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Autore: lmpaoli94    24/08/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Quella stessa notte, José rimuginava nel suo letto senza riuscire a trovare un attimo di riposo.
Il giovane marchese non faceva altro che ripensare al suo futuro imminente e al destino che lo avrebbe legato per sempre al volere della Contessa Madre e al volere di una donna che non aveva mai amato davvero.
Il suo credo e i suoi più grandi desideri stavano per essere distrutti, mentre la paura di incorrere in un pericolo più grande di lui stava per realizzarsi definitivamente.
Il tempo continuava a passare ininterrottamente, senza però che l’alba potesse dare inizio ad un nuovo giorno.
José non poteva aspettare molto: i cinque giorni sarebbero trascorsi molto velocemente e i suoi principi doveri dovevano essere realizzati se avesse voluto vivere felice una volta per tutte, perché il povero ragazzo oltre a non aver avuto tutto l’amore necessario a causa della loro morte prematura, aveva avuto un’infanzia molto difficile e contemplata da un rigido cerimoniale che lo rendeva freddo e senza sentimenti.
ma la sua passione di viaggiare in giro per il mondo l’avevano reso un ragazzo gentile e molto altruista, spendendo gran parte del suo patrimonio per fare felice gli altri intorno a lui.
Questo era il giovane José Gonzalez, marchese di Bunratty e di alcune terre che non ha mai voluto vedere perché gli ricordavano troppo i suoi genitori.
Per tenere la mente occupata, José andava sempre in giro conoscendo molte persone e uomini influenti di ogni partito politico e sociale.
Avrebbe tanto voluto dimenticare l’aristocrazia che l’aveva trasformato in una persona triste e depressa, ma quel mondo non l’avrebbe potuto abbandonare nemmeno se volesse.
Infatti il suo amore più nascosto e mai confessato non era altro per la Contessina Anastasia Steele che aveva sempre ammirato in lei la voglia di una nobile libera e indipendente dalle angherie della sua famiglia.
Per paura di farsi troppi nemici, José non l’aveva mai appoggiata del tutto, distanziandoli notevolmente quando la ragazza prendeva delle serie decisioni che avrebbero compromesso chiunque.
In effetti il povero José non ha mai avuto occasione di poter confessare il suo vero amore per lei se non fosse prima della sua improvvisa partenza verso l’Abbazia di Kylemore, dove il suo cuore si sarebbe dovuto tenere lontano dal suo volere.
Ma José stava per scoppiare e non poteva tenere quel sentimento dentro di lui, con la consapevolezza di andare anche incontro al suo futile destino.
Ma arrivato a quel giorno, il giovane José non aveva niente da perdere.
Credendo fermamente che il suo destino doveva cambiare repentinamente, scrisse una lettera molto velocemente per esprimere il cordoglio verso la Famiglia Steele e verso il rapporto diplomatico e mai sincero che aveva con la Contessina Leila.


 
Quando leggerete questa lettera, io sarò già andato lontano verso il mio imminente destino o verso una morte certa che non sopporta la mia voglia di essere libero.
Ebbene, voglio descrivere in queste righe la riconoscenza ma anche il timore e la paura di essermi alleato con una Famiglia che per soldi, potere e morte arriverebbe a conquistare anche tutto il mondo.
Gli Steele hanno regnato incontrastati per molti secoli in queste terre, sottoponendo tutti i loro nemici al loro soldo e al loro potere.
Di questo io non mi sono mai potuto sottrarre, venendo a meno ai miei diritto di marchese e in primis di uomo.
Ho amato una sola donna che mi è stata portata via con la forza, senza che io potessi congiungermi a lei e vivere una vita felice che mi sarei meritato.
Anche se questa ragazza non avrebbe mai accettato la mia mano, sarei corso dietro a lei con la speranza di fargli cambiare idea e di rendere le nostre vite un posto migliore per tutti.
invece no, sono stato condannato ad una vita piena di sacrifici e di ricatti.
Non posso più andare avanti in questa maniera.
Coloro che mi hanno amato, che provano ad amarmi e che provano ad odiarmi non dovranno mai più sentir parlare di me.
Poche persone soffriranno in questa vita piena di ingiustizie, ma il mio spirito e la mia anima dovranno essere devote alla mia persona e ai miei interessi, anche se dovessi andare contro Dio e imprimere su di me il Giudizio Universale che compierà il mio lavoro su questo pianeta.
La curiosità di un mondo nuovo e diverso da questo rende la mia vita non così inutile come posso pensare e il mio spirito ancora più forte.
Detto questo, non credo che siano parole confortevoli per esprimere il soggiorno in questo Castello che mi ha nascosto trame di ogni genere e la voglia di rivalsa e di potere che avrebbero ucciso nell’animo e nel conforto ognuno di noi.
Questa lettera sarà un chiaro messaggio alla mia persona che ero, ai miei pensieri e a tutti coloro che si sono interessati a me per motivi di cui ignoro oppure perché in me trovavano qualcosa d’interessante.
Io non perdonerò mai l persone che in questi ultimi tempi mi hanno fatto soffrire e attenderò con pazienza che la vostra ora possa giungere molto lentamente da far desiderare che le vostre sofferenze siano impagabili.
Forse spererete che qualcuno abbia pietà della nostra anima, ma non sarà così semplice.
Un addio è molto di quello che ci vuole in questa notte buia e oscura, provando a ricongiungermi presto con la luce del mio cuore che illuminerà il mio ultimo cammino.
Con grande determinazione
José Gonzalez di Bunratty

 
 
“Ebbene questo sarà il mio testamento che lascerò a coloro che ne verranno in possesso.
Nessuno sentirà parlare di me e dei miei vanti e un giorno mi dimenticherete tutti.
ma il mio spirito rimarrà per sempre in queste terre, fino alla fine dei tempi.”
 
 
Giunta nella sua cella, Anastasia si apprestava a dormire tra le sue atroci sofferenze di quel primo giorno nell’Abbazia di Kylemore.
Il pensiero di rivedere la sua amata Katherine nei suoi sogni non la faceva dormire la notte.
ma doveva andare avanti in quella vita piena di peccati: il cammino verso la purificazione era ancora lungo e tortuoso.
< Posso disturbarvi un attimo? >
L’arrivo improvviso dell’unica suora che da oggi gli aveva rivolto la parola, rendevano il suo soggiorno non del tutto disastroso.
< Prego. Entrate pure se volete. >
< Sì- sarà meglio. >
Intravedendo la sua preoccupazione, Anastasia la scrutò dritta negli occhi attendendo le sue inattese parole.
< Non sono venuta qui a sperare di più sulla vostra vita, ma sono curiosa di sapere com’è stato il vostro primo giorno. >
< Molto duro e faticoso… Posso sapere come vi chiamate? >
< Elisabeth Morgan, ma potrete chiamarmi Suor Elisabeth. >
< Suor Elisabeth, piacere di conoscervi. Voi sapete già il mio nome quindi è inutile presentarmi. >
Anche se cercava di instaurare una conversazione amichevole con quella giovane donna, Anastasia non riusciva a non piangere.
< State piangendo proprio come stasera dinanzi all’altare di nostro Signore. Che cosa avete pensato? >
< A Katherine… e alla mia vita che sta andando in frantumi. >
< Doveva essere davvero un brutto posto quello da cui provenite, Suor Anastasia. >
< Suor Anastasia… Mi suona così strano, sapete? ><
< Vi dovrete far chiamare così. Voi non siete più una Steele. Non avete più un cognome. >
< Non ero più una Steele da molto tempo ormai. >
< Colpa dei vostri genitori? >
< Non vorrei parlarne proprio adesso, altrimenti rischio di pianger ancora come una fontana e mi vergognerei moltissimo. >
< Oh, Certo. Scusate se sono stata troppa indiscreta. Forse sarebbe meglio che mi ritiri pure io. >
Ma prima che potesse lasciare la sua cella Anastasia la prese per mano.
< Non andate via. Rimanete ancora un po’ qui. Mi sento molto sola. >
< Anche se noi suore possiamo essere un gruppo ben legato, siamo tutte divise da un insolito destino: quello di servire Nostro Signore. >
< Elisabeth, non so per quanto tempo riuscirò a sopportare tutto questo. Mi sento così inutile e sola in quest’Abbazia. >
< Anastasia, se vi dico dove si trova la vostra amica sarete più rilassata? >
< Come? Voi sapete… >
< Sta bene. Dopo la preghiera su quelle rocce, è stata portata in infermeria e curata. Ma allo stesso tempo p stata intimata che alla prossima occasione non succederà di nuovo e verrà punita con il sangue del peccato. >
< Non riesco a capire. >
< In poche parole la prenderanno a frustate e la faranno morire dissanguata. >
< Ma è una cosa orribile. >
< E’ il codice controverso di chi non rispetta le regole, Anastasia. Spero che voi non incorriate in tutto questo. Sarebbe davvero un peccato. >
< E la Madre Superiora a decidere tutto questo? >
< Non solo lei… La sua forza e il suo padroneggiare questo posto è anche grazie all’aiuto di un individuo misterioso che nessuno di noi ha mai visto ma che siamo sicuri che esiste. >
< Ma se non l’avete mai visto… >
< Fidati di me: esiste. Quindi Anastasia vi pregherei di seguire ogni regola ferra di questo posto. Solo così non incorrerete di risvegliarvi in un brutto incubo dove non uscirete mai viva. >
Apprezzando il consiglio di Suor Elisabeth, i pensieri oscuri di Anastasia furono assopiti per pochi minuti, fino a quando urla che richiamavano il suo nome non la misero in allarme.
< Anastasia, qualcuno vi sta chiamando. >
Ma dalla finestra della sua cella, Anastasia riuscì solo a scorgere una figura a cavallo che si precipitava verso l’Abbazia
< Anastasia, che cosa vedete? >
< Niente. Il buio mi impedisce di vedere chi è… Sento solo il mio nome e che mi ama incondizionatamente… >
< Magari è il vostro amato. >
< Sta cercando di capire dove mi trovo. >
< No Anastasia, vi prego di non gridare > rispose frettolosamente Elisabeth < Altrimenti rischiate di finire in un grosso guai come quell’uomo. >
< Ma come posso non rispondergli? E che cosa gli succederà a quel misterioso cavaliere? >
< Meglio che voi non lo sappiate. >
Ma nel mentre le sue urla divenivano sempre più insistenti, forti rumori di un’arma da fuoco misero a tacere per sempre la voglia di libertà e di amore che un uomo stava manifestando alla sua amata.
< Ma questi erano… >
< Ora spegnete le luci, Anastasia. Nessuno deve trovare me e voi sveglia, altrimenti finiremo in guai molto grossi. A domani. >
Uscendo rapidamente dalla sua cella, Anastasia richiuse la porta e spense le candele della sua stanza senza riuscire più a vedere il corpo di quel cavaliere che la reclamava e nel solito istante in cui il silenzio di una notte fredda e misteriosa aveva scosso per sempre il suo animo.
   
 
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