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Autore: Spensieratezza    25/08/2020    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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“Sammy! Ma che cosa ti è saltato in mente.”
Dean rideva senza controllo e la cosa piacque molto a Sam. Se c’era una cosa che aveva imparato da Dean in tutti quegli anni che lo conosceva e che era cresciuto con lui, era che Dean rideva quando stava bene, quando si sentiva FELICE.

E se c’era una cosa che Sam aveva imparato durante la loro vita fatta di demoni, sangue e morte, era che la felicità completa, non esisteva. La felicità era fatta di attimi, di momenti, che però potevano rendere ETERNI e sempre lo sarebbero stati.

E ora, mentre vedeva gli occhi di Dean, di un verde stupefacente, che brillavano, che troppo a lungo aveva visto invece spenti, illuminarsi del chiarore solare e quasi specchiarsi nell’azzurro di quelle polle d’acqua, seppe di aver fatto una cosa giusta, nell’averlo portato in piscina.

La piscina non era come il mare, certo, ma aveva il suo fascino a modo suo. Tutto aveva il suo fascino, se sapevi come divertirti, se sapevi essere FELICE. Se finora non avevi assaporato neanche un briciolo di felicità.
 
“Dici sempre che vuoi vedere il mare e io ti ci ho portato.” Disse Sam.
“Mi hai portato…in un MARE DI GENTE.” Disse Dean.

“Ahhh, smettila! E aiutami a portare la roba.” Disse Sam, portando il borsone.
“Attento, Sammy, o ci prenderanno per degli spacciatori.”

Sam rise, ma la cosa più bella di quella battuta non era il fatto che facesse ridere, perché era davvero penosa, ma il fatto che Dean scherzava. Un’altra cosa che faceva quando era FELICE.
 
 
“Ecco..qui è PERFETTO, Sammy.” Disse Dean sdraiandosi.

Sam lo mirò. Aveva dei pantaloncini larghi e gialli, l’antisesso praticamente, se non si fosse trattato di Dean Winchester, lui riusciva a essere irresistibile perfino con una roba simile addosso e quelle gambe…mmmmm…

Sam, controllati. È tuo fratello e sei in una folla.
“Sei caduto in trance, Sammy?”
“No! stavo..stavo solo pensando. A dove mettermi, sì.”

Dean rise e Sammy pensò che se rideva un’altra volta, gli saltava addosso. Le intenzioni erano un po' offuscate nella sua mente, ma preferiva non pensarci.
“Dunque, adesso..che facciamo? Stiamo qui a crogiolarci al sole?” chiese Dean.
“Io ho portato la crema.”
“Ah, io non la metto!”

“Dean..non fare il bambino. Se ti bruci non voglio sentire lamentele poi, il sole è terribile oggi.”
“Ma tanto stiamo nell’acqua no?”
Sam alzò gli occhi al cielo.
“Ma quanti anni hai? Vieni qui.”
“Scordatelo!”
Sam lo guardò stranito.

Dean si avvicinò a parlargli a bassa voce e Sam dovette farsi forza per non avvampare.
“Potrebbero farsi strane idee.”
“Me ne fotto. Girati e smettila di rompere!”

Dean lo guardò sbalordito e Sam gli riservò uno dei suoi migliori sorrisi.
“E va bene, generale.

Sam si versò una dose abbondante di crema e gliela spalmò sulla schiena con carezze che ben presto divennero languide.
Dean era stranamente arrendevole sotto le sue dita, la sua pelle era morbida e quanto avrebbe voluto Sammy, poter accarezzare quella pelle anche altre volte, magari la notte, prima di addormentarsi. Non avrebbe fatto niente, chiesto niente di più, solo..poter accarezzarlo così come stava facendo in quel momento. Era bello..accarezzarlo, toccare quella pelle.

Si morse un labbro per frenare quei pensieri.
“Fatto!” disse dandogli una sberla sulla schiena.
“Ahio.” Disse Dean, cercando di dargli uno scappellotto sulla testa ma Sam si allontanò con uno sbuffo divertito.
“Dai a me, adesso.”
“Cosa? Io non ne ho bisogno.”
“Sammy, non ti conviene farmelo ripetere.”

“Perché se no, cosa fai?”
Sam cercò di scappare ma Dean gli saltò addosso, agguantandolo da dietro e cadendo quindi entrambi.
“Dean, no, NO, NO, LASCIAMI.”
“Schhhhh. Sta buono. “
Vai via!”
“Dammi la crema!”

“Dean, ci stanno guardando tutti!”
“E tu, lasciali guardare.” Disse con un sorriso perfido.
Una distrazione e Dean riuscì ad agguantare la crema agognata, con una stretta di mano forte, lo fece alzare e riservò un sorriso allo stuolo di bagnanti e un saluto con la mano.

A dire la verità, Sam si era perso un attimo a immaginare a cosa avessero potuto pensare i bagnanti a vedere due ragazzoni così, uno sopra l’altro a litigare per una crema, magari avrebbero pensato male..ed era stato così che Dean aveva vinto.
“Siediti e smettila di fare tante storie.” Disse Dean.
“Ufff..”

Le mani di Dean si muovevano in una maniera diversa dalle mani di Sam. Il minore infatti usava tutto il palmo, ma nonostante questo, erano dolci carezze le sue, anche Dean gli spalmava la crema come ad accarezzarlo ma lui al contrario di Sam, usava accarezzarlo con lenti giri concentrici con le dita delle mani, quasi volesse tracciare percorsi immaginari o costellazioni nella sua schiena.

Era così che si immaginava la sua schiena in quel momento, Sam, come una costellazione, e immaginava Dean che cercava la sua, anzi le loro, quella di Sam e quella di Dean.
Nei cavalieri dello zodiaco, un anime che Sam vedeva da bambino, gli eroi erano collegati alle costellazioni del cielo, Sam si perse a immaginare come sarebbe stato se avessero avuto delle costellazioni anche loro, e Dean stesse cercando le loro. Due costellazioni gemelle, pensando di trovarle vicine.





Oh, ma che sciocchezze…
 
“Ehi. “
Sam non rispose, era più che un ronzio.
“Ehi!!” ripetè la voce.
Oh, ma allora era con loro che ce l’avevano. Ma chi..

Sam e Dean alzarono lo sguardo e videro uno stuolo di bellocci a mollo nell'acqua che sembravano usciti da una rivista per fotomodelli, salutarli con la mano.
“Ciao.” Risposero straniti Sam e Dean, non sapendo che cos’altro rispondere.
“Vi andrebbe di fare una gara di nuoto con noi?” chiese il tizio con i capelli biondi tirati all’indietro.
Sam sgranò gli occhi.

“Veramente noi non nuotiamo. Cioè sappiamo farlo, ovviamente, ma non..è parecchio che non nuotiamo in una piscina.” Disse Dean imbarazzato ma sorridendo.
“Non importa, bel fusto, non dirci che con quelle gambe, hai problemi di movimento. Non ti crederemmo, sai?”
Sam quasi scoppiò a ridere, nel vedere la bocca di Dean sgranarsi in una grande O.
Bel fusto? Gambe? Problemi di movimento?

Quei due probabilmente si stavano facendo un’idea sbagliata, vedeva già nella sua mente Dean che li mandava a quel paese, pronto a crogiolarsi di nuovo nell’ozio, e decise di correre ai ripari.
Dean, aspetta..” e parlò più a bassa voce. “Non dirmi che ti tiri indietro davanti a una sfida.”
“Sam, ma ti rendi conto, questi ci hanno scambiati per..” disse Dean a denti stretti.

“L’ho capito, non sono stupido, ma che importanza ha?”
Dean cominciò a balbettare.
“M-ma..ma…”
“Avanti, Dean, raccogliamo la sfida e divertiamoci un po', vediamo chi vince! O non dirmi che ti spaventa un po' d’acqua?”
“P-paura?? Io?? Ti farò vedere io chi ha paura.”
Si alzò in piedi.

“Io e mio…ll mio compare qui, ci siamo consultati e abbiamo deciso di accettare la sfida.
Sam si coprì la bocca con la mano, cercando di non ridere. Dean non aveva detto loro che era suo FRATELLO! Certo, non aveva usato neanche la parola "compagno" aveva usato una parola di mezzo, che poteva voler dire tante cose.
Gli altri risero e applaudirono.

“Ne siamo felici ma sappiate che non vi renderemo le cose facili.”
“Tze. Vi faremo mangiare la polvere.” Disse Dean sorridendo.



Pov Sam
 



La gara in piscina

Non sapevo cosa dovevo aspettarmi da questa “gara” e la cosa mi galvanizzava ancora di più. Adoravo le sorprese e poi da quanto tempo era che io e Dean non ci divertivamo come due ragazzi qualunque, con altri ragazzi come noi? Guardo Dean, le sue spalle, le sue gambe, il suo sedere…ha ancora un corpo tonico, nascosto sotto strati di vestiti da cacciatore.
 
 
Pov Dean
 
Finalmente vedo la luce nei tuoi occhi brillare, fratellino. Sono stufo di vedere quelle lacrime nei tuoi fantastici occhi, ci voleva una nuotata in piscina per fartela tornare? Che siano benedetti questi angeli scesi dal cielo, allora. E altro che nuotare, se serve a fartela durare, potrei anche volare in cielo, per te e al diavolo le vertigini!! Però….che schiena muscolosa. Ce li hai i muscoli, eh fratellino? Vediamo allora chi dei due vincerà.
 
“Io sono Dean e lui è Sam.” disse Dean.
 
“Noi siamo Steve, Matt, Bruce e Alan.” Disse Steve.
 
Steve era il ragazzo biondo che aveva parlato, Matt era un ragazzo dai capelli neri e occhi scuri che ricordava John Winchester da giovane, ma più muscoloso, Bruce ricordava l'uomo che aveva interpretato Batman e Alan…beh, Alan era il più fascinoso, dopo Steve. Aveva una massa di capelli neri e occhi neri come la notte ma dolcissimi. Gravitava intorno a Steve, come se fossero stati una coppia. Sam aveva la sensazione che lo fossero davvero.
 
“La facciamo qui la gara?” chiese Sam dopo che ebbe stretto la mano a tutti.
“No” disse Matt. “Andiamo dall’altra parte, così non diamo fastidio a nessuno.” Disse, indicandogli una vasca deserta.
 
“Non abbiate paura.” Disse Matt dopo aver visto le loro facce. “Non vogliamo attentare alla vostra virtù, anche se siete due manzi da paura,” disse con un occhiolino.
I due ragazzi arrossirono, seguendoli nella direzione indicata e Dean rispose:
 
“Non vi renderemmo comunque le cose facili. Io e Sammy abbiamo fatto il militare.” Disse Dean.
“Ok , allora, tu e Sammy, seguiteci.” Disse Bruce sempre facendo loro un occhiolino.
 
“Dobbiamo fare sei giri, il primo che arriva al traguardo, come premio, verrà accontentato di tutto quello che vorrà mangiare, anche le cose più strambe. Paghiamo noi. O voi. Ok, pronti? VIA.” disse Steve.
 
Dean e Sam fecero appena in tempo a tuffarsi, per non rimanere indietro.
Quei ragazzi erano delle bombe scatenate, non aspettavano, dovevi stare al loro passo e in un certo senso questo li faceva tornare ragazzini.
 
Dean e Sam si tuffarono quindi insieme, l’acqua gelata fu come un fulmine in piena, ma non potevano riposarsi, dovevano andare avanti.
“Tutto bene, Sammy?”
 
“Non pensare a me, guarda la vasca.” disse Sam, trattenendo uno sbuffo divertito. Dean era sempre il solito, perfino in una gara si preoccupava per lui.
“Agli ordini, capitano!!”
 
Sam ridacchiò tra sé, poi si concentrò sulla nuotata. Era bello per una volta, correre - nuotando - e non per scappare dai mostri o da un pericolo, ma semplicemente divertendosi come due ragazzi normali.
Le onde della piscina erano piacevoli sbattendo sulla pelle delle braccia, mentre il corpo si cullava dell’acqua fresca come di una dolce carezza. E se questo era bello, che cosa poteva essere nuotare nel mare?
“Lavora di braccia, Sammy.”
 
Sam lo affiancò di nuovo e provò una scarica di piacere intenso nel momento in cui le loro braccia si sfiorarono pelle contro pelle. Era così bello quel momento.
Sam e Dean sorpassavano uno a uno i ragazzi e poi loro li sorpassavano a loro volta, Sam si trovava spesso ad affiancare Dean, anche se poi lo seminava, era bello per una volta non tremare di paura quando l’altro spariva alla propria vista.
 
Per Sam, vedere i ragazzi superarli o superarli lui stesso, fu come un flashback. Gli passò davanti tutta la gente che avevano salvato, sembrò di rivivere tutta la sua vita in un soffio, sempre insieme a suo fratello. Per Dean, invece era un’altra cosa. Ognuno di loro era la rappresentazione di un possibile sostituto di Sam. Dean ci aveva pensato spesso negli anni, a come sarebbe stata, se si fosse affezionato a qualcuno che sarebbe potuto venire dopo Sam, un altro migliore amico, magari uno dei ragazzi che hanno salvato, un cacciatore, ma nessuno era mai riuscito a sostituire Sam. C’era stato Crowley perfino e Cas..gli voleva bene, ma ognuno era stato come mandato dal destino per dimostrargli che nessuno poteva mai superare Sam e durante quella gara è stato come se quella cosa gli venisse in mente più di tutte.
 
Sam stava quasi superando Alan, quello che sembrava il più giovane dei due, mentre Dean faceva un testa a testa con Steve. Sam li sentiva da lontano che si punzecchiavano divertiti.
 
“Ehi, Sam, ti chiami Sam, vero?”
“Cosa? Sì.”
“Ti va di provare a vedere chi resiste di più sott’acqua?”
“Non è un trucco vero?”
“Ahahha no, figurati!
“D’accordo, ci sto.”
 
Andarono entrambi sott’acqua e sembrò un altro mondo. Un mondo d’acqua, Sam vedeva Alan trottare come un pesce, per un po' non riuscivano ad avere la meglio l’uno con l’altro, poi riemersero insieme.
“Hai resistenza.”
“Anche tu.”
 
“Ehi guarda , non è il tuo amico, quello?” Disse Alan. All’inizio Sam non capì a cosa si riferisse il ragazzo, visto che a lui parve che stesse indicando Bruce e Matt che erano più avanti e stavano facendo delle vere acrobazie.
Ma poi capì e boccheggiò, appena in tempo per vedere Dean riemergere facendo prender quasi un collasso ai primi due. A giudicare dal salto che fecero entrambi, Dean doveva aver loro pizzicato le gambe.
“Ci si vede al traguardo!” gridò Dean.
 
Sam se possibile era quasi commosso. Dean che scherzava così con altri ragazzi, come un ragazzo qualunque. Gli sembrava perfino più giovane di età. Aveva rinunciato davvero a tante cose, per badare a lui, per non deludere papà e lui stesso era stato un ostacolo per lui.
Ma chi diceva che sarebbe dovuto essere così per forza? Sam avrebbe anche potuto non andare a Stanford, non avere così tanta fretta di lasciarli, avrebbero potuto ancora fare tante cose. Dean aveva il sogno della piscina, per un breve periodo ci andava sempre ma poi aveva dovuto rinunciare per la caccia. Chissà come sarebbe stato se invece avesse continuato. E se lui lo avesse seguito. Avrebbero potuto nuotare insieme e magari potevano farne una passione vera.
“Che ne dici di cercare di raggiungere il tuo amico? Ti do uno spinta.”
“Perché mai dovresti sabotarti?”
 
“Perché è divertente far prendere un coccolone ai due sposini che non sanno di essere innamorati.”
Sam credette di capire cosa volesse dire. Guardò i due ragazzi davanti a loro. Quindi era ancora il periodo del flirt, eh? Interessante.
“Va bene, mi affido a te.”
 
“E uno, e due, e TRE.” Alan lanciò Sam a una velocità che non credeva possibile , essendo così piccoletto . Ma una volta arrivato vicino li, voleva rischiare di più. Passò in mezzo alle gambe ai due ignari che si bloccarono, percependo l’intruso.
“Un pesciolino mi ha molestato!” disse Bruce.
 
“È lo stesso che ha molestato me, prendiamolo e facciamogli vedere che i pescatori non devono essere provocati.” Disse Matt.
Si lanciarono all’inseguimento di Sammy che correva spedito, Dean era paralizzato nell' aver visto Sam andare sotto le game di ben DUE uomini, ma in fondo per quanto ardito era sempre suo fratello che volevano INSEGUIRE e il suo istinto di fratello maggiore prevalse.
Fece finta di continuare a nuotare e appena loro si avvicinarono…
SPLASH.
I poveri ragazzi si coprirono la testa con le braccia.
 
“Fatemi capire, è SAMMY quello che volete prendere?” li provocò Dean.
Cominciò una lotta a colpi d’acqua, Alan li superò, constatando compiaciuto, che oramai erano dimentichi della gara.
“Ehi!! Quei bastardi ci hanno sorpassati!” disse Bruce, lanciandosi all’inseguimento, ma Dean e Matt erano alle calcagna.
 
Tra spinte e lotte dentro nell’acqua che diedero il via addirittura a delle capriole, e Sam rischiò seriamente di far vincere Alan quando sentì le parole “Ti ho preso il costumino, Dean.” Sam capì che Dean non avrebbe mai vinto, ma non voleva che almeno uno dei due non ce la facesse e infatti arrivò primo.
Incredibilmente, Dean arrivò terzo, subito dopo ALAN. Sam rischiò di strozzarsi, appena vide Dean accapigliarsi contro Bruce.
 
“Ridammi il mio costume”
"Tu ridammi il mio.”Infatti Dean si era vendicato del furto del suo costume, rubandoglielo a sua volta. Un comportamento che Sam giudicò da bambini ma si rammaricò di essersi perso parte della scena.
Si ridiedero i propri costumi ma erano l’uno quello sbagliato.
Sam rotolò sulle piastrelle, a vedere Dean con un costumino slip ROSSO FUOCO. Dean era appena uscito e gocciolava, un'espressione arcigna e imbarazzata.
“Ti sta d’incanto, Dean.” Disse Sam rotolandosi.
 
Dean lo guardò solo con uno sguardo di fuoco e poi prese il fratello e lo buttò dentro la piscina assieme a lui.
“Beh, direi che il festeggiato ha diritto a tutto quello che vuole da mangiare. Offriamo noi!” disse Alan.



Il pranzo


“Questo stangone ci manderà al lastrico.” Disse Bruce.
“Come fa a mangiare così tanto e avere così tanta fame?” lo rimbeccò Steve.

“Non accettiamo lezioni di morale da due che hanno il nome di due supereroi.” Disse Sam, addentando un altro pezzo di pizza.

“Ehi, cos’hai contro i supereroi?” chiese Bruce.

Sam e Dean si voltarono allibiti. Sembravano dei bravi ragazzi ma entrambi capirono che Bruce era uno che non lesinava di fare a botte per difendere il suo onore e quello dei suoi amici.
“Dai amico, lascia stare, Sammy ha fatto solo una battuta.” Disse Steve.
“Sì, lasciamo perdere.” Disse Alan, che sembrava intenzionato a difendere il suo nuovo amichetto.

“Amico, relax. Sammy ha detto così tanto per dire, in realtà è un gran nerd! Lui ama quelle cose.” Disse Dean.
Tutti li guardarono allibiti.
“Davvero?” chiese Steve.

“Sì, da piccoli una volta ci siamo vestiti da Batman e superman. Io ero batman!” disse Dean.
Sam sorrise sotto i baffi. Era vero che adorava quelle cose.
“Dean dice la verità. A dire la verità sono un po' invidioso dei vostri nomi.”

Tutti si rilassarono visibilmente e batterono il cinque con Sam.
Sam diede il resto della sua pizza agli altri , mentre aspettava che la sua pasta con il pesce venisse servita.
“Ehi, Dean, perché non fate come Lilly e il vagabondo?” li provocò Bruce.

Emulare il famoso cartone era l’ultima cosa che Sam volesse, ma scoppiò a ridere comunque nel vedere Dean diventare come un pomodoro.
“Non se ne parla!”

“Andiamo! È il tuo ragazzo no? O forse abbiamo capito male?” chiese Alan. Era una domanda che tutti morivano dalla voglia di fargli.
Sam attese sulle spine, un po' intimorito che Sam confessasse il segreto, ma non lo fece.

“E va bene, posiziona la pasta al centro, Sam!”
Esultarono tutti, applaudendo con le mani.
Sam avvampò e per lunghi secondi non si mosse.
“Ohhh se vuoi fare una cosa bene, fattela da solo.” Disse Dean, prendendo l’enorme piattone.

Ecco che si diede il via a una lunga e sinuosa danza. Alan fece partire una musica dal cellulare, sinuosa, una specie di danza del ventre, ma venne coperta dai sonori buuuu dei ragazzi ogni volta che Dean o Sam vedendo le loro bocche troppo vicine, si ritiravano improvvisamente.

“Non ho mai detto che avremmo ricalcato fedelmente il cartone. In fin dei conti non sono un cane vero e neanche Sam!” disse Dean, rinunciando dopo un po' al gioco, visto che la situazione stava diventando calda.
I ragazzi stufi degli aperitivi con le tartine e stufi di vedere Sam mangiare la pasta e incoraggiati da quest’ultimo, fecero arrivare delle forchette e mangiarono spaghettate dal suo piatto.

A Sam piaceva molto di più così piuttosto che mangiare da solo.
Arrivò poi il caviale e lo champagne.
Tutti lo guardarono basiti, ma Sam ordinò anche le ostriche e rimasero tutti senza fiato.
“Non vi preoccupate! Il caviale, lo champagne e le ostriche le paghiamo noi!” disse Sam, misterioso.

“Avete tutti questi soldi e fate pagare noi??” chiese Matt contrariato, ma in realtà fingeva solo di rimproverarli.
“Matt, e dai! Sam ha vinto!” disse Alan.
“Ma potrebbero essere dei banditi e aver svaligiato una banca!” disse l’altro. Sam e Dean si guardarono intimoriti, poi Matt e gli altri scoppiarono a ridere.

“Amico, stavo scherzando. Si vede che siete dei bravi ragazzi. A differenza nostra.” Disse sibillino.
Sam sorrise malizioso.
“Facciamo così, voi non fate domande a noi e noi non le facciamo a voi.” Disse.

“Ci stiamo!” disse Steve. “In fondo le grandi amicizie si basano proprio sul non sapere mai tutto completamente l’uno dell’altro, guarda Superman, ha costruito forti legami sui segreti.” Disse Steve.
“La tua ossessione per Clark Kent mi rende un po' geloso.” Disse Alan.
“A me la tua, con Lex.”

I ragazzi cominciarono a prenderli in giro, Bruce osò perfino dire: "Dite anche ai nostri amici qui, che a letto vi travestite come loro. Steve ha addirittura quei rivestimenti per far sembrare che è pelato."

Dean e Sam capirono che la situazione stava diventando interessante, ma non si aspettavano che Steve prendesse il viso di Alan e gli stampasse un bacio appassionato.
Bruce e Matt applaudirono, anche se sembravano imbarazzati.
“Beh, almeno qualcuno di noi doveva baciarsi.” disse Steve malizioso guardando gli altri due amici.

“Smettetela, a noi piacciono le donne. Vero, Bruce?” chiese Matt.
“Certo! E poi Bruci non è il mio tipo.”
“Per fortuna! Non avrei mai sopportato uno che a letto mi chiamasse Bruci!”
“Non fare il permaloso, Matti!!”
Sam capì che c’era una certa tensione sessuale non voluta e per distrarre tutti disse:

“Ma io non ho ancora assaggiato il mio caviale!! Auguratemi buona fortuna!!” disse Sam.
“Hai speso una fortuna per qualcosa che non sai neanche se ti piacerà??” chiese Bruce stranito.

“Se uno vuole essere scrupoloso, nel consumismo la gente lo fa continuamente.” Disse Dean. “Vai Sammy, bisogna sempre soddisfare le proprie fantasie!!”
“Le fantasie a letto sono le migliori.” Disse Alan.

Sam scoppiò a ridere e assaggiò il caviale. Mandò giù a fatica.
“Sam? stai bene? Chiamo un’ambulanza? Devo uccidere il ristoratore?” chiese Dean.
“Allora com’è?? Ho sempre voluto saperlo.” Disse Alan aggrappandosi alla sua maglia.
“Sembra..uhhh..”
Tutti aspettarono con il fiato sospeso.

fegato di rospo.”
Tutti lo guardarono schifati.

"Lo sapevo che è meglio investire sulle fantasie a letto che su quelle culinarie!" disse Alan.

“Che ne dite stavolta di farmi compagnia con le ostriche? Ho paura.” Disse Sam.
“Sai che bruceranno vero?” chiese Matt.
“Sì, l’ho sentito.”

Tutti sembravano reticenti.
“Io per Sammy..lo faccio. “
“Dean sei sicuro?”
“Sammy, sai che io per te andrei anche all’inferno.”
Sam ridacchiò, tutti lo guardarono.

“Per la miseria. Non posso essere da meno di una simile sdolcineria. Ci vediamo all’altro mondo, boys.” Disse Bruce.
“Non ti azzardare a non aspettarmi, Brucie.” Disse Matt.
Alla fine tutti assaggiarono le ostriche e il risultato fu spettacolare, andarono letteralmente a fuoco.

Sammy!! Dove vai. Sammy!!” disse Dean vedendolo scappare via.
“Credo sia andato al bag..” cominciò Alan ma Dean era già corso da lui.
“SAAAAMMYY.”
“Credo lo raggiungerò” Disse Steve.
“Credo anch’io.” disse Bruce.

Gli ospiti del bar/ristorante fossero sorpresi di vedere uno stuolo di uomini correre nel piccolo ristorantino per la sala verso il bagno.
Appena raggiunti il bagno, fecero quello che sia Sam che Dean stavano facendo, si bagnarono la faccia nel lavandino.
 
 
 

Quando tornarono, ordinarono come dolce delle banane split, da mangiare in un piatto unico, i doppi sensi si sprecarono, mentre Sam osservava allibito Dean mangiare la banana con le mani senza usare la forchetta.

"Dean, basta, sei in un locale pubblico! !"

"Fatti gli affari tuoi, Sammy. E poi non fare il casto solo perché siamo in pubblico. Non faccio niente che tu non faccia già in privato"

Sam arrossì come una fornace e gli diede un calcio su una gamba, mentre tutti gli altri li guardarono allibiti e ridacchiando.

"Sei uno stronzo, Dean!" disse Sam, pregustando già la prossima vendetta.



Arriverà la fine ma non sarà la fine





Dopo che Alan li aveva informati sulla fase denial, Dean aveva passato dieci minuti buoni a rincorrere Bruce e Matt che avevano avuto la brillante idea di rubare il suo cambio per le docce e anche buona parte degli shampoo, Sam era sparito e la cosa lo avrebbe messo in allarme, se non fosse che i tipi erano chiaramente dei bonaccioni e la sua scomparsa lo convinse solo che poteva c’entrare con lo scherzo. Si annotò mentalmente di fargli una sonora ramanzina, dopo essersi ripulito. Ma tornando lo aveva sentito discutere con gli altri due, quindi forse era innocente e avevano coinvolto anche lui in uno scherzo, era già sotto una delle docce a bearsi dell’acqua calda, quindi non poteva uscire a vedere cosa stesse succedendo e cosa stesse coinvolgendo Sam in un dialogo abbastanza animato, ma non gli sembrava in pericolo, quindi decise che non sarebbe uscito a vedere, glielo avrebbe chiesto poi, ma inaspettatamente, fu Sam a venire DA LUI.

“Che succede?”
“Niente!” sbottò Sam.
Ed entrò nella doccia.
LA SUA.
Quella in cui c’era LUI.

All’inizio Dean rimase così sconvolto che non riuscì a spiaccicare parola, come fai quando vedi qualcosa di insolito e cerchi di convincere i tuoi occhi che sta accadendo veramente e non te lo stai immaginando.
“Ehm, Sam?”
“Dimmi.”

“Ti sei accorto vero, che sei entrato nella MIA doccia?” disse l’altro mentre Sam aveva preso il liquido dal sapone e aveva cominciato a insaponarsi.
“Certo.”
Dean chiuse gli occhi, cercando le forze o la pazienza.

“Ci sono MILIARDI di docce, qui. Perché se entrato nella mia?”
“Sai credo che MILIARDI sia un numero non esatto. Oh, va bene, te lo dico! Alan e Steve hanno allagato la mia doccia e prima che tu possa dire di sceglierne un’altra, ho paura degli scherzi che potrebbero giocarmi se mi infilo in un’altra! Hanno rubato una fottuta pompa.”

Dean lo guardò sgranando gli occhi.
“Così sei venuto qui perché..così possono prendersela anche con me. Ho appena rincorso gli altri per tutta la piscina, non voglio altri scherzi!”

“Miseria, ma quanto parli! Sopportami per due minuti, che ti costa. Stai sprecando inutilmente acqua calda.”
“Mpf e va bene. Ma facciamo in fretta.”

Sam rise.
“Che c’è?”

“In tre frasi che hai detto, hai detto almeno due doppi sensi.”
“Idiota.”
“Scemo.”

Dean stette  a guardare Sam che si insaponava languido la schiena, per poi mettersi le mani nel costume.
“CAZZO, SAM, che diavolo fai.”
“Rilassati, mi sto solo lavando. Non siamo tutti depravati come te, sai?” ridacchiò Sam.

“Questo non è…non .voglio dire..non so come fai a essere così poco pudico..”
“Beh, quando mi tocco, non sono così, ma più spigliato e..”
“Non – voglio saperlo!!”
Sam rise.

“Tu..lo stai facendo apposta, ti diverti alle mie spalle, ecco perché..”
“Ho bisogno dello shampoo, Dean, spostati.”
“Ma che..”
“Ohhh, eccolo qui.” disse piazzandosi davanti a lui.
“SAM!!”
“Scusa, Dean.”

Dean rimase a guardarlo mettersi lo shampoo e gettare la testa all’indietro come se stesse gemendo, tirò fuori la lingua a raccogliere le goccioline d’acqua. Dean avrebbe voluto dirgli di non farlo, che poteva ingerire shampoo, ma le parole gli morirono in gola.


Sam aveva detto che non era così che si toccava quando..ma com’era allora? Era più rude, passionale? Silenzioso? Gridava davvero quando faceva sesso, come gli aveva detto lui una volta? Gridava davvero quando era sull’orlo dell’orgasmo? Per un folle momento si chiese come avrebbe reagito se da dietro lo avesse preso e avesse cominciato a masturbarlo. Non voleva fare niente, non avrebbe certo fatto sesso con il suo fratellino..gli avrebbe dato solo piacere, senza fare altro. Voleva solo…farlo stare bene. Sarebbe stato in grado di fargli avere un orgasmo? Chissà se Sam lo trovava attraente, o anche solo sensuale..e se l’avesse trovato abbastanza sensuale da fargli avere un orgasmo, cosa avrebbe significato per Sam? Avrebbe accettato di farsi toccare da lui? Oppure avrebbe provato vergogna, come quando da “fantasmi” Dean gli aveva trapassato lo stomaco con la mano  Sam gli aveva detto “Esci..subito!” ed era davvero un pessimo doppio senso, Dean era impallidito, ma Sam non se n’era accorto, fortunatamente. E se avesse provato piacere, si sarebbe trattato di una cosa solo fisica oppure il fatto che era suo fratello avrebbe impedito a Sam di provare eccitazione? Ma perché pensava a quelle cose? Doveva essere impazzito. Se Sam lo avesse saputo..lo avrebbe rinnegato a vita, D’accordo si amavano, aveva ferito Sam tante e tante volte, ma quello era un limite che non poteva passare, Sam mai lo avrebbe perdonato se avesse scoperto che lo vedeva in quel modo.

Si aggrappò alle piastrelle e pregò tutti i santi che non gli venisse un’erezione in quel momento, non con Sam a due centimetri.
 
Nel mentre Sam, che dava le spalle a Dean, ridacchiava silenziosamente, pensando alla conversazione con Alan avuta pochi minuti fa.
 
“Sam, vieni qui un attimo, voglio parlarti.” Disse, mentre Dean era uscito correndo cercando di riprendersi il suo borsone.
Sam l’aveva seguito in un angolo del bagno e lì il moro, aveva rotto ogni indugio.

“Senti, dimmi la verità, tu e Dean…non è vero che siete una coppia, vero?”
Sam non se l’aspettava proprio una cosa del genere e boccheggiò per troppi secondi.
“C-cosa…cosa..”

“Lo immaginavo..e non fate neanche sesso, vero?”
Sam cercò disperatamente qualcosa da dire, ma non ci riusciva.
“Senti, non è come pensi..”
“Quindi non ci avete presi in giro per tutto il tempo per divertirvi alle nostre spalle…”

“NO. Non è come pensi! Voglio dire, sì ma non era per ridere di voi, non proprio. È difficile da spiegare.”
“Provaci, allora.”
La voce di Sam si fece più bassa.

“Non è stata un vero mettersi d’accordo..Dean..il mio amico, mi ha chiesto se mi sono accorto che pensate che siamo una coppia, io gli ho detto che non ha importanza e lui..non ha detto più niente..ma non è stata mai nostra intenzione prendervi per i fondelli. Non so perché l’abbiamo fatto, ora che è venuto fuori mi vergogno e ti prego di accettare le mie scuse. Siamo stati..”
“Siete in fase denial.

Sam rimase per la seconda volta senza parole.
“Come?”

“Ne ho parlato con Steve. Voi non vi comportate come una coppia che ha confidenza intima, per dinci vi vergognate anche solo a sfiorarvi le labbra o toccarvi con il gomito, saltate su quando l’altro vi tocca anche solo per sbaglio e se avete dei contatti fisici, durano un secondo e quello dopo vi staccate come se aveste ricevuto l’elettricità. Io e Steve siamo d’accordo nel dire che di solito è il linguaggio del corpo di chi prova della tensione e dell'attrazione sessuale latente.”

Sembrava che a Sam fosse scesa una tegola in testa.
“E…e tutto questo voi l’avete capito, guardandoci due minuti?”

“Beh, siamo insieme da più di tre ore, ma forse il nostro giudizio è più obbiettivo di chi vi conosce da anni e potrebbe non essere lucido. Infatti sembra strano a dirsi ma spesso sono le persone che ti sono più vicine da tempo, a capirti meno rispetto che degli sconosciuti.” Si intromise Steve.
“Steve, ti chiedo scusa anche a te per..”

“Smettila. Rispondi a queste domande, come vi siete conosciuti e da quanto tempo siete amici tu e Dean?”
Sam arrossì quasi. E adesso che gli diceva? Decise per una mezza verità.

“Ci conosciamo da tutta la vita, siamo cresciuti come fratelli..anche se..mi sono reso conto di provare dei sentimenti per lui solo da pochi mesi?”
“Sei sicuro che quello che provi non sia solo affetto o abitudine?”
“Steve!”
“Sono domande standard.” Disse lui.

“Sì, perché quando si avvicina a me, sento il batticuore, se mi sfiora anche solo per sbaglio, io..avvampo.” arrossì. “LO AMO. È la prima volta che lo dico ad alta voce.” Si premette una mano sul petto. “Lui è stato tutto per me..i rapporti con mio padre erano complicati e lui c’era sempre per me..mi proteggeva..mi amava..mi metteva al do sopra di tutto..ci siamo conosciuti al college..e..da lì non ci siamo più lasciati.”

Preferì essere lui a dirlo. All’inizio si sentiva in colpa a mentire su quando si erano conosciuti, ma la questione del college..a suo modo era la verità. Quando se ne era andato a Stanord, aveva realizzato quanto fosse doloroso lasciare Dean, più di lasciare John.
A suo modo è stato come se lasciarlo, fosse stato l’inizio del suo innamoramento, ancora inconsapevole quindi in un certo senso e molto metaforicamente, lo aveva incontrato li, a Stanford.

“Non posso dirvi molto, ma mi sono accorto di amarlo, quando una persona molto insistente, me l’ha fatto notare. Io ho cercato di negarlo, ma…”
“Quella voce te la porti ancora dietro.” Disse Steve comprensivo.

“Sì.”disse Sam e si sorprese di come fosse vero che degli sconosciuti possono a volte davvero capirti meglio. Lucifero era davvero come una voce insistente, una voce fantasma.
“Amico, noi siamo sicuri che lui ti ricambia ma si vergogna. Ammettere che ti piacciono gli uomini, non è mai facile.” Disse Steve.
“Ma..ne siete sicuri? Io vorrei fosse vero ma..”

“Niente, ma. Lascia fare a noi, possiamo aiutarti.” Disse Steve.
“E..e in che modo? Non avrete intenzione di..dirglielo, vero?” chiese terrorizzato.

“Ma va! Sta tranquillo e fidati di noi.Adesso va a farti una doccia. Alan manda il messaggio a Bruce e digli che abbiamo finito.”

Sam un po' stranito dal brusco congedo, fece come ordinato, sentì dei rumori e immaginò che Dean fosse tornato, fortunatamente non aveva sentito niente del discorso, ma subito dopo, quelle due pesti lo inondarono con una pompa.
Sam cominciò subito a discutere con loro.

“Vai a farti la doccia con Dean, o non ti daremo tregua.” Disse Steve,
“Ma siete pazzi. Sarebbe questo il vostro folle piano? Non ci sto!”

“E allora continueremo a tormentarti con la pompa.”

“Mannaggia a me che parlo. Siete proprio ostinati. Dean non farà MAI la doccia con me, mi caccerà via a calci.”

“Uhhh i piccioncini che si rincorrono nudi nelle docce. Chissà che bello spettacolo.” Disse Bruce, in compagnia di Matt, che anche se non volevano intromettersi, in un certo senso lo avevano già fatto, visto che avevano partecipato allo scherzo per allontanare Dean per dare a loro due il tempo di parlare a Sam.

“È la prova del nove, Sam, se gli sei indifferente pure gravitandogli intorno sotto la doccia, vuol dire che non hai proprio speranze, brother."
Sam rabbrividì a sentire quel nomignolo ma cercò di dissimulare meglio che potè.

“E va bene, ci vado ci vado.” Disse Sam, cercando di non farsi vedere sorridere.
 
Mentre Sam si avvicinava alla doccia di Dean, sentì delle ondate cariche di sensi di colpa, nei confronti dei ragazzi, Non aveva detto loro la verità, non tutta. Perché aveva troppa paura del loro giudizio, Sam non era propriamente sicuro che essere abituati ai pregiudizi e al bullismo che da sempre era colpito l’essere attratti dagli uomini da parte degli uomini, desse per scontato che fossero automaticamente solidali con l’incesto.

E in realtà non voleva acconsentire al loro piano perché temeva che Dean si sarebbe stancato del gioco  vedendo che andava troppo oltre, decidesse di dire a loro che erano fratelli e allora che figura ci avrebbe fatto Sam? Lo avrebbero smascherato? Lo avrebbero compatito.
 
Sam adesso mentre ripensava a queste sue paure, sorrideva. Era facile lasciare che la paura scivolasse via come neve dopo la pioggia, dopo una fantastica giornata come quella, dopo che lui e Dean condividevano anche la doccia ed era proprio vero, anche se non si toccavano nemmeno era meraviglioso solo sapere che lui era a pochi passi da lui e che stavano facendo la doccia insieme!

Soprattutto perché aveva avuto una mezza prova. Dean si era irrigidito, era in imbarazzo. Percepiva che provava una certa dose di imbarazzo e di tensione sessuale ad averlo vicino mezzo nudo…si chiese per un folle momento come avrebbe reagito se avesse deciso davvero di masturbarsi. Prima aveva reagito male, ma ora…non sapeva se lo avrebbe fermato. La sua mano vagò piano sull’inguine, una volta, due…era una pericolosa tentazione, quell’andare sempre sul bordo e non decidersi…tuttavia…


Un tramestio improvviso lo interruppe.
Piedi che corrono, agitazione, ansia, per qualcosa che Sam non riusciva a capire.
 
“Sam, Dean, noi dobbiamo andare.” Fu la voce di Bruce.
“Che cosa?? Di già? Aspettate che usciamo a salutarvi.” Disse Sam.
“Bruce, non c’è tempo, dobbiamo andare!” disse Steve.

“Ehi, cos’è questa fretta?” disse Dean, uscirono entrambi dalla doccia e videro che c’erano solo Steve e Bruce.
“Dove sono gli altri?” chiese Dean. “Che succede, avete avuto un impegno improvviso?”
Si morsero il labbro, in quel momento entrò Alan trafelato.
“Dobbiamo correre, andarcene via, subito!! Muoviamoci.”

“Un momento, un momento, aspettate, aspettate solo un minuto.” Disse Dean. L’idea di lasciarli era stranamente quasi dolorosa.
Alan fece il labbruccio come lo faceva Sam quando era triste e questo gli spezzò quasi il cuore.
“è stato bello conoscervi, avere per una volta qualcuno da inseguire, dopo che siamo sempre noi quelli ad essere inseguiti.”

Attimi di sgomento.
“Chi vi da la caccia? Possiamo..” disse Sam.
“Non potete fare niente contro le forze dell’ordine. “ disse Steve.

Sgomento.

“Questo è il nostro segreto, e adesso dobbiamo scappare perché ci hanno riconosciuto e di sicuro chiameranno la polizia, ma non abbiate da temere, noi non siamo criminali. Io ho fatto un piccolo furto perché volevo portare a cena una ragazza e questi disgraziati qui sono stati incastrati per cose che non hanno fatto.” Disse Bruce.

“è proprio la prima cosa che dicono i criminali.” Disse Dean.
“E STEVE è stato incastrato per un omicidio che non ha commesso. Solo che lui rischiava di MORIRE. E quindi siamo scappati tutti. A questo proposito, vi abbiamo concesso cinque preziosissimi minuti ma adesso dobbiamo tagliare la corda. Ma prima..possiamo avere un abbraccio?” chiese Alan.

“Come sapete che non correremo a denunciarvi?” chiese Sam.
“Forse il fatto che anche voi avete un segreto che nascondete, ve lo si legge negli occhi che hanno una luce diversa quando proteggi un segreto, è la stessa luce che illumina i nostri, tra simili si riconosce e di solito i simili si coprono le spalle.” Disse Alan.
“E anche il fatto che voi lo sapete che siamo innocenti. Ce lo vedete in faccia.”

Prima che potessero replicare, i 4 li stritolarono in un abbraccio fortissimo e poi fuggirono via come il vento.
 
 
 
“Non posso crederci.” Disse Dean.
“Magari..magari è stato solo uno stupido scherzo! Magari.. è stato l’ultimo scherzo che ci hanno lanciato.” Disse Sam.

“No, ho visto la loro FACCIA, è la stessa faccia che abbiamo noi quando siamo rincorsi dalla polizia. Forza muoviamoci.”
“Ma noi non siamo rincorsi! Non più, almeno.”
Dean alzò gli occhi al cielo.
“Il tipo alla tavola calda ci ha visto mangiare con loro, farà sicuramente la spia e ci potrebbero fermare per interrogarci, non vuoi scoprano i nostri documenti falsi, le armi e tante altre cose vero?”

“Tutto a un tratto ho una voglia matta di andarmene via da qui!”
“Forza!!”
 
 
Quando sentirono le sirene della polizia arrivare, avevano già imboccato la prima curva, lasciandosi alle spalle quel posto.
“Dean, cavolo, era vero!”
“Già. Abbiamo passato una giornata a divertirci con dei galeotti!” disse Dean e poi scoppiò a ridere.

“Erano dei galeotti molto simpatici. Mi dispiace non rivederli più, sai?” disse Sam.
“Anche a me…ma sai..forse è meglio così.”
“Perché secondo te avrebbero portato guai, dici? Ma noi portiamo guai a chiunque ci incontri.”

“No..non è per quello..ma perché a volte è meglio fermarsi al primo incontro, perché al primo incontro, è tutto MAGICO, poi quando conosci di più la persona, ti rendi conto che non è un supereroe, ma un essere umano come tutti gli altri. E spesso sono una delusione.”
Sam fece una cosa che mozzò il cuore di Dean. Poggiò la testa sulle sue gambe.
“Sam..ma che..”
“Dean, volevo dirti una cosa..”
“D-dimmi, Sam..”

“Anche se abbiamo litigato tante volte…tu non sarai mai una delusione per me.”
“Neanche tu per me, Sammy.”
“Lo so, è sdolcinato ma…”
“Non lo è, Sammy.”
“Forse è il cloro della piscina..l’adrenalina..ma..Volevo proprio..dirtelo..”

E io volevo dirti che ti amo.
 
 



















Note dell'autrice: Mi emoziono a scrivere tutto ciò, mi sembra di tornare una ragazzina, ma è che questo capitolo ho aspettato tanto prima di scriverlo. xd

Spero di non esser sembrata troppo melensa e ripetitiva nel ripetere in continuazione la parola "ragazzo normale come tutti gli altri" a sto giro mi è venuta una botta di melensaggine xd
Specifico che non ho mai assaggiato il caviale e può anche darsi che sia la cosa più buona del mondo ahhah

ragazzi non potete capire, ho il batticuore per quanto mi sono emozionata per il capitolo xd
e alla fine si, sono dei galeotti, ve lo aspettavate? xd LOL
confesso che neanche io volevo renderli tali, l'ho pensato solo mentre scrivevo questo capitolo ahhahha
l'idea è presa da Prison Break, dove Lincoln viene arrestato per un omicidio che non ha commesso e il fratello si fa rinchiudere assieme a lui oer farlo evadere xd
è bellissimo, io ne vado pazza!!!
I personaggi non sono ispirati ai ragazzi del carcere, ma ho preso ispirazione agli avengers come alcuni avranno capito xd per Matt ho preso ispirazione da Matt Cohen, per Alan non ho preso ispirazione da nessuno ahhah 

vi mancano ? vorreste rivederli? vi anticipo già che potrebbero ritornare xd con grandi sorprese!!!

ps non avrete pensato davvero che li avrei fatti baciare sotto la doccia? con altre quatto persone vicino a loro ? ahhaha non sono così banale LOL

ps amavo il titolo in viola ma non volevo rinunciare al titolo della doccia, ho scelto un compromesso xd

Cmq spero vi sia piaciuto! Vi state affezionando ai ragazzi? pensate che non erano nemmeno contemplati all'inizio ahha

tengo la bocca cucita sul prossimo!!
   
 
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