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Autore: LittleBunny    17/08/2020    2 recensioni
Come era entrata nella sala e aveva posato per la prima volta gli occhi sul biondo, istintivamente si era detta che non era per niente come lo aveva immaginato e, con quei modi rozzi, sembravano tutto tranne quelli che ci si aspetterebbe da un principe.
E come se non bastasse, i suoi pensieri positivi da 'non giudicare il libro dalla copertina' furono completamente mandati a monte da quello che, dopo averla squadrata da testa a piede, aveva borbottato in maniera piuttosto alta un 'che diavolo è quel confetto ambulante?' al consigliere al suo fianco.
Inutile dire che quell'appuntamento durò la bellezza di 5 minuti e si era concluso con la principessa che aveva lanciato la tazza di the in fronte a Katsuki, causando l'ira funesta dell'altro e ci vollero vari domestici per bloccarlo dal commettere qualche cosa di interminabile.
[prince!Katsuki x princess!Ochako]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katsuki Bakugou, Ochako Uraraka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ForLisaultima ★ Fanfiction creata per una challenge (Prompt : 'Slow Burn')


It's A Start


Ochako non sapeva davvero che pensare del suo - purtroppo - futuro marito, impostole dalla sua famiglia, se non i monarchi di quel regno.
Ricordava ancora il giorno in cui aveva visto per la prima volta il suo amato.
Per l'occasione aveva messo l'abito più bello che avesse nel suo lussuoso armadio, sfoggiando il sorriso più radioso che potesse fare, per poi camminare a passo lento ed elegante nella sua sala privata per il the.
Rimembrava ancora come, nonostante tutto, si sentisse impacciata ed emozionata insieme al pensiero di vedere il suo futuro sposo.
Aveva rinunciato a trovare il vero amore - cosa che, con i tempi che correvano, potevano permettersi giusto i popolani - quindi cercava di non avere troppe aspettative e sperava che, almeno, andassero d'accordo.
Come era entrata nella sala e aveva posato per la prima volta gli occhi sul biondo, istintivamente si era detta che non era per niente come lo aveva immaginato e, con quei modi rozzi, sembravano tutto tranne quelli che ci si aspetterebbe da un principe.
E come se non bastasse, i suoi pensieri positivi da 'non giudicare il libro dalla copertina' furono completamente mandati a monte da quello che, dopo averla squadrata da testa a piede, aveva borbottato in maniera piuttosto alta un 'che diavolo è quel confetto ambulante?' al consigliere al suo fianco.
Inutile dire che quell'appuntamento durò la bellezza di 5 minuti e si era concluso con la principessa che aveva lanciato la tazza di the in fronte a Katsuki, causando l'ira funesta dell'altro e ci vollero vari domestici per bloccarlo dal commettere qualche cosa di interminabile.
Per organizzare un altro incontro ci vollero giorni e giorni dove i genitori della mora gli ricordavano i suoi doveri come futura regnante e gli facevano notare quanto poco conoscesse effettivamente l'altro.

'Quando lo conoscerai meglio, cambierai idea' le aveva detto sua madre, dandole un bacio in fronte.

Accettò quindi con riluttanza di rivedere il principe Katsuki, andando successivamente al suo regno.
Inutile dire che il biondo passò l'intero appuntamento a mostrarle i territori, facendole notare quanto fossero più meravigliosi, più vasti, rispetto ai loro.
La mora si era costretta ad ingoiare parecchi rospi nel corso di quella giornata ma, col senno di poi, si era resa conto che ne era valsa la pena.
Quell'appuntamento durò qualche ora e si concluse quando il principe, intento a mostrarle i giardini reali, era inciampato su un ramo di un arbusto tagliato male quando qualche istante prima si era vantati di quanta cura ci mettessero a metterli in ordine.
Inutile dire che Ochako a quel punto, come dire il biondo per terra che imprecava fra sè e sè, era scoppiata in una fragorosa risata, facendo infuriare ulteriormente l'altro.
Almeno quella volta, non ci vollero domestici a fermare i due dall'uccidersi a vicenda.
Passarono dopo quello vari appuntamenti di vario genere e la mora dovette ammettere a se stessa che aveva rivalutato l'altro.
Il principe poteva essere una persona arrogante ed aggressiva ma era anche coraggioso, sincero e leale.
Dopotutto, era quello che combatteva in prima linea quando era il caso - nonostante tutti gli facessero notare quanto fosse pericoloso e da incosciente - e non si faceva scrupoli ad aiutare il suo popolo in prima persona.
Non poteva dire di amarlo ma sarebbe stato falso ammettere che, quantomeno, non lo ammirasse almeno un po'.
Poteva affermare che, forse, erano amici.
Forse.
Per questo, l'appuntamento di quel giorno era abbastanza inconsueto.
Katsuki aveva passato la giornata a vantarsi della sua bravura con la spada, così la principessa l'aveva sfidato in un duello.
In cuor suo sapeva di non poter vincere un eventuale scontro - aveva convinto i suoi che anche per una principessa sarebbe stato il caso che imparasse l'uso della spada solo da qualche anno mentre era abbastanza sicuro che il principe impugnasse la spada sin da quando aveva iniziato a camminare - ma ce l'avrebbe messa tutta lo stesso.
E poi, era davvero curiosa di vedere come realmente se la cavasse l'altro.
Inutile dire che era molto felice che, nonostante tutti lo avessero sconsigliato, il biondo accettò con un ghigno malefico.
La 'battaglia' che ne seguì, per quanto intensa, fu abbastanza breve, forse quanto il loro primo appuntamento.
A terra dolorante, mentre fissava la spada di legno che l'altro gli puntava alla gola, si morse le labbra come sentì i domestici lì vicino che ridacchiavano per la sua patetica performance.
Si aspettò che anche il biondo ridesse ma, invece, si mise ad urlare.

"P-Principe, c'è forse qualche problema?" balbettò una delle domestiche più vicine.

"Siete solo delle teste di cazzo." biascicò Katsuki, furioso "Che cazzo ve la ridete, eh? Su sapresti fare di meglio, contro di me poi? Non farmi ridere. Almeno lei ha avuto le palle di sfidarmi, nonostante la palese inesperienza."

Come tutti i domestici si ammutolirono, il biondo sbuffò e si avvicinò nuovamente verso la principessa, che lo guardò palesemente confusa.

"E tu che cazzo rimani lì, cretina?" esclamò irritato, allungando la mano verso di lei "La mia futura moglie dovrebbe rialzarsi subito a testa alta."

La mora strinse la sua mano e si accorse come era arrossita brutalmente in poco tempo per i suoi gesti, le sue parole.
Mentre lo seguiva silenziosa per il castello, dove il ragazzo la voleva portare a medicarsi, Ochako si ritrovò a pensare che quello poteva essere l'inizio e che, dopotutto, poteva vedercelo l'altro come suo futuro sposo.
   
 
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