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Autore: 8iside8    16/08/2020    1 recensioni
Questa ff è la quarta della serie "Il Vero Amore è sempre la risposta", consiglio di leggere le precedenti, perché sono in sequenza temporale e dalla prima la serie si discosta dall'originale dal ritorno dall'Oltretomba. Ora Emma e Killian hanno dei pensieri felici e, quasi cinque mesi dopo il matrimonio, un nemico estinto torna a Storybrooke. Scoprire come salvare la città che è vittima di sé stessa, sarà compito di Emma e del figlio, sempre più in gamba e sempre più eroe.
Genere: Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Vero Amore è sempre la risposta'
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Emma era in camera, rannicchiata sul letto, con la mano sulla pancia. Uncino entrò e la vide.  
«Amore... Cosa c'è? Tutto bene?» 
Emma non si mosse e lui si sedette sul letto vicino a lei.  
«Cosa c'è?» chiese di nuovo sfiorandole i capelli.  
«Non ce la faccio...» sussurrò lei «Non sarò in grado di proteggere la bambina.» 
«Non è possibile. Lo sai che tu puoi fare tutto quello che vuoi.» la voce di Uncino era cupa, mentre lo diceva «È molto più facile che io ricada nell'oscurità, piuttosto che tu non riesca a difendere nostra figlia.» 
«Oh, no... Anche voi...» voce di Henry li raggiunse dalla porta.  
«Anche noi cosa?» chiese il pirata.  
«Venite in salotto, devo parlarvi e voi dovete ascoltare.» Henry aveva il volto risoluto, mentre diceva queste parole.  
Emma e il marito scesero, scuri in volto.  
Henry spiegò tutto ai due.  
«Per questo non dovete lasciarvi abbattere.» aggiunse Henry «Le vostre paure sono state ingigantite quasi come a diventare delle fobie...» poi guardò il vuoto.  
«Cosa ti prende?» chiese apprensiva lei. 
«Fobie... Non capite?» chiese il ragazzino.  
Uncino sembrava illuminarsi.  
«Fobia... Phobos!» esclamò.  
Emma guardò il marito, mentre Henry annuiva.  
«Phobos è il dio della paura.» spiegò Killian «È il figlio del dio greco della guerra. Il suo nome significa "paura".» 
Emma non capiva.  
«Perché avrebbe fatto un maleficio a Storybrooke?»  
«Perché Ade ha informato tutti i suoi amici della sua morte. Ricordi cos'aveva detto Loki?» 
Gli occhi di Emma si fecero grandi, realizzando la verità.  
«No... Non possiamo permettergli di fare questo. La pace che abbiamo raggiunto... Killian, la nostra bambina...» 
«Mamma,» intervenne Henry «fin'ora sei riuscita a proteggere tutti, perché non dovresti riuscire a proteggere la piccola? Non ha senso. Ricordati chi sei.» e le diede un bacio sulla guancia.  
Emma sentì il bacio del figlio e subito percepì anche la bambina muoversi. Un calore profondo le veniva da dentro e la avvolgeva da fuori. Il cuore si era fatto più leggero.  
Guardò marito e figlio con la bocca aperta.  
«Non ho più paura. Hai ragione ragazzino. Tua sorella è d'accordo con te.» 
«Sua sorella?» rise Killian.  
«La bambina si è mossa quando Henry mi ha baciata e un calore... È stata la bambina da dentro e Henry da fuori che hanno spezzato il maleficio.» spiegò Emma.  
«Amore, ne sono contento, ma dubito che ogni cittadino di Storybrooke abbia un figlio dentro di loro che gli faccia spezzare il maleficio.» obiettò Uncino.  
«Sì, ma ora possiamo combattere.» decretò Emma «Andiamo in biblioteca, magari lì troviamo qualcosa.» 
 
La città era quasi vuota. Triste. Emma parcheggiò vicino alla biblioteca e tutti e tre vi corsero dentro. Belle stava urlando, in fondo agli scaffali.  
«Non è vero! Tu vuoi fargli del male!» 
Corsero e videro il signor Gold che teneva Belle in un angolo. Tremava di rabbia.  
«Stai mentendo! Tu vuoi portare mio figlio lontano da me! Vuoi davvero che ti creda? Ma tu non credi a me, che voglio diventare migliore!» 
Emma si avvicinò piano.  
«Signor Gold...» disse fermandosi.  
Tremotino si voltò di scatto a guardarla.  
«La Salvatrice. Sei qui per salvare Belle, immagino. Sono il cattivo, no?» rise lui.  
«No, sono qui per salvare tutta la città. Siamo tutti sotto un maleficio che rendere gigantesche le nostre paure. Non cedete alla paura. Belle, lui sta davvero cambiando, non dubitarne. Signor Gold, Belle non sta scappando da nessuna parte. È qui e vostro figlio avrà due bravi genitori.» Emma gli era arrivata davanti.  
Lui abbassò le mani e guardò Belle. Lei era ferita e triste, ma fu la prima a parlare.  
«Tremotino, voglio che tu mi creda, non potrei mai portare tuo figlio lontano da te, se stai cambiando. Sto vedendo l'impegno che ci metti e ti credo, ma ho paura che l'oscurità torni. Ne ho davvero paura.» 
«Belle, io non potrei mai farti del male.» fu la sola cosa che riuscì a dire Gold. 
Uncino si avvicinò e lo condusse fuori. Emma toccò una spalla di Belle.  
«Tutto bene?» 
«Sì, spiegatemi bene questa cosa del maleficio, per favore.» 
 
Uncino aveva ragguagliato Gold.  
«Phobos?» chiese Gold.  
«Sì, ci sembra molto probabile che sia lui.» confermò il pirata.  
I due rimasero in silenzio, poi Uncino parlò di nuovo.  
«È il maleficio, non devi fermarti a credere alle paure. Stai davvero diventando un eroe, Belle lo vede, ma è stata ferita molte volte. Dalle il tempo per abituarsi alla versione migliore di te.» 
Gold guardava la strada.  
«Grazie.» 
 
Belle aveva stampato una lista di libri della biblioteca su Phobos e andò a cercarli. Arrivata al primo scaffale dell'elenco vide il libro che cercava a terra, aperto.  
«Emma! Vieni qui!» 
La Salvatrice arrivò subito insieme al figlio e Belle la guardò col libro in mano.  
«Questo libro su Phobos era per terra, aperto a questa pagina.» 
Non c'era scritto niente, solo la raffigurazione di una battaglia. Emma prese in mano il libro e una vibrazione l'attraversa. Lei allontanò la mano come se il libro scottassero.  
«Cosa c'è?» chiese Uncino appena arrivato.  
«Questo libro ha conosciuto la magia.» disse Emma.  
Gold si avvicinò e lo prese con delicatezza dalle mani di Belle.  
«Sì. L'incantesimo si è esaurito, ma ce ne sono ancora delle tracce.» sentenziò.  
«Di che incantesimo si tratta?» chiese Emma toccandosi la pancia.  
«Imprigionava qualcuno e, visto quello che sta succedendo, credo che sia sensato pensare che si tratti di Phobos.» rispose Tremotino.  
Una serie di voci, come di una folla inferocita si era alzata fuori della biblioteca. Corsero tutti fuori.  
Ogni cittadino imbracciava un arma di fortuna e gridavano frasi che inneggiavano all'odio per la Regina Cattiva.  
«Oh no!» esclamò Henry «La loro paura è che la mamma si faccia trascinare di nuovo nell'oscurità, quindi vogliono eliminarla prima. I nonni!» li indicò.  
Emma corse da loro, che si erano uniti al corteo.  
«Mamma! Papà! Cosa fate?» chiese loro.  
«Emma!» le sorrise Biancaneve «Stiamo andando da Regina. Per colpa sua abbiamo perso ventotto anni della tua vita, potrebbe rifarlo e non possiamo permetterglielo.» 
David annuì convinto.  
«Mamma... Papà... Questo è un maleficio. Le vostre paure sono talmente grandi che non siete lucidi.» 
Emma baciò prima la guancia di sua madre, poi quella del padre. Loro la fissarono inebetiti.  
«Regina non cadrà nell'oscurità. Lo sapete, come lo so io.» aggiunse.  
Biancaneve guardò la figlia.  
«Maleficio? Dobbiamo fermare tutti.» disse presa dal panico.  
«Come?» chiese David.  
«Posso?» chiese Gold a Emma, che annuì. Il Signore Oscuro mosse una mano che sembrava abbracciare la folla e tutti si immobilizzarono.  
«Cos'hai fatto?» chiese Belle.  
«Li ho bloccati. Così non potranno fare del male a Regina e noi potremmo trovare una soluzione.» spiegò Tremotino.  
 
Nella biblioteca facevano ricerche e formulavano ipotesi.  
«Qual è il punto debole di Phobos?» 
«Perché lo sta facendo?» 
«Come lo troviamo?» 
«Come lo sconfiggiamo?» 
Le domande si ripetevano in loop. Uncino guardava Emma sfogliare i libri e nascondeva bene che la sua paura più grande fosse anche la sua gioia maggiore. David lo vide e lo portò tra altri scaffali per parlargli.  
«Uncino, cosa c'è?» gli chiese.  
«Non voglio preoccupare Emma con le mie paure.» rispose guardandolo preoccupato.  
«Sì, sono emerse a causa del maleficio, ma erano dentro di te. Parlane, è meglio.» lo invitò David.  
«Io non so se sono in grado di essere un buon padre. Emma è meravigliosa e so che sarà una mamma eccezionale, ma io sono... Un pirata! Andiamo, come posso essere un bravo padre per la bambina?» era agitato e triste.  
«Nessuno è pronto ad essere genitore, Uncino. Io ero terrorizzato. Puoi essere un padre bravissimo.» il Principe Azzurro gli pose una mano sulla spalla e il pirata lo guardò poco convinto.  
«Come posso essere un bravo padre?» chiese triste.  
«Amando la tua bambina. L'amore è sempre la risposta a tutto.» 


*Spero che vi piaccia. Recensite se avete voglia,*
   
 
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