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Autore: JhonSavor    17/08/2009    3 recensioni
Un grande torneo... un premio in palio eccezionale... guerrieri provenienti da ogni parte del mondo... Naruto, Onepiece, Inuyasha, FMA insieme per una fanfiction di tutto rispetto (o almeno, questo dovrete deciderlo voi...XD) Ehilà raga qui è JhonSavor che vi parla e questa è la prima fan che ho deciso di postare e ho una voglia matta di sapere cosa ne pensate. Leggete quindi e fatemelo sapere, please XD "Sono partiti in tanti, ma solo uno si ergerà sui corpi dei sui avversari sconfitti venendo proclamato e ricordato come il più forte"
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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hdrtj Mi pare che il titolo non abbia bisogno di introduzioni XD…


L’ULTIMO DEGLI UCHIHA SCENDE IN CAMPO


Shino richiamò i suoi fidati insetti, liberando così l’ avversario dalla sua immobilità.
Ancora non riusciva a credere a ciò che aveva scoperto; Alphonse Elric l’alchimista straniero proveniente dalle terre occidentali, non indossava semplicemente l’armatura che tanto aveva dato nell’occhio in città… lui stesso era l’armatura! Compiere una cosa come legare l’anima di un essere umano ad un oggetto era qualcosa di assolutamente fuori dal normale. Anche per un shinobi esperto e svezzato ad ogni tipo di missioni.
Ma Shino decise che non avrebbe detto niente. Era un tipo riservato e non si sarebbe mai permesso di sparlare dei segreti, particolarmente profondi poi come in questo caso, di un altro così alla leggera.
Poteva essere una cosa alquanto fastidiosa.
Se mai Alphonse Elric avesse voluto riproporre l’argomento, lui lo avrebbe ascoltato con grande attenzione; in fondo aveva preso interesse per quella storia, ma fino a quel momento non ne avrebbe dato peso.

Choji e Ino sentirono uno strano rumore provenire dalle scale. Era pesante e cadenzato e ad esso se ne univa uno più profondo, come se qualcuno stesse ansimando.
C’era qualcuno che stava salendo le scale, e lo faceva con molta fretta per giunta.
D’improvviso da dietro un tornante  della scalinata videro sbucare due ragazzi che correvano a perdifiato.
-Dai Kagome ci siamo quasi!- gridò il biondo
-Sbaglio o l’hai detto anche due rampe fa?…- disse la ragazza mora dietro di lui
-Ehm, noi abbiamo combattuto per primi non sapevo che giro bisognasse fare per…- disse cercando di scusarsi
Arrivati in cima si fermarono un attimo a riposare, ma vennero subito accolti dal gruppo di partecipanti, che informati del loro arrivo, si era accalcato di fronte all’imboccatura.
-Ma tu sei Edward Elric-san!- trillò Ino
-Si è vero, è lui! Lo riconosco- le fece eco Usop
-E con lui c’è anche quella ragazza… Kagome!-
-Si è proprio lei… è molto più carina di quel che pensassi!-
Altre voci del genere si alzarono dalla calca. I due assaliti, se non fossero stati sicuri di trovarsi di fronte ad altri iscritti al torneo, avrebbero pensato di essersi imbattuti in un gruppo di fan esaltati.
Una voce autoritaria si frappose agli schiamazzi scalmanati –Ma allora… BASTA!!! Vogliamo darci un contegno?-
Era stata Nami la navigatrice a parlare. E il silenzio si impose.
-Si hai ragione, scusaci Nami…- le risposero i mughiwara
I ninja di Konoha, impressionati più che altro dall’autorità che la rossa emanava, si zittirono di botto
Nico Robin e Kakashi Hatake, rimasti discosti dal gruppo, osservarono la scena sorridendo.
-Non fate caso a loro, sono dei casinisti… piacere il mio nome è Nami- si presentò a ragazza sorridendo
I due riprendendosi, risposero al saluto.
Pian piano tutti gli altri si presentarono.Molti di loro iniziarono a tempestarli di domande, Edward era entrato particolarmente nelle attenzione dei ninja di Konoha
-Scusate, un momento…- Edward ripensò al motivo della sua precedente fretta e il silenzio si impose -… lo scontro è finito? Dico quello in cui ha combattuto mio fratello, il ragazzo in armatura?…-
La risposta non si fece attendere: fu l’erede degli Inuzuka a parlare –Si è finito e mi dispiace dirti che ha perso…-
In quel momento tutti pensarono che il senso del tatto non era sicuramente tra le qualità di spicco del ragazzo.
Di fronte agli occhi sbarrati del biondo Kiba cercò di rimediare –Però non ha riportato danni gravi… il mio compagno di squadra lo ha semplicemente immobilizzato e successivamente si è arreso…-
A quelle parole il biondo sembrò calmarsi. Fin dal momento in cui aveva abbandonato l’infermeria, gli unici pensieri che era riuscito a formulare erano di suo fratello in pericolo. Era forte lo riconosceva, ma all’inizio non si sarebbe aspettato che ci fossero dei tali esseri iscritti al torneo.
-Il tuo compagno?- chiese uscendo dai suoi pensieri
-Si è stato il mio compagno Shino Aburame a vincere…e non ti incaponire troppo su come abbia fatto, era scontato...- concluse atono   
Quel tono attirò le attenzioni del biondo
Il ninja alzò un sopracciglio e mise le mani dietro la testa –Devi sapere che non ce l’avrebbe mai fatta contro Shino… è un tipo sinistro e calcolatore inoltre è dotato di una mente geniale… a tutti gli effetti è l’unica persona contro cui non vorrei mai scontrarmi…-
La situazione si era fatta alquanto pesante e un silenzio imbarazzato scese sul gruppo.
“Accidenti mi spiace per lui… devo trovare il modo per distrarlo…” pensò Hinata
Un’idea balenò nella mente della giovane Hyuga –S-senti Elric-kun… ci mostreresti la tua alchimia? Se non ti da fastidio ovviam…-
-È vero! Dai Edward facci  vedere la tua alchimia- gli chiese entusiasta Naruto sorpassando la Hyuga
-Si, per favore Edward-kun! – si aggiunse Ino cinguettando
Di fronte a quella insistenza il biondo non si fece pregare, allontanando per un momento le preoccupazioni dalla mente. Chiese che gli venisse fatto un po’ di spazio, batté le mani e le poggiò al suolo.
Pian piano il granito iniziò a plasmarsi sotto la guida delle mani dell’alchimista: una statua con le sembianze di Kagome comparve sotto gli occhi di tutti, alzando un chiacchiericcio entusiasta.
-Wow, è proprio uguale a me…- osservò la  ragazza toccandosi il viso, per poi toccare a sua volta quello di pietra.
-Una sciocchezzuola… però fa il suo bell’effetto, no? Quando feci l’esame per diventare Alchimista di Stato, diciamo che mi proposto più che altro l’obbiettivo di riuscire a impressionare l’esaminatore…- disse Edward sorridendo malinconico al ricordo
-Di Stato? Un momento… sei per caso un militare?- chiese incuriosito Zoro
-Diciamo di si l’esercito può pretendere le mie capacità nei momenti di bisogno… d’altronde un alchimista statale ha un’autorità pari a quella di un maggiore dell’esercito…-
-Così giovane e già invischiato in  un mondo come l’esercito, che roba…- fece Chopper ammirato
-Beh in molti mi hanno definito il più giovane di sempre, e hanno ragione in fondo, avevo appena dodici anni all’epoca…-
Uno strano silenzio scese sul gruppo di partecipanti
-Dodici anni?- disse Kiba
-Ma scusa Ed quanti anni hai?- gli chiese Naruto
Il biondo si fece sospettoso –Quasi sedici… perché?-
Edward si vide squadrare come se fosse stato un alieno dallo sguardo sconvolto dei due shinobi.
-Sedici anni? Ma come è possibile? Noi abbiamo appena tredici anni e siamo poco più bassi di…-
Tutti i sospetti del biondo vennero a galla. E fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Con un velocissimo movimento delle mani, Ed trasmutò parte del proprio braccio in una gigantesca mannaia che successivamente puntò minacciosa verso i suddetti ninja.
-Chi sarebbe il micronano grande come un granello di sabbia, non riconoscibile neanche con una lente d’ingrandimento?!?! EH ?!?!-
Le urla del ragazzo echeggiarono per tutto lo stadio, spaventando non poco tutti coloro che lo stavano osservando.
Ma quel giorno nessuno fu più terrorizzato di Naruto Uzumaki e Kiba Inuzuka; perché quel giorno capirono quanto fosse pericolo anche il solo sfiorare determinati argomenti con Edward Elric.
-M-ma noi- balbettarono i due di fronte alla lama –noi non abbiamo detto così!-
La scena era assurda e provocò un ilarità generale: nessuno era mai riuscito a mettere in riga in quel modo i due sfrenati shinobi.
-Ah! Sei un vero uomo ragazzo! Sei super!- gli disse Franky mettendogli una mano sulla spalla
-Dai Edward, calmati e scusali…- intervenne Kagome
Il ragazzo a quel punto si calmò, rilasciando la trasmutazione; ringraziando il cielo nessuno sembrò essersi scandalizzato dalla sua scenata, anzi sembrava aver semplicemente riscaldato l’ambiente. Il gruppo si amalgamò e tutti si fecero prendere dalla nuova aria portata dalla coppia.

-Rin! Aiutami!-
La stridula voce di Jaken si alzava acuta dal gruppo: Franky, Usop e Chopper avevano ripreso a torturarlo dopo averlo beccato in un tentativo di fuga.
Ma la bambina era distratta da altro in quel momento. Le kunoichi di Konoha l’aveva presa in disparte per poterla osservare e conoscere: Ino era rimasta incantata dai suoi capelli lisci e neri, color dell’ebano. Disse più volte di esserne invidiosa perché aveva scoperto che le more facevano più effetto delle bionde in ambito di seduzione, in barba al luogo comune che vedrebbe invece le bionde come irresistibili tentazioni.
Rin si sentiva strana: estremamente entusiasta e più ciarliera del solito.
Se ne domandava il motivo. Forse era dovuto al fatto che si trovasse con persone gentili e che le ispiravano fiducia. Erano pur sempre amiche e compagni di Sakura e Naruto, le prime persone con cui aveva instaurato un rapporto dopo tanto tempo: sentiva di  potersi fidare di loro.
All’improvviso sentì una strana presenza dietro di se: familiarmente fredda.
Si voltò e lo vide, ma non era chi credeva: Sasuke Uchiha.
Rin strabuzzò i suoi occhi nerissimi e le sfuggì un sussurro –…Eppure mi sembrava…-
L’Uchiha chinò leggermente il capo di lato –Ti sembrava cosa?-
Poi si voltò verso le ragazze –Scusate ma devo rubarvela un secondo devo parlarle…-
Le quattro ragazze si guardarono, poi, vedendo che a Rin non sembrava recare disturbo, annuirono leggermente.
I due si allontanarono fino a quando non furono ad una distanza di sicurezza da occhi e orecchi indiscreti.
-Che c’è Sasuke-san? Devi chiedermi qualcosa?-
Il ragazzo le accennò un sorriso –Sei sveglia. Voglio che tu porti subito un messaggio a Sesshomaru…-
-Ad oji-sama?- chiese stupita
-Esatto. Digli di osservare attentamente il prossimo incontro…-
-Sai chi combatterà?- chiese sempre più stupita la bimba
-Sarò io a scendere in campo e voglio che lui capisca che non deve minimamente sottovalutarmi!- le disse serio Sasuke.
La frase sibilata dal moro si insinuò nella mente della bambina. Rin guardò prima in basso per poi puntare di nuovo lo sguardo sul ragazzo –Ho capito… ma perché ce l’hai tanto con Sesshomaru-sama… se è per ieri ti chiedo perdono io per lui, ha calcato un po’ la mano ma in fondo lo avete attaccato voi…-
-No, non è per quello…-
Sasuke rimase sinceramente stupito dal comportamento della ragazzina. Era molto più matura di quanto desse a vedere e lo considerò strano per la sua età: gli bastò pensare però al carattere di Naruto, che era di tre anni più grande, per notare di come a volte infantilismo e maturazione possano fiorire più in alcune persone piuttosto che in altre.
-È un motivo più personale… glielo dirai?-
La ragazzina assentì sicura.
Sasuke fece per allontanarsi, quando si bloccò di nuovo.
-Scusa la domanda… che cosa ti era sembrato prima?-
Rin sembrò non capire, poi sorrise congiungendo le mani dietro la schiena, mettendosi a ondeggiare qua e là.
-Credevo di trovare oji-sama alle mie spalle, ho avuto quella sensazione… sai Sasuke-san voi due un po’ vi assomigliate…-
Il moro si fece scettico –In che cosa sentiamo?-
-Beh…- iniziò lei guardandolo con fare furbetto – non so, avete la stessa “presenza”, come una forza che vi pervade e attiri a voi l’attenzione delle persone…-
Il moro prese a camminare oltrepassando la bimba –Credo di capire… parli di ciò che viene chiamato “fascino”… o anche “carisma”…-
Il moro si voltò ancora verso di lei: Sharingan attivato.
-Ma potrebbe anche essere ciò che gli uomini chiamano “timore” se non “paura”… purtroppo Rin a volte capita che questa particolarità non porti sempre benefici: essa può crearti i più fedeli compagni ma anche i più acerrimi nemici, invidiosi delle tue capacità…-
- L’uomo è una creatura debole che si fa facilmente plagiare e ingannare Rin, ricordatelo… specialmente quando sono accecati dall’odio e dal rancore…-
La bimba sembrò soppesare le parole del moro come per capirne il pieno significato. Poi con un sorriso gli rispose –D’accordo, lo terrò a mente! Ora vado ad avvertire Sesshomaru-sama…-
-Sasuke-san…- incominciò a dire dopo essersi fermata un’ultima volta  -… vedi di vincere, d’accordo? Faremo tutti il tifo per te!-
Detto questo se ne andò correndo, aprendo poi le braccia per imitare delle ali, ondeggiando a destra e a sinistra del corridoio per imitare il volo egli uccelli.
Sasuke sorrise poi, compiuti alcuni gesti con le mani, scomparve in una nuvola di fumo bianco.

Il presentatore era ritto come un fuso nel mezzo dell’arena da una decina di minuti, aspettando solo il segnale dai suoi superiori, tramite auricolare, per dare inizio all’incontro successivo.
Pensava a quanto gli incontri si facessero sempre più violenti ogni anno che passava. E se non violenti quantomeno distruttivi. In tutti gli anni di cronaca che aveva compiuto non aveva mai dovuto far aspettare il suo pubblico più di qualche minuto. Ora invece i danni si facevano talmente incipienti che era necessario intervenire ogni due incontri. Una cosa assurda.
Ma ecco il segnale di avvio.
-Bene signori e signore, il prossimo incontro vedrà scontrarsi l’ultimo esponente di una delle più importanti famiglie-ninja di Konoha… Sasuke Uchiha!-
Il moro si fece avanti tra le urla e gli incitamenti del pubblico. Con lo sguardo iniziò ad osservare il loggiato per trovare il demone contro cui voleva combattere. Infine lo trovò, alterò e freddo con gli occhi rivolti verso il basso.
Sasuke soddisfatto riportò tutta la sua attenzione sullo scontro. Lo speaker aveva già presentato il suo avversario, che si stava pesantemente avvicinando al centro del Colosseo, ma il moro non aveva prestato attenzione.
Era decisamente enorme e imponente, nascosto sotto un pesante pastrano nero che gli ricopriva anche il viso. Pensò che doveva essere uno di quei tipi da cui Aburame e Roronoa avevano detto di fare attenzione.
“Beh d’altronde, più grandi sono… e più rumore fanno quando cadono”
L’uomo si fermò ad alcuni passi da lui –Oh, oh, oh tu guarda devo scontrarmi con un pupetto, divertente!-
La sua voce aveva un che di strano: era accattivante e particolare con una punta di snob, tipica di quei funzionari stranieri impomatati provenienti dalle ambasciate del Governo Mondiale. Sasuke ne aveva incontrato uno anni fa, quando suo padre era stato incaricato di risolvere una controversia diplomatica.
Un tipo incredibilmente borioso.
Era venuto a casa Uchiha per poter parlare con tranquillità e non gli aveva fatto una buona impressione: si continuava ad atteggiare con mille moine ed etichette. Ma benché molto piccolo all’epoca, Sasuke aveva subito notato che l’uomo sotto quella preziosa maschera nascondeva un carattere spocchioso e arrogante, di chi pensa che ogni cosa non sia alla propria altezza.
L’uomo riprese a parlare –Bene, anche se il qui presente arbitro mi ha già annunciato, l’etichetta mi impone di farlo personalmente…-
Detto ciò si levò il mantello e finalmente Sasuke potè vedere chi vi si nascondeva.     
Era semplicemente assurdo: l’uomo che aveva di fronte era ricoperto completamente di scudi d’acciaio. Ne aveva due enormi che gli ricoprivano la schiena e il torso , e altri più piccoli alle mani, ai gomiti e alle ginocchia.
A completare il quadro la testa era cinta con un elmo a forma di perla.
-Oh, oh, oh il mio nome è Pearl, ex-comandante della seconda flotta del  pirata  Don Creek, soprannominato Iron Wall!-
Iniziò a battere i due scudi delle mani tra loro, producendo un suono simile ad un gong.
-Come puoi vedere oltre ad essere invincibile, sono un dandy di prima categoria e sono anche bellissimo, oh, oh, oh…-   
Il giovane Uchiha iniziò a pensare che tutti i fenomeni da baraccone del globo si fossero dati appuntamento a Tsuchigaki. Si disse poi che in fondo era un bene, non era con lui che voleva combattere sul serio. Un avversario scarso avrebbe semplicemente velocizzato il suo passaggio al secondo turno.
Sasuke gli lanciò un occhiataccia in risposta a quelle sbruffonate
-Non condividi?- continuò l’uomo –vorrà dire che ti mostrerò tutta la potenza di noi gentleman durante lo scontro! Signor arbitro…-
Il biondo cronista, che era rimasto ad ascoltare scioccato tutto il monologo del damerino, si voltò verso di lui –Le permetto di dare il via all’incontro-
“Tecnicamente dovrei essere imparziale, ma spero davvero che il rampollo degli Uchiha gliele suoni a questo idiota…” pensò il biondo seccato
-Bene, tutti pronti! Si dia inizio all’incontro… Tre… Due… Uno… Fight!-
-Dono di Pearl!-
Non appena l’arbitro aveva finito di dare il via, Pearl si era lanciato, ad una velocità inusuale per uno della sua stazza, contro il moro prendendolo in contropiede.
Lo scudo d’acciaio si schiantò contro lo stomaco del ragazzo, mandandolo in ginocchio.
Il damerino non era intenzionato a fermarsi –Dono di Pearl,  secondo atto!-
Un secondo colpo arrivò di lato scaraventando violentemente il ninja ad alcuni metri di distanza
Il pubblico era scandalizzato da tanta scorrettezza e meschinità. I fischi iniziarono a farsi sentire e il pirata, sicuro della vittoria, pensò bene di rispondere –Andiamo gente! Questo è un torneo di arti marziali, in cui tutto o quasi è concesso anche che un uomo armato combatta contro uno disarmato! La verità è che in questo mondo solo i forti sopravvivono e i perdenti come quel ragazzino isolente faranno la fine che meritano e cioè questa…-
Pearl aveva raggiunto Sasuke che tentava di rialzarsi. Lo colpì con un calcio sollevandolo in aria. In perfetta sincronia uno dei pugni corazzati lo centrò scaraventandolo ancora nella polvere.
Il moro iniziò a sputare un po’ di sangue.
-Non è forse così…- gridò Pearl verso il loggiato -…Capitano Creek?-
L’attenzione di tutti si concentrò sulla direzione in cui il dandy aveva rivoltò la domanda.
Tutti i partecipanti lo videro: isolato dal resto del gruppo stava un uomo anch’egli coperto da un pastrano ma nero con ricami dorati.
L’uomo si tolse il cappuccio e il volto duro dell’ex marine, come se fosse stato scolpito nella pietra con pochi secchi colpi di scalpello, si mostrò al mondo
-Assolutamente- rispose con voce secca e tagliente.
Una certa inquietudine si diffuse tra la ciurma di Monkey D. Rufy, increduli di fronte alla comparsa di un loro antico nemico.
Kiba notò la tensione che era venuta a formarsi e ne volle parlare con Rufy  -Ehi  chi sarebbe quel bestione?-
-Ma personalmente non mi ricordo…- rispose il ragazzo con disarmante semplicità
-Come sarebbe che non ti ricordi!- urlò Nami dandogli una pacca sulla testa –È quello che voleva derubare il Bastie, il ristorante dove lavorava Sanji!-
Sul volto del capitano si dipinse un espressione vuota, di chi non riesce a ricordare –Si mi viene in mente qualcosa…-
Fu Zoro a prendere parola –È un ex marine del mare orientale diventato pirata disertando con una nave del governo. È molto sanguinario, lo abbiamo incontrato alcune settimane prima di oltrepassare la Red Line. Allora aveva diciassette milioni di taglia sulla testa ora non so se è rimasta la stessa oppure se sia cambiata…-
-Ah ecco perché non sapevo chi fosse lo avevate incontrato all’inizio del viaggio- proclamò Franky pensoso
-Che importanza ha adesso!?-
Tutti si voltarono verso Naruto. Il biondo era nervoso, i muscoli del collo tesi e le dita delle sue mani serrate intorno alla balaustra di pietra. Sembrava essere sul punto di esplodere.
La stessa Sakura era tesa come una corda di violino, e si stava martoriando il labbro inferiore, sfregandosi convulsamente le mani, tenute vicine al petto.
Tenten cercò di fargli coraggio –Avanti ragazzi calmatevi. Uchiha riuscirà a sistemare quel buffone non temete!-
-Già ha ragione, non abbiate paura!- aggiunse Chopper dimenando le zampe
-Quel ragazzo è forte si riscatterà vedrete- fece eco Zoro mettendo una mano sul fodero della sua Sandai Kitetsu
Ino si avvicinò a Sakura mettendole una mano sulla spalla e sorridendole –Su facciamo il tifo per lui!-
La rosa la guardò riconoscente.
-Sasuke!!!-
Il gridò di Naruto ruppe l’atmosfera che era scesa sul loggiato, non avendo ascoltato minimamente le parole di conforto e incoraggiamento degli altri.
-Ci stai mettendo troppo! Ti decidi a prendere a calci quell’idiota o devo venire io a farlo per te, eh?!?!-
Trascinati dall’entusiasmo del biondo anche gli altri iniziarono a gridare cori e urla di incoraggiamento.
Il pubblico stesso era schierato dalla parte del moro, e un baccano immenso si alzò dagli spalti.

In mezzo all’arena, dal canto suo, Pearl sghignazzava tra se.
-Uhm forse un azione dimostrativa farà capire a questi buonisti il concetto…-
Vedendo Sasuke ancora immobile al suolo, l’uomo batté tra loro gli scudi per poi colpire il terreno con forza. Al contempo spiccò un balzo con le gambe.  In tal modo Pearl ottenne la spinta sufficiente per scagliare il suo enorme corpo in aria.
Compì una parabola per poi scendere in caduta libera. Se il colpo fosse andato a segno la sua forza, incrementata dalla gravità, non avrebbe dato scampo allo shinobi. Avrebbe perso molto più dell’incontro stesso.
-Dono di Pearl, Pearl Plumb!-
Lo schianto della testa di Pearl sul corpo di Sasuke produsse una serie di suoni di ossa rotta che fecero accapponare la pelle a tutti i presenti. Alcuni svennero per la crudezza della scena altri si tapparono le orecchie per non sentire.
Hinata e Sakura furono sul punto di venir meno, ma vennero prese al volo da Rock Lee e Kiba.
Ino per non vedere, si voltò aggrappandosi alla maglietta di Shikamaru che, anche se stupito del gesto, la lasciò fare anche lui troppo sconvolto da ciò che aveva davanti agli occhi.
Rufy osservò Naruto che sembrava, ora più che mai, sull’orlo di esplodere. Gli era parso che i segni che aveva sul viso si fossero fatti più spessi. Ne era sicuro, ancora qualche istante e si sarebbe lanciato in mezzo all’arena per bloccare l’incontro.
Con un colpo di reni Pearl si rimise in piedi e osservò il suo avversario. Il volto di Sasuke ai suoi occhi era una maschera di dolore e disperazione completamente ricoperta di sangue.
Il ghigno divertito del dandy scomparve quando vide il corpo del ninja dissolversi in un a nube di fumo bianco

“Un Kagebushin!” fu il pensiero comune di tutti i presenti

Pearl non capiva quando avesse compiuto lo scambio e non gliene importava. Si guardò in giro per poi ritrovarlo.
Sasuke si trovava a pochi metri da lui ansimante, con il volto basso e un rivolo di sangue che gli usciva dalla bocca.
Pearl rincuoratosi avendolo ritrovato gli si avvicinò a lunghi passi.
-Eccoti qui. Senti voglio farti una proposta: se abbandoni subito non proseguirò nel picchiarti…-
Il ragazzo non rispose, smise solo di ansimare.
-Allora che ne dici?- chiese affabile
-Fottiti- gli rispose semplicemente
Un nervo iniziò a pulsare sulla fronte del dandy che accecato dalla rabbia attaccò.
-Dono di Pearl, Pearl Cross!-
Gli scudi delle mani cozzarono tra loro producendo un forte frastuono, ma non erano riusciti a schiacciare il ragazzo che aveva di fronte.
Il moro si era abbassato ad una velocità impressionate e altrettanto velocemente saltò, colpendolo al viso con un calcio.
Poggiò le mani sull’elmo per scavalcare il gigante. Gli cadde alle spalle, si acquattò e falciò le gambe avversarie con una spazzata.
Pearl sconvolto per l’attacco a sorpresa cadde al suolo con un tonfo assordante.
Sasuke gli saltò addosso sullo scudo e lo guardò infuriato –Allora come era il tuo discorsetto di poco fa?-
Il ninja lo colpì selvaggiamente in viso con una sequenza di calci, scaricando tutta la rabbia e la frustrazione che gli si era accumulata durante l’incontro.
Pearl reagì come una bestia ingabbiata sferrando alcuni colpi verso il moro che evitò balzando all’indietro.
Il dandy si rimise in piedi, intontito, quando sentì qualcosa di caldo e dall’odore ferrino scorrergli sul viso.
Si mise la mano al viso, toccandolo sentendo i bozzi e le botte che Sasuke gli aveva procurato e sporcandosi la stessa con  il vischioso liquido che gli scorreva fino al mento e lungo il collo
-Ma… ma questo è sangue! Il mio sangue!-
Con uno sguardo tra il furioso e il terrorizzato fissò Sasuke –Maledetto! Cosa hai fatto! A me… al mio viso!-
Iniziò a battere gli scudi con una violenza inaudita contro quello centrale. Il suo viso era contratto dalla rabbia e da una vistosa paura
“Deve essere emofobo come la vecchia Tsunade… non capisco cosa abbia intenzione di fare ma è meglio farla finita qui…”
Sasuke iniziò a comporre alcune posizioni con le mani, concludendo intrecciandole tra loro e gonfiando il petto.
Katon: Tecnica della palla di fuoco suprema!”
Una gigantesca sfera di fuoco fuoriuscì dalla bocca dello shinobi. Enorme e scintillante si avviò a travolgere Pearl, che benché si facesse chiamare Iron Wall, non avrebbe potuto far niente contro la potenza distruttiva del fuoco. O così almeno Sasuke pensava.
-Fuoco di Pearl!-
Altrettante fiamme fuoriuscirono dal corpo e dagli scudi del pirata, e vennero scagliate contro la tecnica di Sasuke.
I due colpi infuocati si infransero a vicenda disperdendosi in decine di sfere infuocate per tutto il campo.
Pearl sembrò calmarsi  un attimo, circondato ancora dai suoi scudi infuocati:
-Allora ragazzino? Hai capito cosa significa attaccare un membro della ciurma del pirata Don Creek?-
Ma Sasuke non lo stava ascoltando. Sfruttando le tecniche taijutsu che aveva copiato da Rock Lee, si era spinto in una corsa immane verso la parete dell’arena, raggiungendola e scalandola.
Sotto gli occhi di tutti si bloccò ad una decina di metri da terra, per compiere nuovamente una serie di combinazioni.
Mille Falchi
Nello stesso tempo attivò lo Sharingan, la sua dojutsu.
L’avambraccio sinistro di Sasuke si illuminò producendo un rumore simile a quello di centinaia di rapaci.
Caricò il braccio all’indietro, vicino alla parete ma l’intensità di chakra emesso era tale che un solco si formò al suo passaggio.
E a quel punto scattò.
In pochi secondi era già arrivato al suolo, a pochi metri dal suo avversario.
-Cosa speri di fare? Io sono Pearl, Muro d’acc…-
Il pirata non aveva ancora finito di parlare che Sasuke lo aveva già raggiunto e superato. Il moro si fermò a pochi passi dietro di lui, disattivando Sharingan e Chidori.
Inizialmente sembrò che l’avesse mancato, ma in realtà Pearl era stato preso in pieno. I due pesanti scudi che lo difendevano crollarono al suolo spezzati a metà e recisi dai legacci che li tenevano uniti al pirata.
Il sonoro cozzare dei frammenti al suolo si diffuse in tutta l’arena.
Pearl era completamente scioccato. Aveva gli occhi sbarrati, la bocca spalancata e da essa fuoriuscirono solo tremanti frasi sconnesse.
“Bene ora è abbastanza leggero…” penso Sasuke
Il ninja scomparve di nuovo, per ricomparire ai piedi del suo avversario. Poggiò le mani al suolo, inarcò la schiena e ad una tremenda velocità colpi  il mento del pirata scaraventandolo a parecchi metri in aria.
Scattò un'altra volta, arrivandogli alle spalle.
Una scena spettacolare fu vista  dagli spettatori in quel primo turno del Torneo. Sasuke e Pearl si trovavano a vorticare a mezz’aria l’uno alle spalle dell’altro, dopo un violentissimo scontro ai limiti del regolamento.
Il ninja di Konoha  aveva dato ancora prova delle sue notevoli capacità.
Il moro toccò la schiena di Pearl attivando una tecnica –Tecnica dell’ombra imprigionante-
A quel punto lo scontro era ormai giunto alla sua fine.
Sasuke colpì il fianco di Pearl con un calcio destro; facendo leva su di esso si issò sopra di lui per colpirlo con un sinistro allo stomaco.
Il corpo di Pearl iniziò a precipitare a terra, ma Sasuke non era intenzionato a lasciarselo scappare. Lo colpì ulteriormente con un forte destro, spingendolo ancora più verso il fondo.
Erano ormai entrambi a pochi metri dal suolo quando Sasuke lo afferrò per scaricare il peso dell’aria.
Con un’agilità impressionante roteò su se stesso, distendendo la gamba sinistra come un martello.
A pochissima distanza dal suolo, il tallone sinistro di Sasuke si conficcò nello stomaco di Pearl schiacciandolo.
-Colpo concatenato del Leone!-
La potenza dell’impatto fu tale che la stessa terra si spaccò al loro arrivo.
Il viso, il collo e tutto ciò che componeva il corpo di Pearl si tese dal dolore e sembrò quasi che una scossa elettrica gli avesse attraversato gli stessi muscoli e ossa.
Appoggiandosi al corpo del suo avversario, Sasuke riuscì a rimettersi in piedi, barcollando leggermente ma meno stremato di quello che lui stesso avrebbe pensato.
Non attese neanche la conferma dell’arbitro, alzò il braccio destro a pugno chiuso in segno di vittoria.
Tutto lo stadio esultò impazzito facendo tremare le stesse pareti del Colosseo.
Poi giunse anche la conferma ufficiale –Pearl non è più in grado di combattere, il vincitore è Sasuke Uchiha!- ma già le grida ne offuscarono l’effetto.
Sul viso del moro si dipinse un ghigno che alcuni inseguito avrebbero definito arrogante ma che in quella circostanza non mostrava altro che una soddisfazione malcelata.
“È proprio vero- notò a se stesso osservando l’effetto che la sua vittoria aveva avuto sul pubblico –gli avversari più sono grossi più fanno rumore quando cadono… in tutti i sensi”



Okay tralasciando che sarete inc*****i come bestie per il mio mega ritardo, per una volta voglio commentare/spiegare un po’ l’accozzaglia di frasi che sono i miei capitoli, XD.
Allora stavolta bisogna dire che il protagonista assoluto del cap è il “simpaticissimo” ultimo erede del clan Uchiha, Sasuke. Adesso non pensiate che sono un suo fan sfegatato perché non è vero, diciamo che mi sta simpa e che come ninja è ottimo (un po’ sclerato ultimamente, però va beh…); nella scena in cui sembra fare la paternale a Rin sul fatto che gli uomini sono preda dell’odio e del rancore, uno potrebbe dirmi che sembra essere il classico caso del “toro che dice cornuto all’asino” perché poi, proprio lui tradisce si vuole vendicare ecc… ma teniamo conto che, secondo me, Sasuke queste cose le ha sempre sapute, ne è sempre stato conscio anche quando successivamente farà quel che farà… si è lasciato prendere ma non è detto che non sapesse in che viaggio si sarebbe imbarcato anzi aveva già pensato a come comportarsi in ogni evenienza (anche perché io ho sempre considerato Sasuke un personaggio con un ottima intelligenza al pari di Neji Hyuga)… classico caso de “predica bene, razzola male”? Può essere, non dico di no…
Riguardo all’ultima frase, non tramortitemi, so bene che sembra essere una frase campata per aria, ma ci tenevo a mettere uno dei possibili pensieri di Sasuke alla fine dell’incontro… e in effetti è vero più potente, più forte più esperto è un avversario, tanta sarà la fama la gloria (il famoso “rumore”) che il vincitore otterrà…prendetela come volete, XD!

Bon finite le manfrine, passiamo alle risp. e ai ringraziamenti:

nueblackcrowfriend :  Thank you very much ancora una volta Nue, sono contento di averti tra i miei lettori-recensori! Spero che questo cap ti piaccia come gli altri XD
Davithejoker : Ci eri arrivato vech? Beh spero che il viaggio a Napoli sia andato bene e ti sia piaciuto il cap!
Otakon : un nuovo lettore! Grazie per le congratulazioni, ma per sapere chi vincerà dovrai aspettare ancora un po’, ma spero ti gusterai anche i cap successivi, XD!

Ringrazio acdcman e mangaka94 che mi hanno messo uno tra i preferiti e l’altro tra i seguiti! Ciao!

  
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