CAPITOLO 45
Mi trovavo
poco fuori dal villaggio, sotto ad un albero solitario, seduta
sfogliavo
pigramente un libro sul potere dei Vallaslin che mi aveva dato Mithra,
sembrerebbe rubato dalla biblioteca di qualche nobile millenni prima.
Aveva al
suo interno parti consistenti che si riferivano alla magia del sangue
di base,
con uno studio più approfondito sul collegamento che si
creava tra le parti
coinvolte. Infatti i primi usi risalivano al domare gli animali per i
combattimenti, il passo successivo era stato breve. Ne esistevano di
differenti
tipi a seconda dell'uso, dal grado assegnato allo schiavo, e altri che
mai
avrei potuto immaginare, alquanto ripugnanti. Naturalmente nessun
riferimento a
come rimuoverli. Un’informazione non fondamentale, ovviamente.
-Lettura
interessante?- domandò Solas. Scostai il libro e lo fissai,
aveva posato la
testa sulle mie gambe per una breve ricerca nella Dissolvenza. Rimisi
gli occhi
sulle pagine e lo chiusi con un colpo secco, posandolo da parte a me.
-Disgustosa,
per essere precisi, soprattutto da un certo capitolo in avanti. Tu
novità?-
Richiuse gli
occhi godendosi la posizione comoda -Banal’ras e Cassandra
fanno progressi-
-Per la
Calma o…?-
-O…-
mormorò
-Mi sembra ringiovanito di qualche millennio-
Risi e lo
osservai, teneva un leggero sorriso sulle labbra -Mi hanno detto la
stessa cosa
di te-
Il sorriso
si allargò invitandomi in modo irresistibile a baciarlo.
Concordavo con quella
osservazione, le occhiaie non erano più così
marcate come quando lo avevo
conosciuto, e i tratti del viso mi mostravano espressioni su diversi
livelli di
felicità. Cosa che ritenevo il mio tesoro poterle vedere,
soprattutto se ne ero
la causa. Mi sfuggii un lieve gemito nella sua bocca, misi infine una
mano sul
suo petto accarezzandolo. L'istinto voleva farla scivolare
più in basso, per il
momento non gli diedi ascolto -Stai senza dubbio meglio rispetto a
qualche anno
fa, vhenan e ne sono contenta-
-Mi trovi
più attraente?- domandò con malizia
Ridacchiai -I
miei ormoni non sono mai stati in dubbio da quando ti ho incontrato.
Hanno solo
intensificato la voglia che ho di te- e la gravidanza li stava facendo
impazzire, quando restavamo da soli come in questo caso dovevo
controllarmi a
non saltargli addosso. Lo aveva notato e non se ne lamentava, il suo
orgoglio
maschile ne sembrava alquanto compiaciuto.
Rise in modo
sommesso, sembrava quasi un ringhio -Rischiamo di farci trovare in
posizioni
compromettenti- replicò con un tono basso. Notai che
iniziava ad esserci un
rigonfiamento nei suoi pantaloni, sorrisi e picchiettai le dita sul suo
petto -Davvero
amore mio?- replicai sfidandolo con voce suadente.
Sospirò
e
aprì gli occhi, con una profonda intensità mi
fissava. Accennai un sorriso e
spostai la mano sulla sua guancia accarezzandolo, appoggiandosi ad essa
-Non ti
merito-
Inclinai il
viso perplessa a quell'affermazione -Sicuro? Forse dovrei essere io a
dirlo-
passai il pollice su quelle labbra morbide -E dopo tutto quello che hai
fatto
per gli elfi. Dopo tutto quello che hai passato e sacrificato, mi
meriti più di
chiunque altro- girò il viso baciandomi il palmo -Sono il
tuo regalo, ricordi?
E tu sei il mio che non ho intenzione di farmi portare via da nessuno-
risposi
con fermezza.
Ridacchiò
-Su
questo non ho dubbi. Ti viene bene attaccare la gente ai muri, oltre ad
essere
ancora più bella mentre lo fai-
Sorrisi al
ricordo della spia elfica contro la parete -Io immobilizzo e tu fai a
pezzi. Un
buon piano, no?-
-Intrigante-
si alzò di scatto prendendomi il polso e tenendo la mano
sulla sua guancia. Fulmineo
si sporse prendendo in modo possessivo la mia bocca, leccandomi il
labbro
inferiore, accolsi l'invito e aprii le labbra. Affondò in
me, alzai anche
l'altra mano tenendolo vicino ed emise un ringhio infastidito. Mi
staccai da
lui e volse lo sguardo seccato da parte a noi, oltre a cambiare
posizione
nascondendo il suo stato eccitato. Vedevo Narim avvicinarsi alzando le
mani in
segno di pace -Perdono, perdono per l’interruzione. Lo so
sono fastidioso, ma
avete visto la da'len? Merrill?-
-Noi
non…-
fui interrotta da un’esplosione poco distante, all'interno
della foresta che si
estendeva a nord. Un individuo, si avvicinava a velocità
sostenuta. Merrill
scappava come un nug terrorizzato, che stava…?
Alle sue
spalle notai un’enorme creatura. Varterral? Che ci fa uno di
quei cosi qui? Io
e Solas ci alzammo. Narim schioccò le dita e gli si
illuminò lo sguardo, il
mostro si immobilizzò.
L'elfa si
fermò davanti a noi in affanno -Quel… quel
mostro…- sospirò prendendo aria -Non
ancora! Quanti ce ne sono?-
Ancora?
-Cosa stavi
facendo da'len?- chiese Narim in tono serio
Gli occhi
verdi si spalancarono in panico -Solo esplorando! Mi stavo annoiando e
ad un
tratto sento un suono stridulo troppo familiare e vedo quell'orrore
attaccarmi!-
-Ne avevi
già incontrato uno?- domandai incredula
-Certo, con
Hawke e anche in quel caso ci siamo salvati per un pelo! Sono un elfa
perché mi
ha attaccato?-
-Perché
sei
un elfa estranea, che è entrata addirittura nel suo
territorio e verso la sua
tana. È decisamente arrabbiato-
Si
voltò di
lato e lo fissò -Oh…-
Narim
schioccò di nuovo le dita e il Varterral strofinò
le lunghe zampe appuntite tra
di loro in modo intimidatorio e scocciato, stridette di nuovo e
ritornò verso
gli alberi.
-Però
forse
era il caso di avvisarci di tale creatura a pochi passi, non pensi
Narim?-
disse Solas
-Forse, ma
credo tu abbia già abbastanza preoccupazioni senza contare
le mie- rispose con
un sorriso e si rivolse verso Merrill -C’è Taren
che ti sta già aspettando da
un po’-
Di colpo si
mise le mani sulla bocca -Me n'ero scordata! Ma serennas hahren- ci
fece un
cenno in saluto e corse via
-Taren?-
chiesi
-Il ragazzo
che insegna ai bambini alla scuola. Non so cosa abbiano in mente, a
parte che
li ho visti piuttosto vicini quei due ultimamente- pensieroso si
portò la mano
sul mento
-I Vallaslin
devono avere un certo fascino sugli studiosi- dissi divertita guardando
la
reazione del mio lupo a quelle parole. Si limitò a sorridere
e negare con la
testa -C’è ancora più fascino quando li
si elimina. È come togliere il nastro a
un pacchetto già bello di suo e scoprire che senza esprime
tutte le sue
potenzialità-
-Woaw, io me
ne vado. Non voglio vedere il seguito di tutto ciò-
esclamò Narim
Risi e Solas
aggiunse -Se non ci avessi rovinato il momento, ti spedirei via a calci
personalmente, lethallin-
-Non faccio
fatica a crederlo- e con un cenno salutò e si
allontanò
Il mio mago
sospirò profondamente -Tutto bene?- chiesi divertita
-A parte una
macchina da guerra nel bosco sul retro? Ottimo-
Ridacchiai e
gli passai le mani sulla vita tirandolo contro di me. Infilai il viso
sotto il
suo mento e iniziai a lasciare dei baci sulla sua gola, seguendo poi la
linea
della mascella.
Sfuggì
al
mio tocco e si avventò sulle mie labbra affamato. Dolce mi
baciava ancora e
ancora, ridetti indietro quei baci in modo più profondo e
riprendemmo fiato -Un
nome- sussurrai
-Cosa?-
mormorò
confuso e ancora preso dai baci, non risparmiandogliene un altro con un
sorriso
-Dobbiamo pensare a un nome, vhenan. Non possiamo chiamarlo per sempre
cucciolo-
-Scelta
ardua…-
-Già,
e sono
pessima con i nomi, ho il vuoto-
Ridacchiò
-Mi
stai lasciando tutta la responsabilità?- disse divertito
-No, ma mi
aspetto ottimi suggerimenti-
Rise
-Così
sia, la scelta finale però aspetterà a te con
tutto il lavoro che stai facendo
e che hai davanti, mi sembra d'obbligo-
Sospirai -Come
se tu non centrassi niente con il mio stato?-
Si
avvicinò
al mio orecchio -Pochi minuti non sostituiscono mesi-
-I tuoi
pochi minuti di gloria elfica?- lo provocai
-Stai
citando Sera?-
-Sarà
contenta
di sapere che ti sei tolto i pantaloni e ripopolando l'Impero- infilai
un dito sul
bordo di quest’ultimi e tirai
-Schifata,
vorrai dire-
Risi di
nuovo -Punti di vista. Io ti trovo tutto bello- maliziosa abbassai gli
occhi
verso il basso e ritirai il bordo dei suoi pantaloni verso di me -E
eccitante…-
-Vhenan…-
mormorò
con voce profonda, la sua lunghezza mi premeva contro
Sorrisi -Una
fantasia…- dissi, ricevendo uno sguardo curioso.
Ansimavo
appagata e lui con me. La schiena premuta contro la sabbia e il suono
delle
onde in sottofondo accompagnava i nostri respiri che ritornavano a un
ritmo
normale. Avevo sabbia ovunque, che si era attaccata ancora
più ferocemente dal
nostro bagno precedente, dove era iniziato il tutto. Di peso poi Solas
mi aveva
appoggiato sulla spiaggia intensificando la nostra unione.
Voltai il
viso fissandolo da parte a me, teneva un braccio piegato sotto la
testa, gli
occhi chiusi e un’espressione soddisfatta -Una piacevole
fantasia…- mormorò
Mi spostai e
misi la testa sulla sua spalla, posando un bacio sulla sua pelle -Una
bella
novità, almeno per me-
-Anche per
me-
Cosa!? -Non
hai mai…?-
-No.
Aspetta. No, qualcosa di simile, ma non con il mare-
-Bene, se no
sono sempre quella che è alle prime esperienze-
Un occhio si
socchiuse fissandomi -Che ti dò sempre con estremo piacere-
-Lo so,
è
che…- sospirai -… lascia stare…-
-Mi sono
innamorato, ho fatto l'amore, ho concepito un figlio. Ho provato una
paura profonda,
una felicità immensa. Cosa vuol dire coccolarsi, fidarsi
ciecamente, essere
amati per quello che si è. E tutte queste cose le ho fatte
per la prima volta
solo con te, vhenan-
Le guance mi
si erano scaldate, non so se per l'emozione di sentire queste cose
direttamente
da lui, o la vergogna della mia presunzione
-Ir
Abelas…
non intendevo…-
-La prima
che mi ha rubato un bacio e che mi ha dominato a letto, ribadendo
chiaramente a
chi appartenga. La prima che ha cercato di capire il mio mondo
così diverso da
come lo conosceva e che mi ha sempre difeso-
Mi misi a
cavalcioni sopra di lui e mi distesi infilando la testa sotto il suo
mento,
chiusi gli occhi godendomi la sua pelle calda contro la mia -Come ho
fatto gli
altri anni della mia vita senza il mio orgoglio?- e gli lasciai un
bacio sulla
gola, abbracciandolo. Un suo braccio passò sulla mia vita
tenendomi contro di
lui -Speriamo non ci stia cercando nessuno, siamo piuttosto nudi-
-E pieni di
sabbia, cosa che richiederà un altro bagno tra poco-
-E il
recupero dei vestiti sparsi per la spiaggia-
-Mmm…-
mi
coccolai meglio contro di lui e la sua presa si strinse
-Vhenan se
fai così non risponderò di me, di nuovo- disse
con voce roca
Sorrisi
compiaciuta -Allora saremo in due- leccai e mordicchiai la sua mascella
-Sai di
sale…-
-Sei
insaziabile- mormorò
-Non mi
sembra ti dispiaccia- la sua lunghezza premeva contro la mia
femminilità,
altrettanto pronta.
Mi alzai dal
suo petto, mi pulii le mani sbattendole tra di loro e lo presi in mano
accarezzandolo lentamente. Sibilò e i suoi fianchi
scattarono verso l'alto,
venendo tenuto fermo dal mio peso.
Le sue mani
mi afferrarono le cosce stingendole e massaggiandole -E ti è
piaciuto allora
essere dominato?-
Mi sorrise
arrogante e un gemito prese il suo posto -L’importante
è che sia tu…- un
ringhio frustrato dai miei movimenti continui gli sfuggì
dalla bocca -… non lo
potrei sopportare in tal caso…- la sua mano si
allungò verso il mio viso e mi
tirò giù verso di lui. Prese possesso della mia
bocca affamato. Lo immersi dentro
di me e con un'unica spinta forte e continua del bacino si
rinfoderò fino in fondo.
Un grido di sorpresa e piacere venne attutito dal nostro bacio. Ripresi
fiato e
appoggiai la fronte contro la sua ansimante -Io sarei insaziabile,
vhenan?-
Il suo braccio
mi strinse la vita e l’altra mano si infilò tra i
miei capelli, stringendo. Ero
intrappolata contro di lui. Mi baciò e mordicchiò
il collo adorante. Iniziò con
un movimento lento, tirandolo quasi del tutto fuori e con un colpo duro
rimettendolo
dentro.
Soffocai un urlo
contro la sua spalla. Di nuovo. Fuori. Dentro. Un picco di piacere mi
raggiunse, non riuscendo a fermare i gemiti che attutii sulla sua
pelle. Fermo
in profondità, mi tirò i capelli facendomi girare
il viso verso il suo -Voglio
sentirti urlare, ma fen'asha- disse con voce bassa e roca per il
desiderio.
Mia lupa. Era
la prima volta che mi chiamava così. L'eccitazione
salì ulteriormente -Allora scopami,
ma fen- gli ordinai più aggressiva di quanto immaginassi. Lo
volevo e il
restare fermi in quel modo mi stava facendo impazzire. Il piacere si
stava di
nuovo costruendo in una lenta tortura. Mi rivolse un sorriso e uno
sguardo malizioso.
Un lieve dolore arrivò quando mi tirò i capelli
che teneva nel suo pugno, ma
non era fastidioso. Fu il segnale con cui iniziò un
martellamento continuo. Ancora
e ancora, sempre più forte. Catturai la sua bocca
incitandolo ad andare sempre
più a fondo. Lo fece.
Tremammo infine
di piacere nello stesso istante. Crollai contro di lui a peso morto,
sfinita,
dolorante, piena di lui. La sua mano mi stringeva ancora i capelli, li
lasciò e
prese ad accarezzarmi la testa. Restai con gli occhi chiusi premuta
contro di
lui, non avrei mai voluto che questa sensazione finisse. Amata e al
sicuro.
-Ar lath, ma
fen-
Un bacio mi
si posò sulla tempia -Mi piacciono questi tuoi ormoni
impazziti- prese in giro
Sbuffai
divertita -Chiamalo un anticipo, dopo dovremmo farne a meno per un
po’-
Rise e anche
se ancora confusa dalla sensazione di piacere, mi parve di udire lo
scricchiolio della sabbia calpestata. Non fui la sola, Solas tenendomi
contro
il suo petto si mise a sedere. Eravamo in una rientranza della parete
rocciosa
che avevamo accostato trovando un modo per scendere verso il mare.
-Fenedhis-
sussurrai
-È
già in
tua custodia vhenan- scherzò, infatti eravamo
così vicini che restava dentro di
me. I suoi occhi si illuminarono e il mana ci ricoprì dalla
testa ai piedi -Ora
silenzio, non ci possono vedere, ma non copre il suono-
mormorò -Aggrappati-
Co... Cosa?!
Senza ulteriore indugio puntò le gambe e si alzò
tenendomi premuta contro di
lui. Gli afferrai con le braccia il collo e con le cosce la vita
sentendo che
scivolava fuori da me. Solas si spostò in un angolo, il
più lontano possibile
dalla fonte del rumore che si faceva più insistente.
Lasciandomi poi ritoccare
terra, non accennando a lasciarmi.
Il cigolio
di un’armatura pesante fendette il suono delle onde che lo
aveva coperto fino a
quel momento. Una smorfia e uno sguardo duro si delinearono sul viso di
Solas,
avrei potuto vederlo da un momento all'altro ringhiare. Cosa che mi
dette
l’impressione che fece, quando comparve un individuo enorme
con una spessa
corazza nera e una spada a due mani sulla schiena. Non si vedeva in
viso,
portava un elmo massiccio con un’unica feritoia per gli
occhi. Osservò i
vestiti lasciati sulla spiaggia, si guardò intorno
muovendosi lentamente, forse
appesantito da tutto quel metallo.
Solas si
chinò sul mio orecchio -Qualunque cosa accada resta qui- un
dito mi si posò
sulle labbra, impedendomi di protestare. Cosa voleva fare?
Negli occhi
passò un bagliore argentato intenso. Parte
dell’acqua del mare davanti a noi
esplose come se avessero lanciato una bomba, congelandosi all'istante.
Quel
colosso si voltò verso la manifestazione di potere. Solas mi
lasciò e con una
luce dorata cambiò forma. Fulmineo un enorme lupo nero si
avventò sull'uomo.
Non era il grosso lupacchiotto che mi aveva leccato e portato in
groppa. Avrei
potuto paragonarlo a un drago in questo instante. Sei iridi rosse
rubino e
feroci puntarono l'intruso, le lunghe e letali fauci lo afferrarono,
premendo
con brutalità e perforando le placche di metallo come burro.
Un fiotto di
sangue spruzzò contro il muso. Con un movimento
dell’enorme testa lo lanciò
contro il terreno, creando un tonfo assordante e alzando una nuvola di
sabbia. Il
nemico stringeva lo spadone in una mano. Quando l’aveva
presa? Ancora vivo
cercò di muoversi, ma molto presto fu chiaro dalla
quantità di sangue che
impregnava la sabbia che era morto.
Fissai Solas
che emanava un’aurea spaventosa, la scena che avevo davanti
non era degna del termine
temibile che gli veniva affibbiato. I denti erano ancora scoperti e la
mascella
grondava di sangue, gli occhi rossi e glaciali non smettevano di
puntare il
terreno.
Feci un
passo avanti e un orecchio si girò verso di me. Rimasi
immobile.
La luce
dorata lo avvolse e ritornò alla sua forma elfica. Mi
lanciò un breve sguardo e
si toccò il mento con le dita fissando il sangue.
Sputò a terra e si diresse
verso il mare.
Mi mossi in
avanti e osservai l'elfo davanti a me fatto a pezzi. L'elmo era
scomparso
rivelando sul volto dei Vallaslin rossi che non avevo mai
visto… o forse sì? Non
mi sembravano del tutto estranei. Non mi fermai oltre a rimuginarci e
lo
raggiunsi in acqua, cercando di non rabbrividire, era più
fredda rispetto a
qualche ora prima.
-Vhenan…-
lo
chiamai
Si era
immerso e continuava a bere e risputare acqua fino a tossire. Lo
accostai e gli
presi il viso tra le mani bloccandolo. Lo sguardo era ancora furioso,
ma sapevo
che non era rivolto a me, le emozioni di quella breve battaglia
aleggiavano
ancora nell'aria come l'odore del sangue.
Cercò
di
districarsi dalla mia presa, ma lo tenni saldamente -Non
c’è più sangue, ma
vhenan-
Non era
convinto. Lo tirai verso di me in un bacio profondo. Fece un minimo di
resistenza, lasciandosi poi andare. Appoggiai la fronte alla sua -Sai
di sale.
Solo sale- lo rassicurai -Chi o cosa era?- non lo avevo mai visto avere
una
reazione così aggressiva, anche se l'essere braccati durante
un atto intimo e
vulnerabile non era l'ideale.
-Un abominio,
creato per darmi la caccia. Un orrore simile sopravvissuto a cose
più degne…-
La mia
definizione del termine non coincideva con quello che avevo visto. Non
volevo
approfondire al momento, ma il mio lupo continuò -Noi siamo
legati a degli
spiriti, si può fare la stessa cosa con i demoni. In questo
caso però erano
sotto il controllo di un’entità più
potente-
Gli
accarezzai la guancia e la mascella cercando in minima parte di dargli
conforto, era molto rigido -Come aveva fatto Corypheus con i Guardiani
Grigi?-
-Sì e
no, in
questo caso siamo a un livello più alto. Cacciatori, mostri,
creati da Ghillian'nain
su ordine di Andriul. Non erano gli unici a darmi la caccia dopo la
morte di
Mythal- si appoggiò alla mia mano -Con il Velo la loro forza
deve essersi
dimezzata. Rimangono comunque pericolosi- sospirò e mi
mostrò un mezzo sorriso
e un’espressione affettuosa -Devo avvisare Narim, sempre che
non mi abbia
omesso un’informazione così importante-
-Non lo
avrebbe fatto, cuore mio- gli accarezzai il petto e lo strinsi contro
di me in
modo protettivo, infilò la testa nell’incavo del
mio collo -Dov’è il mio
lupacchiotto coccolone?- lo presi in giro cercando di distrarlo
-Ir abelas,
non provo gioia quando mi vedi in quello stato- mormorò
-Allora devo
avere qualcosa che non va, perché sei molto sexy quando
proteggi la tua
famiglia- vedere il suo lato più oscuro non mi spaventava,
anzi otteneva
l’effetto contrario.
Finalmente
risentii la risata che adoravo -Devi essere l'unica ad averlo mai
pensato-
immerse il viso nei miei capelli
-Vorrei ben
sperare, amore mio-
-Che ti
è
successo!?- esclamò Narim basito -Sesso frenato?-
Al combattimento
la mia maglia non era sopravvissuta, finendo nella pozza di sangue.
Solas mi
aveva dato la sua che mi arrivava a metà coscia, rimanendo
così solo in
pantaloni.
Impassibile
rispose -Avrei preferito godermi solo quello. Invece abbiamo ricevuto
la visita
di un Ghi'myelan, devi dirmi qualcosa lethallin?- chiese serio e con
una vena
gelida. Gli presi una mano tra le mie, intrecciando le dita per
calmarlo. Il
pensiero che fossi stata in pericolo in un momento tanto vulnerabile e
intimo,
lo rendeva furioso.
Un’espressione
offesa prese posto sul volto di Narim -Credi veramente che se avessi
saputo che
quegli orrori erano ancora in giro non ti avrei avvisato? Pensavo
avessi una
considerazione più alta di me-
Il mio lupo
stava per ribattere, ma gli strinsi la mano intervenendo -Non
è questo Narim,
siamo preoccupati per voi. E come avrai notato, Solas con la mia
gravidanza è
estremamente protettivo…- Solas cercò di
infilarsi nelle mie parole, però lo
bloccai con un dito sulle labbra -… e sarebbe anche
mentalmente disposto a
sterminare chiunque oserà anche solo minacciarmi. Questo
attacco a sorpresa ci
ha…- il mio mago allontanò il mio dito afferrando
la mia mano, baciandone il
palmo -Mi ha reso cosciente che hai dei problemi e se posso aiutare a
risolverli devi solo chiedere falon-
Narim
sospirò -Sarà il caso che prima andiate a
sistemarvi-
Infatti
stavamo attirando l’attenzione, soprattutto Solas era
osservato con sguardi
tutt’altro che innocenti. Infastidita mi schiarii la voce e
lo tirai verso la
casa -È una buona idea- non vedevo l’ora di
togliermi il sale dai capelli e
sulla pelle.
L’acqua
scendeva dall’alto come una piccola cascata, sicuramente
più veloce e comodo
che riempire una vasca. Restai sotto il getto e chiusi gli occhi. Udii
la porta
in cristallo aprirsi, un braccio mi passò sulla vita e la
mano del mio lupo si
mise sul cucciolo. Le labbra si posarono sulla mia guancia e si
unì a me sotto
l'acqua. Iniziò a passare le mani massaggiandomi le spalle,
il collo, il seno e
i fianchi con il sapone, scaricando la tensione che avevo accumulato
-Non
prendertela con Narim, sono sicura che non voleva sobbarcarti di altri
problemi. Abbiamo già i nostri- che si avvicinavano sempre
di più, la vacanza
era quasi finita. Solo l'idea di dovermi infilare un vestito elaborato
e sorbirmi
il Gioco, mi fece sospirare profondamente.
-Non lo
incolpo. Ho compreso che non ne aveva idea. Mi scuserò dopo-
Sorrisi e
passai il sapone su di lui come aveva fatto con me, seguendo le linee
dei suoi
muscoli definiti e tesi. Gli lasciai un bacio al centro del petto e
posai la
fronte contro la sua pelle. L’acqua tiepida ci scivolava
addosso, portando via la
schiuma.
-Non sembro
per nulla l’unica a essere insaziabile…- dissi
divertita guardando in basso
Ridacchiò
sommesso dandomi un bacio sulla tempia -Hai costantemente questo
effetto su di
me, vhenan-
Lasciai un
altro bacio sullo sterno -Mmm… dovrai portare pazienza. Sto
morendo di fame, mi
hai fatto fare un sacco di attività fisica- e chiusi l'acqua
girando una
manopola. Alzai il viso verso il suo sorridendo e con
un’espressione dolce si
chinò prendendo possesso della mia bocca. -Mmm…
andiamo…- mi staccai da lui afferrando
la maniglia della porta -Se no mi fai fare un'altra doccia, ma fen-
rise e mi
seguii all’esterno prendendo gli asciugamani. Il sistema
magico di asciugatura
che avevamo nella nostra casa avevo capito che era alquanto costoso.
Puliti e
rivestiti
ascoltammo Narim.
-Come potrai
immaginare non tutti erano d’accordo con il mio operato.
C’è chi nel corso
degli anni si è allontanato, formando alla fine una
comunità propria-
introdusse
-E i motivi
principali di questa divisione?- chiese il mio mago pacato
-Tu. Hanno
trovato un insulto ricordare chi creando il Velo ci aveva liberato
sì dai falsi
Dei, ma anche tolto il collegamento che avevamo con l'Oblio, sparendo,
lasciandoci menomati, mortali e a noi stessi-
Le
sopracciglia di Solas si corrugarono, la sua colpa ben evidente nei
miei amati
occhi color ardesia, ora di un tono più scuri del normale.
Le nocche della mano
stretta a pugno erano bianche, la coprii accarezzandola con la mia. La
tensione
nella mano si sciolse -E si sono messi a creare Ghi'myelan? Elfi senza
propria
volontà, dediti a darmi la caccia in eterno?-
Narim
sospirò e alzò le spalle in modo sconsolato -Non
so cosa dirti. Non saprei neanche
dove hanno preso tali conoscenze-
-Incomplete
direi, potrei considerare quell’essere pericoloso per questo
mondo, ma non per
me. Ha un terzo della sua potenza originaria, lento, sensi
imbarazzanti. La sua
creatrice originaria sarebbe disgustata e offesa per un così
goffo tentativo-
-Sembri
ammirare Ghillian'nain-
Sorrise e
negò con la testa -Ammiravo la Dea degli halla quando ha
creato creature nobili
per questo mondo. Quello che è diventata, un mostro come gli
orrori che alla
fine ha dato origine- sospirò profondamente -Ho fermato
tutto ciò, ma c’è chi
sta cercando di resuscitare la peggior parte di noi-
-Sembrerebbe.
Per quel che mi riguarda mi limiterei a tenere d’occhio il
confine-
-Il Varterral
suppongo-
-Esatto. Nel
caso agirò di conseguenza. Preferirei che ti concentrassi
sui tuoi problemi che
sono più gravi dei miei-
Assentì
con
un cenno del capo -Ovvio, non sei più un ragazzino. E ti
chiedo scusa per la
mia reazione precedente-
Narim
sbuffò
-Tel Abelas, e la tua compagna ha reso chiaro lo stato in cui ti trovi.
Avrei
reagito allo stesso modo per Mithra- ridacchiò, e
sbatté le mani tra di loro -Ora,
c’è una piccola festa- disse, gli occhi emozionati
-Seguitemi, è divertente per
i bambini e celebra la libertà ottenuta-
Ormai sera,
delle lanterne erano disposte vicino alla piccola scuola illuminando le
panche
che avevo visto in taverna, ora fuori vicino a un palco di dimensioni
contenute.
Le persone
chiacchieravano allegramente e la taverna portava la cena alla gente
già
seduta. Io e Solas schivammo un gruppo di bambini che correva giocando,
la
faccia pitturata con dei Vallaslin del tutto goffi e imprecisi. Solas
alzò un
sopracciglio incuriosito, ritrovammo Merrill che rideva insieme a un
elfo con i
capelli neri e gli occhi azzurri. Supposi fosse l’insegnate,
stavano parlando e
accontentando i bambini disegnando con le dita i marchi sui loro visi
eccitati.
Mi aggrappai al braccio del mio lupo -I Dalish inorridirebbero a
vederli usati
in modo tanto superficiale- dissi con un sorriso -Ma è anche
il modo in cui
andrebbero usati-
Il suo
braccio scivolò sulla mia vita tirandomi contro di lui
-Eccovi qui!-
ci si parò davanti Mithra -Ho dovuto aiutare per organizzare
anche quest’anno.
Dopo ci sarà uno spettacolo che hanno fatto i bambini- disse
entusiasta. Mi
prese per mano e mi trascinò ad un tavolo libero -Scommetto
che stai morendo di
fame, quel fagottino nei prossimi mesi ti farà mangiare come
mai prima- era alquanto
eccitata e serena, sorrisi contenta, era contagiosa -Mi stai dicendo
che
raggiungerò le dimensioni di un druffalo?-
Rise -Non
allarmarti, se ti consola la pancia non raggiungerà la
stessa grandezza delle
umane. Abbiamo una struttura differente-
Il paragone
non mi consolava, né mi dava la benché minima
idea, non avevo incontrato donne
umane incinta -Ti credo sulla parola- risposi perplessa
Ridacchiò
-Non
diventerai un druffalo, ma diciamo un halla in dolce attesa? Agile, ma
con i
tuoi limiti-
Sorrisi -Capito,
anche se devo dirti che prendo la forma di un lupo
nell’oblio. Suppongo che
possa sempre funzionare-
-Giustamente
il lupo prende la lupa- e mi fece l'occhiolino
-Ma state
parlando di gravidanza o fauna selvatica?- domandò Solas
scettico a quello scambio
di battute sedendosi di fronte a me
-Entrambi,
comunque
ancora un po’ di tempo e potrai sapere il sesso-
replicò l'elfa
-No, no,
adoro le sorprese…- alzai lo sguardo sul mio mago -Sempre
che tu…- si sporse
sul tavolo coprendomi la bocca con la sua -Adoriamo le sorprese, nessun
anticipo, me ne stai dando tanti in questo periodo- disse sfacciato, le
guance
mi infiammarono -Stupido…- mormorai
Mithra rise
-Meglio
quello che il vomito, giusto?-
-Colpa sua,
è una continua tentazione- borbottai
Entrambi
risero e finalmente ci furono posati davanti dei piatti con
dell’ottimo pesce
fumante. Al profumo il mio stomaco brontolò, per fortuna
c’era troppo rumore
perché si sentisse. Iniziai a mangiare.
Solas
mangiava e mi guardava compiaciuto -Cosa?- domandai, continuava a
mettermi un
po’ in imbarazzo
-Sei ancora
più bella, vhenan-
-Senti,
senti che adulatore. Vi lascio innamorati, devo aiutare per lo
spettacolo- e ci
sorrise.
Solas si
spostò al mio fianco e nel mentre mi baciò sulla
guancia -Che ti prende?- era
ancora più affettuoso del solito. Il suo fiato
sull’orecchio -Bramo il
coccolarti più tardi…- sussurrò con
voce suadente -Pensavo avessimo già
raggiunto un record personale oggi…-
La punta del
suo naso sfiorò l'orecchio -Quello sì, ma voglio
averti tra le braccia, accarezzarti,
baciarti finché non ci addormentiamo-
Sorrisi ora
eccitata
all'idea -Non vedo l'ora, amore mio-
Della musica
iniziò a suonare e i bambini salirono sul palco. Un da'len
con un cerchietto
con delle orecchie da lupo iniziò a parlare replicando in
modo buffo qualcuno
che conoscevo. Mi coprii la bocca con una mano cercando di non farmi
sentire
ridere. Guardai Solas altrettanto divertito, le iridi erano fisse sulla
sua
copia in miniatura che dava voce alla sfida ai falsi Dei.
-Uguale
vhenan- mormorai ridacchiando. In risposta mi dette un altro bacio
sulla
guancia. Continuai a mangiare e vedere in modo molto semplice svolgersi
la
lotta agli Evanuris. I bambini con i marchi venivano liberati dalla
schiavitù,
lavandosi in modo efficace la faccia.
Il ragazzino
che impersonava Solas era alquanto orgoglioso della parte che stava
svolgendo.
-Non sapevo
avessi delle bellissime orecchie da lupo portatili- sussurrai
prendendolo in
giro. Trovavo i bambini bellissimi, ma tutta la scena comica. Mi prese
la mano
che tenevo sul tavolo nella sua, intrecciando le dita, portandosela
alle labbra
e lasciando un bacio -Le metto solo per le occasioni speciali.
Dovrò rimediare
presto-
Ridacchiai, lo
spettacolo stava finendo. Solas mi tirò dalle nostre mani
unite -Vieni- e ci alzammo
andandocene in modo furtivo. I bambini che non partecipavano sul palco
erano
molto attenti, gli adulti seguivano e chiacchieravano tra di loro
sereni.
Continuammo
a camminare allontanandoci dal fulcro della festa, notai altre coppie
fuggire,
una però attirò la mia attenzione: Merrill stava
passeggiando con il bel
tenebroso dell’insegnante. Fermai Solas e glieli indicai con
un cenno del capo
Sorrise e mi
trascinò verso la casa in cui stavamo venendo ospitati.
-Vuoi
già
dormire?- domandai
-Pensavo di
finire di leggere quel libro che abbiamo iniziato insieme, prima-
Da circa una
settimana avevamo iniziato un volume che abbiamo trovato in casa.
Raccontava
semplici e carine storie sugli spiriti -E finire a coccolarci? Affare
fatto-
Falon: amico
Ciao a tutti! Spero abbiate passato un buon Ferragosto e che le vacanze stiano andando bene. Come vi è sembrato il capitolo? Un po' più lungo del solito, ma spero che mi faccia perdonare per la lunga attesa. Merrill che sta combinando? Zitta, zitta XD Sperando che vi sia piaciuto, al prossimo capitolo!