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Autore: Justice Gundam    23/08/2020    1 recensioni
Seguito di Best Wishes Reload. Due mesi dopo la sconfitta del Team Plasma, Ash, Pikachu e Misty cominciano un nuovo viaggio nel continente di Kalos, per inseguire i loro sogni e cercare risposte ai tanti misteri che ormai circondano le loro vicende nel mondo dei Pokemon. Un nuovo tipo di evoluzione, il potere sconosciuto dell´Aura, vecchi e nuovi amici, il mistero di una guerra che devastó il mondo tremila anni fa... questo ed altro attende i giovani eroi nel loro viaggio, che li porterá a scoprire segreti che prima d´ora non avevano neanche sospettato... (Pokeshipping) (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Serena, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 36 – La perla del deserto

"Uff... finalmente siamo arrivati! Sinceramente, cominciavo a stancarmi..." commentò Vera, mentre il treno rallentava ed entrava nella stazione di Desertopoli, passando attraverso un lungo tunnel e finalmente fermandosi con un sibilo ad un binario affollato. La ragazzina castana si sgranchì la schiena, un po' stanca per tutto il tempo in cui era stata seduta, e recuperò quel po' di bagagli che aveva con sè, poi incitò gli altri a raccogliere tutto quello che avevano e prepararsi a scendere. "Okay, ragazzi... meglio che ci prepariamo! Dovremo attraversare un oceano di gente per uscire dalla stazione!"

"Tranquilla, Vera, conosco bene questo posto. So come evitare la parte peggiore della calca." rispose Maram tranquillamente. Drew, Max ed Hitomi erano già pronti per scendere - e il ragazzino con gli occhiali era evidentemente contento di essere arrivato in un posto nuovo e affascinante. E probabilmente, riflettè Vera, anche di conoscere qualcosa di più sulle leggende di cui Maram aveva parlato, in particolare quella di Hoopa.

"Okay, ragazzi, tenetevi pronti. Fin qui abbiamo avuto l'aria condizionata, ma quando scenderemo ci arriverà addosso un'ondata di calore." affermò Hitomi, usando una mano per mettersi a posto i capelli meglio che poteva. Finalmente, si sentì il sibilo delle porte scorrevoli che si aprivano, e il gruppetto di Vera si unì alla processione di persone che procedevano verso le uscite.

Come Hitomi aveva detto, il contrasto tra la temperatura dell'aria condizionata della carrozza e l'aria calda all'esterno fu sorprendente. Vera si sentì la fronte subito imperlata di sudore al momento di scendere sulla piattaforma. "Wow... accidenti, che caldo... Okay, Maram, sei tu la nostra guida. Da che parte?"

"Aspetta un momento. Mio fratello dovrebbe essere qui, da qualche parte." rispose la giovane donna. Stava cercando di guardarsi in giro e riconoscere il fratello, ma non era molto facile, con tutte quelle persone che si accalcavano là attorno.  Tra l'affollamento e il caldo soffocante, la prima impressione di Desertopoli appena scesi dal treno non era stata esattamente delle migliori... "Baraz! Baraz, dove sei? Non riesco a vederti!"

"Maram!" si sentì una chiara voce maschile che riuscì, anche se di poco, a sovrastare il chiasso della folla. Doveva essere abbastanza vicino, per fortuna. "Maram, sono qui! Verso la biglietteria, riesco a vedermi?"

"Ah! Aspetta un momento, Baraz, credo di essere vicina!" esclamò la mora, mentre cercava di farsi strada in quella folla e di non perdere di vista Vera e i suoi compagni. Drew prese per mano Vera (non senza un pizzico di imbarazzo da parte della coordinatrice in questione), che fece lo stesso con Max ed Hitomi in modo che nessuno corresse il rischio di perdersi. "Sono qui! Riesci a vedermi?"

Dopo qualche momento passato a fare zigzag tra la folla, finalmente Maram e i ragazzi di Hoenn riuscirono a raggiungere una zona un po' meno affollata, e finalmente a districarsi da quella confusione. Quando raggiunsero un chioschetto posto nel bel mezzo della piattaforma, venne subito loro incontro un ragazzo che Vera capì subito essere il fratello di Maram - alto, con i capelli scuri dello stesso colore di quelli della loro guida, e con addosso dei vestiti tradizionali, una maglia leggera bianca dalle maniche corte sopra un corpetto grigio scuro, e una sorta di fascia rossa avvolta attorno alla testa a mo' di turbante, con un mantello dello stesso colore che scendeva fin quasi alle caviglie. Indossava un paio di stivali da viaggiatore neri, con delle fasce di cuoio avvolte attorno alla parte superiore, e dava in effetti l'impressione, malgrado la giovane età, di una persona che aveva già viaggiato in molti posti e aveva già fatto molte interessanti esperienze.

"Baraz!" esclamò Maram correndo incontro al fratello maggiore per poi abbracciarlo con gioia. "Che bello rivederti! Ti vedo davvero bene, sai?"

"Anch'io sono felice di rivederti! Bentornata, Maram!" rispose affettuosamente il fratello maggiore, per poi notare il gruppetto di Vera e dei suoi amici. "E... quelli che vedo con te sono degli amici che hai incontrato adesso sul treno, giusto?"

"Sì, sono tutti allenatori che vengono da lontano! E hanno già fatto un viaggio molto lungo per arrivare fin qui." rispose Maram, e si fece da parte per consentire a Vera e agli altri di presentarsi.

Vera e i suoi compagni si fecero avanti e si presentarono al ragazzo. "Oh... buongiorno! Piacere di conoscerla! Lei è il fratello di Maram, vero? Maram ci ha parlato molto di lei!" esclamò la coordinatrice dai capelli castani.

Baraz si presentò a sua volta con un cenno della testa e un sorriso gentile. "Sì... sì, sono io. Il mio nome è Baraz. Ma non c'è bisogno di essere così formali con me. Potete tranquillamente darmi del tu."

"Aaah, grazie! Grazie mille! Il mio nome è Vera Maple, e vengo da Petalipoli, nel continente di Hoenn! E poi ci sono i miei amici..."

"Piacere, signor Baraz. Io sono Max, il fratello di Vera!" si presentò il ragazzino con gli occhiali.

Anche Hitomi fece un sorriso mentre si presentava al giovane. "Il mio nome è Hitomi. Vengo da Albanova, e ho cominciato il mio viaggio di allenatrice assieme a Max." affermò. "Diciamo che sono con loro perchè... bah, perchè sono successe diverse cose, e ho finito per fare gruppo con loro. Comunque, è stata una buona esperienza. Non me ne pento."

"Hitomi non è molto vivace..." sussurrò Maram al fratello, che annuì per dire che aveva capito. "Diciamo che non è una che fa i salti di gioia quando cattura un nuovo Pokemon, vince una Medaglia o vede qualche posto nuovo."

"Sì, capisco." rispose il ragazzo. "E per finire...?"

"Piacere di conoscerla. Il mio nome è Drew, e sono... un vecchio amico di Vera. Anche se lei pensa che io sia il suo fidanzato." rispose il ragazzino dai capelli verdi, facendo un sorriso al tempo stesso educato e sfacciato, come soltanto Drew era in grado di fare! A volte Vera si chiedeva come faceva a fare simili espressioni... e l'unica risposta che riusciva a darsi era che Drew, su certe cose, faceva categoria a sè!

Ormai abituata alle frecciatine di Drew, Vera non perse la calma e incrociò le braccia sul petto, ostentando sicurezza. "Piuttosto, sei tu quello che pensa che la sottoscritta sia la sua fidanzata." affermò. "Ma va bene, per questa volta ti dò corda..."

"Forse perchè vuoi farmi inciampare, su quella corda?" rispose ironico il ragazzo dai capelli verdi, e Max si lasciò scappare una risatina a denti stretti.

"Max!" fu la reazione di Vera, che pure cercava di nascondere un risolino sommesso. "Insomma, da che parte stai tu?"

Baraz stava osservando tutti con interesse, e stava già cercando di farsi un'idea del tipo di persone che erano. Per la maggior parte, aveva l'impressione di averli già inquadrati, o almeno di aver abbastanza chiara la loro personalità. Ma quella bambina con i capelli rossicci, il ricciolino ribelle e l'espressione quasi sempre imbronciata era piuttosto misteriosa. Non che gli desse l'impressione di avere qualcosa da nascondere, ma piuttosto che ci fosse qualcosa di particolare in lei,di cui forse lei stessa non era a conoscenza. Comunque, mise da parte questa impressione. Non era certo il tipo di argomento di cui discutere con lei in quel momento... o in qualsiasi altro.

"Bene. Piacere di conoscervi. Gli amici di mia sorella sono anche miei amici, dopotutto." rispose il giovane. "Allora... forse è meglio se usciamo dalla stazione e prendiamo uno dei nostri famosi treni elettrici. Vi porterò in un posto dove possiamo parlare quanto vogliamo, e mi potrete raccontare ogni cosa."

"Più che altro, è il fatto che pensavamo che qui a Desertopoli avremmo trovato qualcosa di interessante per la nostra ricerca." rispose Drew facendosi serio. Baraz si sfregò il mento, immaginando già cosa volesse dire il ragazzo dai capelli verdi. Dopotutto, se c'era un motivo per cui Desertopoli era conosciuta, era proprio quello...

"Stiamo cercando di compiere delle ricerche sulla Mega Evoluzione." continuò Hitomi. "Drew e Vera hanno già con sè alcuni Mega Anelli, come forse può vedere anche lei. E ognuno di loro ha un Pokemon in grado di trasformarsi e raggiungere la sua forma Mega."

Vera e Drew mostrarono i loro Mega Anelli, e Baraz ancora una volta fece un cenno per dire che aveva capito. Ai due ragazzi non sfuggì che l'espressione del giovane si era fatta in qualche modo più intensa. "Posso chiedere come avete avuto quei Mega Anelli e le vostre Mega Pietre?" chiese. Temendo di averli messi in allarme, e notando che Maram stava assumendo un'espressione vagamente dubbiosa, Baraz mosse una mano davanti a sè per dire che non c'era bisogno di preoccuparsi. "Tranquilli, non c'è nulla di strano. Sono soltanto curioso di saperlo."

Vera ripensò per un attimo al giorno in cui aveva ricevuto la Megapietra da Elisio, poco prima che il famoso magnate di Kalos lasciasse Reborn City. In quel omento non ci aveva pensato molto, ma era stato quello, più di ogni altro, il momento che aveva cambiato la sua vita. Ricordava ancora l'eccitazione che aveva provato quando per la prima volta era riuscita a far Mega Evolvere Blaziken e a sconfiggere il Garchomp di Lord Solaris.

Ma questi pensieri non potevano che ricondurla al momento in cui aveva ricevuto il Mega Anello. Un lascito da parte di una persona a cui si era affezionata, e che aveva dato la vita per salvarla a lei e a tanti altri. Eppure... anche adesso ricordava quei momenti con orgoglio. Erano stati una parte fondamentale del suo viaggio, e il fatto che fossero serviti a renderla capace di affrontare i comandanti supremi del Team Meteora le davano la consolazione che tutti quei sacrifici non fossero stati inutili. Sicuramente in questo momento la sensei Kiki sarebbe stata orgogliosa dei suoi allievi.

"E' una storia lunga. Lunga e... per certi versi difficile da raccontare." rispose Hitomi sfregandosi la fronte. Adesso stava mostrando molta più emozione di quanto non facesse di solito, e anche se restava controllata e un po' distaccata, dava comunque l'impressione di partecipare di cuore alla situazione in cui Vera si trovava. Gettò uno sguardo a Drew, che a sua volta stava guardando il suo Mega Anello con orgoglio. Le circostanze in cui lui aveva ricevuto il prezioso artefatto erano un po' diverse, ma era stato comunque un momento di gloria e di grande emozione anche per lui. Alla fine, tutti erano cambiati almeno un po' dopo le vicende di Reborn... e ad Hitomi piaceva pensare che fosse stato in meglio.

"Abbiamo dovuto affrontare molte avversità per ricevere questi Mega Anelli, e non è stato facile neanche dimostrarsi degni del potere della Mega Evoluzione." continuò Vera. "Ma è meglio se non resiamo qui a parlarne. Forse è meglio che ci mettiamo in un posto un po' meno affollato... e magari, dove non c'è nessuno che ci possa sentire."

"Okay. Adesso raggiungiamo il binario della metropolitana, e poi vi condurrò direttamente a casa mia." affermò Baraz, e fece cenno al resto del gruppo di seguirli lungo una scalinata che conduceva ad un tunnel sotterraneo. "Anche se siete giovani, mi sembrate degli allenatori molto abili, e le vostre intenzioni mi sembrano buone. Credo proprio di potermi fidare di voi, quindi... credo di potervi mettere a parte di qualche segreto di Desertipoli."

"Hai intenzione di parlare loro del Vaso del Vincolo e di quello che è successo con Hoopa... ancora tanto tempo fa, fratello?" chiese Maram. A quel punto, l'interesse dei ragazzi di Hoenn per quella parte di storia di Kalos era salito quasi alle stelle. "Ho già raccontato loro una parte di quella storia, per sommi capi, ma immagino che tu conosca un po' più di particolari."

"Di cosa si tratta? Riguarda le vere origini del Pokemon Hoopa, giusto?" chiese Vera. "E... in qualche modo, si ricollega alla Mega Evoluzione?"

"Potrebbe essere così." rispose Baraz. "E se è come penso io, dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che cada in mano a persome senza scrupoli."

"Il Vaso del Vincolo è il luogo in cui il potere di Hoopa è stato sigillato. Almeno, questo è quello che Maram ci ha raccontato." rispose Drew, tenendo la voce abbastanza bassa da assicurarsi che nessuno potesse sentirli, in particolare persone che davvero non avrebbero dovuto sapere nulla di questa storia.

Baraz confermò quello che il ragazzo dai capelli verdi aveva detto. "Esatto. Ma è meglio se rimandiamo ogni discussione a quando arriveremo a casa nostra. Maram, hai già dei biglietti per la metropolitana?"

"Stavo giusto andando a prenderli, fratello." rispose la ragazza. Il suo tono si era fatto anch'esso molto più serio e deciso, come se volesse sottolineare che si trattava di una questione della massima importanza. "Dovremo avere una metropolitana per casa nostra tra non più di un quarto d'ora, e ci conviene prenderla."

"D'accordo... grazie, ricordatemi che vi dobbiamo i soldi del biglietto." rispose Vera, sempre più desiderosa di sapere tutti i particolari degli episodi collegati ad Hoopa.

 

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Il viaggio nel vagone della metropolitana, per quanto fosse ben aerato e dotato di aria condizionata, non era stato molto confortevole per i ragazzi, appena scesi da un treno che già aveva impiegato diverse ore per raggiungere Desertopoli. Ed era stato anche piuttosto lungo, date le dimensioni della città. Ma per fortuna, verso metà pomeriggio, la metropolitana aveva raggiunto uno dei maggiori quartieri residenziali della grande città, e i due fratelli avevano condotto Vera e i suoi compagni ad un Pokemon Center dove avevano potuto riposarsi per un po' e mettersi comodi. In seguito, Baraz aveva guidato il gruppo verso la casa che lui e Maram condividevano - una graziosa abitazione ad un solo piano, con un giardino ben tenuto, che quasi spariva in mezzo alle case in stile tradizionale che popolavano il quartiere. Vedere quelle piccole case dall'aspetto quasi antiquato sorgere a così breve distanza dai più moderni grattacieli era uno spettacolo suggestivo - una vista che teneva fede alla fama di Kalos.

"Benvenuti. Questa è casa nostra." li accolse calorosamente Maram. Si piazzò ad un lato del cancelletto di entrata, e fece cenno ai ragazzi di fare il loro ingresso nel cortile. "Non sarà la più spaziosa che ci si possa permettere a Desertopoli, ma non credo che avrete da lamentarvi."

"Ah, tranquilli. Per noi andrà benissimo." disse Hitomi, cominciando a guardarsi attorno con cauto entusiasmo. "Immagino che abbiate voluto un'abitazione che richiamasse il passato della vostra gente, vero?"

"Sei una ragazzina che parla senza peli sulla lingua, eh?" rispose Baraz con una breve risata a denti stretti. "Beh, è una cosa che apprezzo. In realtà... sì, avremmo anche potuto permetterci un casa più grande o più comoda, ma volevamo qualcosa che si richiamasse alle tradizioni dei popoli del deserto. Non che non apprezziamo le comodità della vita moderna..."

"...ma non vogliamo neanche perdere di vista le nostre origini. Capite quello che voglio dire, vero?" Maram terminò la frase per lui. "Okay. Prego, accomodatevi. Credo che sarò una serata interessante."

"Permesso?" chiese Drew, mentre Baraz e Maram aprivano la porta di casa per permettere ai loro nuovi amici di entrare. Vera entrò con passo lento nell'abitazione, restando ammirata da quello che le si presentò davanti. Anche se non era esattamente una casa da ricchi, non c'era nulla che mancasse: era ben arredata, anche se i mobili avevano una foggia un po' antiquata. Una libraria di marmo bianco era stata piazzata su un lato del soggiorno, ed era ben fornita di libri di vario tipo, alcuni dei quali dovevano a loro volta avere i loro anni. Alcuni artefatti erano stati disposti sugli scaffali in file ordinate - una scultura che rappresentava qualche tipo di Pokemon del deserto, una sorta di pettine intagliato nell'ossidiana, un pugnale rituale riposto in un fodero di raso rosso con delle finiture dorate...

Facendo un passo avanti, Vera si rese conto che stava camminando su un pavimento di marmo di colore ambrato, con delle screziature scure che formavano delle decorazioni irregolari su di esso. Un lampadario di cristallo finemente intagliato diffondeva una tenue luce sul soggiorno, e alle pareti di pietra bianca ben levigata erano appesi un paio di quadri che rappresentavano delle scene di vita quotidiana che Vera ipotizzò far parte del passato del popolo del deserto. Tra le poche concessioni alla tecnologia moderna, Vera vide un televisore ultrapiatto posto su un comodino accato alla libreria.

"Benvenuti nella nostra umile dimora." affermò allegramente Maram, guidando il gruppetto nella loro casa. "Non sarà una reggia, ma... spero che vi piaccia ugualmente."

Hitomi fece il suo ingresso nella casa. Era un posto davvero suggestivo. Sembrava che il tempo si fosse almeno in parte fermato, lasciando un luogo in cui regnava un sapore di antico. Hitomi non era tipo avvezzo ai sentimentalismi, ma davanti ad uno spettacolo del genere, anche lei era rimasta impressionata.

"Certo che ci piace. E' davvero una bella casa." disse infine Hitomi, e si permise di sorridere con calore. "Grazie per la vostra ospitalità."

"Di niente. E' il minimo che possiamo fare. Visto che credo che stiamo lavorando su qualcosa di simile... voi sulla Mega Evoluzione, e noi su Hoopa." rispose tranquillamente Baraz. "Quindi... se voleste accomodarvi, ossiamo cominciare a discuterne. Sempre che non vogliate invece rilassarvi un altro po', visto che avete fatto un lungo viaggio."

"Fratellone, la tua ospitalità lascia un po' a desiderare! Dimentichi che dovremmo offrire qualcosa da bere ai nostri amici. Un po' di fresca acqua di sorgente, per dire!" rispose Maram, e fece un cenno scherzoso al fratello maggiore, che sbattè gli occhi sorpreso ed imbarazzato. La ragazza corse in una stanza vicina e tornò appena un minuto dopo, con tra le mani un vassoio nel quale erano piazzati diversi bicchieri di vetro colorato, riempiti di acqua fresca. "Prego, non fate complimenti! Dopo tutta la strada che avete fatto, un bel bicchiere d'acqua è quello che ci vuole per lavarsi via la polvere dalla gola!"

"Grazie mille! Non ci facciamo certo pregare!" rispose Max. Il ragazzino ricevette per primo il suo bicchiere, e uno alla volta, i ragazzi si sedettero su alcune sedie e sgabelli disposti ordinatamente per la stanza.

"Aaaah, avete ragione! E' perfetta per togliere la sete!" rispose Vera con un sospiro di sollievo dopo aver preso una sorsata di acqua fresca. "Diciamo pure che è stato un viaggio interessante. E adesso... beh, siamo venuti qui per fare qualche ricerca sulla Mega Evoluzione, come sapete già. Se volete parlare di Hoopa e di quello che è successo tanti anni fa... noi siamo tutti orecchie!"

"Dite pure... raccontate cos'è successo." affermò Drew. Il ragazzo appoggiò accanto a sè le sue Pokeball e ne aprì una, dalla quale uscì il suo maestoso Absol. "Anzi... meglio che partecipino anche alcuni dei nostri Pokemon."

"Che bello quell'Absol!" esclamò Maram ammirata. La ragazza non resistette alla tentazione e accarezzò il regale Pokemon Buio, che emise un verso di sorpresa ma non cercò di sottrarsi.

"Absol?" esclamò, mentre Vera, Max ed Hitomi facevano uscire rispettivamente Blaziken, Gardevoir e Walrein.

Lo sguardo di Maram si posò sul gioiello appeso al collo di Absol - un gioiello sferico nel quale sembrava ardere una minuscola fiamma bianca e blu. "E... quella è una Megapietra! Vederla dal vivo è tutta un'altra cosa..." commentò con entusiasmo appena trattenuto. Davanti ai suoi occhi era appena apparso uno dei Pokemon più impressionanti che lei avesse mai incontrato. Ma si richiamò alla realtà subito dopo, e cercò di darsi una calmata. "Ehm... comunque, stavamo dicendo che dovevamo parlare della storia di Hoopa e di come si collega alla questione della Mega Evoluzione, giusto?"

"Sì, se voleste parlarcene..." disse Hitomi, accarezzando su un fianco il suo Walrein.

"Va bene. Immagino che a questo punto non è il caso di rimandare oltre." continuò Baraz. Dopo aver preso un sorso d'acqua dal suo bicchiere, il giovane organizzò il discorso e cominciò a raccontare. "Grosso modo, avrete già sentito come sono andate le cose. Hoopa è stato scoperto dagli abitanti del deserto che vivevano in questa zona, che hanno cominciato ad esprimere dei desideri per migliorare le loro condizioni di vita. E all'inizio, Hoopa è stato ben contento di dare loro una mano... Quello che i nostri antenati non sapevano, era che Hoopa non faceva semplicemente apparire l'acqua, il cibo, i vestiti... e in pratica, tutto quello che gli veniva chiesto... dal nulla, per magia. Lui lo prendeva da qualche altra parte, anche a centinaia di chilometri di distanza, con il risultato che per soddisfare i desideri della gente di Desertopoli, finiva per negare qualcosa a qualcun altro."

"In pratica stava rubando..." commentò Hitomi. Walrein storse il naso e annuì rapidamente, muovendo su e giù la sua enorme testa.

Maram annuì lentamente. "Sì, possiamo dire le cose come stanno." rispose. "Tuttavia, si trattava di furti di poco conto, almeno all'inizio. Non venivano notati facilmente, e comunque Hoopa stava attento a prelevare ogni cosa da luoghi lontani, quindi anche se i furti venivano notati, non c'era molto che si potesse fare."

"Ma come faceva esattamente Hoopa a rubare da simili distanze?" chiese Max incuriosito. "Era in grado di teletrasportare gli oggetti da una parte all'altra del mondo, immagino..."

"Sì, è proprio questo il potere principale di Hoopa. Trasportare le cose da una grande distanza per prelevarle." affermò Baraz. "Non sapendo la verità, gli abitanti di Desertipoli si godevano l'improvvisa abbondanza, contenti di essere finalmente riusciti a risollevarsi dalle loro difficoltà. Tutto sembrava procedere nel verso giusto, e la vita scorreva tranquillamente per i nostri antenati."

"Ma poi... c'è stato qualcuno spinto dall'avidità che ha cercato di sfruttare i poteri di Hoopa per i suoi scopi, e non è andata troppo bene. Maram ci ha raccontato anche questo." continuò Vera. Guardò verso la ragazza, che si mise le mani sulle ginocchia con aria contrita e sospirò. Evidentemente, non era una cosa di cui il popolo del deserto andava fiero, ancora oggi dopo tanto tempo.

"Sì... uno degli anziani del villaggio pensò che fosse uno spreco usare i poteri di Hoopa soltanto per sopravvivere." spiegò Baraz. Il ragazzo fece una pausa e guardò in lontananza, quasi volesse cercare di visualizzare ciò che era successo nel passato... "Pensava... che molto presto, gli altri popoli di Kalos avrebbero ceduto all'invidia per il benessere della nostra gente, e che avrebbero cercato di prendersi con la forza quello che noi avevamo ottenuto. Era convinto... che l'unico modo di difendere quello che avevamo guadagnato grazie ai desideri che esprimevamo ad Hoopa fosse di conquistare il resto dei popoli di Kalos, in modo che nessuno potesse minacciare il nostro benessere."

"In altre parole... i popoli del deserto sarebbero passati da dominati a dominatori." rispose Max sfregandosi la fronte. "Certo... è una logica comprensibile, ma non gli è venuto in mente che vi sareste fatti nemici tutti gli altri popoli esattamente come temeva?"

"Evidentemente l'anziano Kuwari... questo era il suo nome... era convinto che se fossimo riusciti ad imporci con la forza, allora gli altri popoli non avrebbero avuto altra scelta che accettare il nostro dominio." rispose Baraz. "Certo, non approvo nemmeno io delle sue azioni, ma se non altro... posso capire il motivo che lo ha spinto ad agire in un certo modo. A modo suo, era preoccupato per il futuro della nostra gente."

"Ma per farla breve... Kuwari iniziò a desiderare che dei Pokemon Leggendari si riunissero da altri continenti e ci servissero. Voleva utilizzare la loro forza per creare un esercito imbattibile che avrebbe costretto tutta Kalos a sottomettersi." affermò Maram. "E all'inizio, sembrava che il piano avrebbe funzionato. Era riuscito a creare per sè e per il nostro paese un piccolo esercito di Pokemon Leggendari, grazie alle scorribande di Hoopa."

"Ma furti di questo tipo non potevano restare senza conseguenze." continuò Baraz. "Non sappiamo i dettagli, ma ad un certo punto... il potere combinato di tutti i Pokemon Leggendari che Hoopa aveva preso ebbe un effetto nefasto su di lui, trasformandolo in un mostro incontrollabile. I Pokemon Leggendari che aveva portato con sè sfuggirono al suo controllo e, confusi ed allarmati dalla loro condizione, iniziarono a combattersi tra di loro. E la battaglia raggiunse presto un tale livello di violenza da porre a rischio l'esistenza stessa di Desertopoli e minacciare di infliggere gravi danni a Kalos."

"La situazione era arrivata ad un punto tale che bisognava fare qualcosa in fretta, prima che accadesse un disastro." Maram riprese la narrazione. "Il nostro bisnonno si incaricò di risolvere il problema, e facendo uso di un artefatto molto particolare, chiamato il Vaso del Vincolo, rischiò la vita per sigillare la parte pericolosa ed aggressiva di Hoopa, in modo che non potesse più fare danni. Non appena la sua parte negativa venne rinchiusa nel Vaso del Vincolo, Hoopa si calmò e annullò l'effetto nefasto dei desideri di Kuwari. In questo modo, Desertopoli si salvò... e l'anziano Kwari, che era stato responsabile di ciò che era accaduto con la sua avidità e la sua miopia, ricevette una punizione appropriata. Da allora, il Vaso del Vincolo venne nascosto in un luogo dove nessuno avrebbe potuto trovarlo."

"E a noi è stato dato il compito di assicurarci che restasse così." concluse Baraz. "Tuttavia, parlando della Mega Evoluzione... durante lo scontro tra i Pokemon Leggendari nella zona di Desertopoli, una grande quantità di energia si è riversata sul territorio, e ha finito per condensarsi in alcune formazioni rocciose, che poi sono diventate le Megapietre. In seguito, i maestri di Pokemon di Yantaropoli, nella zona centrale di Kalos, hanno trovato il modo di sfruttare il potere delle Megapietre e fare sì che alcuni Pokemon lo usassero per trasformarsi, e ottenere un nuovo, per quanto temporaneo, livello di evoluzione. E' quello che noi chiamiamo la Mega Evoluzione."

"Blaziken!" Il Blaziken di Vera emise un'esclamazione di orgoglio, tenendo tra le dita artigliate la Blazikenite che aveva ricevuto tempo prima, e lo Absol di Drew si voltò appena un po' per mostrare la sua Absolite, posta su una medaglietta che gli faceva da collare.

"Questo è molto interessante..." rispose Hitomi. "Quindi... le origini della Mega Evoluzione sono da ricercarsi qui a Kalos, e poi da qui si sono diffuse in altri continenti, come ad esempio Reborn?"

Baraz si sfregò la fronte. "Non è proprio così semplice." rispose. "Diciamo che qui a Kalos si è scoperto il modo di ottenere una Megapietra a partire da quelle formazioni di roccia e cristallo nelle quali era rimasto infuso il potere dei Pokemon Leggendari. In altri continenti, ci sono stati altri luoghi in cui altri Pokemon Leggendari hanno lasciato tracce del loro potere, e dove si trovano altre pietre che possono essere trasformate in Megapietre. E' stato quando la tecnica si è diffusa da Kalos in altri continenti che la Mega Evoluzione ha finito per essere conosciuta. E ci sono ancora continenti come Kanto o Johto in cui è pressochè ignota."

"Inoltre..." aggiunse Maram. "Abbiamo detto che i maestri di Yantaropoli hanno scoperto il modo di creare le Megapietre... ma in realtà, sarebbe meglio dire che lo hanno riscoperto. Molti secoli fa, il potere della Mega Evoluzione veniva utilizzato regolarmente da coloro che conoscevano i Pokemon, ma la conoscenza venne perduta col tempo, e il segreto della Mega Evoluzione venne perso fino a tempi recenti."

"Capisco... quindi immagino che la Mega Evoluzione sia stata utilizzata tanto tempo fa per le battaglie di Pokemon... ma se a quell'epoca non esistevano ancora le Leghe Pokemon ufficiali, allora... per quale motivo usavano la Mega Evoluzione?" chiese Hitomi. In cuor suo, aveva paura di conoscere già la risposta.

Baraz e Maram si guardarono negli occhi, e per qualche momento, Vera ebbe l'impressione che si stessero chiedendo se fosse davvero il caso di procedere con la spiegazione. Alla fine, Maram fece un cenno con la testa e prese la parola. "Se conoscete la storia di Kalos... sapete che più di tremila anni fa c'è stata una grande guerra con la regione di Torren. E' stato lì che per la prima volta è stato documentato l'utilizzo della Mega Evoluzione." cominciò. "Il re di Kalos a quell'epoca era un uomo che è passato alla storia senza avere neanche un nome... e il suo Pokemon più amato, una Floette, dovette partecipare alla guerra."

Si fermò e osservò le reazioni del gruppo di Kalos. Dalle loro espressioni contrite, si rese conto che stavano già intuendo come fossero andate le cose in quell'epoca sfortunata. "Passarono molti anni... e un giorno, il re ricevette la terribile notizia. Floette era morta." proseguì la ragazza. Ebbe come la sensazione che la temperatura nella stanza si fosse abbassata di qualche grado. "E... diciamo che il re non la prese bene. Giurò vendetta contro la gente di Torren, che dal suo punto di vista era stata responsabile della morte di Floette, e di riportare in vita la sua Pokemon.  E per poter fare questo, il sovrano costruì un'arma terribile. Un congegno di spaventosa potenza distruttiva che sfruttava i poteri di due Pokemon Leggendari più conosciuti di Kalos, Xerneas e Yveltal."

"Xerneas... e Yveltal... avevo letto qualcosa a loro riguardo, prima che partissimo per Kalos." affermò Max sgranando gli occhi dietro le sue ormai onnipresenti lenti. "Loro... sono i due Pokemon che rappresentano il ciclo della vita e della morte, vero? La nascita e la distruzione..."

"Vedo che vi siete informati bene, prima di viaggiare verso Kalos." commentò Baraz compiaciuto. "Sì, loro sono i due Pokemon attorno ai quali ruotano la maggior parte delle leggende di Kalos. L'antico re di Kalos creò la sua arma suprema in modo che sfruttasse l'energia di questi Pokemon... e quella di migliaia di altri Pokemon, sacrificati allo scopo di fornire ancora più potenza e permettere al re di distruggere i suoi nemici e riportare in vita Floette."

"E' una cosa terribile..." mormorò Vera con evidente sgomento. "Cioè, voglio dire, posso capire che il re soffrisse per la perdita del suo Pokemon, ma questo non vuol dire che avesse il diritto di sacrificare così tanti Pokemon per la sua vendetta..."

"Sì, capiamo quello che vuoi dire, Vera..." affermò Maram. "Ma il re, a quel punto,  era troppo accecato dal dolore e dal desiderio di vendetta perchè fosse possibile ragionare con lui. La sua arma provocò devastazione nel continente di Torren, provocando sofferenza a centinaia di persone... e grazie all'energia di Xerneas che sorreva in essa, alla fine l'arma riuscì a riportare in vita Floette."

Drew disse di sì con la testa. "Ma immagino... che Floette non abbia preso bene quello che il suo amico aveva fatto in suo nome."

"Effettivamente..." rispose Baraz con un sospiro. "E' così... Floette non disse nulla. Non fece alcun tentativo di riavvicinarsi al re. Non riusciva più a riconoscerlo come la persona gentile che era un tempo... così, decise di andarsene, e lasciare che il re riflettesse sui propri misfatti."

"Da allora non si seppe più niente del vecchio re. Tutto ciò che rimane di quei tempi bui è questa leggenda, tramandata da una bocca all'altra e scritta su tutti i libri di storia... le tombe dei Pokemon sacrificati all'Arma Suprema... e le Megapietre che vennero create dall'energia residua di quell'arma spaventosa." concluse Maram. "Come potete vedere, c'è una connessione abbastanza stretta tra la Mega Evoluzione e i Pokemon Leggendari... e dal momento che Hoopa è stato in grado di evocare Pokemon Leggendari per soddisfare i desideri egoistici di un uomo, questo significa che non deve cadere nelle mani di una persona che voglia sfruttarlo per controllare i Pokemon Leggendari o la Mega Evoluzione."

"E come discendenti di Ghris, l'eroe che riuscì a fermare Hoopa tanto tempo fa... è nostro dovere fare sì che il segreto rimanga tale. E' per questo che non possiamo rivelare a nessuno, nemmeno a pesone di cui ci fidiamo come voi, dove si trovano gli artefatti legati alla leggenda di Hoopa. Già penso che sia stato un rischio esporne alcuni nel museo in cui fai da guida, Maram." continuò Baraz, e rivolse alla sorella uno sguardo referente.

Maram scosse la testa, e da come rispose immediatamente dopo, Vera comprese che era un discorso che i due avevano fatto già molte volte."Fratello... ne abbiamo già parlato. E' giusto che le persone conoscano la storia del loro paese." rispose lei. "Capisco che dobbiamo impedire che certe cose si ripetano, ma la storia, la memoria del nostro passato, serve anche a questo. Nascondere gli errori del passato finirà soltanto per farli ripetere. Basterà stare attenti che non si sappia dove sono quelli che davvero servirebbero per controllare Hoopa... o risvegliare il suo lato malvagio."

Anche questa volta, notò la ragazza, il fratello maggiore non dava per niente l'impressione di essere convinto, ma decise di lasciar cadere il discorso - era una delle poche cose sulle quali non erano mai riusciti ad accordarsi. "Spero che sia davvero così, sorella." affermò, poi si rivolse direttamente a Vera e ai suoi compagni, che fino a quel momento erano rimasti ad ascoltare, in ugual misura affascinati ed impressionati dal passato di Kalos. "Comunque, adesso immagino che sappiate qualcosa di molto importante sulla Mega Evoluzione e sui Pokemon Leggendari di Kalos."

"Sì... immagino che adesso ci sia olto più chiaro il nesso." rispose la ragazzina castana. "Detto questo, abbiamo letto che ci sono altri tre Pokemon Leggendari di una dscreta importanza qui a Kalos... per l'esattezza, si tratta di Zygarde, Diancie e Volcanion. Voi... sareste in grado di dirci qualcosa di loro?"

"Beh... sicuramente, anche Zygarde e Diancie hanno avuto una certa importanza nella storia di Kalos!" esclamò Maram, di colpo più vivace. "Ma... temo di dovervi dire che non ci intendiamo molto di quei Pokemon Leggendari, quindi non credo che potremo dirvi molto d più rispetto a quello che sapete già."

"Va bene, non importa. Ci avete già dato un bel po' di informazioni utili." affermò Hitomi, soddisfatta al punto che la sua espressione normalmente corrucciata si era addolcita come in poche altre occasioni i suoi compagni avevano visto. "Penso che... adesso possiamo anche continuare le ricerche per conto nostro, giusto, ragazzi?"

Vera sorrise e annuì vivacemente in direzione di Maram. "Sì... credo che comunque troveremo qualcosa di interessante, qui a Desertopoli." rispose. "Grazie per il vostro aiuto, siete stati davvero molto utili. Oltre che cortesi."

"Non c'è problema, davvero." affermò Baraz. "Piuttosto, perchè non vi fermate qui per la notte? Mi basterebbe preparare la camera degli ospiti, e potreste dormire lì."

Vera rifiutò gentilmente, muovendo una mano davanti a sè. "Grazie, grazie... ma abbiamo già disturbato abbastanza, sinceramente." rispose. "Ci basta trovare un Pokemon Center dove passare la notte. Comunque ci vediamo ancora, vero?"

"Certo! Nessun problema, se avete bisogno di informazioni... chiedete pure a noi, e vi aiuteremo quanto più possibile!" rispose Maram. "Mi permettete almeno di accompagnarvi fino alla stazione della metropolitana, vero? Vi posso far vedere qualcos'altro della nostra città, e magari suggerirvi qualche altro posto da visitare. In fondo... anche voi avete il diritto di divertirvi!"

Vera si sfregò il mento con espressione pensierosa... poi sorrise astutamente e si rivolse a Drew, che capìal volo l'antifona e rispose con la stessa espressione. "Beh... quand'è così, vorrei chiederti una cosa... qui a Kalos si fanno gare di coordinatori?"

"Come?" chiese la giovane indigena sbattendo gli occhi.

      

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Nello stesso momento, in un lussuoso ufficio agli ultimi piani di uno dei più alti grattacieli di Luminopoli, Elisio Flordalis stava osservando alcuni dati che apparivano sullo schermo del personal computer dallo schermo ultrapiatto che era stato ordinatamente posizionato sulla scrivania davanti a lui. Con una mano, stava accarezzando la testa del maestoso Pokemon leone che stava pigramente accovacciato accanto alla postazione del suo padrone, emettendo di tanto in tanto qualche sommesso ruggito di accordo.

"Roarrrr..." ringhiò Pyroar, il cui ruggito sfumò in un suono basso e calmo che ricordava le fusa di un ghepardo.

Elisio grattò il Pokemon dietro l'orecchio, senza guardare verso di lui. "Un po' di pazienza, Pyroar. Non dobbiamo avere fretta. So che quello che stiamo facendo è importante, ma proprio per questo non possiamo agire senza la sicurezza che tutto andrà come previsto." affermò con calma. "Non avremo altre possibilità. Il fuuro di un mondo di bellezza eterna dipende soltanto da questo."

"Roar..." rispose il Pokemon leone. Mosse la coda un paio di volte, come se volesse esprimere il suo assenso, poi alzò lo sguardo in direzione dello schermo di Elisio, sul quale i dati stavano apparendo più lentamente. Forse stava venendo fuori qualcosa che interessava al suo allenatore?

Elisio annuì lentamente, soddisfatto di quello che stava vedendo sullo schermo. "Bene... quindi Vera Maple e i suo compagni sono qui a Kalos, come previsto." affermò. "Se tutto andrà come previsto, tra non molto si recheranno a Yantaropoli per cercare altre informazioni sulla Mega Evoluzione." disse tra sè. "Ho fatto bene ad affidarle quella Blazikenite. Lei e i suoi compagni si stanno rivelando il tipo di persone che erediteranno questo mondo, quando la polvere delle ere si sarà posata."

Il magnate chiuse lo schermo, avendo visto tutto quello che per il momento gli interessava. "Mi chiedo... se tra gli allenatori di Kalos ci sia qualcun altro come lei. Sono tutti come la maggior parte degli stolti che sperperano le risorse di questo mondo?" si chiese. "O esiste, tra di essi, qualcuno che meriti di essere salvato e di inaugurare il mondo che verrà?"

 

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"Hmm... ragazzi, qualcuno può ricordarmi il perchè abbiamo fatto questa levataccia?" mormorò Serena sfregandosi la faccia. Il sole non era ancora sorto dietro le montagne che costeggiavano la spiaggia di Petroglifari, e il gruppo si era alzato presto su esortazione di Ash, Pikachu e Lino. Dopo una rapida colazione che non era certo riuscita a riempire i loro stomaci, i ragazzi si erano diretti verso la Grotta dei Bagliori, il luogo dove secondo il Capopalestra di tipo Roccia si trovavano i fossili che venivano poi trasformati in Pokemon veri e propri dai ricercatori. "Avete detto che in questo posto si trovano molti fossili... pensate che qualcuno voglia impadronirsene?"

"Non si tratta solo dei fossili, mia giovane amica." rispose Lino. Il Capopalestra alpinista si fermò ad una svolta per osservare la formazione rocciosa verso la quale si stavano dirigendo. Ad una prima occhiata, non sembrava un posto tanto diverso dal resto della catena montuosa, a parte il fatto che era un po' più bassa rispetto alle altre vette. Tuttavia, ad un'occhiata un po' più attenta, si poteva vedere che c'erano delle strane venature scintillanti che attraversavano la superficie rocciosa. Non era difficile immaginare perchè si chiamasse Grotta dei Bagliori, se già l'esterno era così...

"Sembra che anche in questo posto si nascondano delle Megapietre." continuò Lino. "Se quei criminali che avete fermato l'altro giorno sono ancora da queste parti, potrebbero cercare di prendersi un... premio di consolazione, per così dire."

"La Megapietra che potrebbe essere da queste parti... oppure, in alternativa, un Pokemon fossile da aggiungere alla loro armata, giusto?" chiese Lem. Quando Lino disse di sì con la testa, il biondo inventore si aggiustò gli occhiali, le cui lenti brillarono in una maniera che sarebbe potuta sembrare minacciosa se non fosse stata così affettata e ridicola! "Quale affronto... non posso pensare che la scienza venga utilizzata per degli scopi così meschini. Vi darò senza dubbio una mano a mettere al loro posto quei malfattori!"

Una piccola goccia di sudore scese dalla nuca della piccola Clem. "Ehm... va bene, fratellone, sappiamo che per te la scienza è una cosa molto importante... ma non te la prendere troppo, okay?"

"Già... cerca di risparmiare tutta quell'energia per quando avremo a che fare con il Team Flare, o con quegli altri farabutti." affermò Misty, con il tono sarcastico e pungente che le era proprio. Il suo Marill ridacchiò nervosamente e usò una delle sue corte braccia per sfregarsi una guancia. "Anche se non troveremo nessuno, varrà comunque la pena di dare un'occhiata, immagino."

Il gruppo seguì Lino verso la Grotta dei Bagliori, giungendo finalmente di fronte ad una grande apertura scavata nella roccia, che portava nelle profondità della montagna. Man mano che si avvicinavano, ai ragazzi apparve sempre più evidente come mai quel luogo aveva il nome che si ritrovava: dalle pareti spuntavano dei cristalli talmente ben levigati e sfaccettati che sembravano essere stati piazzati lì da qualcuno con uno strano senso dell'umorismo. Grandi formazioni cristalline, alcune lunghe come il braccio di un uomo se non di più, spuntavano dalle pareti interne, rendendo pericoloso avvicinarsi ad esse... e guardando con attenzione sul terreno, Pikachu e Marill riuscirono a vedere delle tracce recenti!

"Pika pi!" il topolino elettrico attirò l'attenzione dei presenti su quello che aveva visto, in particolare su un'impronta che era rimasta in un punto più soffice del terreno. Immediatamente, Lino andò a vedere di cosa si trattava, e vide quasi subito che di certo non si trattava di un'impronta di Pokemon.

"Ma guarda... a quanto pare, qualcuno è già passato di qua." affermò il Capopalestra scalatore. Mentre i ragazzi si riunivano vicino a lui per capire di cosa si trattasse, Lino si chinò verso l'impronta, tirò fuori una piccola torcia elettrica dalla tasca, e la accese per vedere meglio. "Hmm... una traccia abbastanza recente. Non più di un paio di ore fa, oserei dire. E non si tratta certo di una scarpa adatta al trekking o all'esplorazione. Dalla forma dell'impronta e dalla profondità, direi invece che si trattava di una scarpa di un certo valore, piuttosto elegante."

"Wow, come fa a sapere tutte queste cose, signor Lino? Le è bastato guardare l'impronta per capirlo..." chiese Clem impressionata. Dedenne si avvicinò all'impronta e la annusò con circospezione... ma per fortuna non sentì il familiare odore dei rapitori che l'avevano costretto alla fuga.

"Quando si passa gran parte della propria vita a scalare pareti a picco, si ha la possibilità di restare immersi nella natura per molto tempo, piccola." spiegò cordialmente il ragazzo dalla pelle scura. "E si imparano due o tre cose sulla sopravvivenza. E' importante, visto che il mio sport preferito comporta un bel po' di rischi, e bisogna essere pronti a tutto."

"Vedo che in questo momento torna utile." disse Serena. "Ha detto che non sono scarpe adatte al trekking, ma scarpe eleganti di un certo valore, giusto?"

Quando Lino annuì rapidamente, la ragazzina di Borgo Bozzetto non ebbe alcun dubbio. "Allora è semplice. Chi è che conosciamo che porterebbe queste scarpe del tutto inadatte?" chiese ai suoi compagni.

"Pika pikachu..." Pikachu fu il primo a rispondere, ricordando i vestiti assurdi che gli uomini del Team Flare indossavano di solito.

"Il Team Flare..." rispose Lem. "Credo che dovremo farci l'abitudine..."

Misty sospirò e prese in braccio Marill. "Dovevo aspettarmi che quegli impiastri sarebbero venuti fin qui. Allora, quello che dobbiamo fare è raggiungerli nella Grotta dei Bagliori e scoprire quali sono i loro piani, poi farli sloggiare."

"Non avrei saputo dirla meglio, Misty!" rispose Ash. "Okay, signor Lino, noi siamo pronti ad andare. Quando vuole lei..."

Lino annuì con decisione. "Da questo momento in poi, massimo silenzio. Dobbiamo stare attenti a non farci sentire del Team Flare e non allarmare i Pokemon che vivono da queste parti." affermò a voce bassa. "Ho sentito dire che, anche se non sono molto comuni, in questa grotta vivono dei Wobbuffet."

"Wobbuffet?" chiese la piccola Clem, tenendo in braccio Dedenne e cercando di non far vedere che aveva un po' di paura. "Che Pokemon è, fratellone? Non credo di averlo mai sentito prima d'ora..."

"Oh... è un Pokemon capace di contrattaccare tutto quello che gli viene usato contro. E' capace di assorbire i colpi degli avversari, e restituirli con maggiore potenza, grazie alle sue mosse Contatore e Specchiovelo." spiegò Lem. Anche se lui e Brock non si erano mai incontrati, Ash aveva l'impressione che il ragazzo con gli occhiali avesse ereditato dal suo vecchio amico la passione per le spiegazioni. "Può essere piuttosto irritante trovarselo davanti, anche perchè è molto difficile sottrarsi da uno scontro con uno di loro."

"Beh... noi abbiamo un po' di esperienza con i Wobbuffet, in realtà! Per fortuna, non era proprio il Pokemon più formidabile che abbiamo mai visto..." rispose ironico Ash, ricordando il Wobbuffet di Jessie. Chissà adesso cosa stavano facendo quei due pasticcioni e il loro inseparabile Meowth...? "Beh, lasciamo perdere... adesso vediamo di scovare chi si nasconde qui dentro, okay?"

"Giusto. Okay, amici... venitemi dietro, e state attenti a dove mettete i piedi." si raccomandò Lino, e il gruppo si mise in fila indiana, entrando con attenzione nella Grotta dei Bagliori. I primi raggi di sole che entravano nella grotta si riflettevano sui cristalli, creando degli impressionanti giochi di luce e colore... ma Ash e i suoi compagni restarono concentrati e si tennero pronti a qualsiasi cosa li attendesse nelle profondità della grotta, mentre un gruppetto di Zubat, disturbati dai suoni, svolazzarono indispettiti sopra le loro teste... 

 

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Nello stesso tempo, nei cieli sopra Desertopoli...

La sera stava lentamente scendendo sulla grande città in mezzo al deserto, e il cielo si stava tingendo di un suggestivo colore arancione e blu, immergendo il paesaggio in una calma quasi serafica che contrastava con la metropoli dall'aspetto tentacolare che giaceva sotto di esso. Anche il mare era tranquillo e calmo, e il traffico si era quietato, per quanto fosse ancora consistente. In pratica, anche Desertopoli sembrava essersi adagiata nella tranquillità di quella sera...

In questo scenario di assoluta stasi, un evento improvviso turbò il silenzio e la quiete. Senza alcun preavviso, una sezione di cielo cominciò a vibrare in maniera inesplicabile... e un attimo dopo, un anello dorato si espanse in esso, apparendo praticamente dal nulla! Un vuoto nero infinito, punteggiato di stelle, si intravide al su interno... e da esso, emerse una piccola figura dall'aspetto agile e dal ghigno astuto, che svolazzò allegramente attorno al "vuoto" e lo chiuse con un gesto della mano, con la stessa facilità con la qualesi beve un bicchiere d'acqua. 

"Aaaaah, che nostalgia. Torno sempre volentieri da queste parti. Anche se i ricordi sono i più belli..." disse tra sè il piccolo Hoopa, lo sguardo rivolto alla grande città. "Chissà quanto è cambiato in tutti questi anni. Sono curioso di dare un'occhiata... e magari di fare qualche scherzo!"

 

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Ecco fatto! Anche questo capitolo è pronto! Spero di non avervi fatto attendere troppo. Cerco di scrivere quanto più posso, in concordanza con i miei impegni e gli altri hobby che ho...

E con questo, iniziano gli eventi del film di Hoopa, anche se riletti... e Ash e i suoi compagni si preparano ad un altro incontro con il Team Flare! Come andrà a finire? Beh, non resta che leggere il prossimo capitolo... quando arriverà... per saperlo! Spero di fare un buon lavoro, visto che devo dare abbastanza spazio a tutti... XD 

A presto!

 

 

 

  
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