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Autore: Dama delle Comete    27/08/2020    1 recensioni
"Tu temi di deludere tuo padre e gli altri, vero?"
Non suonò come una domanda vera e propria. Hiccup annuì di controvoglia senza aggiungere nulla. Da due anni era sopraffatto dalle aspettative altrui.
"Andiamo, non è detto che venga scelto tu! Il calice non guarda mica chi ha compiuto più imprese degli altri, è tutto casuale!" lo consolò Astrid.
"È proprio della casualità che non mi fido."

Un tentativo di riportare il Torneo Tremaghi in auge, tra vecchi amici, nuove conoscenze e difficoltà. Ma qualcuno trama per sabotare la gara.
Genere: Fantasy, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Parte 19: È finita?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Jack!" 

Hiccup era ancora sconvolto. Fino a un momento prima credevano di aver vinto, e stavano festeggiando, ma un secondo dopo stavano adagiando il corpo di Jack sull'erba secca. Numerosi segni blu e violacei gli attraversavano le guance e la fronte, dove era stato colpito. 

"Il cuore batte ancora" esalò Rapunzel dopo aver appoggiato la testa sul suo petto. Gli altri ripresero a respirare. 

La nube oscura galleggiava ancora in un vortice di polvere, il volto trionfante di Black che ogni tanto si intravedeva. 

"Che cosa gli hai fatto?" abbaiò Merida all'uomo, alzandosi di scatto. 

"Quello che si merita" rispose lui glaciale. "Questa forma è la mia rovina e la mia salvezza. Ci ho messo anni per imparare a controllarla, sono invincibile." 

"Te la do io la forma… brutto…" imprecò Merida, dilatando le narici. Normalmente Hiccup l'avrebbe esortata a darsi una calmata, tuttavia anche lui stava stringendo i pugni sulle ginocchia, fissando gli occhi chiusi di Jack. 

"Hic, se non lo portiamo da un Guaritore morirà davvero" sussurrò Rapunzel, lasciando anche lei sfogare l'amica. Stringeva le mani bianche di Jack e aveva gli occhi pieni di lacrime. Vederla così disperata tinse di rosso la vista di Hiccup. 

Si tirò su, imitando Merida, e guardò la nube con fredda determinazione. "Black, hai tre secondi per tornare normale e lasciarti arrestare. Uno…" – rivoli di sabbia nera accarezzavano l'aria imperturbati – "due… tre. Stupeficium!" 

La nube venne colpita con una sferzata, illuminandosi di rosso. Il colpo parve intaccarla e aprì un foro, che però si richiuse subito dopo. 

"Insieme!" esclamò Merida speranzosa. "Se lo colpiamo a ripetizione non avrà il tempo di rigenerarsi." 

"Forza" disse Rapunzel con decisione, avvicinandosi a loro. 

Si scambiarono un cenno d'intesa e lanciarono una serie ininterrotta di Schiantesimi. 

"NO!" si alzò un grido dalla sostanza. 

Come colpito da dei proiettili, lo scudo di Black cominciò a cedere sotto ai colpi, perdendo forma. Rincuorati dal risultato, i tre non si fermarono, e in poco tempo della nube era rimasto qualche rimasuglio che lasciava il mago allo scoperto. Con un ultimo Stupeficium, Black crollò a terra perdendo i sensi. 

Hiccup, Merida e Rapunzel rimasero immobili per qualche istante, stanchi e scossi. Si avvicinarono a Black con cautela, ma il professore era fuori gioco. 

"Incarceramus" mormorò la bionda, legandolo con sottili corde invisibili. 

Si voltarono a controllare come stesse Jack. Purtroppo era ancora sdraiato al suolo, svenuto. 

Rapunzel prese in mano la situazione. "Vado al castello" annunciò, e stregò i corpi di Black e del loro amico perché la seguissero a mezz'aria. 

"Sei sicura? Vengo con te" disse Merida, ma Rapunzel sollevò un l'indice. 

"Sì, terrò d'occhio Black, tranquilli. Voi andate ad aiutare gli altri con Bludvist" insisté lei, indirizzando al professore un'occhiata a metà tra lo sdegno e la commiserazione. Doveva aver preso l'episodio di Legilimanzia prima del suo rapimento sul personale. 

"Fa' attenzione" le raccomandò Hiccup, tirando piano Merida verso il lago, da dove erano venuti. 

Accelerarono il passo, che diventò una corsa a perdifiato, finché non raggiunsero il drago gigante, il quale era intanto riuscito a fare una trentina di metri verso Hogwarts. Gli insegnanti avevano eretto una barriera dietro di loro per rallentare l'avanzata, e sembrava funzionare. 

Hiccup vide suo padre togliere di mezzo uno dei draghi, e agitò la mano per fargli vedere che stava bene. Lui annuì, visibilmente sollevato. 

Con stupore di Hiccup, sua madre stava combattendo insieme a lui, abbandonando la postazione lungo i confini della scuola. 

"Come facciamo a farlo scendere da lì? Se resta così in alto non lo prenderemo mai" lamentò Merida, guardando verso la figura di Bludvist che impartiva ordini ai draghi agitando la bacchetta. 

"Ho un'idea, anche se è folle" disse Hiccup, e si mise le mani intorno alla bocca. 

"BLUDVIST! ABBIAMO CATTURATO BLACK, VIENI QUI E ACCORDIAMOCI!" urlò con tutto il fiato che gli era rimasto in direzione dell'uomo a dorso della bestia colossale. Quello lo studiò con vago interesse e ghignò. 

Sorprendendo tutti, Bludvist impose al drago di abbassare un'ala per fargli da appoggio, e scese a terra camminandoci sopra tranquillamente, mentre quello continuava a sputare fuoco. Il suo mantello di pelle sbatteva agitato dal vento. Gli adulti erano troppo presi dalla lotta per accorgersi di cosa stava succedendo e intervenire, o almeno così pensò Hiccup. Era esausto, e il peso dello scudo sulla schiena lo sfiancava. 

"E così sei il figlio di Stoick Haddock" rise Bludvist guardando il giovane mago dall'alto in basso, una volta che fu abbastanza vicino da non dover gridare. "Riconosco la tua uniforme. Vi somigliate..." 

"Va' dagli altri" bisbigliò Hiccup a Merida, ignorando il tono sarcastico. Dovevano approfittare della distrazione finché potevano, e non voleva provocare Bludvist ripetendo l'errore di Jack. 

Lei lo guardò storto, ma corse via comunque, e Hiccup tese le mani davanti a sé mostrando la bacchetta. "Senti, hai già fatto abbastanza danni, se ti arrendi ti garantisco che il Ministero ci andrà meno pesante." 

"Ha! E cosa credete di poter fare contro dei draghi? È questione di tempo, poi la vostra barriera cederà e vi schiaccerò come formiche" latrò Bludvist, scoprendo i denti storti in un ghigno ancora più largo. 

"Sono sotto il tuo incantesimo, non è così? Li hai Imperiati" disse Hiccup ricordando lo sguardo vitreo nei loro occhi, talmente diverso da quello intelligente di Sdentato. Intanto, gli echi dello scontro continuavano ad arrivare alle sue orecchie. 

"Riconoscerai anche tu che solo un mago dalle straordinarie capacità è in grado di controllare uno stormo di bestie feroci" confermò Bludvist. Hiccup strinse le labbra, in un lampo di rabbia ben controllata. 

"Quindi non ti importa se verranno feriti" disse freddamente. "Sei davvero senza speranza." 

L'uomo mostrò un'espressione indifferente. "Ho sentito parlare di te, nel mio ambito. Dicono che sei riuscito ad addomesticare un drago e a cavalcarlo. Impressionante." 

Il tono sarcastico non lasciava dubbi sul suo scetticismo. Hiccup non si offese nemmeno, dopotutto non era la prima volta che qualcuno lo giudicava per l’aspetto e dubitava della sua fama. 

"Va bene, te lo chiederò per l'ultima volta. Arrenditi senza causare altri problemi" disse alzando ancora la bacchetta. Lui gli rise in faccia. 

"Costringimi" sbraitò con una smorfia boriosa che gli evidenziava le cicatrici. "Sai benissimo che non puoi farmi niente. Io ho un esercito di draghi, e tu peserai poco più di cinquanta chili. Potrei toglierti di mezzo anche senza magia." 

Hiccup avrebbe voluto rispondergli per le rime, ma la barriera dei professori era stata abbattuta dal fuoco incessante dei draghi, e si stava disintegrando con un boato assordante che spiazzò tutti. Perfino Bludvist spostò per un secondo la concentrazione verso la battaglia lontana da loro. 

Hiccup abbracciò quell'opportunità irripetibile, coprì la distanza che li separava con uno scatto, e poco più di cinquanta chili di mago travolsero Bludvist. 

 

 

 


 

 


"Ma che fa?!" gridò allarmato Stoick, rischiando di farsi colpire da una fiammata. Merida guardò nella stessa direzione del direttore, e rimase a bocca aperta: Hiccup si era lanciato addosso a Bludvist, e lo aveva mandato a terra! 

Va bene, il ragazzo era caduto insieme a lui, però Merida non avrebbe mai immaginato che fosse disposto a usare la violenza, soprattutto per prenderlo alla sprovvista. 

Distratta dai due, Merida quasi inciampò in un qualche animaletto, che le girò intorno alle caviglie e sparì in mezzo al caos. Avrebbe giurato che avesse la coda a batuffolo. 

Bunnymund, a dispetto della magia che impediva di materializzarsi entro i confini della scuola, apparì vicino a Nord, la cui ferita alla schiena lo aveva deconcentrato abbastanza da far cedere la protezione magica. 

"Come sta? Aguamenti" gridò Stoick spegnendosi le vesti bruciacchiate. 

"Tutto bene!" rispose Nord, alzandosi in piedi e stringendo gli occhi. Cacciò il professore di Trasfigurazione e riprese a respingere i draghi insieme agli altri. 

Merida non riusciva a non fissare la lotta alla babbana che si stava svolgendo tra Hiccup e Bludvist. Il ragazzo era teso nello sforzo di prendere la bacchetta dell'uomo, ma lui era più forte, e lo spinse via con un calcio. L'impatto fece sbalzare in aria quella di Hiccup, che compì un arco nell'aria e atterrò troppo distante. Bludvist si rimise in piedi e puntò l'arma contro Hiccup, ancora semisdraiato al suolo. 

Istintivamente, Merida corse verso di loro.

"Expelliarmus!" urlò il mago senza guardarla, completamente fuori controllo. Rotolare sulla ghiaia gli aveva scombinato i capelli e impolverato il mantello. "Lo faccio saltare in aria come l'isola, se ti avvicini." 

Merida abbassò la mano vuota con il cuore in gola. Odiava sentirsi così debole. 

Hiccup osservò Bludvist con ostilità. 

"Ho fatto delle ricerche su di te" disse alzando la voce. "So tutto sulla tua famiglia, in biblioteca ci sono dei vecchi articoli molto interessanti. I tuoi antenati sono stati condannati per stregoneria dai babbani, se non sbaglio. È da questo che nasce il tuo risentimento?" 

"Tu non sai niente" sibilò Bludvist. Merida riuscì a sentirlo solo perché era abbastanza vicina. 

"So che la caccia alle streghe è finita da secoli, e che le vostre convinzioni sui figli dei babbani sono completamente false. So che a Hogwarts ho conosciuto diversi Nati Babbani, e nessuno corrisponde alla vostra idea di traditore del sangue" continuò Hiccup, avvicinando il volto calmo alla bacchetta dell'uomo. Merida non l'aveva mai visto così determinato. 

Bludvist allargò le narici furibondo, e il braccio teso gli tremò appena. "Sono stanco delle tue chiacchiere. Avada…" 

Merida si stava gettando contro di lui con un urlo, in un gesto automatico, ma Stoick la precedé. In qualche modo, era riuscito ad arrivare di corsa senza farsi sentire. 

"Hiccup!" 

Il signor Haddock, che era molto alto e sapeva fare passi che parevano falcate, artigliò con forza la spalla di Bludvist e lo spinse da parte, parandosi davanti al figlio. 

"Papà, no!" gridò lui con disperazione. Suo padre si frappose tra i due mentre Bludvist stava ancora finendo l'incantesimo. 

"...Kedavra."

"PAPÀ!" 

Un lampo verde accecò Merida, e lei rovinò al suolo. 

Stoick cadde con un tonfo che le rivoltò lo stomaco. 

Imponendosi di respirare, Merida guardò Hiccup. Aveva ancora la bocca spalancata in un grido muto, e gli occhi fissi sul padre a terra. Nessuno badò a Bludvist, che un secondo prima era lì con la bacchetta alzata, e un secondo dopo stava tornando dal suo drago. 

Merida continuò a guardare Hiccup, che adesso stava tirando disperato il corpo del padre per tirarlo su, gridando qualcosa che non sentiva, con un'espressione che lei era certa avrebbe rivisto nei suoi incubi. 

Non si era nemmeno accorta di essergli andata incontro finché lui non urlò un 'Vattene!', allora si lasciò cadere sui sassi del lago, incapace di pensare. 

Valka accorse da loro, e si gettò in ginocchio accanto al marito. Dopo aver controllato il polso di Stoick, strinse il figlio a sé per qualche secondo, poi si rialzò e andò verso Bludvist. Lanciò uno Schiantesimo contro l'uomo, che stava per risalire sul drago nello stesso modo in cui era sceso, ma lui pronunciò "Protego" quasi con pigrizia. La donna continuò a scagliare incantesimi, lui a difendersi mentre indietreggiava sull'ala del drago. 

Quando fu sul dorso della creatura Valka parve arrendersi. In quel momento, Hiccup si alzò e la superò svelto, con la faccia contratta dal dolore e gli occhi accesi di follia. Una volta recuperata la bacchetta, tolse lo scudo dalla schiena e lo aprì, rivelando il meccanismo della balestra. Gli altri adulti lasciarono il combattimento con i draghi e cominciarono a venire verso di loro, gridando qualcosa. 

Valka tentò di trattenere Hiccup, ma lui se la scrollò di dosso, materializzò una freccia e prese la mira. Scoccò. 

Merida osservò incredula il dardo sfrecciare verso Bludvist a grande velocità, per poi andarsi a conficcare sulla schiena del mago prima che quello potesse rendersene conto. 

La forza del colpo gli fece perdere l'equilibrio, e per un lunghissimo istante Bludvist vacillò sul drago, agitando le braccia come un grosso insetto. 

Cadde giù come a rallentatore e spezzò la superficie liscia del lago, sollevando piccole onde che si infransero sulla riva, là dove Hiccup era tornato per accasciarsi sul corpo del padre. 

Merida si rese conto del dolore alle ginocchia causato dai sassolini solo quando Bunnymund la sollevò in piedi delicatamente. Stretta tra le sue braccia, permise alle lacrime di bagnarle le guance. "È finita?" 

Mentre il Preside zoppicava verso il corpo, la signora Haddock arrancò dietro di lui con gli occhi lucidi. Il capo degli Auror entrò in acqua diretto al punto in cui un mantello squamoso stava riaffiorando. 

Lo stormo di draghi si stava disperdendo, quello più grosso si immerse nel lago e sparì. Il professore di Trasfigurazione guardò gli altri volare via. "Sì. Torniamo al castello" 

 

 

 


 

 


Era insopportabile, atroce. Inaccettabile. 

La battaglia non aveva più senso, la vita non aveva più senso. Tutto era diventato stupido e inutile. 

Gridava, ma non trovava le parole. 

Singhiozzava, ma non aveva lacrime. 

Una parte di lui non c'era più, irrimediabilmente persa, assolutamente annientata. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note

Il mio unico rammarico è quanto è corto questo capitolo, chiedo scusa! 

Ecco, è arrivato il momento che tutti tenevano: il povero Stoick non c'è più. Era intuibile che sarebbe successo, visto che ho cercato di seguire i film quando possibile. In origine avevo pensato di usare proprio un drago per ucciderlo, ma non avrei saputo come gestire… ehm… la combustione del corpo (sarebbe stato un po' troppo), quindi ho perso quel livello di ironia crudele del canone. Credo sia brutto comunque. 

Ah, la capacità di controllo dell'Obscurus di Pitch è una libertà che mi sono permessa di prendere, per avvicinarmi alla sabbia nera del film, ma nell'originale non è possibile. 

Quindi, tra Stoick morto e Jack che ci è vicino, le cose non stanno andando molto bene, ma almeno battaglia è finita, e domani ne vedremo le conseguenze. Siamo vicini alla fine. 

Grazie per aver letto fino a qui! 


 


 

  
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