Superate le porte d’ingresso della centrale ci dirigiamo verso l’ufficio del nostro superiore, busso alla porta ed entriamo nella la stanza.
Il comandante Minetti non sembra entusiasta, ma di fatto non lo sembra mai. Sta borbottando qualcosa, passandosi una mano in mezzo ai corti capelli ormai grigi, a proposito delle altre due compagnie sotto il suo comando le quali, sembra, siano parecchio in ritardo con il completamento della loro missione e il successivo rapporto. Sulla sua scrivania ci sono due piccoli plichi di fogli con i dettagli delle prossime missioni affidate al suo ufficio. Ci avviciniamo alla scrivania, prendo i due plichi e procedo a leggerli ai miei compagni, la prima missione consiste nell’andare alla stazione di produzione pellet, pare che un boscaiolo in un impeto di rabbia abbia danneggiato uno dei costrutti.
- Crimine contro lo stato quindi! Molto grave – dice Virgilio.
- Sembra una cosa veloce da sbrigare – lo segue Laila.
- La prossima missione è alla Grande Discarica! Pare che qualcuno abbia fatto sparire una decina di costrutti per l’estrazione mineraria! Alla Grande Discarica!
- Mi perdoni comandante, potrebbe cortesemente dirci qualcosa a proposito del mazzo di fogli che tiene in mano lei? Si tratta forse di una terza missione? Potremmo essere interessati, potrebbe condividere con noi le informazioni?
- Non siete né pronti né equipaggiati per una missione del genere, signor… Della Torre?
- Della Rocca, Signore, ricevuto, allora procediamo con...? – dirigo il mio sguardo verso il resto della squadra, la faccia abbattuta di Laila e le mani alzate in votazione di Manfredo e Virgilio fanno comparire un sorriso sul mio volto.
- … con la missione dei costrutti scomparsi, Signore!
- Perfetto, e ora fuori dalle mura, veloci!
- Avremmo potuto prendere l’altra… era così facile… un solo boscaiolo… invece no! Dobbiamo andare in quella stupida discarica, a cercare degli stupidi costrutti, che qualche idiota ha fatto sparire. Mmh.
Pronti, equipaggiati e con umori più o meno discordanti, ci dirigiamo verso la porta di ingresso e di uscita delle mura. Stiamo per raggiungere il punto, l’arco è chiaramente visibile in lontananza quando qualcosa attira la nostra attenzione. Sulla strada, un po’ appartato uno strano fenomeno sta avvenendo. Alcune figure ammantate ed incappucciate, undici sembrano, sono intorno ad un piccolo falò e una di queste sta intonando una lenta canzone, una è completamente coperta, le altre dieci hanno un foro nella zona posteriore del mantello, da cui un sottile fumo esce. Dalle finestre alcuni curiosi guardano la scena, altri hanno scoperto il capo e con occhi chiusi sembrano mormorare le parole della figura incappucciata. Ci avviciniamo per chiedere spiegazioni.
- Scusate l’interruzione, siamo la Compagnia STAGNO, non sapete che non è consentito accendere fuochi in strada o comunque senza espresso permesso cartaceo? – dico avvicinandomi ancora di qualche passo, mi accorgo di essere nervoso anche se non capisco bene il perché.
- Perdonatemi, sono Fratello Tommaso, chiamato anche Fratello Vento, suppongo siate la compagnia affidata al recupero dei costrutti minerari scomparsi. Sono stato io a requisirli, in memoria dei nostri fratelli da poco scomparsi… stavo tenendo una veglia per loro. Vi chiedo solo di permettermi di concludere la funzione, dopodiché non opporrò resistenza e sconterò la mia pena, i costrutti sono tutti lì intorno al fuoco e non faranno alcun tipo di resistenza – dice l’uomo indicando con la testa le altre figure ferme intorno al fuoco.
- D’accordo, finisca pure – gli dico cercando di sembrare allo stesso tempo gentile ma serio, e accompagnandolo di nuovo al cerchio, stando qualche passo indietro, attendo che finisca la sua veglia.
Il Costrutto base si presenta come un corpo dalla forma umanoide senza alcun tipo di segno distintivo. Ogni carattere sessuale, primario e secondario, così come ogni altro dettaglio viene completamente annichilito in fase di trattamento. Viene poi montata una piccola stufa e l’impianto per la circolazione assistita. Infine, vengono attivati e programmati per compiere la loro funzione. Sono di fatto manichini-operai, la più grande forza lavoro ora esistente.
Di solito la pena per il furto di beni preziosi come i costrutti varrebbe mesi di lavori forzati ma contando che lui si è costituito, i costrutti sono integri e soprattutto sono già qui, sappiamo che sarà ridotta a non più di un paio di giorni. Con uno come Virgilio nella compagnia non c’è nemmeno da discutere sul lasciarlo libero e quindi una volta controllati i costrutti torniamo verso la centrale, non prima però di aver dato un’occhiata a cosa stesse bruciando nel fuoco.
Mi avvicino e tra il rosso e il giallo delle fiamme noto qualche abito ed un vecchio ritratto raffigurante quella che sembra una ragazza, una ragazza decisamente bella.
Strano, penso, e raggiunti gli altri li seguo fino alla centrale per redigere il rapporto di fine missione, sono quasi dispiaciuto che sia finita così rapidamente, non sarebbe stato male arrivare alla Grande Discarica, magari avrei trovato qualcosa di nuovo, tipo quella piccola sfera che mi portavo sempre dietro e che, quando agitata, faceva comparire delle strane risposte.