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Autore: Arcadia007    17/08/2020    1 recensioni
Killian Jones, tenente della Marina Reale di Misthaven, scopre di possedere la magia, di cui ha diffidato per tutta la vita. Così si reca dall'unica persona che potrebbe aiutarlo a controllare la sua magia, la strega che protegge quelle terre: il Cigno.
Mentre Killian impara a controllare i suoi poteri, ha sempre più domande. Da dove viene la sua magia? Chi è il Cigno? Perché sembra conoscerlo da tutta la vita e sa cose di lui che non ha mai detto a nessuno?
Killian si ritroverà coinvolto in una lotta tra luce e oscurità che dura da secoli e alla fine niente sarà più lo stesso.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Killian si svegliò per via della luce che entrava dalla finestra. La sera prima il Cigno l'aveva teletrasportato in un castello -sì, un maledetto castello, da dove venisse la credenza che alle streghe piacesse vivere in piccole capanne nel bosco, davvero non lo sapeva- e gli aveva dato delle indicazioni brevi e concise su come arrivare alla sua stanza, dicendo che lo avrebbe aspettato il giorno dopo in biblioteca.
Killian si alzò dal letto, sperando che il Cigno avesse previsto la colazione. si diresse verso il grande armadio che si trovava di fronte al letto, senza sapere se dentro ci fossero dei vestiti o meno, ritrovandosi davanti quello che era il guardaroba più stravagante ed elaborato che avesse mai visto. Sete, pizzi, velluti... sarebbe morto prima di indossare qualcosa del genere. Sembrava il guardaroba di uno di quei nobili interessati più al proprio aspetto che a fare il loro dovere verso la propria gente.
Si pettinò i capelli con un pettine poggiato sul comodino e decise che gli abiti che indossava andavano più che bene. Uscì dalla porta, trovando solo una parte del corridoio illuminata. Suppose che fosse il percorso che portava alla biblioteca. Fortunatamente, il tragitto si rivelò non troppo lungo e abbastanza facile da memorizzare. La biblioteca si rivelò essere una stanza grande circa tre volte il Gioiello del Reame e con ogni superficie coperta interamente di libri. Non solo gli scaffali, che coprivano ogni centimetro delle pareti, ma anche i numerosi tavoli rettangolari presenti nella stanza, sui quali erano appoggiate piel di libri che in certi casi arrivavano anche fino al soffito.
"Fai colazione e poi parleremo della tua magia." disse la voce del Cigno. Killian la trovò circondata da pile di libri al tavolo al centro della biblioteca. Al posto davanti al suo c'era un piatto con una fetta di torta di more e un bicchiere di succo d'arancia.
"Come fai a sapere qual è la mia colazione preferita?" le chiese, sorpreso.
Le labbra della strega si contrassero in un sorriso che non raggiunse i suoi occhi.
"So molte cose."
"Le tue risposte criptiche ti vengono naturali o resti sveglia a pensarci la notte invece di dormire?" chiese sarcasticamente, irritato. Invece di rispondergli a tono, come si sarebbe aspettato, lei lo guardò sbattendo le palpebre.
"Io non dormo, non ne ho bisogno."
"Mai?"
"No, mai. Non ho bisogno neanche di mangiare. Ma tu invece sì." gli disse lei, indicando il cibo davanti a lui.
Killian doveva ammetterlo, non mangiava niente di così buono da anni. Da quando sua madre...
No, non voleva pensarci.
"Parlami dei tuoi poteri. Come hai scoperto di averli?" chiese il Cigno, una volta che Killian ebbe finito di mangiare.
"L'ho scoperto una settimana fa. Ho avuto una discussione con un altro ufficile..."
"...e...?"
"e ho involontariamente scatenato un tornado."
Le sopracciglia del Cigno schizzarono verso l'alto, mentre le sue labbra si contraevano in un ghigno divertito.
"Non c'è niente di divertente!" scattò Killian.
"Oh, non sono d'accordo." disse il Cigno, mentre si alzava per dirigersi verso gli scaffali pieni di libri. Ne prese alcuni e li pose davanti a lui.
"Scegline uno."
"Perché?"
"Dovrebbe aiutarmi con la tua magia. Scegli quello che... ti attrae di più."
KIllian guardò i libri davanti a lui. Il primo, partendo da sinistra, era un libro con la copertina di velluto verde chiaro, con al centro un uccellino realizzato in argento e rifiniture dello stesso colore. Il secondo era un libro con la copertina di velluto rosso, con rifiniture e una fiamma d'oro. Il terzo era rilegato in pelle di un insolito color azzurro ghiaccio, decorato solo con un fiocco di neve bianco. Il quarto era un libro rilegato in pelle viola scuro, con rifiniture e un drago d'argento. Il quinto era un libro di pelle blu scuro, la copertina quasi interamente coperta da un intricato motivo d'argento, gli angoli rivestiti d'oro, un rubino a forma di cuore al centro. Il sesto era un libro blu, decorato da spirali argentate. Killian sentiva una leggera connessione con questo. Il settimo era un libro completamente nero, che gli faceva venire i brividi, ma allo stesso tempo lo attirava. L'ottavo libro era di velluto bianco, con la copertina decorata da una stella a cinque punte d'oro e una cornice dello stesso colore che ha un rubino ad ogni angolo. Era già il terzo con cui sentiva un legame. Il nono era il gemello del secondo, era di velluto verde, con rifiniture e una fiamma d'argento. Era il decimo che lo attirava maggiormente. Un libro in pelle, privo di decorazioni sfarzose, completamente decorato da un motivo astratto in cui si intrecciavano il bianco e il nero.
"Questo." disse Killian.
Negli occhi del Cigno passò un lampo di sorpresa prima che la sua espressione tornasse impassibile.
"Una scelta interessante."
"Perché?"
"Sono passati circa mille anni dall'ultima volta che qualcuno ha scelto quel libro. Prima di essere mio, quel libro era di un potente stregone. Il suo nome era Merlino."
Gli occhi di Killian si spalancarono. Anche un millennio dopo la sua scomparsa, il nome di Merlino suscitava ancora un grande timore reverenziale nei cuori degli uomini. Poi un'altra cosa che aveva dettp lo colpì.
"Aspetta, mille anni? Tu hai mille anni?"
Questa volta il sorriso del Cigno era genuino, anche se quasi invisibile.
"Sono un po' più vecchia di quanto sembro."
"Ok, quanti anni hai di preciso?"
La domanda sembrò prenderla in contropiede.
"Non lo so di preciso. So di avere circa mille anni. Nel corso dei secoli, ho smesso di contarli."
Ci fu qualche secondo di silenzio, non rilassato, ma neanche teso. Killian rifletteva. Non sapere quanti anni avevi, dopo una vita così lunga, era normale o significava che non avevi nessuno con cui festeggiare un altro anno?
Infine il Cigno ruppe il silenzio.
"Direi che è ora di insegnarti qualche incantesimo."

Mezz'ora dopo
"No, così non ci siamo." disse il Cigno, dopo l'ennesimo tentativo fallito di Killian di teletrasportare un libro dallo scaffale alla sua mano. "Devi smetterla di pensare."
"Più facile a dirsi che a farsi." disse Killian, frustrato.
"Ascolta le tue emozioni." gli disse lei, avvicinandosi finché non erano a un centimetro l'uno dall'altra. Il cuore di Killian iniziò a battere talmente forte che credette gli sarebbe uscito dal petto e non sapeva neanche perché. "Sentile. Poi pensa a ciò che vuoi fare, a ciò che vuoi che succeda."
Il libro comparve nella mano di Killian. Il Cigno sorrise, un sorriso genuino che le illuminava il viso.
"Ben fatto, tenente."
Killian restituì il sorriso.
   
 
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