuare a scannarsi tra di loro, ma il solo pensare alle ipotetiche lamentele del generale di Zamek le faceva venire il voltastomaco. -Ma ricordo di aver preso questo battello una volta per arrivare a Vellham: è l'unico modo per raggiungere la città dai punti più a sud del continente.
-Anche se aveste ragione, come fate a sapere che Smeraldo non abbia mandato delle guardie ad ucciderci? Non possiamo rischiare, dovremmo dividerci.- ribatté Namjoon.
Jungkook scosse la testa e gli poggiò una mano sulla spalla per calmarlo. -Smeraldo non ci ha mai visti e Opale ha incaricato le gemme di dare la caccia a un gruppo di sei e non uno numeroso come il nostro; potremmo fingerci forestieri e dare delle false identità, un modo per confonderci nella folla del traghetto lo troveremo comunque.
-Jungkook ha ragione- ammise Kerasi, portandosi una mano al mento in un gesto confuso più per ciò che aveva detto il fratello che per quel che effettivamente stava succedendo. -Però c'è una cosa che non capisco.- guardò negli occhi Seyun che l'aveva affiancata. -Anche alla nostra partenza non siamo mai stati in sei ma Lapislazzuli e Diamante ci hanno lo stesso scoperti. Mi chiedo come mai...- sussurrò, non riuscendo comunque ad andare avanti ad esprimere i propri dubbi.
L'attenzione di Kerasi venne subito distolta dalla situazione per posarsi su Laila che stava indicando del fumo nero avvicinarsi pericolosamente, mentre Blanche aiutava Veral ad alzarsi in piedi e non correre un pericolo facilmente evitabile. Solo pochi attimi dopo da dietro le fitte e alte piante acquatiche che oscuravano la visuale del lago si riuscì a vedere la prua del battello che si avvicinava velocemente allo stretto molo in legno.
L'odore nauseabondo si fece sempre più vivo e Hoseok guardò negli occhi la maggiore delle sorelle. -Complimenti.- cominciò alzando un pollice verso l'alto. -Avevi assolutamente ragione.

 

Il proprietario del battello era un uomo basso e magro con una benda sull'occhio coperta alla ben in meglio dai lunghi capelli bianchi. Nonostante i suoi abiti chiari da semplice marinaio, fece intuire presto al gruppo di essere il capitano mentre scendeva dal proprio traghetto tramite un pontile in metallo calato da un complesso meccanismo messo in moto da una manovella.
-Salve buon uomo.- cominciò Seokjin. -Siamo un gruppo di girovaghi che si deve esibire nella città di Vellham. Purtroppo il nostro carro si è rotto mentre passavamo il confine con Zamek.
L'uomo diede un'occhiata rapida ai presenti, ma non si soffermò molto sui loro volti. -Non mi importa della vostra identità. Potete essere semplici umani, Jawahrat, soldati di ogni tipo o Mostri.- rispose in modo sprezzante. -L'importante è che paghiate e che non disturbiate la quiete del mio battello.
Il maggiore del gruppo alzò subito le mani in segno di resa come gesto di pace. -Dico davvero signore, siamo un semplice gruppo di giovani talenti.
Il capitano si mise a ridere. -Già, proprio quello che direbbe qualsiasi Mostro.
Seokjin deglutì rumorosamente, facendo diventare rosse anche le punte delle sue orecchie, grattandosi nervosamente la nuca. -Immagino di sì...
-Sulla mia Moku ci sono solo tre informazioni fondamentali da sapere.- cominciò il capitano con voce leggermente gracchiante. -Il mio personale sarà ben lieto di accogliervi ma non diventerà né vostro amico né tanto meno qualcosa di più: loro appartengono alla nave tanto quanto lei appartiene a me. Le altre due sono molto più semplici: io e i miei marinai non saremo le vostre balie quindi in qualsiasi pericolo vi troviate non sarà un nostro problema; infine, come vi avevo già accennato in precedenza, chi infastidisce gli altri ospiti del battello verrà gettato in acqua vivo e dato in pasto agli animali che albergano il nostro lago.- il sopracciglio spesso e visibile dell'uomo si incurvò verso l'alto in un'espressione quasi gioiosa. -E vi assicuro che sarà un bagno poco piacevole.
-Tutto chiaro.- rispose Namjoon, bardato con una sciarpa improvvisata fin sopra il naso. -Quanto ci costerà un viaggio sul vostro battello? Abbiamo monete d'oro a sufficienza, siamo molto popolari nelle zone del sud.
Il capitano sorrise mestamente. -Tre monete a testa basteranno.- Yoongi rimase in disparte ma passò a Seokjin un sacchetto con la giusta somma di denaro, non prima di averne contato per bene il prezioso contenuto. Il bizzarro individuo che si frapponeva tra loro e il traghetto lo prese subito, aspettando però che il maggiore del gruppo glielo passasse in un gesto educato ma deciso. -Benvenuti a bordo del Battello Moku, entro trentasei ore dovremmo arrivare all'interno della città di Vellham. Il nostro servizio effettua un totale di 15 fermate e ne abbiamo fatte solo tre quindi vi prego di salire a bordo, trovare un posto comodo e godervi il viaggio.
I presenti si scambiarono gesti positivi con il capo e subito dopo, uno alla volta, attraversarono l'apposita passerella in metallo che venne repentinamente tirata su da un giovane ragazzo sorridente con indosso vestiti simili a quelli del capitano, solo neri.
-Benvenuti, mi chiamo Tae.- si presentò, porgendo la mano leggermente sporca a Seokjin che ancora guidava il gruppo e che non attese altro tempo e ricambiò. -Io mi occupo degli ingranaggi del battello, perciò se qualcosa non funziona non esitate a chiedere.- sorrise ancora e solo pochi istanti dopo alle sue spalle comparve un altro ragazzo più basso di lui e con folti capelli biondi molto simili a quelli di Namjoon.
Il nuovo arrivato appoggiò un braccio attorno alle spalle del meccanico di bordo con fare amichevole. -Sono Jimin, aiuto il capitano con la pesca e la gestione della barca.- inchinò leggermente il capo, stirando le labbra carnose in un sorriso gentile. -Se avrete bisogno di qualcosa noi saremo sempre qui a disposizione.
-Siamo solo un gruppo di artisti di strada.- cominciò Namjoon. -Siamo senza pretese.
-Lo immaginiamo.- rispose il più alto. -Ma non vorremmo mai che le le nostre gentili ospiti possano trovare sgradevole il loro soggiorno qui.- strizzò l'occhio e si rivolse a loro con un sorriso gentile. -Potrete comprare gioielli, vestiti e profumi, abbiamo davvero di tutto.
Blanche, Laila e Kerasi si guardarono stupite, chiedendosi come poteva anche solo pensare che delle tipe come loro volessero quelle frivolezze, mentre Seyun e Veral, in disparte dal resto, guardavano il battello che finalmente riprendeva il suo cammino.
-Sento odore di fregatura.- esclamò la minore.
-Nonostante io sia già stata qui una volta ora non posso che trovarmi d'accordo.- Seyun, con il cappuccio alzato sul viso, si strinse nella propria mantella dove, dietro, nascondeva come meglio poteva la propria arma. La toccò senza farsi notare e desiderò ardentemente e per la prima volta di non dover essere costretta ad usarla.

 

Il battello era molto lento, il suo viaggio procedeva spostando meno acqua possibile e Jimin aveva spiegato loro che questo veniva fatto per non disturbare troppo le creature che vivevano nelle profondità del lago. Jungkook si sedette al fianco di Kerasi, propria guardia del corpo e soldato fidato, rimirando il paesaggio verde e azzurro; nonostante l'autunno fosse alle porte Vellham ne sembrava immune.
-Non è sempre stato così, sai?- cominciò la ragazza come se gli leggesse nel pensiero. In realtà Kerasi conosceva fin troppo bene il principe da sapere perfettamente tutto quello che gli passasse per la testa grazie alle sue espressioni e movimenti del corpo. Jungkook era un libro aperto per lei. -Smeraldo preserva Vellham con il suo potere, ma un tempo era la città con gli inverni più freddi ed era grazie a loro che le altre regioni del continente avevano la neve e il ghiaccio. Quello dell'acqua è sempre stato un regno molto bello e senza Tachyta lo è ancora di più.
-Credi che tornerà mai come prima?- chiese lui, guardandola negli occhi.
-Non lo so onestamente.- abbassò lo sguardo e andò avanti sussurrando in modo che gli altri passeggeri non potessero sentirli. -Opale ha già fatto molti danni, ma nessuno sa se le cose miglioreranno o meno. Sono passati secoli ormai dalla loro presa di potere e da quel giorno nessuno più sa che cosa succede o cosa potrebbe succedere. Anche se c'è chi si ribella nessuno lo sa.
Nessuno dei due disse più nulla, limitandosi a scorgere il paesaggio che, mano a mano, si presentava loro davanti.
Poco lontano Hoseok aveva affiancato Yoongi, in piedi con gli occhi chiusi e appoggiato ad una parete. Il guardiano si sedette invece sul bordo dell'imbarcazione e guardò il re. -Ho controllato e nessuno del personale ha cattive intenzioni, nemmeno il capitano. A quanto pare l'unica cosa che gli sta a cuore è questo battello e non hai ancora sentito la parte più divertente.
Yoongi lo fermò con un gesto della mano, senza però guardarlo. -Preferisco dormire, grazie.
Il ragazzo sgranò gli occhi, sbigottito. -E vuoi farlo in piedi?
-Ci stavo riuscendo prima che arrivassi tu.- ammise il re.
Hoseok guardò bene e di fianco a lui vi erano delle casse in legno impilate dietro cui dormiva Seyun, coperta da un mantello rossiccio scolorito dal tempo. Il Guardiano sorrise compiaciuto ma non disse niente, al contrario si alzò in piedi di nuovo e prese il maggiore da una spalla, costringendolo ad avanzare un po', allontanandosi quanto bastava da parlare normalmente ma non troppo da perdere di vista la ragazza.
-Yoongi.- lo chiamò comunque sottovoce. -Ho bisogno di dirti una cosa importante che riguarda uno di noi.- spiegò, guardando l'altro posare lo sguardo su Namjoon e Seokjin.
-Non adesso Hobi.- rispose lui, utilizzando un diminutivo. -E poi hai detto che vuoi che ci sia anche Jungkook e non credo che al momento voglia interrompere la sua conversazione con la sua guardia del corpo.
Il guardiano alzò le spalle e si allontanò per raggiungere Veral che parlava con Jimin e Taehyung -i due marinai che avevano subito dimostrato parecchia simpatia verso di loro- non accorgendosi però di essere osservato da Seokjin che subito fece un cenno del capo a Namjoon nella sua direzione. -Perché non sospetti di quel tipo?- chiese il maggiore. -Sembri fidarti di lui.
Il generale si strinse nelle spalle e bevve un sorso di birra dal calice che gli era stato portato da una ragazza, parte del personale di bordo, in cambio di due monete d'argento. -È così infatti.- rispose una volta mandato giù quel liquido dalla scarsa qualità. -Non mi piace che lui possa sapere tutto di me, ma non mi sembra che sia andato in giro a raccontarlo.- bevve un altro po' e poi si pulì le labbra con il dorso dell'altra mano. -Non che abbia qualche cosa da nascondere, ovviamente. Ma come tu ben sai, ci sono cose che nessuno dovrebbe sapere.
-Tu sapevi di tutta questa faccenda.- ragionò Jin, portandosi due dita sotto al mento. -Ma non volevi ammetterlo all'inizio. È il motivo di questa tua azione che non vuoi che Hoseok scopra?- domandò curioso ma al contempo spaventato dalla risposta.
Il generale sorrise, portando due fossette a formarsi al centro delle due guance. -Che dire, amico mio, hai fatto centro. Ma è tutto inutile ormai, sicuramente lo sa già.
-È una cosa tanto grave?
Namjoon alzò le spalle ma non rispose alla domanda dell'amico, si limitò a guardare Veral da lontano. La ragazza sorrideva genuinamente mentre i due marinai le parlavano di qualcosa che lui non riusciva a capire, ma a giudicare dal volto sereno della ragazza sembravano essere due brave persone con buone intenzioni. Namjoon non sapeva se aggiungerli alla lista di possibili rivali o se semplicemente considerarli bravi nel loro lavoro di attirare la gente su quella specie di nave scadente e anche un po' marcia, visto lo scricchiolio del legno sotto i suoi piedi.
Improvvisamente si ricordò di Jungkook e dell'interesse che il principe aveva mostrato nei confronti della castana, questo lo spinse a guardare nella sua direzione per capire che cosa o chi stesse guardando. Con sua sorpresa lo sguardo del principe era rivolto alle due sorelle che se ne stavano in disparte a guardare la piccola bancarella a bordo del battello pieno di abiti da festa dall'aspetto leggermente bizzarro. Namjoon assottigliò gli occhi e vide che il principe stava guardando Laila intensamente, come se ne fosse rimasto incantato. Notò Kerasi posare una mano su quella grande di Jungkook in un gesto quasi materno e sorrise mestamente, felice finalmente di aver avuto la conferma di quel che sperava ormai da molto tempo. Veral sarebbe stata sua e di nessun altro, nemmeno del principe.
Il generale si alzò di scatto appena la sorella raggiunse Veral e il resto del gruppetto improvvisato per prendere parte alla conversazione, tornò poi dalla ragazza che gli aveva venduto il calice di birra e tirò fuori dai suoi calzoni altre due monete d'argento che gli erano avanzate. Lei gli porse un secondo grosso bicchiere e lui la ringraziò con un mezzo inchino e sorrise mesto, si sedette poi al fianco del principe e gli porse la bevanda alcolica in maniera tale che Jungkook fosse costretto ad accettare.
-Vedo come la guardi.- cominciò il maggiore. -E vedo anche come ti guarda lei.
Jungkook si girò di scatto leggermente rosso. -Cosa ti fa pensare che io la stessi guardando?
Namjoon bevve un po' della propria birra. -Perché è come quando io guardo Veral.- fece un altro sorso e poi tirò su con il naso. Non sapeva se per il vento gelido o per qualche maledetta allergia di cui era all'oscuro, ma neanche gli importava troppo. -Dovresti andare da Laila e parlarle, sai?
-Non so se è una buona idea.- strinse i denti il principe, strofinandosi le mani sudaticce.
-È a questo che serve il liquido che c'è qui dentro.- Namjoon picchiettò il bordo del bicchiere con due dita. -Bevilo e la sua magia comincerà a fare effetto.
Jungkook guardò all'interno, prendendo il boccale dal manico in vetro. -Che roba è?- chiese specchiandosi all'interno. -Il colore non mi convince.
-Avanti, Jungkookie, fai l'uomo per una volta. Un po' d'alcol scadente non ti farà male e aiuterà a sciogliere la situazione.- il generale gli diede una pacca sulla spalla e lo vide, dopo un primo tentennamento, ingoiare la birra come fosse acqua fresca. Ghignò soddisfatto e guardò verso Laila: ora restava a lei fare il resto. Non che si fossero messi d'accordo, Namjoon non aveva intenzione di parlare con lei e probabilmente non lo aveva neanche mai fatto, ma quel che disse al principe era vero: aveva spesso sorpreso la più giovane delle ladre a guardarlo. Lui sapeva che Jungkook era considerato uno dei ragazzi più affascinanti del continente, perciò era abbastanza comune vedere numerose donne ai suoi piedi che però venivano rifiutate ogni volta con educazione, gentilezza e tatto. Persino Veral era stata rifiutata in quel modo e quello era un chiaro simbolo per cui Jungkook la considerasse una ragazza qualsiasi, ma con Laila era stato diverso. Lei si era presentata a lui in un momento di confusione e lo aveva minacciato con la sua katana, giurandogli però subito fedeltà appena scoperta la sua vera identità. Namjoon capiva i sentimenti del principe, ma da un lato non riusciva a trovare il motivo per cui per lui quella volta fu diversa dalle altre.
-A che pensi?- chiese il suo interlocutore con il boccale a mezz'aria.
Namjoon scosse le spalle. Alla fine non gli importava conoscerne la causa, la cosa che premeva era tenere Jungkook lontano da Veral. -Niente di particolare. Bevi tutto mi raccomando, l'ho pagata di tasca mia quella che tu chiami "roba".
Jungkook sorrise e bevve un altro sorso, poi vide il proprio generale alzarsi in piedi e fargli un cenno della mano come per salutarlo. Namjoon si diresse verso Veral e le cinse la vita con un braccio facendola sobbalzare dallo spavento. Sì intromise nella conversazione di cui ormai anche Hoseok e Kerasi facevano parte e notò che l'argomento principale era qualcosa di cui persino lui era all'oscuro.
-Avete mai sentito parlare delle Ombre di Karilin?- chiese Jimin guardando tutti i passeggeri con un'occhiata veloce.
Namjoon e gli altri annuirono insieme. -Siamo molto richiesti nel Regno dell'Ombra.
-Bene.- continuò Taehyung per l'amico. -Ametista può evocare delle creature simili, ma noi li chiamiamo semplicemente Mostri. Sono delle figure spettrali che si rendono visibili e che rubano l'identità delle persone che vedono. I Mostri possono prendere le sembianze solo degli individui che hanno una vita infelice; questo perché gli spettri originali sono stati creati dal potere psicotico di Ametista che li ha subito scaraventati nei paesi confinanti, ovvero Vellham, Ziràn e Vimana.- si fermò e fece andare avanti Jimin.
-I Mostri sono degli infelici: gli manca l'amore e la gioia e conoscono solo la tristezza e la rabbia.- il ragazzo diede di nuovo un occhio agli altri passeggeri. -Questo è il motivo per cui viaggiano da soli o in un gruppo numeroso.
-Per questo il capitano ha sospettato di noi quando ci ha visti.- ragionò Kerasi.
Taehyung annuì, ma fu comunque Jimin a continuare. -Però i Mostri sono riconoscibili facilmente per via della loro specie: la prima è anche la più basilare e sono quel tipo di persone sempre infelici o sempre arrabbiate, la seconda invece è tutto l'opposto e infatti si tratta di Mostri che fingono di poter amare o gioire. Nessuna delle due specie però può avere altri sentimenti, quindi il loro aspetto rimarrà lo stesso solo per ventiquattro ore, poi torneranno a essere quello che sono in realtà.
-Perché Ametista ha creato simili creature? A cosa gli servono?- domandò Hoseok, guardando Taehyung sorridergli.
-C'è una ragazza che Ametista desidera ardentemente. Lei viaggia con altre cinque persone e loro hanno il compito di trovarla.- il ragazzo chiuse lentamente gli occhi. -Ma in realtà le ha create moltissimi anni fa solo per spaventare i regni che confinano con il suo.
-Vuoi dire spaventare di più di quanto già Smeraldo non faccia.- lo corresse Jimin. -Lui può raggiungerti se sa dove sei e se nelle vicinanze c'è della terra. È spaventoso e mette i brividi.
Veral guardò improvvisamente verso il basso, sentendosi tirare la veste scura da qualcuno. Namjoon al suo fianco la copiò e vide un bambino con una piccola palla verde in mano guardarla con occhi dolci ma felici. -Vuoi giocare con me?- chiese alla ragazza porgendole le mani. -I miei genitori non vogliono.- spiegò con il sorriso sulle labbra.
Veral si piegò sulle ginocchia. -Come ti chiami piccolo?
Il bambino alzò le spalle. -Chris.
Jimin copiò i movimenti della ragazza e le si posò a fianco. -È salito ad una delle fermate vicino a Vimana con i genitori e un gruppo di turisti.
-Tu invece?- chiese il bambino guardando Veral negli occhi verdi.
-Lauren- mentì lei sorridendo, inventando un nome credibile su due piedi. -A cosa vuoi giocare?
Il bambino porse nuovamente la palla e allargò il sorriso, mostrando alla ragazza un dente mancante. Veral si alzò nuovamente e lui le prese la mano, allontanandola dal resto del gruppo per portarla in una zona abbastanza vuota per giocare. -Questa è la tua porta.- spiegò indicando delle casse di legno simili a quelle dietro cui dormiva Seyun. -E questa è la mia.- continuò picchiettando su la parete di metallo oltre cui si nascondeva la stanza del capitano. -Il primo che centra cinque volte la porta vince.- terminò poi sorridendo mesto.
Veral sapeva di non essere troppo brava, ma contro quel bambino avrebbe vinto sicuramente, soprattutto perché lui era molto più basso di lei e come tutti i bambini della sua età era abbastanza gracilino. Per questo cominciò a tirare con scarso impegno, mentre lui sembrava mettercela tutta e divertirsi molto più di quel che lei credeva, non è che fosse un gioco così divertente: si trattava semplicemente di tirare una palla dalle dimensioni di una mela, stando attenti a non lanciarla al di fuori del bordo del battello.
Il bambino passò la palla a Veral senza volerlo e rise divertito mentre lei se la rigirava tra le mani, indecisa su che cosa fare. Qualcosa dentro di lei le suggeriva di tornare dai suoi amici, ma quello era solo un bimbo dell'età della sua Lucille, non poteva lasciarlo da solo.
Blanche si avvicinò ai due, lasciando la sorella con Jungkook alla bancarella di vestiti. Affiancò la ragazza e guardò il bambino sorridente. -Veral, chi è questo ragazzino?- chiese a voce alta.
Lei tirò la palla che colpì il muro, facendole ottenere un punto. -Mi ha chiesto di giocare e io ho accettato, perché?
Blanche aprì la bocca per parlare ma il bambino con la testa bassa la precedette. -Non ti chiamavi Lauren?- chiese continuando a sorridere. -Quindi mi hai mentito?- rise di gusto gettando la testa all'indietro. -Volevi forse nasconderti? E perché?- fece una piccola pausa e poi guardò fisso negli occhi della minore. -Potrebbe essere forse perché sei tu?
Il bambino cominciò a gonfiarsi, lacerando la propria maschera di carne e vesti. Si trasformò in uno spettro incorporeo dal tenue colore rossastro, mutando il proprio aspetto velocemente e rivelandosi per il demone, per il Mostro che era in realtà.
Blanche afferrò la mano di Veral e prese a correre velocemente verso la parte opposta del battello. -Un Mostro!- esclamò la maggiore mentre l'altra continuava a correre.
-Avrei dovuto stare più attenta. Stai bene?- si fermò solo un attimo, mentre lo spettro le inseguiva. Veral annuì e Blanche riprese a correre trascinandosela dietro. Quando si girò per guardare dove fosse il Mostro vide solo il capitano del battello con una pistola in una mano.
-Nessuno disturba la quiete del mio battello.- ammise l'uomo. -Non so se fosse l'unico, tenete gli occhi aperti
Blanche fece un piccolo inchino e si guardò intorno, per poi rispostare l'attenzione sulla castana. -Ho sentito parlare dei Mostri dai Jawahrat e quando ho visto il bambino ho subito capito chi era davvero.
Il gruppo al completo si strinse a loro e la maggiore cominciò a spiegare, mentre Namjoon controllava che Veral stesse bene. C'era una cosa che Blanche non capiva: perché quel Mostro aveva attirato Veral anche senza conoscerne l'identità? Opale cercava tre ragazzi e tre ragazze che viaggiavano insieme ma non ne conosceva l'aspetto, anche perché se fosse stato così avrebbe ottenuto Veral molto prima. Qualcosa in quella storia sembrava non andare, ma ancora non aveva capito perché o, nella peggiore delle ipotesi, per colpa di chi.
Anche Jungkook era pensieroso e la giovane donna se ne accorse subito. Il boccale di birra era ancora mezzo pieno sul pavimento del traghetto e il principe interruppe la conversazione che si era venuta a creare tra Namjoon e Yoongi sul da farsi. -Sta calando la notte, dovremmo riposare e difenderci a vicenda per evitare altri attacchi.
-Dobbiamo proteggere Veral.- rimarcò Yoongi, abbastanza contrariato dal fatto che il principe non se ne fosse ancora reso conto, visto che era stato lui a volerla nella missione e che se la ragazzina si fosse fatta male la responsabilità sarebbe stata sua, che l'idea lo allettasse o meno. -Almeno fino a quando non troveremo Gerry.
-Dormirà con due di noi e faremo la guardia a vicenda.- continuò Namjoon, d'accordo con Jungkook per la prima volta dalla partenza.
Kerasi e Blanche si fecero avanti. -Scordatevelo.- ribatté la prima. -Saremo noi ad assicurarci della sua incolumità.- Veral annuì e le affiancò. -Mi raccomando, se ne vedete altri non esitate ad attaccare.

 

La notte era calata completamente, ma il battello continuava imperterrito a continuare il suo viaggio, effettuando le fermate necessarie nonostante il buio.
Il sonno stava procedendo tranquillo per tutti quelli che erano riusciti a dormire, mentre gli altri, tra chi non voleva, chi non riusciva e chi non poteva, cercavano di passare il tempo come meglio potevano.
-Sapevi che Vellham è una delle città più moderne del continente?- chiese Blanche a Kerasi, ricevendo un gesto positivo con il capo. -A pensarci mi vengono i brividi.
-Sei abituata a vivere per strada, è normale pensarla così.- rispose la rossa intagliando dei disegni grossolani ed astratti sul legno del proprio arco. -Ma anche Zamek si sta rimodernando, quindi per me non è mai stata una grande sorpresa.
La maggiore si guardò le unghie rovinate e poi nascose la mano. -Tutto ciò che ho fatto è stato per Laila e non me ne sono mai pentita, ma ora mi rendo conto che oltre a Karilin c'era un mondo pieno di opportunità.
-C'era Diamante.- le ricordò, poggiandole una mano sulla spalla. -Non sarebbe cambiato granché. In più sarebbe stato un viaggio lungo ed estenuante, nessuno ce l'avrebbe fatta. Ignogan è un bel posto ma il popolo è un po' chiuso nelle proprie tradizioni, Zamek è impenetrabile senza un valido movente.- guardò la ragazza negli occhi. -Ti prego, non avere ripensamenti su ciò che è fatto. Il passato rimane lì dov'è e l'unica cosa che tu puoi fare è elevarti da questo per trarne del buono.
Blanche non disse nulla ed entrambe passarono quel tempo ad osservare il panorama notturno del fiume. Lei e Laila non erano abituate alla luce del sole e quello spettacolo lontano dagli illuminati paesi limitrofi di Vellham le metteva una certa nostalgia. Un rumore improvviso fece scattare le due ragazze sulle loro armi, ma appena capirono che proveniva da una fenice atterrata sul battello si scambiarono sguardi confusi.
L'animale si avvicinò a Kerasi. -Un messaggio dalla regina: le tracce di Gerry sono state perdute e ora nessuno sa più dove sia. Desidera comunque che voi continuiate il vostro viaggio senza farvi scrupoli, credendo che sarà lui a trovare voi quando servirà. La regina sostiene che sia stato proprio lui ad inviare il messaggio su Smeraldo, quindi vi raccomanda di fare attenzione.- non attese la risposta, si girò e riprese il volo verso il proprio regno.
Il silenzio cadde ancora, ma quella volta fu proprio Blanche a spezzarlo. -Sai, Jungkook oggi si è fatto avanti con Laila.- Kerasi alzò un sopracciglio. -Credo avesse bevuto, ma fortunatamente non ha fatto danni. Non pensavo che il principe fosse uno capace di reggere.
-Jungkook è capace in molte cose in realtà.- sghignazzò l'alta. -Ma parlare alle ragazze non è parte delle sue innumerevoli qualità.- diede una rapida occhiata a Veral, dormiente alle sue spalle. -Non per essere scortese, ma non credevo che tra loro due ci fosse del tenero.
Blanche si strinse nelle spalle e si beò del leggero vento creato dalla velocità in realtà melliflua del battello. -Nemmeno io; pensavo che Jungkook fosse attratto da te visto che vi ritrovavo spesso insieme.
La rossa fece un'espressione confusa, ma non troppo stupita. -Il rispetto e l'amicizia tra me e il principe va oltre tutti i confini ed è più forte di qualsiasi altra, ma sono solo la sua guardia del corpo, nonché fidata soldatessa. Nella vita di tutti i giorni sono la sua migliore amica, ma niente di più. Ci vogliamo bene ma, so che mi capirai, non sono una che si sottomette e lui sarà pur sempre il re un giorno.
-Che mi dici di lei?- chiese allora la maggiore indicando Veral con il capo. -Lui le piace.
Kerasi annuì. -E mi dispiace molto per tua sorella, ma io non posso tradire l'amicizia che ho costruito con Veral. Il mio spirito da soldato me lo impedisce. - sorrise chiudendo gli occhi.
-Eppure Jungkook ha mostrato interesse verso Laila, non verso Veral.- Blanche si portò una mano sotto al mento. -Anche se non hanno avuto chissà quale grande conversazione.
La minore smise di rispondere, ma non perché non avesse nient'altro da dire: in realtà quella situazione le dava sui nervi perché Namjoon già considerava Veral di sua proprietà e lei conosceva bene Jungkook, non si sarebbe mai intromesso perché lui e tutta la sua esistenza erano basati su valori e principi ben radicati e saldi.
Fu nuovamente Blanche a ridare vita alla conversazione. -Siamo così tanto concentrate sul futuro degli altri che ci dimentichiamo completamente dei nostri.
-Che cosa vuoi dire?- chiese l'altra
Di nuovo nessuna risposta; la ragazza sorrise e si alzò in piedi. -Mi ringrazierai.- le poggiò una mano sulla spalla e Kerasi la vide unicamente allontanarsi, notando solo in un secondo momento che qualcun altro si era seduto al suo fianco. Qualcuno a cui pensava da tutta la notte.
-Seyun mi ha raccontato tutto.- disse. -E ammetto che speravo fossi tu a dirmi di Diamante e del suo indovinello.
Kerasi distolse lo sguardo da Seokjin, ma decise di rispondergli, mantenendo comunque un tono freddo. -Le sue parole erano altre bugie. È stato il sacrificio dell'Idra a salvarti, nient'altro.
-Non mi riferivo a quello e lo sai.- anche lui distolse le sguardo. -Seyun mi ha detto che le devo un favore e mi ha spiegato che Diamante era innamorata di me. Ma ha anche ammesso di averti vista preoccupata e nervosa, provare qualsiasi cosa per aiutarmi.
Kerasi raggiunse una tonalità leggermente rosea e si sentì la faccia scottare, ma con il buio della notte era impossibile che lui lo percepisse. -Non potevo lasciarti lì in balia di quella strega. Sono pur sempre un soldato.
La mano del ragazzo sfiorò quella di lei. -Il più grazioso e femminile di tutti.- Seokjin si avvicinò alla figura di Kerasi, accarezzandole il volto con la mano che non era occupata a tenerlo saldo sul pavimento oscillante del battello.
-C-che cosa vorresti insinuare?- chiese l'altra con un filo di voce, guardandolo avvicinarsi alle sue labbra.
-Che comincio a capire il fastidio che provavi verso Diamante.
Nonostante lo avesse sussurrato a fior di labbra nessuno dei due ebbe il coraggio di muoversi.
E purtroppo neanche il tempo di farlo.
Solo pochi istanti dopo non sentirono nient'altro che l'acqua fredda del lago.



Angolo Autrice 
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fino a qui, come probabilmente avrete notato questo capitolo ha subito una specie di bug e non sono riuscita a dividerlo in paragrafi come per il resto della storia. Onestamente? Non ho la più pallida idea del motivo e prometto che cercherò di sistemarlo. 
Ne approfitto per dire che sono ben consapevole che questo capitolo è molto più lungo degli altri, ma che sono stata "costretta" a racchiudere gli avvenimenti del battelo tutti qui per motivi di tempo. 
Spero che nonostante i problemi questo sia stato di vostro gradimento, ne sarei davvero felice!
Alla prossima,
Blue
 

  
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