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Autore: eli_mination    19/08/2020    1 recensioni
A Nuova Domino regna di nuovo la pace e i nostri eroi finalmente si concedono una pausa. Crow va a trovare i vecchi amici al Satellite, ma sulla via del ritorno incontra una ragazza che faceva parte del suo passato e che credeva di aver perso per sempre… Come, prego? La trama vi ricorda qualcosa? Significa che siete veterani di questa sezione!
(REMAKE DI “My love, My life”, FANFICTION SCRITTA DA ME E PUBBLICATA PER LA PRIMA VOLTA IL 28/06/2013)
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Crow Hogan, Jack Atlas, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beline

“Beline, no, non voglio che tu vada da sola!” esclamò il giovane Hogan sentendo le intenzioni della sua ragazza. Beline non si scompose, anzi, lo guardò sicura.

“Tranquillo, andrà tutto bene! Me la saprò cavare!” lo rassicurò poi, volgendogli un’occhiata d’intesa. Crow, però, non sembrava affatto intenzionato a lasciarla andare.

“Beline…” cercò di implorarla, spaventato per quello che sarebbe potuto accadere. “Io non voglio… Non voglio…”

La ragazza sapeva bene cosa volesse dire lui, perciò si lasciò sfuggire un leggero singhiozzo. I due non si volevano separare, tuttavia c’era qualcosa che diceva a Beline che, quel giorno, non sarebbe accaduto di nuovo.

“No, Crow, nemmeno io…” ammise lei. “Però… Solo affrontando le mie paure e il mio passato potremo vivere con tranquillità e stare insieme senza alcun intoppo… E oggi non verrò colta impreparata!”

Il giovane guardò prima verso il basso, poi incontrò di nuovo lo sguardo di Beline e le sorrise, facendole provocare la stessa espressione. In breve, senza pensarci, le prese il viso tra le mani e la baciò. Si baciarono come se fossero gli unici in quell’ambiente angusto e come se fosse l’ultima volta. In effetti, rischiava di esserlo… Beline non sapeva affatto a cosa sarebbe andata incontro, se quello organizzato da Astrid fosse un bluff, un ricatto… Quando si staccò da Crow, la sua faccia preoccupata le stava facendo venire i ripensamenti, avrebbe tanto voluto che lui fosse con lei… Quegli psichici, però, non lo avrebbero mai accettato.

“Devo andare…” fu capace di dire, allontanandosi staccando solo all’ultimo lo sguardo dal suo ragazzo.

“Stai attenta, Beline…” le raccomandò Jack, mettendo un braccio attorno al suo amico Crow per dargli forza.

La ragazza, quindi, proseguì per il corridoio, accompagnata dal ragazzo psichico che le aveva riferito le intenzioni di Astrid.

 

“Suppongo tu abbia delle domande.”

Dopo un paio di minuti di silenzio, esso fu rotto dalla voce rauca del tipo che la stava accompagnando.

“Troppe.” rispose freddamente Beline, non dando troppa confidenza a quello sconosciuto. “Per esempio, cos’è questa cavolata dei Neo-Psichici?”

“Sono una nuova generazione di Psichici, vale a dire tutti coloro che hanno ricevuto i poteri artificialmente…” le spiegò scocciato, come se si aspettasse che lei sapesse la risposta.

Beline mormorò qualcosa, mentre continuava a camminare lungo quel corridoio. Quanto ci stavano mettendo? Dove la stava portando quel ragazzo losco?

“Non preoccuparti, siamo quasi arrivati.” affermò lui, notando il crescente nervosismo della viola.

Dopo un’infinità di muri sporchi e luci intermittenti, finalmente si intravide in lontananza qualcosa di diverso: una luce più forte… poi una porta… anzi, due porte… scorrevoli… che avevano delle minuscole finestrelle per spiare l’interno di una stanza.

Beline ci si fiondò subito, vedendo la figura svenuta di Sheila e, subito a fianco a lei, con gli occhi fissi verso la giovane, Astrid. Eccola lì, in tutta la sua malvagità. Proprio come se la ricordava nei suoi sogni.

La donna notò l’arrivo della viola e aprì la porta con un pulsante. Il primo pensiero di Beline non fu quello di gettarsi su di lei e farle del male, bensì quello di verificare le condizioni di Sheila, riversa a terra, sul pavimento freddo. Astrid la lasciò fare, senza scomporsi minimamente.

“Sheila!” esclamò Beline, una volta vicino a lei, accovacciandosi e sollevandole il busto. Cercò di destarla dandole dei piccoli schiaffetti sul viso, ma non servì a nulla. Per il resto, respirava normalmente, quindi sapeva che era viva. Si rivolse alla sua nemica. “Che cosa le hai fatto?”

“Oh, nulla, rimarrà senza conoscenza per un po’…” rispose, incrociando le braccia e facendo dei passi attorno a quella stanza vuota. La ragazza si rimise in piedi, senza staccare lo sguardo da Astrid, che si comportava come se nulla fosse.

“Te lo ripeto: cosa le hai fatto?” domandò ancora Beline, quasi sull’orlo del pianto. Non riuscì a trattenere le sue emozioni.

Astrid fece alcuni passi in avanti, assumendo un’aria più seria.

“Esattamente quello che ho fatto anche a te un paio di anni fa… Le ho iniettato il Siero Psico.”

Gli occhi viola di Beline si spalancarono di colpo. In un attimo aveva scoperto due cose: aveva dei poteri artificiali dentro di lei e, cosa anche peggiore, adesso anche Sheila li aveva. Sperava che si trattasse solo di un bluff.

“Per quale motivo?” sussurrò, in preda alla rabbia. Quella donna le aveva distrutto una parte importante della sua vita e stava continuando nel suo intento.

“Ovviamente, non ricordi nulla, mia cara… Beh…” Astrid si avvicinò ulteriormente. La viola fece dei passi indietro, incapace di fare altro. “Lascia dunque che ti racconti tutto… Non ho proprio nulla da perdere.”

La donna quindi, si lasciò andare ad alcune dichiarazioni, più o meno scioccanti per la ragazza.

“Io sono una scienziata di Nuova Domino, mi sono laureata in biologia e in seguito ho lavorato in tanti laboratori. Ero una ricercatrice brillante, sapevo fare tante cose, ma il mio lavoro non mi soddisfaceva affatto. Non trovavo mai uno stimolo per fare una grande scoperta e, mentre i miei colleghi si affermavano diventando sempre più conosciuti, io ero una normalissima ricercatrice. Brillante, ma normalissima.”

Il sopracciglio di Beline si alzò nel momento in cui la vide definirsi “brillante”. Se per lei era “brillante” fare del male agli altri…

“Così un giorno incontrai lui… Sayer.”

Un brivido percorse la schiena della ragazza quando sentì quel nome.

“Inutile dire che quell’uomo aveva un certo fascino, così me ne invaghii… Ed ebbi il mio primo figlio da lui, di nome Anthony.”

“Un momento, questo nome l’ho già sentito…” pensò la fidanzata di Crow, quando realizzò di chi stesse parlando. L’ex membro del Movimento Arcadia che aveva dato informazioni importanti ad Akiza… Chissà se sapeva di essere il figlio di Sayer e Astrid…

“Pian piano, Sayer mi introdusse al mondo dei poteri psichici… E fu proprio lì che trovai il mio stimolo. Iniziai a lavorare solo come scienziata, poi le cose cambiarono con la mia seconda gravidanza. In quel periodo ci rendemmo conto che Anthony era nato senza poteri psichici, cosa assolutamente normale visto che era il frutto dell’amore di una persona priva di poteri con uno psichico, quindi ci riprovammo… Ne nacque una bambina bellissima, ma presto capimmo che neanche lei aveva quella caratteristica. Sayer era parecchio arrabbiato, voleva solo costruirsi un esercito di psichici… Così decise, per entrambi, di farli adottare, con la scusa che né io né lui ci potessimo permettere di farli crescere.”

“Mi fate entrambi schifo.” riuscì a commentare Beline dopo aver fatto una serie di facce via via più sconvolte.

“Ti capisco… Purtroppo non è stato un mio volere, ha deciso tutto senza che io potessi avere voce in capitolo. Ed ero talmente arrabbiata e triste che lo lasciai. Passai, dopo quell’avvenimento, una decina di anni a lavorare negli stessi laboratori che odiavo, senza avere la possibilità di poter vedere i miei figli perché erano stati entrambi spediti al Satellite. Ero depressa, molto depressa.”

Per un attimo, la ragazza cercò di compatirla… Ma restava comunque una donna che l’aveva ferita, da quel poco che ricordava di lei. La lasciò continuare, verificando continuamente lo stato di Sheila.

“Volevo solo vedere i miei figli e l’unico in grado di farlo era proprio Sayer… Perciò, tornai a collaborare con lui dopo aver avuto l’illuminazione che ho applicato poc’anzi alla tua amica.”

“Il Siero Psico.”

“Proprio così.” annuì debolmente Astrid. “In cambio, lui avrebbe fatto in modo che anche i nostri figli potessero usufruirne, anche per testarlo. Insieme a loro, avremmo preso altri orfani del Satellite per dargli una nuova possibilità.”

“Ed ecco come sono finita qui…” disse Beline tra sé. Capì il motivo per cui Anthony conosceva la ragazza, lui era tornato nel Movimento Arcadia perché era stato ripreso dai suoi genitori biologici.

“Già, Belinda…” si interruppe la donna, tornando a ricomporsi. “Gli anni che hai passato senza di noi ti hanno permesso di farti degli amici e… Ne sono contenta…”

Beline sapeva che c’era qualcosa che non andava affatto. Quella frase… Era risuonata nel suo cervello più e più volte, probabilmente Astrid stava continuando a parlare ma lei sentiva solo quello a ripetizione. Senza di noi… Cosa significava?

Poco dopo, non ci volle molto per farle capire tutta la verità riguardo quello che era… Sayer e Astrid avevano avuto due figli, un maschio, ovvero Anthony, e una femmina… Un cenno del capo di quella donna confermò tutti i suoi dubbi. Dopotutto, anche guardandola la somiglianza era più che palese.

“Figlia mia… Mi eri mancata troppo…”

 

Angolo Autrice

Vi lascio alla fine del capitolo con una bella bomba ad orologeria, eh? xD

Ditelo… Ve lo sareste mai aspettato? Spero che i vostri cervelli non siano esplosi troppo o.O

In ogni caso, prima che io continui a pubblicare, avrete il tempo di ricomporre la vostra materia grigia perché la settimana prossima non uscirà il capitolo, ma ci si rivede a settembre con “My Love, My Life”. L’ultima settimana di Agosto andrò nuovamente in vacanza e starò via per una settimana. Non avendo la possibilità di aggiornare la storia durante questo lasso di tempo, mi trovo costretta a rimandare l’aggiornamento. Ora voi direte “Di nuovo?”. SI, DI NUOVO!

Stavolta, però, devo dire che mi dispiace perché vi lascio agganciati ad un plot twist con queste ultime righe :c Purtroppo non posso fare altrimenti, dubito che riuscirò a portare a termine il capitolo prima di partire…

In ogni caso, vi lascio con una piccola consolazione: questa settimana, oltre al capitolo che avete appena finito di leggere, uscirà il primo di “Riots”! Mi ero ripromessa di iniziare a pubblicare questa ff solo una volta terminata “My Love, My Life”, maaaaa… con “Riots” vi ho lasciato a bocca asciutta per un po’, quindi nel frattempo avremo il primo capitolo qui sul sito. Poiché, a differenza del capitolo 30 di questa fic, ce l’ho già pronto, prendiamo due piccioni con una fava in questo modo! XD

E nulla, fatemi sapere cosa ne pensate di entrambe le storie. Anche se sarò fuori, riuscirò comunque a leggere i vostri messaggi/pareri/recensioni e quando avrò la possibilità di rispondervi lo farò senz’altro ^^

È tutto! Vi ringrazio per la lettura e ci vediamo con Riots! Bye! ^^

 

  
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