Anime & Manga > Naruto
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Autore: kirax94    27/08/2020    0 recensioni
Yuky Suky è una ragazza di appena 19 anni del villaggio della foglia, che si trova ad affrontare la vita da sola, perché, un giorno tornando da una missione,troverà la sua casa in mezzo alle fiamme, perdendo così tutti i suoi cari. La povera Yuky non si arrenderà e andrà dal Hokage per chiedere di indagare su chi avesse ucciso la sua famiglia. Quest'ultimo accetterà, ma a patto e condizione che venga seguita da un ragazzo della foglia, un ninja molto potente e esperto Naruto Uzamaki.
Nel mentre delle sue ricerche e del trascorrere delle sue giornate, la ragazza si accorge che la sera è sorvegliata da qualcuno. Dopo varie vicissitudini scoprirà che è sorvegliata da un Anbu.
Yuky inizierà ad essere coinvolta anche sentimentalmente da questi due uomini. Ma chi sceglierà il misterioso Anbu oppure lo spensierato amico d'avventure Naruto?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Mi svegliai una settimana dopo in una camera d'ospedale. Ero sola non c'era nessuno nelle immediate vicinanze. Poco dopo entrò Sakura che diede l'allarme del mio risveglio. Mi disse che mi avevano tenuta sedata per favorire la guarigione della mia ferita. Meno mi muovevo meglio era per me. Rimasi ricoverata per un altra settimana. E in tutto quel tempo non vidi neanche una volta Naruto. Mi dissero che era stato convocato per una missione molto importante. Passarono altri giorni, e di Naruto neanche l'ombra. Così dopo aver superato anche la convalescenza, presi la decisione che forse per qualche tempo avrei dovuto cambiare aria. Così mi recai dall'Hogake, comunicando le miei intenzioni. Non fu facile contrattare con lui. Però alla fine vinsi, sarei stata fuori per 3 anni. Avrei girato le varie nazioni per apprendere tutte le arti mediche. Dopo i 3 anni sarei tornata e avrei preso il mio incarico qui a Konoha. Ai capi consiglieri del mio clan avevo detto che avevo bisogno di un po' di tempo per ricoprire al meglio il mio ruolo. Avevo lasciato tutto nelle mani della vecchia saggia. Non stavo scappando, stavo prendendo tempo per metabolizzare tutto quello che era successo nella mia vita. Insomma nell'ultimo anno avevo perso i genitori, scoperto di avere un fratello che mi odiava, ereditato un clan e poi avevo conosciuto Naruto. Ammetto che Naruto  fosse la parentesi più bella che la vita abbia potuto mai darmi. Però è, e sarà sempre una parentesi. Lui ha scelto la sua vita. Non ho potuto ne anche ringraziarlo per avermi salvato. Dicono che sia partito alla volta di un paese lontano.  Manca da diverse settimane. Chissà cosa starà facendo, dove si trova... Improvvisamente qualcuno bussò alla porta di casa mia. Non appena aprii vidi Sakura e Ino accompagnate dai loro rispettivi compagni. << Ciao, come stai? >> mi chiese Sakura << Abbastanza bene, grazie. Voi? A che devo la vostra visita a quest'ora? >> chiesi visto che era da poco passata l'ora di cena. << In realtà, eravamo in pensiero per te. Da quando sei uscita dall'ospedale ti abbiamo visto veramente poco in giro. Quindi, in quanto tuoi amici volevamo sapere se, si insomma se è tutto ok... >> rispose Ino. << Si si, tranquilli tutto bene, mai stata meglio >> risposi con tranquillità << Stai partendo? >> chiese improvvisamente Sasuke << Beh si, domattina parto. Andrò via per circa tre anni. Devo affinare la mia arte medica per poi tornare a lavorare in ospedale con te Sakura >> spiego con semplicità. << Come tre anni... aspetta tu non puoi andare... insomma il tuo clan, il tuo sogno, noi... tutto quello per cui hai lottato a rischio di perdere la tua vita... >> continua Sakura presa dal panico. << Ma non andrò via per sempre. Sono solo tre anni e poi passeranno talmente in fretta che neanche ve ne renderete conto... >> dico muovendomi per la stanza mettendo dei teli sui mobili per evitare che prendano troppa polvere. << No non puoi... >> dice improvvisamente  Ino con le lacrime agli occhi e bloccandomi il polso. << Io penso che forse dobbiamo lasciarla libera >> rispose Sai che fino a quel momento era stato in silenzio. Tutti lo guardarono con stupore, per quello che aveva detto. Io, invece, lo guardai ringraziandolo. << Sentite.. forse vi sembrerà strano... ma dopo tutto quello che è successo io... ho bisogno di partire. Ho bisogno di metabolizzare un po' tutto. Ho bisogno di tempo per me, per riflettere... insomma al mio ritorno non mi aspetterà una vita facile... >> concludo con un po' di sarcasmo voltandomi verso di loro con il mio solito sorriso << Diamine... non sai quanto mi mancherai! >> dissero in coro Sakura e Ino abbracciandomi. << Anche voi... anche, voi! >> risposi abbracciandole. So che stavo lasciando quello che era, ormai, la mia famiglia. Ma non avevo altra scelta. Mi sentivo come un cucciolo che lecca le ferite, le ferite del mio cuore. Quel cuore che si era lacerato e non si era più risanato. Dovevo cambiare aria. Girare per il mondo, riflettendo su tutto. Quello che mi aspettava, tornata qua, era un domani pieno di doveri e responsabilità. E poi dovevo anche dimenticarmi di Naruto. << Ok... >> disse infine Sakura. << Allora noi andiamo... >> << Già forse è meglio lasciarti così potrai prepararti >> concluse Ino. Così, dopo diversi abbracci e promesse, Ino, Sakura e Sai uscirono da casa. Per ultimo uscì Sasuke. << Non si saluta? >> chiesi a mo di sfida << Non andrai via per sempre. Quindi non c'è motivo di tutti questi piagnistei >> rispose senza voltarsi << Senti... io volevo dirti una cosa... >> dissi con voce quasi tremante, in attesa di un suo consenso a continuare, ma il suo silenzio fu più che abbastanza. << Se mai dovessi vedere Naruto. Dopo che sarò partita, puoi dargli questa da parte mia? >> dico porgendogli una busta << E perché mai? Io non faccio il messaggero >> rispose con arroganza voltandosi. Ma non appena si voltò, trovo il mio volto sommerso dalle lacrime. << So che ti costa... però ti prego per me è importante >> conclusi. Così sospiro arrendendosi e prendendo la mia lettera << E va bene... >> disse Sasuke, per poi voltarsi per andare via << Ah Sasuke... >> << Che altro c'è? >> rispose scocciato << Grazie, per avermi aiutato durate la battaglia >> risposi con timidezza << Non c'è di che... se un giorno vorrai essere come noi... in questi tre anni dovrai sudare >> rispose andando via ma con un tono più allegro. L'indomani mattina, all'alba, trovai tutti i miei amici compreso l'Hogake ad attendermi, alle porte del villaggio. Mi senti emozionata, e mi resi conto che tutte quelle persone erano lì per me, perché mi volevano bene. Fu emozionate e quasi commovente, salutare tutti con la promessa che fra tre anni ci saremmo rivisti per iniziare insieme. Dopo i saluti partii, certo partii con un dolore sordo al cuore. Forse avrei preferito rivedere per un ultima volta Naruto, salutarlo, fargli i miei auguri per il suo futuro, per il suo matrimonio. Insomma, dirgli per un' ultima volta addio. Però non fu possibile, il destino si era messo di mezzo. Per questo decisi di scrivergli una lettera. Avrei dato li mio ultimo saluto. INIZIO FLASHBACK È sera, sono a casa mia non riesco a dormire. Oggi l'Hogake, mi ha dato il permesso per poter partire. Così fra due giorni lascerò il villaggio per tre lunghi anni. Mi alzo... non riesco proprio a stare a letto. Magari una tisana mi rilasserà. Ma vengo attirata, da un piccolo fiore, ormai appassito, di ciliegio. Naruto! Lo raccolgo e lo stingo nella mia mano, e mi avvicino fuori, ad osservare la luna e a stringere quel piccolo fiore, come se stessi stringendo lui. Quanti ricordi, insieme a lui, a guardare la luna. Mi piacerebbe dirgli addio per un ultima volta ma non posso farlo. Improvvisamente, penso che posso scrivergli una lettera. Di sicuro mi sarà molto più facile salutarlo e dirgli addio. Caro Naruto, Se stai leggendo questa lettera è perché per la prima volta non ho avuto il coraggio di affrontarti, di guardare il tuo viso, di guardare i tuoi occhi. Quindi ho preferito scriverti. Sto partendo, starò fuori per tre lunghi anni. Probabilmente starai pensando che io stia scappando. Beh, la realtà è proprio questa. Sto scappando da te, da noi, da tutto quello che si potrebbe creare tra me e te con un matrimonio di mezzo. Ti posso assicurare, che non è facile per me rinunciare alla cosa più bella che la vita mi abbia donato, ma bisogna anche sapersi mettere da parte. Porterò con me tutti i ricordi che ci legano per sempre e ti prego, portali anche tu con te. Non ti chiederò di ricordarti per sempre di me, di noi e di quello che c'è stato tra me e te. Ti voglio, anche, ringraziare per tutto quello che hai fatto per me. Tu hai sempre compreso la mia nostalgia, hai preso i miei giorni e li hai resi migliori. E anche se te lo scrivo in queste poche righe voglio che tu sappia, che sei l'immenso di quell'attimo andato, del mio sogno, la parte migliore, sei come quel vento che soffia da sempre ma che riesce a non farmi cadere. Ma, principalmente voglio che tu sappia , che sei e sarai come una luminosa stella della mia vita,  che porterò sempre con me e che guarderò nei momenti in cui non avrò luce, per ricordarmi sempre com'è ritornare a vivere veramente. Con tutto il mio amore Yuki! Rilessi quella lettera così tante volte da stamparla nella mia mente. Prima di chiuderla però raccolsi un piccolo fiore del mio albero di ciliegio che avevo piantato mesi a dietro e lo misi dentro la busta. FINE FLASHBACK Per molto tempo mi chiesi se la cosa che stavo facendo fosse la più giusta. Non lo so, ma al momento so che la cosa più giusta è pensare a me. Avevo bisogno di ritrovare me stessa. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, di capire che vita volevo.  Dopo la morte di Hidan, mi chiesi spesso se fare il capo clan era veramente il mio posto. Forse oggi non saprò rispondere, ma sono certa che questi tre anni mi serviranno ad essere migliore. Non mi resta che attendere e vedere. TRE ANNI DOPO Cammino lenta per il bosco, sto tornando a casa. Sono passati già tre anni dalla mia partenza da Konoha, e come da me promesso, oggi ritorno al mio villaggio. In questi mesi, credo di essere cresciuta molto e non solo fisicamente, anche mentalmente. Ho girato il mondo, e ho conosciuto molte persone. In alcune luoghi ho lasciato un pezzetto del mio cuore, e anche se a malincuore, spesso partivo perché era giusto andare via. In questi anni ho capito che nella vita siamo tutti di passaggio o per lo meno quasi tutti. E non importa se resterai un giorno, un ora o una vita intera. Importa quello che lascerai al tuo passaggio. Per tre anni mi sono imbattuta in gente e luoghi di ogni sorta, e ognuno di loro mi ha regalato qualcosa, facendomi crescere e affrontare le mie paure. Per me non è facile ritornare oggi, ma devo pur farlo, sto scappando da troppo tempo. Adesso è tempo di ritornare, per ricominciare. Improvvisamente in lontananza inizio a vedere le porte d'ingresso del mio villaggio, ci siamo quasi, sono vicina. Il cuore mi inizia a battere forte. Inizio a provare un sacco di emozioni tutte insieme. Dall'angoscia alla felicità estrema. Dalla paura alla sicurezza di poter affrontante ogni cosa. Prima di varcare le porte, faccio un grosso respiro. Forza Yuky è ora di tornare. All'ingresso trovai sempre le due solite guardie a poltrire sul posto di lavoro, dopo la fine di un turno notturno, in attesa del loro cambio di ronda. Era l'alba, il sole stava tingendo i tetti delle case del villaggio di arancione. Che bello essere tornati a casa. Stavo proseguendo per la mia strada quando una delle due guardie si ricordò che doveva fare il suo dovere. << Ehi tu... identificati! >> Così io mi girai e lo guardai facendogli un sorriso << Buongiorno! Davvero non mi riconoscete non pensavo di essere cambiata tanto... >> dico cercando di guardare il mio aspetto. << Un momento ma tu sei... >> disse uno dei due << Già... ma tu sei Yuky! Perbacco sei tornata! >> rispose l'altro entusiasta << Beh, era giusto tornare >> risposi << Sei proprio cresciuta... >> << Oh grazie >> risposi lusingata << Comunque ragazzi se non c'è altro io andrei... sapete devo presentarmi dall'Hogake >> << Oh si certo vai pure >> risposero. Così dopo i saluti mi diressi verso la mia casa. Prima però mi sarei soffermata in un posto. Mentre il sole finiva di fare il suo ingresso in questa giornata, mi ritrovai ad entrare al cimitero del villaggio. Dovevo per prima cosa salutare la mia famiglia. Erano passati tre anni dall'ultima volta che ero passata a trovarli. Sicuramente le loro lapidi saranno sporche pensai... Ma non fu così. Erano perfettamente pulite, e con fiori freschi. La cosa mi stupì e non poco, ma non ci feci caso più di tanto. Così dopo i saluti arrivai a casa. La mia vera casa. Sembrava che tutto si fosse fermato al giorno della mia partenza. Il giardino curato, perfino il mio albero di ciliegio, oggi grande e maestoso, era cresciuto in perfetta salute. Così, spinta dalla curiosità entrai in casa. Anche quella la trovai, proprio come l'avevo lasciata. Ma la cosa più strana fu che non c'era un filo di polvere. Forse la vecchia saggia si era presa cura della casa durante la mia assenza. Non mi soffermai troppo su questo, anzi salii subito di sopra per farmi un bel bagno e darmi una ripulita. Dopo il bagno, mi guardai allo specchio. Ero cresciuta. Il mio viso adesso era quello di una donna matura, che sapeva quello che voleva. I capelli li avevo lasciati allungare, e avevo fatto qualche buco in più alle orecchie durante i miei viaggi. Anche il mio corpo era cambiato. Ero diventata più alta e avevo sviluppato un poco di più la muscolatura. Non ero più la Yuki di tre anni fa. Adesso ero Yuky Suiky ninja medico di Konoha, nonché capo del clan più prestigioso di Konoha, ovvero il clan Suiky. Così mi sorrisi allo specchio. Mi piacevo, e questo era quello che contava. Dopo essermi preparata e sistemata, andai dall'Hokage per fare un rapporto di questi tre anni e dopo vari convenevoli andai presso la vecchia saggia. Non  nascondo che mi stupì molto la sua commozione appena mi vide. E dopo una lunga chiacchierata, fissammo che al compimento del mio ventiquattresimo anno avrei preso i pieni poteri, come capo clan. Quando rientrai in casa, mi sentivo molto stanca, quindi optai per un bagno e poi subito a nanna. Ma non appena entrai in camera, la cosa che mi colpì fu la finestra aperta. Ero sicurissima di aver lasciato tutto chiuso, ma capì subito di cosa si trattasse, o meglio di chi... << Vedo, con tanto piacere che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Non ti piacciono proprio le porte. Vero Naruto? >> dico voltandomi verso di lui,  nascosto nel buio della mia stanza. << E cambiare le abitudini di una vita? >> afferma uscendo dal suo nascondiglio e togliendosi la maschera da Ambu, mostrando un sorriso enigmatico. << Che ci fai qui? Dovresti essere a casa... >> dico con un sospiro e rivoltandomi per riprendere a fare quello che sto facendo. << Quando sei tornata? >> dice venendo verso di me e mostrando il suo volto al chiaro della luna che illuminava la nostra stanza. << Questa mattina >> dico voltandomi nuovamente verso di lui. Non appena i nostri occhi si incrociarono, furono come calamite, non riuscivano più a staccarsi. Lui era cambiato, sembrava più alto e il suo fisico più muscolo. Era più uomo. Anche i suoi capelli leggermente più corti del solito e sul viso era anche un leggero cenno di barba. << Che ci fai qui? >> chiesi cercando di distogliere lo sguardo dal suo. << Sono venuto a salutarti >> dice Naruto << Bene, ciao! Ci siamo saluti, grazie per il pensiero >> dico uscendo dalla stanza per andare in una stanza più grande e mantenere delle distanze di sicurezza << Ehi, no no... Yuky aspetta! >> afferma rincorrendomi << Yuky fermati! >> dice alzando il tono della voce  e afferrandomi per un braccio << Che cosa vuoi Naruto torna a casa >> dico liberandomi << Sai benissimo che dobbiamo parlare Yuky >> << Non c'è nulla di cui dobbiamo parlare >> << Invece si... insomma mi confidi i tuoi sentimenti, sparisci lasciando solo una stupida lettera e dopo tre anni torni come se niente fosse >> << Torna da Hinata si starà preoccupando >> dico voltandomi dall'altra parte e poggiandomi alla spalliera della sedia << No... non mi aspetta nessuno... >> dice Naruto con voce bassa. Nel mentre io mi volto per guardarlo negli occhi. Stupita da questa frase. << La mia casa adesso è qui... con te >> conclude con voce bassa. << Mi stai dicendo... >> << Si... io non ho mai sposato Hinata >> conclude al posto mio. Io rimango senza parole. Sono scioccata, insomma, dopo tutto questo tempo lui ha aspettato me. << Ma come... >> chiedo ancora sotto shock << Dopo lo scontro con tuo fratello, tu eri ancora viva, ma in condizioni molto gravi, così, ti portai subito in ospedale. Si Sakura, aveva fatto del suo meglio ma servivano cure mediche. Ti rimasi accanto giorno e notte. Non volevo lasciarti un minuto, volevo essere lì al tuo risveglio. Una sera, mentre ero in stanza da te, venne Hinata. Era preoccupata per te. In quel momento colsi l'occasione per dirle tutta la verità. Le dissi tutto quello che provavo per te, e che non avrei potuto sposare qualcuno con cui non avrei potuto condividere a pieno la mia vita. Lei mi disse che aveva capito tutto già da tempo, e che rispettava la mia scelta augurandoci il meglio.  Il mattino seguente, fui convocato dal padre di Hinata. La figlia gli aveva detto che non mi amava più, e che voleva rompere il nostro fidanzamento. Si era assunta la colpa per non farmi affrontare l'ira del padre. Lui mi disse che non credeva ne anche a una parola della figlia, così spiegai le cose aprendo il mio cuore. Fortunatamente lui capii e mi lasciò andare. Quel mattino dissi addio ad Hinata, e mi sentivo entusiasta perché avrei potuto vivere felice con te >> disse prendendomi le mai << Ma io non ti trovai al mio risveglio >> dissi cercando di ricordare il momento << Sfortunatamente dovetti partire in missione urgentemente, dei ribelli avevano minacciato il villaggio della sabbia. Non vedevo l'ora di ritornare, mi avevano comunicato che ti eri svegliata, non vedevo l'ora di iniziare la mia vita con te. Ma l'euforia durò poco. Quando tornai, anziché trovare te, trovai soltanto la tua stupida lettera, in cui mi auguravi la felicità. Ma non sapevi che la mia felicità l'avevi portata via con te >> disse con grande rammarico. << Mi dispiace io non lo sapevo... >> rispondo dispiaciuta. << Se solo avresti aspettato, se solo mi avessi chiesto un chiarimento avremmo evitato tutto questo. Tutto questo male, tutto questo dolore, tutte queste sofferenze, tutto! Invece no, hai preferito scegliere per tutti ancora una volta... >> inizia a dire alzando il tono della voce. << No! Non è vero! >> replico << Invece si! Pensi di fare quello che è più giusto per gli altri ma non ti accorgi di decidere anche per gli altri. Non hai mai pensato a quello che avrei potuto patite io? A quanto avrei potuto soffrire? O come sarebbe potuto essere ogni singolo giorno aspettando il tuo ritorno? >> << Mi dispiace... >> rispondo in lacrime << Beh certo che ti deve dispiacere! Perché te lo dico io come sono stato male! Ogni giorno era uguale a quello precedente. Mi facevo mandare nelle missioni più sperdute con la speranza di poterti incontrare e riportarti a casa >> mi urla << E perché mai? Ti ho fatto soffrire, ti sto facendo soffrire ancora oggi. Perché sarei dovuta tornare con te! >> gli urlo, anch'io contro << Perché... >> afferma e guardandomi negli occhi continua << Perché nonostante tutto, io sono ancora innamorato follemente di te. Ho provato a dimenticarti ma non ci sono riuscito. Mi sei entrata dentro e voglio solo te... >> Non lo lasciai continuare, mi fiondai su di lui baciandolo. Basta aspettare, basta scappare, basta pensare. È il momento di vivere. È il momento di ricominciare. Si ricominciare insieme, affrontare tutto insieme, come una vera coppia. << Anch'io non sono mai riuscita a dimenticarti. E adesso non voglio più scappare. Perdonami se ti ho fatto soffrire >> dissi dopo che mi staccai da lui e guardandolo negli occhi << Ma certo che ti perdono. Ma ti potrò perdonare solo se... >> dice inginocchiandosi e prendendo, furtivamente, dalla sua piccola sacca un cofanetto. << Yuky Suiky, accetti di condividere il resto della tua vita con me? >> chiese aprendo il cofanetto con all'interno un sottile anello con un piccolo diamante che lo rendeva prezioso e semplice. Io rimasi sbalordita, mi stava chiedendo di sposarlo. Era questo quello che volevo? Ma certo... che cosa sto dicendo. Io ho sempre sognato questo. Voglio assolutamente questo. Vivere accanto alla persona che ho sempre amato e che non ho mai dimenticato. << Si... si, si!! >> dico inginocchiandomi davanti a lui e prendendo il suo viso tra le mie mani per baciarlo. Subito dopo prese l'anello per mettermelo al dito. << Ti amo futura signora Uzumaki >> disse poggiando la sua fronte sulla mia. << Ti amo anch'io >> dissi piangendo per la felicità. Si, finalmente anche per me era arrivato il momento del ...e vissero felici e contenti. Da quel momento in poi la mia vita sarebbe stata fantastica ne ero sicura, finalmente tutto sarebbe andato al suo posto. Adesso, non bastava altro che viverla.
  
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