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Autore: Deb    28/08/2020    4 recensioni
Sai, Akito, a volte ripenso alla nostra storia, a quello che abbiamo passato e mi batte forte il cuore. Mi martella nel petto ripensando a tutto quello che abbiamo attraversato, i sentieri che abbiamo percorso.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se ripenso alla nostra storia mi batte forte il cuore




Sai, Akito, a volte ripenso alla nostra storia, a quello che abbiamo passato e mi batte forte il cuore. Mi martella nel petto ripensando a tutto quello che abbiamo attraversato, i sentieri che abbiamo percorso.
C’è ancora tanta strada da fare, probabilmente non finirà mai, ma di una cosa sono certa: fintanto che tu sei con me andrà tutto bene.
Non sono cambiata in questi anni. Ho sempre il sorriso sulle labbra, una parola gentile per gli altri, ma forse, con il tempo, sono maturata. Chi può dirlo? Forse lo sono davvero. Sono diventata più adulta. Non sono cambiata, me lo dico spesso, ma forse non è così.
Insomma, non posso certo esserne certa! Il tempo è passato e tu rimani comunque lontano da me. Oltreoceano.
Quindi… anche se ho sempre il sorriso sulle labbra ed una parola gentile per chiunque mi telefoni, per chiunque abbia bisogno di aiuto, la sera i miei occhi si spengono pensando a te. Il sorriso sparisce. Le lacrime rigano il mio volto. I singhiozzi, nascosti dal cuscino nel quale premo il viso, si susseguono finché non mi addormento.
Mi manchi.
Quando sono venuta a patti con me stessa con il fatto per partissi non pensavo quanto avrei sentito la tua mancanza.
Tanto.
Troppo.
Non vedo l’ora che torni qui in Giappone.
Non vedo l’ora di abbracciarti. Non vedo l’ora di baciarti.
Ma ho anche paura, Akito. Ho paura di essere cambiata. Sono passati anni, e se fossi cambiata e non ti piacessi più?
Lo so, Akito. Se fossi qui mi diresti che sono stupida. Hai ragione. Strano a dirsi, ma questa volta devo darti ragione, probabilmente non cambierà nulla quando tornerai. Perché noi siamo il ragazzo A e la ragazza S. Noi siamo Sana ed Akito.
Se ripenso alla nostra storia mi batte forte il cuore. Perché ho l’impressione che, io e te, siamo indissolubili. Non importa la distanza, non importa il tempo. Siamo sempre noi. E ti amo sempre come il primo giorno.


Sana strappa il foglio dalle sue mani. «E questa dove diamine l’hai trovata?» Domanda con la voce stridula.
«Qua dentro». Indica uno scatolone con noncuranza. Come se non avesse letto.
«Non è per te!»
«Sai, Akito… inizia così, direi che è per me». Risponde, facendo spallucce. «Quindi l’ho letta».
Sana portò le mani al volto, se fosse diventata anche sul blu, sarebbe stata identica all’emoji di Whats’app. Avrebbe riso, una persona normale, guardandola, ma Akito non era normale. Forse è per questo che con lei si trovava così bene, forse è per questo non avrebbe potuto vivere senza di lei.
«Non avresti dovuto!!» Urla, ancora. «L’ho scritto in un momento di… di… Non dovevi leggerla e basta!»
Akito si alza, sfiora con il suo braccio la spalla di sua moglie. Si ferma e si volta. La guarda per qualche istante e Sana non riesce a distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Sembrava essere tornati indietro nel tempo. Ricordava la sera di una certa Vigilia di Natale. Ancora lui le faceva quell’effetto.
«Anche tu mi mancavi da morire». Sussurra Akito, abbassando lo sguardo e nascondendosi dietro la sua frangetta.
Sana schiude gli occhi, sorpresa. Suo marito difficilmente si lasciava andare così e lo aveva fatto per lei. Per farle capire che non le era dispiaciuto leggere quelle parole. Sorride, Sana. Portando due dita sul volto di Akito.
«Lo sai che sono solo tua». Lo prende in giro, come aveva fatto anni prima, quando erano stati al loro primo appuntamento.
«Ed io ho sempre ragione». Dice, poi, Akito con un ghigno divertito sul viso. «E tu hai sempre torto, ragazza egoista e non sei maturata affatto». Continua, allungando il braccio per non darle il tempo di rispondere, unendo le loro labbra. «Ma sono buono, e faccio finta di nulla».
Sana appoggia la guancia al petto di Akito. Non risponde, ma sorride.
Alla fine, loro sono Sana ed Akito. Non sarebbe mai potuto cambiare nulla nel loro rapporto anche se la distanza ed il tempo erano stati tanti.
Non sarebbe potuto andare diversamente.



Non entro in questo fandom da una vita. L’ultima storia che ho scritto in questi lidi penso sia ancora in corso incompiuta (Mi dispiace). Era il lontano 2010 quando Sana e Akito mi accompagnavano spesso nei miei scritti.
Ed oggi sono tornata con una storia senza molte pretese. Avevo nella testa l’immagine di Sana che scriveva, quando ancora Akito era lontano, e poi Akito che legge e che, sebbene con difficoltà, cerca di far capire a Sana che si sentiva nello stesso modo. Più o meno.
Spero che questa breve fanfiction vi sia piaciuta! E spero di essere riuscita a mantere IC i personaggi. È passato così tanto tempo che non posso esserne sicura al 100%!
Fatemi sapere :)
Baci
Deb

   
 
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