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Autore: ElfaNike    23/08/2020    1 recensioni
Avatar Darje è scomparso da tempo, ma nessuno è mai riuscito a trovare il suo successore, la sua reincarnazione. Finalmente, dopo quindici anni, Monaco Norbu, vecchio amico di Avatar Darje, riceve la notizia del ritrovamento di un candidato... parte così un viaggio alla ricerca del nuovo Avatar e alla scoperta di quattro giovani di grandi speranze e talenti fuori dal normale.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Nuovo personaggio, Rapunzel
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio per il Regno della Terra procedette senza alcun altro inconveniente. I tre viaggiatori giunsero sulle coste in pochi giorni di volo attraverso il mare e poi si diressero verso la capitale, Ba Sing See, nella speranza di trovarvi un buon maestro del Dominio della Terra.
Nel loro tragitto, si fermarono in varie città, dove, chiedendo indicazioni, dovettero rispondere anche a parecchie domande e questo portò al diffondersi della notizia che l'Avatar stava attraversando quelle terre. Ovviamente le risposte evasive dei tre viaggiatori portarono a una confusione delle notizie: l'Avatar era un ragazzo, l'Avatar era una ragazza, era davvero un Nomade, in realtà era della Tribù dell'Acqua. Poiché i due giovani erano sempre insieme, alla gente bastava dare un'occhiata e ascoltare solo quello che voleva sentire per costruire in pochi secondi la storia che preferiva.
Tuttavia il passaparola portò i suoi frutti: Monaco Norbu ricevette delle notizie dal Tempio dell'Aria dell'Est. I monaci li informavano di un festival annuale che si sarebbe tenuto in quei giorni in cui si riunivano i migliori Dominatori della Terra, e consigliavano loro di parteciparvi per incontrare personalità che potevano rivelarsi utili.
Si trattava di un festival che richiamava anche giocolieri e circensi dalle regioni vicine e girovaghi, e quando vi arrivarono Monaco Norbu lasciò liberi i suoi discepoli perché esplorassero quel mondo di esibizioni e bizzarrerie. Lui andò invece a un padiglione dove offrivano da bere e chiese un tè, poi si sedette in attesa di vedere qualcuno a cui chiedere informazioni.
Rapunzel e Jack Frost si persero per i padiglioni, in mezzo a stramberie e dimostrazioni di ogni tipo.
-Vieni Rapunzel!- le indicò il ragazzo: -Da quella parte c'è un circo di Dominatori del Fuoco!-
Lei lo seguì: -Ma non dovremmo cercare i Dominatori della Terra, prima?-
-Tanto dovrai imparare anche quello, prima o poi... e poi i giochi con le fiamme sono più divertenti di quelli con le pietre!-
Rapunzel si lasciò guidare e arrivarono sotto un palco in legno dove un giocoliere faceva vorticare un serpente di fuoco sopra la testa.
I due si avvicinarono e lo guardarono far muovere la figura come fosse un animale vero, fargli fare le capovolte e le giravolte, farlo precipitare sul pubblico per farlo risalire all'ultimo secondo. La folla si abbandonava a esclamazioni di stupore e i due giovani di univano a lei con gli occhi spalancati e pieni di meraviglia.
Poi Rapunzel abbassò lo sguardo e diede una gomitata a Jack Frost: poco più in là, una figura incappucciata in mezzo alla folla seguiva lo spettacolo silenziosamente.
I due la guardarono perplessi, poi la videro abbassare lo sguardo alla sua destra e scattare di corsa alla sua sinistra. Dietro di lei apparvero delle guardie: -Ehi! Ferma! Fermatela!-
La figura incappucciata svicolava fra la folla, che si apriva davanti alla sua corsa.
Rapunzel cercò Jack Frost con lo sguardo: -Che sia un ladro?- voleva proporgli di aiutare le guardie, ma lui era già sparito nella folla, sicuramente non con la stessa intenzione. Lei osservò perplessa il punto in cui lui si era trovato poco prima e sospirò: Ah, già!
Jack Frost aveva preso a correre di traverso per intercettare la fuga del ladro misterioso. Scivolò fra una bancarella e l’altra, tagliò attraverso i padiglioni, giunse a una fila di tende. Si nascose fra due di queste e quando passò l’incappucciato lui lo prese per il braccio e lo tirò fuori dal campo visivo delle guardie. Quello si divincolò ma lui gli fece segno di fare silenzio: rimasero immobili per qualche secondo, lasciando che gli uomini li superassero, poi lentamente si dileguarono dietro alle tende che circoscrivevano la fiera.
Quando furono a distanza di sicurezza, Jack Frost si aprì in un sorriso soddisfatto: -Prego, non c'è di che.- disse.
La figura alzò lo sguardo per fissarlo, rivelando due occhi di un azzurro chiaro: -Non mi sembrava di averti chiesto di aiutarmi.- la risposta giunse con una voce femminile.
Il ragazzo ci rimase male: -A me è sembrato che ne avessi bisogno. Pensavo che un po' di solidarietà non potesse far male...- mormorò scocciato.
-Solidarietà...? Ma per chi mi hai presa?-
-Non lo so... incappucciata in mezzo alla folla e inseguita dalle guardie, che impressione credi di dare?- esclamò il ragazzo -E guarda che se vuoi fregare la gente, non devi farlo a volto coperto, se no sei facilmente reperibile e poi ti trovano subito!-
La ragazza si abbassò per un istante il cappuccio, rivelando una cascata di ricci rossi, e si indicò la testa: -Perché questi non mi rendono facilmente reperibile?!- poi, ritirandoselo su, studiò un attimo il ragazzo,: -Credi che sia una ladra...?-
-Non lo sei?-
Lei lo fissò intensamente un attimo, valutando cosa rispondere. Infine disse: -Non credo che un ladro debba dire in giro se lo è o meno, no?-
Jack Frost sospirò: -Non hai tutti i torti.-
Lei ridacchiò: -Tu, invece... se mi hai aiutata per solidarietà vuol dire che sei un ladro anche tu?-
Jack Frost si grattò dietro il collo: -Eh già.- poi aggiunse: -Mi chiamo Jack Frost.-
-Io sono Merida.- la ragazza gli tese la mano e lui la afferrò con un sorriso allegro.
-Allora, cosa spinge un ladro straniero a questo festival?- chiese la ragazza.
Jack Frost ridacchiò: -Non posso dirtelo: sono un ladro, ricordi?-
Lei lo guardò con sguardo acuto: -Posso comprendere.-
-E poi, suppongo che anche tu sia qui per motivi che non puoi rivelarmi.- le fece l’occhiolino.
Lo sguardo della ragazza si fece ancora più acuto: -Supponi bene.- rispose sorridendo.
Allora lui le fece cenno: -Ti va di fare un giro assieme?- le propose: -Per divertirci un po’!-
E lei accettò subito.
Si avviarono per il festival: -Ehi, là c’è musica!- e il ragazzo fu trascinato verso un gruppo di musicisti che con tamburi e chitarre tenevano allegra la compagnia.
Allora si misero a ballare nella folla, lui agitandosi in tutte le direzioni, lei muovendo le braccia di qua e di là, quando lui diede di spalla alla ragazza, indicandole un tipo seduto poco più in là: -Che ne dici?-
Lei si guardò intorno senza fermarsi: -Cosa?-
-Non noti niente?-
Merida scosse la testa, poi le cadde l’occhio sulla borsa del tipo, incautamente aperta appesa alla sua seggiola. Allora capì e si affrettò a scusarsi: -Ero presa dalla musica! Senti, stasera lasciamo perdere il lavoro e divertiamoci!-
Jack Frost rimase stupito: di solito quel tipo di festival attirava i ladri proprio per il lavoro... ma non poté rifletterci a lungo, perché la ragazza lo trascinò di nuovo lontano, attirata dal profumo di carne alla brace.
Un istante dopo Rapunzel picchiettava sulla spalla del tipo dalla sacca appesa alla seggiola per chiedere se non avesse per caso visto un ragazzo della Tribù dell’Acqua dai capelli bianchi, ricevendo una lenta scossa della testa. La ragazza sospirò irritata e riprese la sua ricerca.
Intanto, Jack Frost aveva seguito Merida verso il padiglione della carne e aveva seguito il suo sguardo desideroso fisso sugli spiedi. Allora fece per allungare una mano per prenderne uno, ma una voce interruppe il suo gesto: -Eccola! Ferma!-
Erano di nuovo le guardie. I due ripresero la loro corsa attraverso la folla, raggiunsero il centro della fiera, dominata da una grande fontana, dal bacino basso e largo, e Jack Frost prese la ragazza per la vita: -Tieniti forte!- e con un agile salto e una folata verso il basso spiccò un balzo che li portò dall’altra parte della fontana. Poi si voltò e con un altro colpo di vento deviò i getti d’acqua verso le guardie per spingerli indietro. Certo, non aveva la stessa potenza del vero Dominio dell’Acqua, però era abbastanza per disorientare gli inseguitori.
I due sparirono di nuovo tra la folla, ma quando Merida si guardò intorno non vide più nessuno: Jack Frost era sparito.
Allora si sentì picchiettare sulla spalla e si girò: davanti a lei comparve una Nomade dell’Aria dalla lunga treccia bionda.
-Scusa, hai per caso visto un ragazzo con i vestiti della foggia della Tribù dell’Acqua e i capelli bianchi?-
Lei la guardò interdetta e non seppe subito cosa rispondere. Ripiegò subito su un neutralissimo: -Perché lo cerchi?-
-Perché stiamo viaggiando assieme e l’ho perso quando ha cominciato a seguire un tipo incappucciato...- la ragazza socchiuse gli occhi mentre fissava intensamente il mantello che nascondeva tutta la figura di Merida: -Anche se... il tuo mantello mi ricorda proprio lui...-
Merida ridacchiò a disagio, ma Jack Frost sorse a toglierla dall’imbarazzo: -Oh, Rapunzel! Ecco dov’eri finita!-
-Dov’ero finita io?! Ti ho cercato dappertutto!-
-Anche io! Giuro!- e a quelle parole Merida si nascose la bocca con la mano per soffocare una risata.
Rapunzel sospirò: -Bugiardo. Dove li hai presi, quegli spiedi?-
Lui li fece comparire da dietro la schiena e ne porse uno a Merida: -Dal padiglione laggiù.- e porse l’altro a Rapunzel: -Ecco, per te. Vedi? Ti stavo davvero cercando!-
Merida li guardava divertita, masticando la carne. Rapunzel guardò lo spiedo disgustata: -Non mangio carne, grazie. Questo puoi averlo tu.- glielo rese e aggiunse: -Non sto a chiedere con che soldi li hai comprati.-
Jack Frost rise e fece un gesto di noncuranza, poi indicò la folla col pollice: -Allora, continuiamo il giro?- e le due ragazze annuirono.
Si dedicarono, per le ore successive, a provare tutte le attrazioni che trovavano: Jack Frost provò la prova di forza col martello, battuto da una fierissima Merida, poi Rapunzel si avvicinò agli animali esotici, che gli altri due liberarono dalle gabbie tutti in un colpo solo. Nel fuggi fuggi generale che ne seguì, ridendo le dissero che lo avevano fatto per lei e per il suo amore per gli animali. Rapunzel non rispose per risparmiare fiato per correre, ma si ripromise di fargliela pagare. Quando passarono di nuovo vicino alla fontana, gli schizzi per terra si ghiacciarono sotto i piedi di Jack Frost e lui con uno scivolone finì contro una bancarella di stoffe. La padrona prese a strillare e lui scansò una scopa per pochi millimetri.
-Ben gli sta!- commentò Rapunzel.
Merida guardò il ragazzo raggiungerle borbottando: -Mi sembra un tipo ribelle.-
-Non ne hai idea!-
-Per fortuna che ci sei tu a tenerlo sotto controllo!-
-Eh sì...- poi si accorse che Merida stava ridendo. Allora sorrise anche lei: -Va bene, hai vinto!-
Intanto Jack Frost le aveva raggiunte. Indicò la fontana: -Tregua?- implorò.
I tre si sedettero, e Rapunzel si guardò intorno: -Presto dovremo tornare dal maestro...-
La ragazza li squadrò un attimo: -Maestro? Un maestro Nomade, suppongo?-
-Già.-
-Aspetta... non sarete voi quelli di cui si parla tanto?-
-Si parla tanto di noi?-
-Sì. Si dice che l'Avatar stia girando per queste zone, che sia un ragazzo Nomade dell'Aria con il suo maestro monaco e un amico della Tribù dell'Acqua... O che sia una ragazza della Tribù dell'Acqua con una sua amica Nomade... e sono solo due delle versioni che ho sentito in giro in questo periodo. Però sono tutti d’accordo che sia accompagnato da un monaco.-
-Non male!- rise Jack Frost.
-Quindi uno di voi due è davvero l'Avatar?-
-Più o meno.- disse Rapunzel -Non è così semplice.-
-Perché no?-
Rapunzel e Jack Frost si scambiarono un'occhiata perplessa, indecisi se parlare o meno.
-Dai! Manterrò il segreto! Solidarietà tra ladri, ricordate?- insistette la ragazza. Li guardò con gli occhioni spalancati e supplichevoli -Prometto che non dirò niente a nessuno! Croce sul cuore!- e dita incrociate dietro alla schiena.
Ma non le servì insistere tanto più di così. In fondo ne avevano passate di tutti i colori insieme e lei sembrava degna di fiducia.
-In realtà io dovrei essere l'Avatar.- spiegò Rapunzel.
-Sì, sapevo che doveva nascere fra i Nomadi.-
-Però io non ho ancora acquisito il Dominio dell'Aria.-
-No?!-
-No, quello ce l'ho io.- intervenne Jack Frost.
-Ma tu sei della Tribù dell'Acqua!- lei li guardò confusa -E allora perché hanno pensato che fossi tu l'Avatar?-
-Perché io domino l'acqua.-
La ragazza rifletté un secondo. In effetti doveva aver notato che era stata lei a ghiacciare la strada sotto i piedi di Jack Frost... e che lui doveva aver usato il Dominio dell’Aria per fare quel balzo mentre fuggivano dalle guardie. Rialzò la testa: -Ma vi hanno scambiati alla nascita?- chiese.
-Mai! Ma vuoi scherzare?-
Merida non rispose. Pensava dondolando le gambe. Un abito verde compariva al ritmo dei suoi piedi da sotto il mantello.
-E come fate a essere sicuri che l'Avatar sia proprio tu?- chiese d'un tratto.
Quella domanda fu una stilettata al cuore di Rapunzel: -In che senso?-
-L'Avatar deve nascere come Dominatore dell'Aria, no? E allora cosa ti fa pensare che in realtà non sia lui, e semplicemente ci si sia sbagliati di popolo?-
Jack Frost la guardava senza parole. Rapunzel era altrettanto sconvolta: quell'idea l'aveva colpita dal primo giorno in cui aveva conosciuto il ragazzo, e lui se l’era vista piombare addosso nel modo più impensato, ma non potevano immaginarsi che una ragazza che in fondo era una sconosciuta ponesse subito, a bruciapelo, una domanda così delicata.
-Voglio dire, cos'è che determina l'Avatar? Il popolo in cui nasce o il primo Dominio che sviluppa?-
-Questo ragionamento non sta in piedi...- balbettò Jack Frost. L'ipotesi di poter essere l'Avatar gli metteva fifa e avrebbe continuato volentieri a lasciare che tutti si concentrassero su Rapunzel, quando si parlava di quell’argomento -Vorrebbe dire che, indipendentemente dal popolo a cui appartieni, se nasci con un Dominio diverso da quello con cui dovresti nascere potresti essere l'Avatar! Questo manderebbe a monte tutto il ciclo delle rinascite e anche il ciclo di apprendimento dei Domini!- gli tornarono in mente le lezioni di Monaco Norbu.
-Questo vorrebbe dire che se trovate qualcuno nel Regno della Terra che sa dominare l'Aria (o l'Acqua o il Fuoco, a questo punto) potrebbe concorrere al titolo di Avatar.- la ragazza aveva l'aria soddisfatta: era arrivata a una conclusione che le piaceva.
I due ragazzi avevano i brividi. Non erano sicuri che quella ragazza piacesse loro così tanto, dopotutto.
-Stanno arrivando le guardie.- mormorò Merida -Devo sparire o mi beccano. Grazie per la chiacchierata.- e svanì tra la folla.
I due ragazzi rimasero lì, in silenzio, assorti nei loro pensieri, ancora per qualche minuto. Poi si alzarono -Torniamo dal maestro?- chiese Jack Frost.
Camminando si diressero al padiglione dove li aspettava Monaco Norbu. Poi Rapunzel prese Jack Frost per il gomito e lo fermò: -Perché glielo abbiamo detto?- chiese a denti stretti -Abbiamo chiuso la bocca ai ragazzi del Popolo del Sole, perché a lei l'abbiamo detto senza fare niente?-
-Non lo so... ispirava fiducia.-
-Secondo te dovremmo dirlo al maestro?-
-Meglio di no, potrebbe arrabbiarsi...-
Furono d'accordo a mantenere il segreto, ma Monaco Norbu notò subito qualcosa di diverso nelle loro espressioni, quando li vide arrivare: -Questa festa vi ha portato brutte sorprese?- chiese.
-Certo che no! Siamo solo stanchi.-
Il monaco non indagò oltre. Scrutò le loro facce in cerca di indizi per qualche secondo, poi tornarono da Champa e andarono a cercare dove alloggiare.
Trovarono una locanda poco fuori città, dove i padroni offrirono loro due stanze contigue.
-Ho trovato un possibile Maestro del Dominio della Terra.- annunciò il maestro mentre cenavano nella sua camera: -La sua scuola si trova a ovest di qui, ne avremo per un paio di giorni di viaggio. Dicono che la sua fama arrivi fino a Ba Sing See.- ma la notizia non eccitò i due discepoli come si era immaginato. Li mandò quindi subito a dormire, perché si ristorassero in vista del viaggio dell'indomani.

Erano partiti da un giorno, ormai. Champa aveva volato verso est fino a una locanda isolata e un po' sconquassata. Il padrone non aveva più posto poiché alloggiava le compagnie di ritorno dal festival, ma offrì loro della legna per accendersi un fuoco nel luogo in cui si fossero accampati.
Fu quando finalmente il fuoco fu acceso che arrivò un falco messaggero dal Tempio dell'Aria dell'Est. Monaco Norbu lo lesse in silenzio poi alzò lo sguardo grave sui suoi discepoli: -Ci sono novità impreviste.- disse -I fratelli del Tempio dell'Aria dell'Est hanno ricevuto questa mattina una lettera che comunicava loro il ritrovamento di un terzo candidato al titolo di Avatar.- Rapunzel si fece rigida come il ghiaccio -Mi chiedono di andare a incontrarlo, per avere il mio parere.- il monaco ripose il messaggio -Temo che il Maestro del Dominio della Terra dovrà aspettare.- concluse con un sospiro.

La dimora del terzo candidato era segnata su una mappa allegata al messaggio. Si trovava poco distante dalla città in cui si era tenuto il festival e questo obbligò i viaggiatori a rifare al contrario tutto il viaggio del giorno precedente.
Arrivarono la sera quando era ormai ora di cena.
-Speriamo che ci offrano almeno qualcosa.- sbuffò Jack Frost mentre Champa si abbassava di quota.
La dimora del terzo candidato era impossibile da non vedere: un'enorme villa dal vasto giardino circondato da mura si ergeva solitaria in mezzo ai campi.
I viaggiatori atterrarono davanti al portone d'ingresso, su cui svettava il simbolo della famiglia, un orso, e furono fatti entrare.
Furono condotti attraverso il giardino fino alla villa, attraverso i suoi corridoi finemente arredati fino al salone di ricevimento. Una donna li attendeva, in piedi. Era alta, altera, dai lunghi capelli castani e il vestito verde chiaro. Un uomo entrò quando furono annunciati gli ospiti: era massiccio, dai ricci rossi, la barba su un mento squadrato e i baffi all'insù.
-Monaco Norbu.- salutò la nobildonna -Prego, accomodatevi.-
I tre viaggiatori obbedirono.
-Io sono Elinor DunBroch e questi è mio marito, Fergus DunBroch.-
Il monaco li salutò con un cenno del capo -Mi è stato detto che in questa casa potrebbe trovarsi un candidato al titolo di Avatar.- esordì.
-Esatto.-
-C'è forse qualche indizio che vi permette di affermarlo?-
La nobildonna storse la bocca: -Probabilmente.-
-Bene. Perché, vede, io ho qui con me altri due candidati allo stesso titolo.-
Il fatto che il maestro li avesse tirati entrambi in causa fece rabbrividire i due discepoli.
-Eppure- replicò la signora -mi è giunta voce che nessuno dei due soddisfi tutte le caratteristiche necessarie. Che questi due giovani abbiano... come dire... i domini invertiti.-
-È esatto, ma è compito dei Nomadi occuparsi di questo aspetto. Ma mi dica... dove vuole arrivare?-
La donna allungò la mano verso un'entrata laterale: -Lasciate che vi presenti mia figlia Merida.-
Agli occhi di Rapunzel e Jack Frost apparve la ragazza rosso-ricciuta del festival, che sfoggiava un elegantissimo abito verde smeraldo e uno sguardo orgoglioso e strafottente.
-Ah! Tu sei la ladra!- Jack Frost non poté trattenersi.
-Ma come osa il vostro discepolo, monaco?!- si indignò la nobildonna.
-Jack Frost. Controllati.- lo rimproverò il monaco, poi tornò a rivolgersi ai suoi ospiti: -Che cosa vorrebbe dire, questo?-
-Semplice.- prese la parola Merida -Vuol dire che loro sono degli impostori: sono io l’Avatar.-

  
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