Matrimoni, Alessandro Borghese e un po’ di orgoglio, ricetta per un tiramisù perfetto

Tsukkiyama week 1st day-Fake relationship

 Ricordava ancora la faccia di Akiteru quando si era presentato mano nella mano con Tadashi Yamaguchi al suo matrimonio. Tutta colpa di quel pranzo, uno di quei normalissimi pranzi della domenica coi parenti dove solitamente si litiga, Kei non voleva neanche andarci, ma si era ritrovato tra la sorella di suo padre e la ragazza di suo fratello. Non sapeva come sua madre si fosse ossessionata alla cucina italiana, forse era colpa di quegli stupidi programmi come “4 ristoranti” e “cucine da incubo” che trasmettevano alle 3 di notte su un canale di poco conto. Quando Akiteru Tsukishima aveva chiesto a Maria Francesca di sposarlo sua madre, dopo aver scoperto fosse mezza italiana, era diventata ancora più euforica di quanto Tsukki volesse immaginare. Questa ossessione per la cucina italiana era diventata qualcosa di normale per tutti, ogni giorno sperimentava qualcosa di diverso. Il centrale aveva appena assaggiato le lasagne quando la sua famiglia mise sul tavolo un argomento che avrebbe preferito non sentire mai nominare in sua presenza: FIDANZAMENTO. Lo prendevano in giro da quando era piccolo, non riusciva a relazionarsi con le ragazze, neanche gli importava, ma ci sono tre cose da sapere su Kei Tsukishima: era intelligente, odiava essere preso in giro e amava i dinosauri. Stavano tutti ridendo di lui quando fece una mossa degna di Tanaka-san o addirittura di Hinata Shouyou, disse di essere fidanzato quando era tutt’altro che vero, si aspettava che nessuno gli credesse e facessero dei sorrisi di circostanza, ma si sbagliava, i quasi-sposi dissero di invitarla al loro matrimonio. 

I giorni dopo li passo a cercare una soluzione: poteva ammettere di essere solo come un cane, ma la scartò subito, aveva ancora un po’ di orgoglio; poteva pagare una ragazza per fingersi la sua fidanzata, ma scartò anche questa, si sarebbero accorti subito che non avevano un legame affettivo nemmeno paragonabile a quello con Tadashi Yamaguchi e penso proprio a lui, il suo migliore amico, poteva chiedergli di inscenare un fidanzamento, avrebbe sicuramente accettato. 

Doveva trovare il momento adatto, questo lo sapeva bene, possibilmente soli senza qualcun altro della squadra, non doveva essere preso di mira da nessuno. Questo si presentò due settimane prima delle nozze, un martedì sera, dopo gli allenamenti, erano rimasti soli dopo che il mitico duo del primo anno, Kageyama e Hinata, si erano allontanati per l’ennesima sfida (che per la cronaca aveva vinto Tobio). Doveva avere un espressione da ebete, ne era sicuro, si stava addirittura scrocchiando le dita per prendere tempo, questa sicuramente non era una cosa da Tsukishima. Tadashi sorrideva per un motivo ancora oscuro al biondo, insomma, non glielo aveva mai chiesto nonostante fossero passati anni. Si inginocchiò e disse queste testuali parole “Tadashi Yamaguchi scusami per tutto, io non merito qualcuno come te, spesso penso a tutte le volte che mi sono comportato male con te, non merito un’anima pura come te, ho bisogno di te” non fece neanche in tempo a finire la richiesta-dichiarazione che Yamaguchi lo interruppe con un gesto della mano. «Tsukki è veramente carino da parte tua, hai bisogno di qualcosa?». La risposta fu tutt’altro che negativa, lo disse con immensa schiettezza quasi da farlo sembrare volgare “devi fingerti il mio fidanzato al matrimonio di Akiteru e Ciccia”. Dopo una lunga spiegazione sul chi fosse Ciccia  e dopo aver messo in chiaro che Maria Francesca aveva un pessimo gusto nei soprannomi tutto si risolse con un semplice “okay”. L’accoppiata muro190-tiziodicuinonsiricordanessuno però si era scordata del pericolo più importante: Ryuunosuke Tanaka e Yuu Nishinoya. Infatti i due avevano un bellissimo video che sarebbe stato visto fino a Tokyo (colpa di Hinata e Kenma) e e almeno 10 calci in culo per ogni persona l’avrebbe visto, ma questa è una storia a parte.

Il matrimonio venne celebrato in una chiesa cattolica, Akiteru per potersi sposare dovette fare battesimo, comunione e cresima tutto in un giorno ed era tornato a casa dicendo che sarebbe diventato un missionario e avrebbe convertito tutta la prefettura di Miyagi, Kei giura di averlo visto bere l’acqua santa dopo aver recitato un Ave Maria in latino. Tsukishima e Tadashi erano seduti (o in piedi, un signore vicino a loro ha detto che faceva meno fatica in palestra a fare squat) vicino alla nonna di Ciccia, signora Maria Pia (Yamaguchi si chiese se tutti in Italia si chiamano Maria), un’anziana donna siciliana e il padre Mario. Non capiva niente della messa, i parenti della della sposa avevano insistito per averla in italiano, costringendo il prete a studiare tutto in due giorni, gli ricordava vagamente Nishinoya quando si riduceva a studiare tutto tre minuti prima dell’esame. Si erano spostati in un ristorante, neanche bisogna specificare fosse ITALIANO, ed è lì che iniziò il putiferio. Sua madre ebbe la fortuna di incontrare il suo grande idolo, Alessandro Borghese, si premurò di fargli avere un posto vicino a lei lasciando il marito nel tavolo degli amici, e questo al padre di Tsukki non piacque. Maria Pia si mise a importunare il fratello dello sposo, e per sfortuna di Kei era lui, gli disse che doveva mangiare di più cominciando a riempirgli il piatto mentre quel bastardo di Akiteru rideva. Come concordato in precedenza i fratelli Tsukishima avrebbero preso per mano le rispettive fidanzate dopo un’ora dall’inizio dei balli di gruppo. Tadashi strinse la mano al suo migliore amico e si avvicinarono ai novelli sposi. La mascella del fratello toccò terra mentre Maria Francesca iniziò a saltellare urlando cose sconnesse. Alla fine non scoprirono mai la verità, insomma, cinque anni dopo si sposarono anche loro, tutto nacque dal semplice orgoglio di Tsukki e dalle prese in giro della sua famiglia. Yamaguchi lo definisce il giorno migliore della sua vita, tranne per Gigi d’Alessio invitato dalla madre di suo marito. Ma c’è qualcosa di oscuro a tutti: il perché Tadashi al matrimonio di Akiteru e Ciccia indossasse una giacca arancione fluo.