La lunga marcia continuava da molti giorni, e molti Cherokee continuarono a cadere vittime di quelle condizioni impossibili.

Il viscido tenente Legan si tenne ben lontano da Candy, sapeva che il capitano Graham lo teneva d’occhio, e non ritenne conveniente farsi pizzicare in atteggiamenti “sgradevoli”.

Anche quella sera Candy consumava il suo frugale pasto insieme alla sua gente. Mangiava poco e niente, per lasciare il cibo buono soprattutto ai bambini. Loro sono il futuro di questo popolo, pensava, loro potranno vivere giorni migliori.

Annie Larry, una sua amica cresciuta con lei, le porse una ciotola piena di cibo.

-Annie io… non ho più fame… dai quel cibo ai bambini, io…-

-Tu hai bisogno di mangiare Candy. Sono giorni che ti prodighi per tutti noi, e hai bisogno di restare in forze. Se crolli non potrai più aiutare nessuno.-

Con gli occhi offuscati di lacrime Candy guardò la sua amica d’infanzia, e poi prese la ciotola. Annie aveva ragione.

Il capitano Graham aveva osservato la scena. Da giorni ormai il suo stato d’animo era cambiato. Quello che all’inizio sembrava solo un lavoro da adempiere secondo dovere, stava diventando ai suoi occhi un’azione sporca e intollerabile. 

Quando si era arruolato pensava di dover combattere, o comunque di dare un contributo nella costruzione di quello che stava diventando ogni giorno di più un grande paese. Ma che paese è quello che deporta donne e bambini sotto la minaccia di uomini armati?

Dopo un po’ Candy gli si avvicinò.

-Cosa fa capitano? Controlla che nessuno scappi via?-

-E dove potrebbero andare? A far da pasto ai lupi? Se c’è una speranza per queste persone è quella di arrivare quanto prima a destinazione.-

-Lo credo anch’io capitano. La Georgia ormai è preclusa per noi. Solo ad ovest del Mississippi potremo ricominciare a organizzare la nostra vita, a ricostruire le nostre città…-

-Sa signorina, oggi ho avuto modo di parlare con Sequoya, si chiama così giusto?-

-Sì, si chiama così.- rispose lei con un sorriso a mezza bocca.

-È un uomo incredibile! Non parla benissimo l’inglese, ma si capisce che ha un’intelligenza non comune.-

-Lui prima di molti altri ha capito l’importanza che la scrittura riveste nel modo di vivere dei bianchi. Il fatto di scrivere le proprie parole e tramandarle anche di generazione in generazione è uno dei fattori decisivi del successo della “civiltà” dei bianchi, e si è inventato un alfabeto basato sul complesso sistema sillabico della lingua Cherokee. Usando questo alfabeto i Cherokee hanno cominciato a stampare libri e giornali nella loro lingua. E non è tutto: copiando le istituzioni dei bianchi si sono organizzati come una repubblica autonoma, hanno un loro parlamento, un presidente e leggi scritte. Ovviamente tutto questo non è mai stato riconosciuto o visto con simpatia dal governo della Georgia che ha promulgato contro di noi le più incredibili leggi razziste che si possano concepire, ma il mio popolo non si è mai perso d’animo e ha sempre cercato di combattere l’uomo bianco con le sue stesse armi. Combatterlo scendendo in guerra, come fanno altre nazioni, è pura follia.

E ora è tutto finito, tutto distrutto dalla “vostra” civiltà. Io non sento di farne parte.-

-Dovrebbe pensare bene al suo futuro signorina Candy. In una città dell’Est potrebbe avere altre possibilità.-

-Dalla civiltà dei bianchi non ho avuto altro che umiliazioni e miseria. Solo con i Cherokee sono stata felice, e con loro trascorrerò il resto della mia vita.-

-Capisco il suo punto di vista e lo rispetto signorina Candy.-

-E qual’è il SUO punto di vista capitano?-

-Cosa intende dire?-

-Cosa fa lei con le giacche blu?-

-Non capisco signorina, io sono un soldato, cosa dovrei fare qui se non il mio lavoro?-

-Sa, a Boston ho conosciuto alcuni inglesi che intrattenevano relazioni di lavoro con la famiglia di quell’idiota di Neal, e mi sembra proprio di riconoscere il suo accento come inglese…-

Graham rimase di stucco.

-Oh non si preoccupi capitano, non ho nessun interesse nel dirlo ai suoi uomini, anche se non credo che la cosa le creerebbe problemi: chissà quanti europei ci sono fra di loro! Ma lei mi incuriosisce: un inglese, un suddito di sua maestà britannica ufficiale dell’esercito americano.-

-Le relazioni fra i nostri paesi sono ormai pacificate. La guerra d’indipendenza e quella del 1812 sono ormai un ricordo.-

-Sì ma… credo che lei… mi scusi: non sono affari miei.-

Così detto Candy si rigirò su se stessa e se ne andò a dormire.