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Autore: Spensieratezza    24/08/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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“Così lo farai piangere di nuovo,” disse Sam, mentre Dean al motel cullava il bimbo per farlo addormentare.
“Schhhh. Sta funzionando.” Disse Dean.
L’espressione di Sam cambiò leggermente, diventando seria.
Il bambino si addormentò subito e Dean lo mise soddisfatto nel lettino.
“Hai la stoffa del padre.” Disse Sam.

“Ho dovuto imparare ultimamente.”
“Parli di Ben?”
“Sì…io..so che non è mio figlio ma io comincio a sentirmi come se lo fosse. Quando penso a noi due da piccoli..non lo so, ho la sensazione che potrei fare di meglio.”
“Ne sei proprio sicuro?”
“Che vuoi dire?”
“Dean, c’ero anche io con te. Tu li tenevi chiusi in casa.”
“Io non li tenevo chiusi in…ok, forse un po' sì. Ad ogni modo ora sono liberi di fare quello che vogliono.”

“Ma Ben continua a messaggiarti. Dean, non mentire, ti ho visto.”
“Io..lui mi scrive e io..mi sento in colpa.”
“Senti..è chiaro che ci tieni al ragazzino..io lo so che tu vuoi proteggerlo, ma come fai a farlo senza trasformarti in papà?”
Dean lo guardò male.

“Scusa, non avrei voluto dirlo. Sono così tante le cose che non avrei dovuto dire, negli ultimi tempi..io non so perché mi comporto così.” Disse Sam, tenendosi le dita alla radice del naso.
“Ehi, va tutto bene, Sammy. È la gabbia. Ne sei uscito provato, sfogati, sfogati con me o se non vuoi farlo, va bene. Io ci sono lo stesso.” disse Dean, alzandosi per abbracciarlo.

Sam rimase seduto sulla sedia, ma ricambiò l’abbraccio, aspirando il suo profumo.
“Grazie, Dean.”
 
 
Quel pomeriggio era un pomeriggio afoso, Dean si era appisolato, per fortuna il bimbo dormiva, Sam era parecchio che guardava il fratello dormire, sospirando, alla fine attirato da qualcosa di troppo forte, si sdraiò sul letto di Dean e sopra di lui, cercando di non gravargli troppo addosso e mise la testa sulla sua pancia.
“Sam! Cosa..” Dean come previsto si divincolò subito, ma Sam non si spostò.
“No, resta qui, non mi scacciare, per favore.”

Dean prese subito ad accarezzarlo sulla schiena, ma Sam poteva quasi sentire il suo imbarazzo avvilupparlo in lenti grandi ondate.
“Posso restare qui anche se non mi schiacci con il tuo peso. Per qualche secondo ti avevo preso per una ragazza. Sammy. Ti dispiace..spostarti?” chiese Dean indugiando.
“Sì.”
“Sam…”

Sam alzò la testa e poggiò la fronte contro la sua. Gli pareva quasi di sentire la testa del maggiore bollire.
“Mi sei mancato, Dean. È stata dura starti lontano.”

Gli sembrò quasi di sentire un piccolo sospiro arrivare da Dean e le sue mani ripresero a fargli delle timide carezze, la tenerezza di Dean la percepì di nuovo, era così Dean, la sua tenerezza la manifestava solitamente nelle carezze, lo faceva quando gli toccava il viso alle volte o quando lo abbracciava, era il suo modo di manifestare amore.

Percepì che doveva essere una fornace, per la posizione in cui erano in quel momento, eppure percepì anche altro, in quel momento Dean si sforzava di non dimenarsi e non allontanarsi, nonostante il forte imbarazzo di quella posizione, perché percepiva che Sam in quel momento aveva bisogno di quello.
Mischiato a un fortissimo e intenso imbarazzo, c’era anche una sensazione di amore molto forte e di abbandono, di voler rassicurare e coccolare, e quella dolce arrendevolezza colse in pieno anche Sam.

Non esisteva più alcun bambino, né Bobbyjohn, ne Ben, né Adam.
C’erano solo loro, come era sempre stato.
 
 
 
 
In seguito, Dean e Sam chiesero aiuto a dei cacciatori che conoscevano, loro presero il bimbo e decisero di darlo in adozione a uno di loro, che aveva la sindrome del salvare i bambini che nascevano ibridi dai mostri. Dopo essersi assicurati che fosse una brava persona e aver cercato invano il mutaforma che era riuscito a scappare ed era il padre del bambino, si congedarono dai cacciatori che suggerirono loro di non prendersela a male, avevano fatto già tanto salvando quel bambino, forse era ancora troppo presto per ritornare a cacciare e suggerirono loro quindi di prendersi una vacanza.

“Perché è così difficile riprendere con la nostra vecchia vita, secondo te?” chiese Dean, in macchina.
“Perché chi si affaccia a una nuova dimensione, non ritorna più a quella precedente.” Disse Sam.
Dean lo guardò interrogativo.
“Sam, noi siamo gli stessi Dean e Sam di sempre.”

“Lo credi davvero, Dean?”
“Sì, lo penso davvero e non sarà perché non rischiamo di morire ogni mezz’ora, che cambierà le cose.”
“Ferma la macchina.”
“Ho detto qualcosa di sbagliato? Vuoi abbandonarmi qui?”
“Fermala.”
“Almeno lasciami la mia musica.”
“Dean..”

“E va bene, ma devi spiegarmi, io sono convinto di non aver..”
Fermando la macchina, Sam lo abbracciò di slancio.
“Sam…” era talmente forte il languore che Dean sentiva in quel momento nel petto, che faceva fatica a parlare.
“Io non ti ho detto tutto, Dean..l’inferno, io non l’ho superato e credo non ci riuscirò mai..”
“Io giuro su quanto ho di più caro che scendo in quel buco e faccio una strage.”

Sam cominciò a lacrimare e mise un dito sulle sue labbra.
“Ti prego..non dire mai più una cosa del genere..”
“Sam, io..quel bastardo non può..”
“Sai perché i cacciatori ci hanno detto di andarcene? Sono stato io, Dean!”
Dean restò senza parole.
“Io ho chiesto loro di occuparsene, Dean.”

“Sam..perché l’hai fatto? Credevo fossi d’accordo nell’indagare con me su..” disse Dean accarezzandogli una guancia.
Sam si mosse sotto il suo tocco.

“No, Dean, io volevo solo stare con te.”
Dean non disse una parola.
“Sono tornato dall’inferno, incasinato. Come se fossi un giocattolo rotto con cui Lucifer si è divertito a giocare. Non distinguo più che cosa è reale o no..dubito dei miei stessi pensieri e a volte mi chiedo..mi chiedo se sono pensieri MIEI o pensieri che mi ha inculcato Lucifer..”

“Che genere di pensieri, Sam?”
“Dean, non chiedermelo adesso..”
“Che genere di pensieri, Sam!”
“NON CHIEDERMELO!”
Sam proruppe in singhiozzi e Dean se lo accucciò contro il suo petto.
“Perdonami, i-io..”
“No, no, sei tu che devi perdonarmi, è colpa mia, solo colpa mia..”
“Dean..”

“Dimmi solo se ti ha fatto del male..Sammy..dimmelo o questa notte non riuscirò a dormire, ti prego.” disse prendendogli il viso tra le mani.
“Dean..non mi ha fatto del male fisicamente..Lucifer non gioca così..ma in altri modi..lui ha detto delle cose che..non mi costringere a dirle, Dean. Forse un giorno lo farò..ma non ora, non ora..”
“Io non capisco, Sam, se tu non mi dici..”

“La cosa che conta è che mi è rimasta abbastanza lucidità da capire che non sono ancora pronto a cacciare! Dean, nella caccia bisogna essere lucidi, bisogna non essere discocentrati e io non posso cacciare se non sono lucido..ci farò ammazzare e io non posso..non posso..”
“Schhhhh..” disse Dean prendendo ancora la testa di Sam e mettendosela sul petto.
“Perdonami, Dean, ti prego!!”

“A me importa solo che tu stia bene, Sammy. Non vuoi cacciare? Non cacceremo. Mi importa solo che tu stia bene..adesso staremo un po' in pace tra noi, poi penserò a qualcosa per riportare indietro anche Adam, così saremo noi tre insieme..avremo anche il fratellino minore di cui parlavi, che ne dici Sammy Ti piacerebbe?”
Dean aspettava una risposta e Sam quasi tremò. Non voleva dividere Dean con qualcun altro! Neanche se si trattava di suo fratello, ma dirlo lo avrebbe fatto sentire indegno, quindi nascose il suo sguardo agli occhi del fratello.
Nascose la testa contro il suo petto e mormorò:
“Anche io desidero che Adam esca da lì.”

“Bene.” disse Dean baciandogli la testa. “Ma adesso pensiamo a rimettere in sesto questa bella testolina, che ne dici di una bella vacanzina, per una volta a fare cose divertenti che non cacciare mostri?”
 





















Note dell'autrice: come noterete qui, la parentesi del caso del bambino mutaforma, ha subito una chiusura brusca xd
mi sono resa conto che la storia rischiava seriamente l'arenarsi e il blocco come è successo con tutte le altre e non volevo facesse questa fine, e visto che non avevo in mente niente, per questa puntata, eccetto le situazioni che ho già scritto, mi sembrava ridicolo fare un copia e incolla della puntata solo per finire la parentesi.
Inoltre Samuel non è mai stato menzionato e sarebbe stato difficile descrivere tutto! Ho preferito una via di mezzo, è vero che Dean e Sam sentivano dei cacciatori, ancora prima che Sam si unisse alla famiglia di sua madre nella sesta stagione, quindi il plot twist di Samuel e la sua famiglia non era indispensabile ai fini della trama per far collidere tutto. Ho preferito chiudere tutto prima di rimaner nuovamente impantanata in una situazione, approfittando anche per dare altro contenuto emotivo alla relazione Dean/Sam.
Spero non vi dispiaccia questa scelta e dal prossimo capitolo si ritorna alla leggerezza ^_^

ps per chi volesse saperlo, questa storia non dovrebbe sforare i 20 capitoli, come purtroppo (o per fortuna) è capitato a tutte le altre, non so prevedere quanti capitoli ci saranno ancora, ma avendo pensato poche situazioni, la scaletta quella è e considerato che quasi tutti i capitoli sono autoconclusivi (tranne le eccezioni ) dovremmo averne ancora per poco, che è sempre la cosa migliore e impedisce ai lettori e alla sottoscritta di stufarsi della storia ahhaha

ps sono una ragazza capricciosa ed era da subito che praticamente il titolo della storia "brucia l'anima mentre sanguina il cuore" non mi ha mai convinto, nonostante mi piacesse da matti, lo trovavo troppo lungo e dispersivo e infatti quando ne parlavo non riuscivo mai a ricordarmi il titolo e la chiamavo sempre "la storia nuova" terribile non trovate? quando l'autrice stessa non ricorda il titolo di una sua storia è perchè qualcosa non va, di certo è un bel titolo ma non lo trovo che si adatta bene alla storia e quindi ne ho scelto un altro che mi pare si adatti di più
   
 
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